Uso del cardiofrequenzimetro 2

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guglia72
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2

Messaggio da guglia72 »

Ha fatto tutto il Polar e immagino sia 220-45=175
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Doriano Utente donatore Donatore
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2

Messaggio da Doriano »

che significa che ci sono ampi margini di errore.
la mia dovrebbe essere 172 ed invece è 185 e forse qualcosa di più.
dovresti provartela con uno dei sistemi "empirici" (ma senza formulette) o misurarla con un test scientifico.
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guglia72
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2

Messaggio da guglia72 »

Prima di Natale pensavo di fare un tagliando completo e includerò anche questo test, così ho un risultato certo
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Doriano Utente donatore Donatore
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2

Messaggio da Doriano »

se ti vuoi allenare col cardio, cioè per fasce cardiache, è un'informazione basilare.
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franz86
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2

Messaggio da franz86 »

guglia72 ha scritto:Prima di Natale pensavo di fare un tagliando completo e includerò anche questo test, così ho un risultato certo
Non pensare che con la visita medica agonistica ti facciano davvero tirare alla morte .. a meno che non sia una visita specifica, fatta in un centro specifico per la corsa (dalle mie parti credo che nemmeno ci siano), dal medico sportivo in genere ti fanno spingere sul cicloergometro fino a farti raggiungere circa l'85% della FCMAX della formuletta .. quindi da quel punto di vista è completamente inutile.
franz86
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2

Messaggio da franz86 »

spulciando sul forum c'è un reperto storico davvero di alta qualità che credo sia importante riportare alla luce, relativo alla stima della soglia del lattato per l'identificazione delle varie zone di allenamento (che siano esse passo-centriche o cardio-centriche). Grazie all'utente Keeponrunning!! =D>
Keeponrunning ha scritto: Ritornando al protocollo consigliato per il test del lattato ci sono diverse strategie per avere la certezza di "beccare" la reale soglia. Però serve un po' di teoria per capire il motivo delle scelte. Storicamente, come dicevo sopra, l'utilizzo del lattato come misura dell'intensità dello sforzo e quindi come definizione delle andature si deve a Aloise Mader. Mader testando un numero considerevole di atleti di diversi sport e diverso livello si accorse che circa l'80% di questi quando raggiungeva una concentrazione pari a 4 mmol/l di lattato poteva sostenere lo sforzo per un tempo limitato. Pensò quindi di individuare, normativamente, le 4 mmol/l come soglia oltre la quale si verifica un accumulo di lattato che corrisponde ad uno scadimento della prestazione. Notiamo che Mader non ha mai detto che l'accumulo del lattato provoca l'affaticamento muscolare o l'ipossia, fu Wasserman che sostenne che si creava una situazione di deficit di ossigeno a livello muscolare e coniò l'infelice definizione di soglia anaerobica. In realtà studi successivi hanno dimostrato che il lattato protegge il muscolo e che è l'acidificazione e la presenza si ioni potassio che inducono la fatica muscolare. I più accorti oggi utilizzano soglia del lattato per riferirsi ad una condizione per cui c'è un perfetto equilibrio tra lattato prodotto e lattato smaltito. Spesso si usa anche MLSS (maxiaml Lactate steady state) per indicare la condizione di equilibrio. Torniamo ora a Mader, c'è un problema, infatti rimane un 20% di persone per cui la regola delle 4 mmol/l e anche per quelle per cui la regola funziona, mano a mano che procedono con allenamenti di resistenza, il valore della soglia tende a diminuire. In pratica dopo un buon programma di resistenza la soglia si trova ad esempio a 3 mmol/l. Per i maratoneti di alto livello i valori oscillano spesso tra 2 e 3 mmol/l. Come risolvere il dilemma? Ci ha pensato un allenatore e ricercatore sconosciuto ai più che ha scritto un librettino (The science of winning) che è un capolavoro sul metabolismo del lattato. Il ricercatore si chiama Jan Olbrecht e per capire di chi parliamo si pensi che in occasione delle olimpiadi di Atene 2004, su quaranta atleti sotto la sua supervisione, ventisette tornarono a casa con una medaglia al collo!! Ad ogni modo questo signore in base alle ricerche di un altro mostro sacro tal Brooks, dimostrò che la soglia del lattato si sposta in base al tipo di allenamento che si pratica perché il lattato è una fonte di energia utilizzata dalle fibre lente e quindi più ci si allena per la resistenza e più aumenta la capacità di utilizzare e quindi smaltire il lattato, questo porta ad abbassare la concentrazione alla quale si stabilisce l'equilibrio e dimostra anche che non è il lattato che determina lo scadimento della prestazione. Al contrario quando ci si allena molto a livello lattacido la soglia aumenta. Torniamo ora ai vari protocolli. Il prelievo del lattato durante il test Conconi è fuorviante perché gli step sono talmente brevi che non consentono al lattato di stabilizzarsi. Mader aveva raccomandato intervalli minimi di 5', mentre recentemente si è notato che in molti casi occorrono addirittura 20'. Che fare allora? La strategia migliore sarebbe quella di individuare le 4 mmol/l con test incrementale alla Mader come i 5x2000m proposti da Arcellli e Impellizzeri. Ottenuto il valore si fanno eseguire in giorni diversi tre prove continuate su 20'. Una ad una velocità leggermente inferiore a quella corrispondente alle 4 mmol/l, una alle 4 mmol/l ed eventualmente una a velocità superiore. Durante i 20' si effettuano dei prelievi di lattato e si controlla che l'andamento sia costante e non arrivi ad aumentare di 1 mmol/l. Un altro modo è quello di fare un test indiretto, come la corsa sui 30' massimale e poi ripetere le prove da 20' come sopra. Domanda fondamentale, ma per un amatore che ha un passo da 3'.30" al km o superiore si hanno dei reali vantaggi. No. C'è un parametro relativo all'allenamento che si chiama tROI (training return of investement) che dice quanto si beneficia dell'allenamento. E' dimostrato che il tROI si riduce al crescere del livello dell'atleta. In soldoni se un "tapascione" per migliorare ha un forbice di andature che possono variare notevolmente un alteta di vertice ha necessità di tarare le andature a livello di pochi secondi, poiché questi bastano per determinare un diverso tipo di adattamento. Quindi nel mondo amatoriale i test indiretti vanno benessimo per stabilire le andature e sembra che il T30, ovvero la corsa massimale per 30', sia quello più affidabile per stabilire sia la velocità di soglia che la frequenza cardiaca corrispondente.
Il thread relativo è viewtopic.php?f=1&t=6611&start=10 . Sempre lì, qualche post più sotto, ci sono anche dei testi/articoli scientifici di riferimento sull'argomento
cicciofuser
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2

