Dalla pelle al cuore

[lilligas]

Col fresco si riparte a correre meglio, in autunno c'e' la rinascita dei runner, come in primavera! Bravo Miro!

[mb70]

20 km al momento mi terrorizzano...grande Miro!

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[Miro 69]

Nessun uomo è un'isola», ha scritto il poeta teologo John Donne, Ad ogni modo, quando la posta in gioco non è la salvezza eterna ma la sopravvivenza politica o fisica, la reinvenzione della propria identità, e si cerca una tana in cui rifugiarsi per leccarsi le ferite, un'isola è un posto eccellente in cui stare, come scoprì il Robinson Crusoe di Defoe.


Il Ciclo delle Stagioni


Freddo. Fin da piccolo pensavo che la brina fosse polvere magica che il vento regalava all’inverno per renderlo più bello, dolce e meraviglioso. Quando quella polvere magica copre ogni cosa, so che la natura non lascia nulla al caso. Un tiepido sole si fa strada tra le righe ancora bianche e illumina i ricordi che hai seppellito li, sul fondo dell’anima, in attesa che l’inchiostro riuscisse ancora a fluire, che la punta di questa penna immaginaria si trasformasse ancora una volta in una chiave o in una password. Lì, dove abitano le tue canzoni, le strofe e le poesie. Tanto rare quanto preziose per te, riposte nel cassetto finché non sei pronto di nuovo a soffiare via la vita e con un dito a togliere quella patina che i giorni hanno accumulato senza neanche te ne accorgessi.
Quando riesci a strappare quella catena che ti tiene legato alla realtà, puoi ricominciare a vedere le cose e le case. Quelle ali le hai spiegate tanto tempo fa quando ancora non sapevi di possederle e le lasci andare di nuovo, come fosse la prima volta. Come quel luglio di dieci anni fa, quando faceva caldo e tu hai cominciato ad uscire dal tuo bozzolo per cominciare a volare…
Ancora caldo, ancora luglio. Ricomincio a correre dopo un mese di stop completo e mesi di allenamenti rubati qua e là. Mi sono iscritto a due Maratone; La P2 ovvero Parma e Palermo e due pettorali 84 e…84. Per cui si ricomincia a sudare, a nuotare senza vedere il fondo, spinto da quella volontà che già mi accompagna mentre sento i passi farsi più leggeri, ad ogni assolata corsa. In un lampo arriva Agosto; riesco a fare (tra le altre uscite, un 20/22/24 km) vedo terra.
Parma a metà Ottobre, sono già in Cittadella insieme a Ciro, Poco82(Diego) e altri ragazzi del forum, ci si scambia qualche battuta e via, siamo già per le strade del centro. Incontro MaxF (gradita sorpresa) che stà correndo i 10 km con la sua amica Eleonora (scoprirò poi che conosco suo padre, noto commercialista) all’esordio in Maratona.
Facciamo qualche km insieme poi io e lei continueremo la nostra gara assistendo purtroppo ad una scena agghiacciante al 23esimo km mentre i soccorsi tentano invano di rianimare un podista colto da infarto. Ci lasciamo alle spalle quella tragedia in silenzio mentre quel caldo assurdo fuori stagione comincia a farsi sentire. Circa al 30esimo km vedo che cammina, il ginocchio che le doleva la costringerà al ritiro, si rifarà sicuramente. Continuo nell’assolata pianura padana, il ritmo cala un po’ ma rimango comunque costante tenendo conto che tra 5 settimane dovrei correre la Maratona di Palermo ed un caldo inusuale per questa stagione. Chiudo la mia quarta Maratona felice, arrivando in una Cittadella (Parco) gremita di gente e podisti, una volontaria mi porge una bottiglietta d’acqua e la medaglia poco dopo. Ci rivediamo tra un’anno.
