Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 9-16/09/2018

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thp
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 9-16/09/2018

Messaggio da thp »

Un'esperienza come quella di Cmauri ti segna, e penso che lasci dentro una traccia indelebile e dura come il titanio.
Complimenti!
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zeromaratone
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 9-16/09/2018

Messaggio da zeromaratone »

Cesare Mauri finisher in 127 ore !! :hail: :hail:

La jeep ti segue ancora?
Dal 2014:18 maratone, 6 stars finisher; 2018 100km del Passatore, Ironman70:3
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 9-16/09/2018

Messaggio da inthebubble »

Ho seguito per la prima volta questa gara e devo dire che ha un fascino incredibile: complimenti a tutti i finisher… anche in questo caso, stima e rispetto! :hail:
Una domanda: c’è anche chi l’affronta solo camminando?
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zeromaratone
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 9-16/09/2018

Messaggio da zeromaratone »

Non riesci a stare nei cancelli orari
Ultima modifica di zeromaratone il 18 set 2018, 8:31, modificato 1 volta in totale.
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CMauri
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 9-16/09/2018

Messaggio da CMauri »

inthebubble ha scritto: 17 set 2018, 15:12 Ho seguito per la prima volta questa gara e devo dire che ha un fascino incredibile: complimenti a tutti i finisher… anche in questo caso, stima e rispetto! :hail:
Una domanda: c’è anche chi l’affronta solo camminando?
Si. Sono stato per un po' di tempo con la prima classificata tra le donne valtellinesi e mi ha raccontato che lei non fa mai un solo passo di corsa per preservare piedi, gambe e articolazioni.
Considera però che ha un passo da "montagnina" pauroso, in salita era un trattore e in discesa scendeva "cadendo" da sasso a sasso quasi fosse un tronco d'albero. Mettici pause risicate e capacità di mantenere un passo deciso per tutta la gara e ottieni 131 ore.
Non credere però sia semplice, tutt'altro. Certe discese se avessi dovuto camminarle tutte o impazzivo o mi ritiravo.

C.-
2018: TOR 330
2019: LUT - UMS 285
2020: SwissPeaksTrail 360
2021: UTMB
2022: Barolo Courmayeur 2° overall, Monselice Backyard Winner
2023: Ultrabalaton, LUT, TOR 130, Spartathlon
NB: In caso mandatemi mail e non PM altrimenti non riesco a rispondere
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 9-16/09/2018

Messaggio da inthebubble »

Grazie! Era pura curiosità da spettatore del Tor dietro una tastiera e non dal vivo…
Tony78
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 9-16/09/2018

Messaggio da Tony78 »

Grandissimo :hail: :hail: :hail: :hail: :hail:
10k 43'02" (Monza 2021) Mezza Maratona 1h32'17" (Monza 2021) Maratona 3h33'35" (Pisa 2021) 50k 5h04'51" (Castel Bolognese 2022)
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CMauri
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 9-16/09/2018

Messaggio da CMauri »

Alla fine mi son deciso a buttare giù due righe. Il racconto non è per niente esaustivo, ma credo renda a sufficienza quanto accaduto.

