[Diario] Road to UltraTrail

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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da Beppogo »

Bravo @victor, per il podio e per la sportività e la prossima gara provo anche io a mangiare una mosca, magari miglioro
:smoked:
Ultima modifica di Beppogo il 16 giu 2022, 15:57, modificato 1 volta in totale.
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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da dragonady »

Letto! Bravissimo Victor :rambo: ottima gestione di gara ed anche bel racconto! Per quanto riguarda il podio penso che sia stra-meritato, vero che eravate in pochi ma comunque i ritirati erano dietro di te già prima del ritiro, quindi la tua posizione è reale e meritata, e grande Victor! Se il segreto è la mosca, ci devo provare pure io :-" :smoked:
Bello anche rivederti in gare lunghe :beer: e sapere che stanno aumentando anche in Calabria, ci sono dei posti meravigliosi! Magari quando sarà più fresco potremmo programmare il coast to coast, in compagnia lo farei volentieri!
Daje Victor :rambo:
"...Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
E trattare allo stesso modo questi due impostori..."
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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da victor76 »

@beppo e @dragon, la prossima volta me ne faccio una scorpacciata di mosche cosî magari vinco 😁
Riguardo la Coast to Coast, d'estate io non ce la farei.... Ma la tengo sempre in conto la proposta :beer:
5 km: 21'20'' (4'16''/km) ---10 km: 43'54'' (4'23''/km)
21 km: 1h35'29'' (4'32''/km) --- 30 km: 2h37'57'' (5'15''/km)
42 km: 4h07'29'' (5'52''/km)
--- 6 ore: 50,506 km (7'08''/km)

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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da victor76 »

Rieccomi ragazzi... E' da un po' che non aggiorno il 3d, ma in meno di un mese ho fatto ben 3 gare, di cui 2 lo stesso giorno :mrgreen:

Eccole:
- Savuto Trail - Rogliano (CS) il 03/07/2022
- Pollino National Park Trail - San Severino Lucano (PZ) il 10/07/2022 (mattina)
- Calabria Young Running - Spezzano Sila (CS) il 10/07/2022 (pomeriggio)

I racconti non sono niente di entusiasmante, ma li posto lo stesso perchè magari a qualcuno farà comunque piacere leggerli.

Parto dal racconto della prima gara, il trail a Rogliano, che si è svolto a pochi chilometri da casa mia!


