[Diario] Road to UltraTrail
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Re: [Diario] Road to UltraTrail
Grazie a tutti per i complimenti, anche se non proprio meritati perchè non è che abbia fatto chissà che prestazione. Ma va bene così, perchè non allenandomi specificatamente per alcun tipo di gara riesco ad andare bene (se così si può dire quando si arriva intorno a metà classifica) su più fronti
Ed ecco pronto il mio ultraracconto, grazie a tutti quelli che lo leggeranno e magari mi daranno dei consigli per il futuro!
"A dire che quando mi parlavano di questa gara io rispondevo sempre con argomentazioni contrarie, quali "si svolge ad agosto è fa troppo caldo per i miei gusti", "non mi piacciono le gare a circuito", "percorso troppo impegnativo", "durata esagerata", etc. etc.
E invece, tra gli obiettivi fissati ad inizio stagione, questa era l'unica gara che avevo voglia di rifare di quelle a cui avevo già partecipato negli anni passati.
Complice però la devastante gara sull'Etna di 15 giorni primi, decido di iscrivermi solo nell'ultimo giorno utile per farlo. Le gambe sembrano aver recuperato, ma su come reagirà il mio fisico ad un'altra fatica del genere lo potrò scoprire solo gareggiando.
Gli iscritti alla 6 ore sono di meno rispetto allo scorso anno, quando la gara coincideva col campionato italiano delle 6 ore, e, leggendo i nomi dei partecipanti, mi sembra scontata la seconda vittoria consecutiva di Velatta. Cosa che invece non accadrà.
Poco prima delle 17 sono sul posto e ritiro pettorale, chip e pacco gara. Purtroppo mi viene detto che a fine gara non ci saranno consegnate le medaglie in quanto ci sono stati ritardi sulle consegna, con la promessa che ci verrà spedita presto a casa. Un po' mi dispiace in quanto la medaglia a fine gara è un premio diretto per la fatica appena fatta e un po' ricarica dell'energia persa...
Fa caldo ed è molto umido, ma il clima è ben più favorevole rispetto ai 35°C del 2017.
Mi incontro coi miei compagni di squadra, tra cui Carmine, che parteciperà con me alla 6 ore integrale, e Ida/Patrizia/Maurizio + Kamel/Walter/Massimo che invece faranno la gara a staffetta, correndo circa 2 ore ciascuno.
Rispetto all'anno passato ci sono tre principali novità:
1. la partenza risulta invertita, in quanto si parte in direzione del circuito breve e poi si risale sul circuito lungo;
2. è stato aggiunto un tratto ulteriore al giro lungo (che prima era 3.605 m) subito prima della già micidiale salita di San Rocco, con un paio di rampette abbastanza ripide;
3. gli atleti vengono dirottati sul giro piccolo non più a 40' dalla fine, ma già all'ultima ora.
La gara inizia alle 18:02 con due minuti circa di ritardo sull'orario previsto e la cosa strana è che invece il cronometro era partito in orario... In pratica la gara avrà una durata effettiva di 5h58'
Invece di correrla in solitaria come lo scorso anno, faccio subito gruppo con Carmine e si uniscono a noi anche due partecipanti alla "breve" maratona, Filippo e Pasquale della Cosenza K42. E in effetti in compagnia, parlando del più e del meno e, in particolar modo, di corsa, i primi giri procedono abbastanza tranquilli e senza difficoltà.
Dopo qualche giro i due maratoneti vogliono rallentare e si staccano un po' e del gruppo restiamo solo io e Carmine, mentre le nostre andature sono sempre molto costanti, tant'è che i primi giri 7 li facciamo ad un ritmo quasi fisso 24:48, 22:45, 22:57, 23:17, 23:29, 24:04, 23:21.
Nel frattempo ai ristori bevo molto, come già fatto l'anno precedente, passando dall'acqua alla Coca Cola, dai sali minerali al tè. Stavolta però, ritenendo il crollo finale dello scorso anno dovuto ai pochi alimenti solidi consumati, ogni paio di giri mangio un boccone di qualcosa, immettendo nello stomaco un paio di pezzetti di dolce, dell'anguria, della banana e un fruttino Zuegg di quelli che mi ero portato dietro.