Palermo a fine Novembre, il cielo fa le bizze, il sole si nasconde tra le nuvole ed ogni tanto fa capolino arrostendoci beffardamente tra uno scroscio e l’altro. Ma sono in ferie, sono km lontano fisicamente e mentalmente dai problemi quotidiani. Io e mia moglie abbiamo così l’occasione di scoprire questa città stupenda, con le sue bellezze e le sue contraddizioni. Del cibo neanche ve ne parlo…Sabato mattina ci incontriamo con Rosaria(Fuji) e passiamo una piacevole orata.Ci ritroviamo la mattina dopo allo Stadio delle Palme dove conosco Panormitanus e Asmodeo,
un’acquazzone prima della partenza e via. Passiamo dopo pochi km tra le vie del centro con il sole che illumina i monumenti, eredità di molteplici culture che hanno attraversato i secoli per mostrarsi in tutto il loro splendore. Io mi sento bene, ho sempre la coda di cavallo di Rosaria che dondola qualche metro davanti a me e mi fa assistere alla sua “performance” in pieno centro per togliersi la termica e reinfilarsi la maglietta a maniche corte. Piano piano la vedo allontanarsi, si è allenata bene, benissimo in questi mesi ma la Maratona è così, mi è dispiaciuto tantissimo per il suo ritiro perché so bene quanto ci tenesse. Ma questo lo scoprirò più avanti, io continuo con un buon passo per i miei standard ed arrivo alla mezza con il sorriso, dopo arrivano i primi strappi e comincia la salita (quella vera). Sento il passo che rallenta sensibilmente ed arrivo finalmente alla discesa che mi porterà sul lungomare di Mondello. In quel frangente, durante la discesa la mia testa realizza (vedendo gli atleti che sfilavano in salita di fronte a me dall’altra parte del divisorio) che avrei dovuto affrontare un’altra egual salita e lì si spegne la luce. Mancano ancora 12 km circa, il piede destro comincia a dolermi nella parte interna, tira aria fredda e a Mondello, riesco solo quasi a camminare, se ci fosse stato un servizio scopa penso che mi sarei ritirato. Stringo i denti e continuo alternando corsa e cammino, non sono il solo. Mi fermo a togliermi la cavigliera, poi mi fermo di nuovo per rimetterla, non posso fare altro che continuare. Arrivo non so come alla fine del salitone e punto uno bello grosso a circa 1 km nelle stesse mie condizioni pare. Sarà lo stimolo che mi farà arrivare al traguardo, lo passo prima di rientrare allo Stadio per passare sotto la Finish Line in 5h05'. Con il senno di poi ho ripensato ai collinari che non ho fatto pur avendone la possibilità, all’aver sottovalutato il percorso, avrei dovuto informarmi meglio ma non pensavo francamente che ci fossero 2 salite di quella portata. Probabilmente avrei dovuto usare un altro paio di scarpe, ma alla fine ero solo felice per averla portata a casa, con grande sofferenza ma anche con tanta esperienza in più. L’esperienza è l’insegnante più difficile, prima ti fa l’esame poi ti spiega la lezione.

Preferisco l’inverno all’autunno, quando il freddo si fa sentire con la sua forza sulle mie ossa,
quando devo cercare un abbraccio per riscaldarmi dal ghiaccio.
È quasi sera, appoggio la penna e richiudo quel cassetto con un sorriso.

La vita non si misura attraverso il numero di respiri che facciamo, ma attraverso i momenti che ci lasciano senza respiro.

Maya Angelou

[Run_Franz_Run]

Grandissimo Miro!!!...sempre bello leggerti
Buone Feste!

[piccio]

sempre bello leggerti, ragazzo

[titti74]

Grande Miro.

[Pescanoce]

Bella lettura e bella anche l’incoscienza con cui si affrontano certe imprese! Buone feste, buon inverno e buoni (e tanti) abbracci!!!

[setoro]

Mi unisco al coro: bravo Miro!

[corriFabriCorri]

Grande Miro!

[grantuking]

Bravo Miro