Savuto Trail
Come secondo trail stagionale scelgo di fare quello che sulla carta rappresenta la mia gara di casa, visto che la partenza si svolge a soli 20' di macchina da dove abito. Il Savuto Trail si corre appunto nel territorio comunale di Rogliano ed è organizzato dalla mia ex società podistica che attualmente si chiama Asd Sport 360 (fino allo scorso anno ASD Dojo Running). Il tracciato ad anello è stato creato invece dal campione di corsa in montagna Pino Buffone sui suoi quotidiani percorsi di allenamento e, conoscendolo, di sicuro sarà molto tecnico, nervoso e senza alcun metro in piano.
Arrivo sul posto intorno alle 8, parcheggio e vado a ritirare il pacco gara. Incontro e saluto qualche amico e inizio subito a chiedere informazioni sul percorso perchè, per quanto la zona sia molto vicina a casa mia, per me è perfettamente sconosciuta.
Mi dicono che le pendenze sono molto elevate e che alcuni tratti sono pericolosi, quindi che occorre fare molta attenzione. Tra i tanti chiedo anche allo stesso Pino che trovo molto carico e pronto a dare battaglia per la vittoria. Lui mi da preziose indicazioni e mi conferma la durezza del trail. Basti pensare che gli 800 m di dislivello positivo previsti in questa gara da 12 km, in Sila erano spalmanti su un giro da 23 km...
Faccio un paio di chilometri di riscaldamento e poi mi schiero in area partenza, tra i circa 80 partecipanti alla competitiva.
Partiti dal centro storico di Rogliano, attraversiamo Corso Umberto per circa 200 metri e poi ci buttiamo sulla destra su una ripida discesa su strada in cemento, la Discesa Clausi. La partenza è molto veloce ma cerco di trattenermi il più possibile perchè l'impatto sul cemento è parecchio violento per tendini e articolazioni e non voglio rischiare di infortunarmi. Mi passa qualcuno ma so già (anzi, lo spero) che una parte di questi li riprenderò in salita.
Non sono trascorsi neanche 700 m dalla partenza che già troviamo la salita della Chiesa Maria Santissima delle Grazie che dura circa 700 metri.
Poi si scende nuovamente, lasciando finalmente la strada in asfalto/cemento. Si corre per lo più su sentieri sterrati molto stretti e sale e scende continuamente. Gli spazi sono veramente esigui ed è molto difficile sorpassare chi ti sta davanti se non si sposta volontariamente.
Mi accodo ad un paio di atleti e mi metto al loro passo. In discesa potrei forse andare più forte di loro, ma tra i continui saliscendi la velocità di crociera mi sta bene, pur rendendomi conto che gli altri che ci stavano davanti ormai hanno preso il largo.
Intorno al 4° chilometro troviamo in seria difficoltà, a causa del percorso sconnesso con fondo in pietre mobile, la fortissima Francesca Paone la quale ci lascia giustamente passare e che subito perdiamo di vista dietro di noi.
Arrivati in prossimità delle Cascate di Cannavina (che però non vediamo) troviamo un paio di salite molto ripide che io cammino. Intorno a questo punto credo che attraversiamo anche un antico ponte romano che passa sul fiume Savuto.
Dopo si inizia a scendere, costeggiando il fiume Savuto dall'altro lato, ma ogni tanto qualche breve e ripida salita ci ricorda di non rilassarci troppo. E infatti intorno al 7° km, poco prima del guado del fiume, troviamo prima una salita ripida e poi una pericolossima discesa con materiale completamente instabile e franoso, tant'è che vedo cadere (per fortuna senza alcun danno) quasi tutti gli atleti che sono davanti o dietro di me.