Ad inizio 8° giro, quando credo di aver percorso circa 25 km, faccio un breve pitstop al bagno chimico e dico a Carmine di non aspettarmi. Perdo poco meno di 2 minuti ma purtroppo non riuscirò più a raggiungere il mio compagno di squadra.
Completo il giro in poco più di 25', ma nella discesa inizio a sentire qualche leggera fitta alla pancia.
Percorro altri due giri (27' e 31') e arrivo intorno ai 37 km percorsi e il mal di pancia non mi permette più di correre. Fortunatamente mi ritrovo vicino ai bagni chimici e ne approfitto per una "seduta tecnica" di qualche minuto.
Ne esco con l'idea che svuotata la pancia possa riprendere a correre normalmente, mentre non appena rimessi i piedi su strada mi rendo conto che ho anche le gambe svuotate da ogni energia. Riprendo la gara camminando, ma ogni 10 passi sono costretto a fermarmi per dei forti attacchi di vomito che però non si concretizzano e per la vista annebbiata...
I due giri successivi sono tremendi e li "cammino" in 33' e 40', tant'è che il mio pensiero fisso è quello di terminare appunto questi due giri e fermarmi, col raggiungimento del traguardo minimo fissato nei 42 km della maratona.
Come se non bastasse, in questi due giri in cui non riesco a correre, il freschetto della notte mi fa asciugare addosso il sudore e inizio a sentire anche freddo e dei dolori intercostali (come già successo a Policoro nel 2017...).
Dalla sosta in bagno bevo solo acqua e mi tengo alla larga da qualsiasi cosa da mangiare presente ai ristori, ma completati i 12 giri decido di continuare la gara, anche sotto il continuo sostegno dei compagni di squadra presenti sul traguardo o incrociati sul percorso.
Inoltre, sono entrato nel frattempo nell'ultima ora di gara e il non dover ripetere il giro lungo (e le relative salite/discese) è un altro stimolo a non mollare.
Le gambe un po' si sbloccano e riesco almeno a camminare veloce e a corricchiare in qualche brevissimo tratto.
Ritrovo anche Carmine intorno al mio 46° km percorso e riprovo anche a correre con lui, ma con scarsi risultati tant'è che alla fine gli dico di proseguire da solo.
Solo all'ultimo giro le gambe reagiscono: sarà per lo sparo di segnalazione degli ultimi 5 minuti di gara, sarà per aver smaltito parte della stanchezza camminando, ma riesco di nuovo a correre bene con le gambe che girano e i dolori intercostali improvvisamente spariti. Cerco di arrivare almeno al 48° km e spingo più che posso, fino a quando non arriva lo sparo finale di mezzanotte. Poggio il mio segna numero a terra e vado incontro agli amici al ristoro.
E così termina la mia gara, alla fine con soli 800 m in meno del 2017 e con le gambe che sento ancora con energia, tant'è che il giorno dopo riuscirò a fare un collinare di 12 km, cosa che di solito non mi capita nemmeno dopo una gara breve.
Quest'anno sentivo che avrei potuto fare oltre i 50 km, ma purtroppo i contrattempi fanno parte della corsa e mi tengo ben stretto il risultato ottenuto. Per quest'anno non ho in programma altre ultra (alla Sorrento Positano di dicembre vorrei fare la "breve" di 27 km), quindi i prossimi mesi saranno dedicati ad allenarmi e a qualche garetta breve nel circondario. Nel frattempo inizio già a pensare alle papabili ultra di inizio 2019..."
Ed ecco pronto il mio ultraracconto, grazie a tutti quelli che lo leggeranno e magari mi daranno dei consigli per il futuro!
"A dire che quando mi parlavano di questa gara io rispondevo sempre con argomentazioni contrarie, quali "si svolge ad agosto è fa troppo caldo per i miei gusti", "non mi piacciono le gare a circuito", "percorso troppo impegnativo", "durata esagerata", etc. etc.
