Orobie Ultra Trail / GTO / BUT - Bergamo - 27-29/07/2018

[foibar]

Grande Marcos, leggerti mi hai fatto venire la pelle d'oca!!!
Complimenti

[Alberto Daniel]

Bravissimo Marcos, mi tenti, maledetto!

E bravissimi tutti, le nostre Orobie sono belle ma bastardissime, questa è una fatica che merita grande rispetto.

[gambacorta]

gran bei racconti ragazzi, complimenti, come sempre le imprese degli altri invogliano magari un giorno a provarci

[run4fun]

Complimenti anche da parte mia, chi conosce le nostre montagne sa che niente è scontato.
Bravi!

[Marcos]

Grazie a tutti.
Per chi sta pensando di farla mi permetto di dire due cose:
1. Fatela perché è un’esperienza che ricorderete a lungo, se non per sempre.
2. Cercate di prepararla bene percè non è una passeggiata.

[F-lu]

...annoto annoto

[mxk]

Qui il mio report sulla 140... ci ho perso tutta la pausa pranzo quindi leggetevelo tutto.


Ho partecipato a due edizioni del GTO, fino a pochi giorni fa la gara più lunga della mia (breve) carriera di corridore. Lo scorso anno mi fermai al ristoro di Capanna 2000 dove c’erano diversi ragazzi con pettorale verde messi piuttosto male. Chiesi loro com’era andata la nottata ed uno dei ragazzi mi disse con tono cadaverico: “Vuoi un consiglio da amico? Non farla mai questa gara. Non farla mai!”. Questa risposta mi lasciò piuttosto turbato. Nei mesi seguenti raccolsi altre testimonianze di trailrunner che mi descrissero l’OUT come un lungo e infinito calvario. Una bella sfida insomma!
Dentro di me sapevo di doverci provare e così quest’anno, in un attimo di follia, uno degli ultimi giorni disponibili ho deciso di iscrivermi. “Cosa potra mai succedere?” mi sono detto. “Alla peggio il mio nome si aggiungerà alla lunga lista dei ritirati!”
Mancano pochi giorni alla partenza e, come al solito, non ho ancora preparato niente. Cominciano ad assalirmi mille dubbi: “Se di notte la pila frontale mi si rompe cosa faccio?”. Preso dal panico mi compro una nuova frontale che porterò insieme alla mia già ottima Ledlenser. “Cosa metto nelle sacche delle basi vita?” Sfogo la mia ansia in uno shopping compulsivo: acquisto 2 nuove canotte della craft, nuovi pantaloncini, nuovi calzini, mi compro pure un power bank nel caso la batteria dello smartphone mi lasci a piedi. Questi nuovi acquisti non servono però a farmi passare il cagotto. Ma ormai il dado è tratto!
Arriva il grande giorno. Sarà una sfida al limite delle mie potenzialità e così decido di partire veramente piano. Mi metto in coda a tutti e me la prendo comoda… la giornata è molto calda e temo molto i crampi.
Al rifugio Olmo riempio le borracce e mi butto in una delle poche discese corribili; dopo 20 minuti di discesa mi rendo conto di non avere con me i bastoncini… li ho lasciati al ristoro! Sono ancora fresco e non mi demoralizzo, faccio dietrofront e ritorno a prendere i miei leki…
La gara prosegue e vado talmente piano che ad un certo punto mi assale il dubbio di non arrivare in tempo al primo cancello di Valbondione. Mi confronto con gli altri runner che mi stanno intorno e tutti mi rassicurano sul fatto che arriveremo con ampio margine al cancello. Ed hanno ragione.
A Valbondione mangio abbondantemente e mi faccio pure una doccia che mi rimette a nuovo (più o meno). Ora ci attende la sfida più dura, la salita al Passo di Valsecca! Nel frattempo si è fatto buio. La nottata è veramente splendida, la valle del Brunone è illuminata da una luna piena spettacolare. Salgo col solito ritmo tranquillissimo… “Riuscirò ad arrivare al Rifugio Calvi entro le 9.00?”. Durante la salita incontro diversi ragazzi che hanno alzato bandiera bianca e stanno rientrando. Sul percorso trovo anche un paio di chiazze di vomito… qualcuno è stato veramente male. Al rifugio Brunone c’è un bel casino: gente che dorme, gente che mangia, gente che si prepara per affrontare la seconda parte di salita. Una bella minestra mi dà forza e una sana lattina di birra mi tira su il morale. Si riparte!
La salita al passo di Valsecca è una sfida epica. Ricordo un gruppo di uomini che combatte contro il sonno e che arranca sulle rocce marce della Valsecca… i km accumulati cominciano a farsi sentire seriamente.