Arrivo al guado del Fiume Savuto, punto più basso del tracciato coi suoi 406 m s.l.m., insieme ad un ragazzo della Corricastrovillari. Qua troviamo un gruppo di tifosi scatenati che oltre al fornirci sali e acqua ci incitano alla grande.
Abbiamo percorso circa 7,5 km ma negli ultimi 4,5 rimasti occorre tornare su in paese e mancano tante centinaia di metri di dislivello.
Il sole batte forte sulla testa e rimpiango di non aver portato dietro il cappellino, ma continuo a bagnarmi la testa con l'acqua fornita ai ristori e spero di evitare almeno un'insolazione.
Si sale per 500 m e poi finalmente la pendenza si addolcisce un po', permettendomi di correre. Nel frattempo parlo col ragazzo che corre con me il quale mi dice che la gara di trail che si terrà a settembre a Serra San Bruno è molto pià corribile e regolare di questa.
Al km 9 troviamo un tratto abbastanza corribile ma dopo un po' riprendo a camminare lasciando proseguire il ragazzo da solo. Fa troppo caldo per i miei gusti e non riesco a fare di più.
Poco prima del 10° di nuovo una ripida e lunga salita mi attende. Vedo un cimitero sopra la mia testa e mi illudo che si tratti di quello di Rogliano. Se così fosse, arrivati fin lì poi si tratterebbe solo di scendere fino al traguardo. Ma successivamnte purtroppo capisco che invece si trattava del cimitero di Marzi, ubicato ad una quota ben più bassa di quella di Rogliano e che quindi la salita non terminerà se non al traguardo...
Si ritorna a salire e lo si fa su strada cementata o asfaltata e per di più sempre sotto il sole cocente. Vengo raggiungo da un atleta della Marathon Cosenza e passo qualche minuto a parlare con lui mentre oltrepassiamo l'ultimo ristoro e raggiungiamo poi le prime abitazioni a sud di Rogliano.
Raggiungiamo anche il ragazzo della Corricastrovillari che ci era davanti e facciamo qualche centinaia di metri di corsa insieme. Quando passiamo vicino alle scuole e chiediamo quando dura ancora la salita, ci dicono di resistere altri 500 metri. Peccato che un chilometro prima ci avessero detto la stessa cosa...
Dopo un po' lascio andare i due compagni di corsa e torno nella modalità cammino perchè non ho voglia di sforzarmi ulteriormente. Mi raggiunge e sorpassa anche Francesca Paone, che su asfalto torna ad andare ai suoi ritmi consueti che sono ben diversi dai miei.
Poi capisco di essere arrivato nei pressi dell'anfiteatro e mi rimetto a correre, ma quando sotto le indicazioni delle due volontarie o vigilesse giro a sinitra, mi ritrovo davanti la ripida salitina che costeggia appunto l'anfiteatro e il camminare torna d'obbligo.
Passo sotto un caratteristico arco nel centro storico e sbuco in una piazzetta. Mi rimetto a correre sperando che le salite siano finite, invece giro l'angolo e mi ritrovo quella del Duomo che cammino nuovamente.
Poi vedo altri runner dietro di me che si avvicinano e mi rimetto a correre, stavolta andando in progressione fino al traguardo che taglio in 31esima posizione su 69 atleti arrivati. Avevo indicativamente pensato di metterci intorno ad 1h30' per finire questa gara e avendola completata in 1h26' sembrerebbe un qualcosa di positivo. Ma in realtà sono un po' deluso perchè avrei potuto andare più forte in discesa e perchè, essendomi appunto risparmiato in discesa, nella lunga salita finale avrei dovuto correre di più e camminare di meno.
Lascio il chip, mangio una banana e due dolci e poi via di corsa verso la macchina. La mia bimba mi sta aspettando perchè oggi è la giornata del suo saggio di danza!
5 km: 21'20'' (4'16''/km) ---10 km: 43'54'' (4'23''/km)
21 km: 1h35'29'' (4'32''/km) --- 30 km: 2h37'57'' (5'15''/km)
42 km: 4h07'29'' (5'52''/km)
--- 6 ore: 50,506 km (7'08''/km)