E invece, tra gli obiettivi fissati ad inizio stagione, questa era l'unica gara che avevo voglia di rifare di quelle a cui avevo già partecipato negli anni passati.
Complice però la devastante gara sull'Etna di 15 giorni primi, decido di iscrivermi solo nell'ultimo giorno utile per farlo. Le gambe sembrano aver recuperato, ma su come reagirà il mio fisico ad un'altra fatica del genere lo potrò scoprire solo gareggiando.
Gli iscritti alla 6 ore sono di meno rispetto allo scorso anno, quando la gara coincideva col campionato italiano delle 6 ore, e, leggendo i nomi dei partecipanti, mi sembra scontata la seconda vittoria consecutiva di Velatta. Cosa che invece non accadrà.
Poco prima delle 17 sono sul posto e ritiro pettorale, chip e pacco gara. Purtroppo mi viene detto che a fine gara non ci saranno consegnate le medaglie in quanto ci sono stati ritardi sulle consegna, con la promessa che ci verrà spedita presto a casa. Un po' mi dispiace in quanto la medaglia a fine gara è un premio diretto per la fatica appena fatta e un po' ricarica dell'energia persa...
Fa caldo ed è molto umido, ma il clima è ben più favorevole rispetto ai 35°C del 2017.
Mi incontro coi miei compagni di squadra, tra cui Carmine, che parteciperà con me alla 6 ore integrale, e Ida/Patrizia/Maurizio + Kamel/Walter/Massimo che invece faranno la gara a staffetta, correndo circa 2 ore ciascuno.
Rispetto all'anno passato ci sono tre principali novità:
1. la partenza risulta invertita, in quanto si parte in direzione del circuito breve e poi si risale sul circuito lungo;
2. è stato aggiunto un tratto ulteriore al giro lungo (che prima era 3.605 m) subito prima della già micidiale salita di San Rocco, con un paio di rampette abbastanza ripide;
3. gli atleti vengono dirottati sul giro piccolo non più a 40' dalla fine, ma già all'ultima ora.
La gara inizia alle 18:02 con due minuti circa di ritardo sull'orario previsto e la cosa strana è che invece il cronometro era partito in orario... In pratica la gara avrà una durata effettiva di 5h58'
Invece di correrla in solitaria come lo scorso anno, faccio subito gruppo con Carmine e si uniscono a noi anche due partecipanti alla "breve" maratona, Filippo e Pasquale della Cosenza K42. E in effetti in compagnia, parlando del più e del meno e, in particolar modo, di corsa, i primi giri procedono abbastanza tranquilli e senza difficoltà.
Dopo qualche giro i due maratoneti vogliono rallentare e si staccano un po' e del gruppo restiamo solo io e Carmine, mentre le nostre andature sono sempre molto costanti, tant'è che i primi giri 7 li facciamo ad un ritmo quasi fisso 24:48, 22:45, 22:57, 23:17, 23:29, 24:04, 23:21.
Nel frattempo ai ristori bevo molto, come già fatto l'anno precedente, passando dall'acqua alla Coca Cola, dai sali minerali al tè. Stavolta però, ritenendo il crollo finale dello scorso anno dovuto ai pochi alimenti solidi consumati, ogni paio di giri mangio un boccone di qualcosa, immettendo nello stomaco un paio di pezzetti di dolce, dell'anguria, della banana e un fruttino Zuegg di quelli che mi ero portato dietro.
Ad inizio 8° giro, quando credo di aver percorso circa 25 km, faccio un breve pitstop al bagno chimico e dico a Carmine di non aspettarmi. Perdo poco meno di 2 minuti ma purtroppo non riuscirò più a raggiungere il mio compagno di squadra.
Completo il giro in poco più di 25', ma nella discesa inizio a sentire qualche leggera fitta alla pancia.
Percorro altri due giri (27' e 31') e arrivo intorno ai 37 km percorsi e il mal di pancia non mi permette più di correre. Fortunatamente mi ritrovo vicino ai bagni chimici e ne approfitto per una "seduta tecnica" di qualche minuto.