L'avventura inizia a febbraio, non ricordo come ma mi balza in mente l'idea di correre, un giorno, l'epico TOR.
Sapendo che l'accesso è a sorteggio e dato che con le altre gare mi è sempre andata male (alla LUT mi hanno segato per due anni di fila) decido di investire questi 10 euro, così da aumentare le probabilità per l'anno dopo e più ancora per l'anno successivo.
Ragiono che in 3 anni dovrei riuscire a raggiungere l'esperienza necessaria. Fatto sta che a fine mese mi estraggono, al primo colpo.
Passato il momento di grande emozione decido di pagare la quota, non sono affatto pronto, ma se rinunciassi e poi l'anno successivo non venissi estratto?
Da li iniziano mesi di preparazione sempre più intensa, pianificazione di gare e allenamento in funzione dell'appuntamento e "test" con le vacanze di metà agosto, passate in Val d'aosta testandomi sui sentieri della prima parte della gara.
La settimana prima divieto assoluto di caffè, tisana tutte le sere e accumulare sonno il più possibile, cosa che in effetti mi riesce anche il giorno prima della gara.
Negli ultimi 10 giorni definisco definitivamente il materiale da portare in borsa e zaino, ne esce un sacco di roba, per dire, in 24 ore di trail tipicamente uso una maglietta che cambio quando troppo madida più una pesante per le notte. 3 magliette x 6 giorni = 18 solo in magliette. Mi preoccupo non conoscendo le dimensioni della sacca che poi si rivelerà essere molto più piccola degli anni passati e allora, dopo un momento di stizza, taglio tutto il cibo (frutta secca e fichi) e molte altre cose, confidando anche nel bel tempo. Se avesse piovuto molto sarebbero stati problemi con quella sacchina da 27 litri e senza assistenza.
La mattina emozione alle stelle, preparo tutto con largo anticipo e un'ora prima sono in griglia. Fa caldo ma si prova a dormicchiare per accumulare un pizzico di energia, alle 12 in punto lo sparo e via, è cominciata. Ripenso a tutta la preparazione e l'attesa per arrivare qui, ora ci siamo davvero e mi sembra un sogno.
La prima parte della gara va via veloce, gente allegra, conosco il percorso e mi permetto di tirare anche un po', forse un po' troppo, vedo attorno a me nomi famosi e numeri davvero bassi il che mi carica ancora di più. Conosco il percorso e so che si può osare. Passato il Col d'arp giù a bomba verso la Thuille dove miglioro il mio precedente tempo e quindi su verso il rifugio deffeyes, so che è ripido, ma finisce presto. Anche qui tiro ripassando dai luoghi delle vacanze e lasciandomi nuovamente entusiasmare dalla bellezza dei luoghi e ricordando dove mi ero fermato e ciò che avevo fatto. Passo alto, bivacco Promond (spettacolo) e Crosatie. Vedo che ho 2 ore di vantaggio su un amico davvero forte e capisco che sto andando alla grande, forse troppo. Da li infatti si rompe qualcosa.
Appena inizio la discesa sento un dolore pazzesco alla gamba destra, che si rivelerà essere la bandelletta infiammata, non riesco a correre e la discesa diventa una passione, in qualche modo arrivo alla base vita in preda alla depressione. Il sole che cala sembra una metafora della mia gara che sta per finire.
Mi fiondo dal fisiatra che mi da un occhio, mi fa correre all'indietro e conferma il problema alla bandelletta (a cui non ho mai avuto problemi). Mi dice che anche correndo (se ci riesco) non rischio nulla di grave (diverso sarebbe se fosse stato ad esempio il tda che può rompersi), al che decido dentro di me che, visto che le barriere sono lontane, terrò fede alla mia promessa. O mi superano le scope o non mi fermo, mal che vada vado in retrorunning.
Mi metto a letto ma raffreddandomi mi si scatena un dolore pazzesco alla gamba, dopo un'ora decido che è inutile stare li a soffrire e dopo aver scofanato l'inverosimile riparto alla volta dei 3 colli della tappa 2.
Questa tappa la conosco, ma anche l'altra volta l'ho fatta al buio e non riesco a vedere nulla del paesaggio, il che mi dispiace molto. I km passano tirando all'inverosimile in salita e trascinandomi sulle racchette in discesa. Vedermi superato da così tante persone fa male, verso il Loson spunta il sole ed è lo spettacolo che ricordavo. Scendo al sella e poi in base vita dove mi ristoro e ripeto quanto già accaduto qualche ora prima, mi giro per un'ora in branda e poi riparto completamente insonne. Stavolta però è peggio.
Riparto per una tappa "facile" che dovrei chiudere in 12 ore, è notte e l'atmosfera è molto bella si sale al Sogno dove mi fermo tentando inutilmente di dormire (almeno però riposo le gambe) in quanto sapevo essere un bel rifugio, in verità siamo tutti in camerata rumorosa, ma fa niente. Si passa l'unico colle della tappa e poi giù all'infinito verso Donnas. Le pendenze sono limitate e quindi riesco a corricchiare, la gamba mi pare anche migliorare un pelo.
Qui inizia una tappa veramente devastante, prima una risalita lunghissima per passare dai 300 metri ai sentieri in quota, poi tutto un su giù giù su, c'è di tutto.
Sino ad ora è stato un trail, lungo ma trail, qui invece inizia qualcosa di diverso, capisco che il TOR sta iniziando ora, è ancora lunga e la mente inizia a sentirsi sopraffatta dalle dimensioni dell'avventura.
Non dormo da 3 giorni ma sto bene, non sono stanco, ma iniziano ad arrivare le allucinazioni. Freccie led che mi indicano il percorso, jeep che mi vogliono superare su sentieri scoscesi e sopratutto le terribili "suore preganti". Sassi messi in verticale in cui vedo suore nane che pregano, solo arrivato a pochi metri smetto di vedere la suora e ricompare il sasso. In quel momento penso: "giuro che se si gira e mi guarda stile film horror inizio ad urlare". Per fortuna non si girano e intanto inizio a scendere a Niel. Voglio arrivare, 600 metri di dislivello negativo (da roadbook) per 5 km circa, che saranno mai? Saranno invece la parte più dura e davastante psicologicamente del TOR, sali scendi scendi sali sali scendi interminabile, sembra essere in un film dell'orrore tipo The Cube, ci metto una vita e in quel momento la testa inizia davvero a vacillare... e non sto neppure puntando alla base vita!!!
Ad un certo punto spunta il rifugio, entro, chiedo un letto che non c'è in quanto tutti i posti sono occupati, chiedo quindi se posso mettermi in un angolino, mi avvolgo in un telo termico e faccio la dormita più bella e riposante della mia vita. Un'ora di sonno da cui esco rinato, il muro del sonno è spezzato!!!
Decido di ripartire per arrivare a quella che oramai sento come "casa", le basi vita, dove mi aspetta la mia borsa, il punto sicuro capace di darmi un po' di calore, dopo 4 ore arrivo a gressoney, ma di quella parte non ricordo nulla.
La tappa successiva è piuttosto semplice, due colli anche se sopra i 2700 ma che passano senza troppi patemi, la novità è che inizia a far male anche l'altra gamba. Per non parlare delle vesciche che vanno e vengono, ma a questo punto il dolore diventa qualcosa di "normale" che fa parte dell'avventura.
Arrivo in Valturnance e la trovo quasi deserta, sono le 4 e chi c'è è a nanna, ne approfitto per farmi curare le vesciche, per una lunghissima e spettacolare doccia, massaggi e per farmi nastrare la bandelletta. Dopo di che un'altra ora di sonno ristoratore. 5 ore investite benissimo.
Come ultimamente mi capita con un po' di remore decido di ripartire (sto abbandonando la sicurezza per andare chissà dove) e vado ad affrontare quella che forse è la tappa più bella del TOR, dal Fenetre in avanti il cellulare per le successive 8 ore non prenderà più, ci troviamo immersi nei monti a perdita d'occhio, per qualche momento passa tutto il dolore, c'è solo la gioia di essere li.
Sento fortemente quanto sono stato fortunato in tanti modi per poter fare quello che sto facendo e inizio a correre con le lacrime agli occhi, non so se è durato una o 10 ore ma è stato bellissimo. Piove, tira vento ma è stupendo, la natura è amica. Scendo a Oyace arrivandoci di notte, accolto dall'unico volontario antipatico in tutta la gara. A proposito di volontari mi accorgo di non aver raccontato un sacco di aneddoti sull'incredibile calore della gente della Valle, si vede che ci tengono alla loro gara e ne sono orgogliosi. Comunque mi fermo, dormo un'ora per terra e riparto per l'ultimo colle, 4 ore dopo sono a Ollomont, ultima base vita. Quasi mi prende un po' di malinconia. Di nuovo oretta di sonno, butto tutto a caso in sacca (finalmente posso fregarmenre di tenere tutto in ordine per trovare le cose in fretta al giro dopo!!!!) e salgo all'ultimo colle. Va tutto bene ma poi inizia la discesa più infinita che possa esistere, 20 km fino a Merdeux leggeri leggeri dove è impossibile camminare, bisogna correre per evitare di impazzire.
Salita al Frassati e inizia ad esserci aria di arrivo, non mi lascio prendere dall'entusiasmo e, anche se non sono molto stanco, decido di dormire un'ora. Perderò molte posizioni ma preferisco così.
Cattivissima idea, il gestore mi accompagna in una stanza gelida dove i dolori ai muscoli si scatenano prepotenti, ci sto circa un'ora sepolto sotto le coperte ma poi con grande fatica mi rialzo (se stavo li rischiavo di non rialzarmi più) e in maglietta leggera e bagnata torno alla zona scaldata del rifugio trascinandomi su una racchetta col termometro che segna 5 gradi (dimenticavo, ho perso l'uso del braccio sinistro causa tendinite, è da un po' che uso solo la destra).
Mi cambio e riparto verso il Malatrà, non sto bene e sento freddo dentro le ossa, mannaggia a me, tiro al massimo per scaldarmi ma pioviggina e tira vento, non voglio fermarmi per non prendere ulteriore freddo. Scavallo un po' scosso e inizio la discesa, qui non potendo correre è ancora più dura ma perdendo quota sale anche la temperatura e tira anche meno vento. Arrivato alle malghe malatrà mi sento meglio e soprattutto inizio a sentire odore di Courmayeur, inizio a correre e giù a bomba sino al Bertone, adrenalina a mille farò il 110° tempo della frazione, poi da li ancora più veloce, 90° tempo. Entrato a Courmayour capisco che questa volta ho vinto, tirata folle con gli amici che sono venuti a vedermi, passo il traguardo e finisco in ginocchia con le lacrime agli occhi.

