Uso del cardiofrequenzimetro 2
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- robertovedovi67
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2
La fascia non dovrebbe stringere così tanto da darti un senso di costrizione, deve esserlo il giusto in modo che la parte con gli elettrodi aderisca bene. Fascia sempre bagnata e una goccia di gel, quello usato per le ecografie, costa niente e dura una vita.
Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2
è troppo stretta . regola bene l'elastico . Io manco mi accorgo di averla addosso . immagino che se la togli ti ha lasciato anche il segno
- riccardo80
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2
No, forse per abitudine, mi dimentico di averla. Dovrebbe avere una porzione elastica: bada che non sia già tesa al massimo quando la indossi. Non è necessario sia pressata sulla pelle, basta sia appoggiata e umida, io passo il sensore sotto il rubinetto prima di indossarla.
Edit: vedo ora che già ti hanno risposto in molti, lascio comunque il mio messaggio.
Edit: vedo ora che già ti hanno risposto in molti, lascio comunque il mio messaggio.
- Sgambata89
- Novellino
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2
Grazie dei messaggi e dei consigli...domani riprovo allargandola. La paura è che con il movimento della corsa possa scivolare, ma sicuramente non succederà.
Vi tengo aggiornati!
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2
Guarda nel mio caso ripetute o counque allenamenti veloci di frequenza massima sono a circa 190 (sì sono ancora agli inzizi) mentre una volta che avevo provato a fare uno qualche scatto ero arrivato oltre i 210 quindi non so quanto siano legate nella realtà...iBob ha scritto: ↑28 mag 2020, 15:23 Sì, infatti considero 190 anziché 186. Magari è 192 in realtà (che tra l'altro è anche quella che otterrei con Tanaka), 197 mi sembra alto. Però proviamo a fare il rapporto sugli allenamenti veloci. Due settimane fa ho fatto un 6x1000 a ritmo gara 5K (o almeno spero ) e di max ho visto 183, se fosse 197 la max sarebbe neanche il 93% della FC max. In allenamenti del genere che percentuali raggiungete voi?
- iBob Donatore
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2
Scatti lunghi quanto? Mi sono sempre immaginato che il cuore ci mettesse un po'a salire di ritmo, però a questo punto mi sono incuriosito, domenica faccio due/tre prove
Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2
C'era un intero thread dedicato ai metodi per determinare la FCmax sul campo ma non lo trovo. In breve, un buon metodo può essere fare diversi allunghi di 30"-1' finendo al max, magari in leggera salita con pochissimo recupero di corsa lenta ma non jogging (es. 30"/30" o 1'/40"). Quando alla fine dell'allungo vedi che la FC raggiunta non è più alta della precedente, smetti. Se vuoi proprio la precisione dovresti ripetere il test più di una volta, in circostanze diverse e con protocolli diversi.
#8020endurance - #team8020 - Il mio diario: viewtopic.php?t=46915
Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2
Avevo fatto se non ricordo male, come suggerisce l'utente sopra, qualche allungo fino a portare la fc sui 130-140. Poi un paio di scatti di 100 metri al massimo della velocità. Per misurare i battiti ti consiglio un'app o un sito tap bpm dove tocchi tu il ritmo e lui dice la frequenza (credo sia il metodo più affidabile)
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- Novellino
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- Iscritto il: 2 giu 2020, 16:27
Primo approccio alle zone cardio
Ciao a tutti,
sono nuovo del forum, ho 37 anni e corro da poco.
Vorrei trasformare i miei 'allenamenti' in qualcosa di piu' strutturato; finora ho seguito un approccio molto empirico, qualcosa del tipo: esco di casa, inizio a correre 'dando quello che ho', in sostanza non andando mai oltre i 6 km. Da misurazioni, vedo che mi situo per la maggior parte del tempo in zona 4 (sopra 80% dei miei battiti massimi), il che rende conto del fatto che non riesco a spingermi oltre i 25-30 min.
Vedendo che molte fonti citano la zona 2 come riferimento per allenamenti aerobici, ieri ho provato a frenarmi un po', costringendomi in zona 3, ed effettivamente sono andato ben piu' in la' di quel che facevo prima (15 km, ma sinceramente potevo anche continuare), ma ho dovuto mantenere un passo piu' lento di oltre un minuto. Quel che mi chiedo e': e' effettivamente allenante allungare cosi' tanto le corse, se il passo e' cosi' lontano dal mettermi in difficolta'? Oppure c e' una flessibilita' sulle zone non resa dalle tabelle convenzionali, per cui magari non stavo lavorando in zona 3?
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Vorrei trasformare i miei 'allenamenti' in qualcosa di piu' strutturato; finora ho seguito un approccio molto empirico, qualcosa del tipo: esco di casa, inizio a correre 'dando quello che ho', in sostanza non andando mai oltre i 6 km. Da misurazioni, vedo che mi situo per la maggior parte del tempo in zona 4 (sopra 80% dei miei battiti massimi), il che rende conto del fatto che non riesco a spingermi oltre i 25-30 min.
Vedendo che molte fonti citano la zona 2 come riferimento per allenamenti aerobici, ieri ho provato a frenarmi un po', costringendomi in zona 3, ed effettivamente sono andato ben piu' in la' di quel che facevo prima (15 km, ma sinceramente potevo anche continuare), ma ho dovuto mantenere un passo piu' lento di oltre un minuto. Quel che mi chiedo e': e' effettivamente allenante allungare cosi' tanto le corse, se il passo e' cosi' lontano dal mettermi in difficolta'? Oppure c e' una flessibilita' sulle zone non resa dalle tabelle convenzionali, per cui magari non stavo lavorando in zona 3?
Re: Primo approccio alle zone cardio
Ciao! Innanzitutto dipende se la tua frequenza massima l'hai calcolata correttamente; se l'hai sottostimata risulti essere in zona 3 mentre magari sei in zona 2...Duca Conte Semenzara ha scritto: ↑2 giu 2020, 16:49 Ciao a tutti,
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