Ne esco con l'idea che svuotata la pancia possa riprendere a correre normalmente, mentre non appena rimessi i piedi su strada mi rendo conto che ho anche le gambe svuotate da ogni energia. Riprendo la gara camminando, ma ogni 10 passi sono costretto a fermarmi per dei forti attacchi di vomito che però non si concretizzano e per la vista annebbiata...
I due giri successivi sono tremendi e li "cammino" in 33' e 40', tant'è che il mio pensiero fisso è quello di terminare appunto questi due giri e fermarmi, col raggiungimento del traguardo minimo fissato nei 42 km della maratona.
Come se non bastasse, in questi due giri in cui non riesco a correre, il freschetto della notte mi fa asciugare addosso il sudore e inizio a sentire anche freddo e dei dolori intercostali (come già successo a Policoro nel 2017...).
Dalla sosta in bagno bevo solo acqua e mi tengo alla larga da qualsiasi cosa da mangiare presente ai ristori, ma completati i 12 giri decido di continuare la gara, anche sotto il continuo sostegno dei compagni di squadra presenti sul traguardo o incrociati sul percorso.
Inoltre, sono entrato nel frattempo nell'ultima ora di gara e il non dover ripetere il giro lungo (e le relative salite/discese) è un altro stimolo a non mollare.
Le gambe un po' si sbloccano e riesco almeno a camminare veloce e a corricchiare in qualche brevissimo tratto.
Ritrovo anche Carmine intorno al mio 46° km percorso e riprovo anche a correre con lui, ma con scarsi risultati tant'è che alla fine gli dico di proseguire da solo.
Solo all'ultimo giro le gambe reagiscono: sarà per lo sparo di segnalazione degli ultimi 5 minuti di gara, sarà per aver smaltito parte della stanchezza camminando, ma riesco di nuovo a correre bene con le gambe che girano e i dolori intercostali improvvisamente spariti. Cerco di arrivare almeno al 48° km e spingo più che posso, fino a quando non arriva lo sparo finale di mezzanotte. Poggio il mio segna numero a terra e vado incontro agli amici al ristoro.
E così termina la mia gara, alla fine con soli 800 m in meno del 2017 e con le gambe che sento ancora con energia, tant'è che il giorno dopo riuscirò a fare un collinare di 12 km, cosa che di solito non mi capita nemmeno dopo una gara breve.
Quest'anno sentivo che avrei potuto fare oltre i 50 km, ma purtroppo i contrattempi fanno parte della corsa e mi tengo ben stretto il risultato ottenuto. Per quest'anno non ho in programma altre ultra (alla Sorrento Positano di dicembre vorrei fare la "breve" di 27 km), quindi i prossimi mesi saranno dedicati ad allenarmi e a qualche garetta breve nel circondario. Nel frattempo inizio già a pensare alle papabili ultra di inizio 2019..."
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- Iscritto il: 30 apr 2015, 11:44
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Re: [Diario] Road to UltraTrail
La mia stima!
10K 38'57" 1^Xsmasrun Foggia(17/12/17)
21k 1h25'08" 44^Roma-Ostia(11/03/2018)
42,195mt 3h09'33" Allenamento(14/03/2020)
https://www.strava.com/athletes/9210697
21k 1h25'08" 44^Roma-Ostia(11/03/2018)
42,195mt 3h09'33" Allenamento(14/03/2020)
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Re: [Diario] Road to UltraTrail
Grazie, Hyoga... tu hai tutta la mia di stima!