Raggiungo la Valsecca che comincia a fare chiaro, con le prime luci del giorno il sonno sparisce, adesso mi aspetta una “rilassante” discesa fino al Rifugio Calvi dove farò un’abbondante colazione.
Dopo un bel cappuccio & briosche riparto alla grande, ho fretta di arrivare ai Laghi Gemelli dove comincerà il mio terzo GTO. Percorro tutta la Valle dei Frati in compagnia di alcuni simpatici escursionisti e arrivo al rifugio senza troppa fatica. Quando sono in prossimità del passo Laghi Gemelli sono raggiunto dai primi atleti della 70Km, mi metto da parte e li lascio passare. Vanno veramente come fulmini! D’ora in poi dovrò continuamente scansarmi per far passare centinaia di atleti del GTO che sono belli freschi e vanno ovviamente molto più veloci di me. La cosa non mi dà comunque noia perché buona parte di questi ragazzi mi fa i complimenti, qualcuno addirittura si ferma per scambiare quattro chiacchere e incoraggiarmi.
Dal passo Gemelli, dopo una impegnativa discesa tecnica giungo al rifugio Alpe Corte. Qui mi fermo e mangio un abbondante piatto di pastasciutta accompagnato da una birra fresca. Ora sto come nuovo e posso affrontare la durissima salita del Branchino. Comincia a fare veramente caldo e bisogna stare molto attenti ad idratarsi bene… i crampi sono in agguato! Con molta calma supero anche questa ennesima sfida, scendo poi al Rifugi Capanna 2000 e finalmente alla base vita di Zambla. Mi sento inaspettatamente molto bene e decido di fermarmi solo pochi minuti, giusto il tempo di cambiarmi, mangiare un bel piatto di pasta e telefonare a mia moglie per dirle che tutto procede al meglio. Mia moglie non risponde alla chiamata e quindi spengo lo smartphone e mi incammino per l’ultima importante salita. Verrò poi a sapere che la mia famiglia voleva farmi una sorpresa: erano saliti a Zambla per vedermi e nel momento in cui ho chiamato stavano scendendo dall’auto per venire alla base vita! Non ci siamo visti per pochi secondi!
Affronto l’Alben con un gruppo di atleti del GTO che salgono ad un passo tranquillo ma costante. Fortunatamente il cielo si è coperto e comincia a piovere, meglio la pioggia del caldo di qualche ora prima!
Sto bene, il morale è alle stelle, ringrazio tutti i tifosi che ci incoraggiano e scambio un’po' di battute con gli altri atleti. Sono comunque cosciente che la gara è ancora lunga e quindi tengo sempre il freno a mano tirato. Dal bivacco del Gioan comincia un tratto di sentiero piuttosto noioso con diversi saliscendi che portano fino alla Vetta del Monte Poieto. Qui sono come a casa mia… quante giornate mi sono fatto coi miei bimbi su questi bei prati verdi! La discesa fino a Selvino è tremendamente pallosa ma so che qui ci sarà un sacco di tifo… e ne ho bisogno! A Selvino comincio ad essere un’po' cotto… ma ormai ci siamo! Mangio l’ennesimo piatto di pasta (devo ringraziare il mio stomaco che ha funzionato egregiamente per tutta la gara), mezza latta di birra e via di nuovo! Le vesciche che fino a poche ore fa mi davano un leggero fastidio ora sono come degli aghi che ad ogni passo penetrano i miei piedi. E’ veramente dura andare avanti. Mi incammino insieme ad altri atleti piuttosto provati e passo dopo passo arriviamo finalmente in Maresana e poi a Ponteranica dove mi attende un amico. Ad un certo punto vedo il mio socio accovacciato in parte ad un sentiero…. “Che cavolo ci fa lì?” poi mi rendo conto che si tratta solo di un cespuglio… cavolo sto cominciando pure ad avere le allucinazioni. Ho sonno. Agli ultimi ristori mi bevo litri di coca e caffè. Finalmente incontro il mio socio in carne ed ossa e insieme ci incamminiamo verso S. Viglio. E’ una lotta contro il sonno e contro le vesciche che ad ogni passo mi fanno bestemmiare…. Mai più una cosa del genere… ma ormaia è fatta ragazzi… cavolo… non ci credo neppure io ragazzi… sono talmente stanco che non riesco a godermi questo momento…. salgo sul palco… che spettacolo!
All’anno prossimo!

[foibar]

mxk

[run4fun]

Epico!

[aldoprimiero]

complimenti !!!!!