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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da victor76 »

POLLINO NATIONAL PARK TRAIL
Le gare che si svolgono nel Parco Nazionale del Pollino sono, insieme a quella di Cortina, sicuramente quelle più spettacolari a cui io abbia partecipato. I luoghi di gara sono scomodi da raggiungere sia per la distanza da casa sia per le strade spesso a limite della percorribilità, ma i luoghi attraversati di corsa ripagano sempre di tutte queste negatività.
Parto da casa alle 6, dopo poche ore di sonno e con soli 15 minuti di margine rispetto alla chiusura del ritiro pettorali, ma conosco la strada dallo scorso anno e sono sicuro di farcela. Porto con me i miei genitori, ai quali lo scorso anno avevo promesso che alla prima occasione utile gli avrei fatto visitare lo splendido posto dove è ubicata la partenza, ossia il Santuario della Madonna del Pollino.
Alle 8:30, come da programma, arrivo sul posto. Parcheggio, vado a ritirare il pettorale, mi preparo e mi dirigo in zona partenza, dopo aver detto ai miei che impieghero per tornare circa 3 ore dallo start. Ci sono 14° C ma decido comunque di correre in t-shirt. In caso di freddo ho lo smanicato nello zaino.
Dopo il breve in bocca al lupo del sindaco di San Severino, il briefing di un responsabile tecnico della società organizzatrice e la benedizione del prete locale, alle 9:19 la gara si avvia. Anzi, le gare, visto che quest'anno gli uomini under 60 faranno la lunga da oltre 22 km e le donne e gli over 60 la breve da 16 km.
Si parte davanti alla statua della Madonna e subito si arriva alla prima salitina ripida che porta al parcheggio delle auto, poi si passa sotto il gonfiabile dove avverrà l'arrivo e quindi si inizia a scendere nel viottolo stretto scavato tra le rocce, con il burrone alla nostra destra.
Per fortuna mi sono messo nella prima parte del gruppo dei partenti, perchè qua ci si incolonna e per un paio di chilometri si procede quasi sempre in fila indiana per cui è facile perdere tempo senza poter andare avanti col proprio ritmo.
Nonostante il mio accorgimento è difficile prendere un buon ritmo, tra concorrenti, sentieri stretti, pietre e salite che spesso irrompono nel nostro percorso. Ma studiando l'altimetria so che i primi 8-9 km sono "facili" quindi non mi interessa forzare e fare sorpassi azzardati a chi mi sta davanti. Attendo invece il momento giusto per farlo e riduco al minimo il dispendio di energie per sorpassare magari qualcuno più lento o che è partito troppo veloce.
Gran parte di questi primi chilometri li faccio con un ragazzo vestito di nero e una ragazza alla quale i volontari spesso dicono che si trova in terza posizione tra le donne.
Dopo i primi 2-3 chilometri e una salitina che fa la selezione, restiamo appunto in 3 e così proseguiamo per circa altri 3-4 km. Davanti c'è il ragazzo vestito di nero, dietro la ragazza e infine io a chiudere il gruppetto, che si allunga nei tratti corribili e si accorcia nei tratti più impervi, dove riesco a sopperire ai loro ritmi. Ad un certo punto, corribile e senza ostacoli, la ragazza finisce a terra, fortunatamente senza conseguenze. La aiuto a rialzarsi e ripartiamo fino alla biforcazione dei due tracciati dove noi della lunga viriamo a sinistra e la ragazza prosegue sulla destra.
Inizia una discesa abbastanza corribile di circa 1,5 km, ove bisogna fare attenzione solo a qualche radice che fuoriesce dal terreno. Il ragazzo di nero mi stacca e io ne approfitto per una pausa pipì che, per quanto veloce, mi fa raggiungere da un gruppetto di 5-6 atleti. Riesco a stare loro davanti fino a fine della discesa ma quando si ricomincia a salire mi superano tutti.
Quando però arriviamo al km 10,5 dove è ubicato il centro di sci di fondo di Terranova del Pollino, sede di partenza della gara fino ad un paio di anni fa, il gruppetto l'ho superato tutto. Anzi, siccome al ristoro non mi fermo proprio, supero anche un altro gruppetto di atleti che era lì fermo a rifocillarsi.