Messaggio da cicciofuser »

@Franz86 :
complimenti per la ricerca e per il recupero del thread. Veramente molto interessante. Io non lo avevo trovato nonostante le mille ricerche fatte.
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d1ego
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2

Messaggio da d1ego »

Ho provato ad adattare l'allenamento a soglia previsto oggi ad un'ottica polarizzata, trasformando i 20' T previsti in 5x(3:45@LTv-15" + 1:15 jog).
La FC si è fermata prima di quando mi aspettassi, a 166, 93% della FCmax. Vuol dire qualcosa? A LTv-15" non dovrebbe continuare a crescere? I troppo brevi? Recuperi troppo lunghi?
93% (massimo, per 1:27) è sufficiente come Hard?
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guglia72
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2

Messaggio da guglia72 »

Ottimo, ottimo..... mi avete dato tantissimi spunti di studio. In effetti in questo periodo iniziale sto leggendo tantissimo (un po' per pura curiosità, un po' per interesse ad applicare la teoria).
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Re: Uso del cardiofrequenzimetro 2

Messaggio da zeromaratone »

franz86 ha scritto:
guglia72 ha scritto:Prima di Natale pensavo di fare un tagliando completo e includerò anche questo test, così ho un risultato certo
Non pensare che con la visita medica agonistica ti facciano davvero tirare
Infatti! La formula serve infatti per uno standard cardiologico, non per calcolo della FC massimale reale.
Dal 2014:18 maratone, 6 stars finisher; 2018 100km del Passatore, Ironman70:3
I miei libri: Il Passatore da zero https://tinyurl.com/er5tzd3z +il mio blog [url]https://zeromaratone.blogspot.com[/url]

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