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Re: [Diario] Road to UltraTrail
Eh quando la pancia fa le bizze, c'è poco da fare! Avendo fatto solo 800 metri meno dell'anno scorso in queste condizioni, direi che in ogni caso è stata un'ottima prestazione, quindi bravissimo
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Re: [Diario] Road to UltraTrail
Grazie, Gaietta... purtroppo nell'ultimo anno la pancia mi ha dato problemi ben 4 volte, ma in gara è la prima volta che mi capita. Meno male che non è successo sull'Etna: non c'era un albero neanche a pagarlo e sarebbe stato un po' imbarazzante
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Re: [Diario] Road to UltraTrail
Un attimino imbarazzante effettivamente
Anch’io in passato ho avuto qualche problemino di questo tipo, ho risolto cambiando gel e testando un po’ l’alimentazione. Magari c’è qualcosa di ricorrente che assumi e ti dà fastidio
Anch’io in passato ho avuto qualche problemino di questo tipo, ho risolto cambiando gel e testando un po’ l’alimentazione. Magari c’è qualcosa di ricorrente che assumi e ti dà fastidio
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Re: [Diario] Road to UltraTrail
Bè, nelle altre tre volte è successo cosí:
- dopo un gel
- dopo un fruttino Zuegg (come sabato)
- a stomaco vuoto
Il fruttino Zuegg è ricorrente, ma tante altre volte l'ho preso senza conseguenze.
Devo continuare a testarmi
- dopo un gel
- dopo un fruttino Zuegg (come sabato)
- a stomaco vuoto
Il fruttino Zuegg è ricorrente, ma tante altre volte l'ho preso senza conseguenze.
Devo continuare a testarmi
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Re: [Diario] Road to UltraTrail
Bravo Victor. A leggere quello che hai mangiato non mi pare esserci nulla di strano. Piuttosto, dopo aver mangiato qualcosa hai per caso preso fresco alla pancia con mix di sudore? Può essere quello
Never trouble trouble till trouble troubles you, 'cause if you trouble trouble, you'll only double trouble and trouble others, too.
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Re: [Diario] Road to UltraTrail
Grazie, Rosaria!
Questa sensazione di fresco alla pancia non l'ho avvertita e comunque dell'elenco dei cibi che ho mangiato non pensare che ho divorato grosse quantità, ma solo qualche boccone e buttato il resto
Può anche darsi che sia stato il mix di roba a farmi male, boh
Questa sensazione di fresco alla pancia non l'ho avvertita e comunque dell'elenco dei cibi che ho mangiato non pensare che ho divorato grosse quantità, ma solo qualche boccone e buttato il resto
Può anche darsi che sia stato il mix di roba a farmi male, boh
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Re: [Diario] Road to UltraTrail
Ieri sera secondo allenamento post 6 ore.
Parto come al solito con le gambe imballate ma correndo si sciolgono (6'20'',5'55'',5'29'' i primi 3 km). Poi incontro un paio di amici che, come al solito, mi convincono a fare un paio di giri di "lento" con loro e ne escono due km velocissimi 4'31'' e 4'25'', dopo di che alzo bandiera bianca e continuo coi miei ritmi.
In realtà la sgasata mi ha fatto bene e sento le gambe sbloccate, chiudendo l'allenamento di 12,84 km con una buona media di 5'30''/km e senza particolari sensazioni di stanchezza.
Continuerò a fare corsa lenta per le prossime settimane (nella prossima sarò in ferie al mare e quindi potrò fare ben poco), con prossimo obiettivo la partecipazione ad una gara di trail di circa 18 km in mezzo ai favolosi pini loricati del Parco Nazionale del Pollino a fine agosto.
Parto come al solito con le gambe imballate ma correndo si sciolgono (6'20'',5'55'',5'29'' i primi 3 km). Poi incontro un paio di amici che, come al solito, mi convincono a fare un paio di giri di "lento" con loro e ne escono due km velocissimi 4'31'' e 4'25'', dopo di che alzo bandiera bianca e continuo coi miei ritmi.
In realtà la sgasata mi ha fatto bene e sento le gambe sbloccate, chiudendo l'allenamento di 12,84 km con una buona media di 5'30''/km e senza particolari sensazioni di stanchezza.
Continuerò a fare corsa lenta per le prossime settimane (nella prossima sarò in ferie al mare e quindi potrò fare ben poco), con prossimo obiettivo la partecipazione ad una gara di trail di circa 18 km in mezzo ai favolosi pini loricati del Parco Nazionale del Pollino a fine agosto.