Da questo momento so che si inizia a salire sul serio, perchè dai circa 1.500 m di altitudine del centro sciistico si passa ai circa 2.000 di Serra di Crispo, punto più alto del percorso, per un totale di 7 km che sono quasi tutti di salita, che diventa sempre più ripida man mano che ci si avvicina alla cima.
Pur facendo le salite quasi tutte camminando continuo a recuperare posizioni. Sorpasso anche diverse donne della gara breve, col percorso delle quali ci siamo ricongiunti. Mi sento bene ma non conoscendo il nuovo percorso voglio conservarmi le energie per spingere quando si inizia scendere. Più si sale e più i paesaggi diventano spettacolari: compaiono intorno a noi i pini loricati e ovunque si guardi i panorami sono mozzafiato, con tanto di incontri con mandrie di cavalli selvaggi e di mucche al pascolo.
Solo quando arrivo in cima capisco che stiamo facendo il percorso dello scorso anno ma al contrario e lo dico agli altri corridori che mi sono vicini. Ammiro come se fosse la prima volta i secolari pini loricati che mi circondano e continuo a salire, superando diversi atleti. Si lamento che sono stanchi di salire mentre per me è un vero piacere trovarmi in quel paradiso naturalistico e non avverto alcuna stanchezza. La parte in cima, a ciglio strapiombo, non riuscirei mai a farla in modalità trekking perchè soffro di vertigini ma, come mi succede sempre in gara, vado avanti senza problemi.
Quando si inizia a scendere il percorso è molto tecnico perchè ripido e ricco di pietre ma io in questo tipo di ambiente mi ritrovo perfettamente e vorrei anche accelerare, ma raggiungo sempre qualcuno che mi sta davanti e devo tenere il freno tirato. Devo però dire che tutti coloro che ho raggiunto nei vari tratti impervi della gara si sono sempre spostati per lasciarmi passare, con molta sportività e come io stesso faccio quando sento qualcuno arrivare da dietro che ne ha più di me.
Il ragazzo vestito di nero mi sta sempre davanti, è l'unico che non sono ancora riuscito a superare di quelli che ho visto correre davanti a me. Nel tratto tecnico ci avviciniamo ad un altro atleta con una folta chioma nera, ma quando le pietre finiscono, intorno al 18° km, ci stacca e lo perdiamo di vista.
Per circa un chilometro e mezzo il ragazzo di nero mi sta davanti, corriamo veloci su una larga strada sterrata ma non abbastanza tanto che sento dietro di noi le voci di un gruppo di atleti che si sta avvicinando. Così, nonostante senta un leggero mal di pancia che non mi fa ben sperare, spingo sull'acceleratore e sorpasso il mio compagno di gara.
Uscito dal bosco c'è un breve tratto in salita. Vedo in cima alla collinetta l'atleta con la chioma nera e mi pongo come obiettivo quello di raggiungerlo. Faccio quasi tutta la salita correndo e nel breve tratto di cammino mi giro per guardare chi mi segue e non vedo nessuno vicino. Ottimo!
Si ricomincia a scendere e mi avvicino sempre più al ragazzo che mi precede. Superiamo insieme altri atleti sia della gara lunga che della gara breve e poi, dopo l'ennesima discesa tecnica in cui vorrei superarlo ma non riesco perchè non c'è lo spazio di farlo in sicurezza, lo passo.
Ormai manca poco e continuo a correre quasi sempre, nonostante ci siano delle salitine brevi ma dure. Supero un paio di atleti completamente cotti e finalmente arrivo all'ultimo tratto tra le rocce che mi porterà al traguardo. Penso di non riuscire più a recuperare qualcuno, invece proprio nell'ultimo sentiero tra le rocce supero un'altra donna e negli ultimi 100 m un ragazzo della mia gara.
Corro addirittura l'ultimissima salita che porta al gonfiabile, che oltrepasso dopo 2h58'35'' dall'inizio della gara, chiudendo in 54a posizione su 124 finisher della gara lunga (quindi solo uomini under 60).
Mi sono goduto questa gara al massimo, dal primo all'ultimo chilometro. L'unione dei percorsi delle gare passate e il fare alcuni tratti in senso inverso mi ha fatto apprezzare ancora di più le bellezze che il Parco Nazionale del Pollino offre ai suoi visitatori. Forse avrei potuto dare qualcosa di più, ma di sicuro avrei avuto meno tempo e voglia di godermi lo spettacolo che mi circondava. Quindi va benissimo così. E poi tra circa 5 ore avrà un'altra gara, quindi meglio aver conservato un po' di energia per il resto della giornata.