Questa la cronaca "stringata" della mia avventura. Non ho raccontato tantissimi particolari e alcune cose che sono successe, altrimenti non finivo più. Non ho racconto i momenti di scoraggiamento profondo, ore da solo di notte, ma anche dei momenti di gioia intensa per il panorama, o la bellezza della fila di luci che scende dalla vallata passata ore prima e risale sotto di te al colle successivo, l'incanto della luna che spunta tra le vette e si specchia su un lago alpino, o la bontà di un bicchiere di brodo dopo ore al freddo e le amicizie che si sono formate durante il viaggio. Il calore dei valdostani e il piacere di un pezzo di torta in un ristoro "abusivo" trovato quando non te l'aspetti. I ponti tibetani, gli orridi, le cascate, i torrenti, le vallate immense, i posti in cui hai solo montagne attorno e ti senti schiacciato dalla dimensione dell'impresa, ma sai che sei determinato a non fermarti sino a che ne hai e se i Giganti lo vorranno allora una possibilità di passare ce l'hai, anche se sembra così impossibile.
2018: TOR 330
2019: LUT - UMS 285
2020: SwissPeaksTrail 360
2021: UTMB
2022: Barolo Courmayeur 2° overall, Monselice Backyard Winner
2023: Ultrabalaton, LUT, TOR 130, Spartathlon
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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 9-16/09/2018

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Re: Tor Des Geants - Courmayeur (AO) - 9-16/09/2018

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