CALABRIA YOUNG RUNNING
Questa gara non l'avevo messa in calendario perchè, per la breve durata e la relativa alta intensità di corsa richiesta, poco si addice alle mie qualità e preferenze podistiche. Ma per alcuni miei compagni di squadra e per parte degli sponsor rappresenta la gara di casa, pertanto decido di iscrivermi, facendo però presente ai ragazzi che la partecipazione dipenderà dalle mie condizioni post gara del Pollino.
Ma siccome dalla gara ne esco bene, non vedo alcun impedimento a partecipare.
Alle 12:45 parto dal Pollino e alle 15:15 sono a casa, dopo aver mangiato in macchina un panino. Arrivato a casa mangio qualche altra cosa, mi faccio una doccia, mi metto la canotta societaria (per fortuna ho sia la t-shirt che ho usato sul Pollino che la canotta) e il pantaloncino (riciclato dal mattino) e poco dopo le 16 riparto con moglie e figlia alla volta di Spezzano.
Appena arrivo in paese già incontro i compagni di squadra Mirko e Luca, insieme ai quali raggiungiamo il campo di atletica sede della partenza della gara. Dopo i saluti con i vari amici presenti e le foto di rito, provo a fare qualche corsetta di riscaldamento per sciogliere le gambe un po' imballate sia per la gara mattutina sia per le già fatte 6 ore di viaggio in macchina, ma fa troppo caldo e riesco a correre solo per raggiungere più volte la fontanella presente in modo da bagnarmi viso e testa.
Prima di partire chiedo all'amico Walter informazioni sul percorso e lui me lo illustra in maniera molto precisa, indicandomi come punti critici la breve salita iniziale e quella lugna finale che diventa più ripida man mano che ci si avvicina al Convento di San Francesco.
Dico a mia moglie che rivedremo tra 30' - 40', o anche dopo in caso di crampi, perchè non ho idea di come le gambe reagiranno in gara.
Quando la gara inizia mi posiziono nelle retrovie. Si compie prima un giro della pista di atletica e poi si esce dal cancello per iniziare la breve quanto dura salita che porta al Convento. Le gambe sono bloccate e faccio un po' di fatica a salire e anche quando inizia la discesa mi sento tutto imballato e non riesco a spingere, guardando allontanarsi gli atleti che mi precedono. Me ne faccio una ragione, non è di sicuro oggi che devo pensare a fare un buon tempo.
Corro il primo km a 5' e poi si inizia a scendere in maniera più ripida fino ad entrare nel comune di Celico per poi tornare in quello di Spezzano. Corro il secondo chilometro a 4'28'', il terzo a 4'17'' e il quarto a 4'30'', ma nonostante questo davanti a me non vedo più nessuno, tant'è che agli incroci devo fare attenzione a trovare le frecce gialle a terra che indicano la direzione da seguire.
Arrivati nel centro di Spezzano iniziano gli ultimi 2 km che sono quasi tutti di salita, dolce nella parte iniziale e molto ripida nell'ultimo tratto.
Nel primo chilometro, nonostante la stanchezza e l'affanno dovuto a ritmi per me inconsueti, riesco a tenere ancora un ritmo discreto e recuperare una posizione, ma nell'ultimo km non ho più alcuna voglia di faticare e alterno la corsa al cammino, riperdendo la posizione che avevo acquisito.
Arrivato in cima davanti al Convento di San Francesco mi butto a capofitto nell'ultima breve e ripida discesa, tagliando il traguardo in 30'29'' alla media 5'05''/km, un tempo inaspettato per essere la seconda gara della giornata, ma un po' mi dispiace per non averci impiegato 30'' in meno visto che scendere sotto i 30' era ampiamente alla mia portata (da riposato...). Chiudo alla 25a posizione su 44 partecipanti, donne incluse, e con la mia società sportiva sui gradini del podio a squadre.
Poi rinfresco, un po' di conversazione con gli amici e infine prenotazione in pizzeria per il recupero energetico della lunga giornata!
5 km: 21'20'' (4'16''/km) ---10 km: 43'54'' (4'23''/km)
21 km: 1h35'29'' (4'32''/km) --- 30 km: 2h37'57'' (5'15''/km)
42 km: 4h07'29'' (5'52''/km)
--- 6 ore: 50,506 km (7'08''/km)

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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da Salve1907 »

Grande victor!
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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da victor76 »

@Salve :beer:
5 km: 21'20'' (4'16''/km) ---10 km: 43'54'' (4'23''/km)
21 km: 1h35'29'' (4'32''/km) --- 30 km: 2h37'57'' (5'15''/km)
42 km: 4h07'29'' (5'52''/km)
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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da Pacio »

Per me tu sei un eroe.... :beer:
Per far ste cose bisogna avere preparazioni e testa belle rodate :thumleft:
Complimenti....belle esperienze....
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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da dragonady »

Ho letto anche io! Bravissimo Victor e complimenti, ti sei dato da fare alla grande :rambo:
"...Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
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Re: [Diario] Road to UltraTrail

Messaggio da shasha74 »

@victor….quel young cosa significa? Limite massimo di età per partecipare? :smoked:
Vado dritto e sicuro, prendo la strada che non fa nessuno. Giuro che vado piano e quando arrivo, promesso, ti chiamo.
dal 11/10/15 36x42
2024 42k Bologna 3h16’03” … Passatore e P-A :afraid:

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