[DIARIO] SEMI SERIO DI UN EX ATLETA

[davide1977]

Che dire? bella storia ...e naturalmente c'è ancora tutto il tempo che vuoi per scrivere nuovi capitoli

[Bussino71]

Troppo buoni mi mettete voglia di completare il racconto, ma ora vo' a correre, poi mi godo mia figlia visto che sono 3 giorni che non la vedo per via del lavoro, ma stasera riprendo il discorso.

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[MaxF]

MaxF esattamente, di quell'anno resta comunque dei ricordi indelebili e due su tutti, il primo è legato ad un esercitazione fatta in Sardegna durata un mese io sono Bersagliere Mortaista (Bersagliere tutta la vita) ed l'11reg. Quell'anno ha rimesso in vigore il tiro diretto con mortaio sul bersaglio era dalla 2 guerra mondiale che non veniva fatto ed ho avuto l'onore di far parte di quel primo tiro.
L'altra meno piacevole sentire il colonnello all'alzabandiera "partiamo per il Mozambico, che sia missione di pace o di guerra dobbiamo attestarci tra le fazioni in lotta e fermare il massacro tra hutu e tutsi e dovremo restare lì fino a quando la Nato non manderà i caschi blu, siete preparati faremo il nostro dovere" dormimmo due notti all'interno degli hangar di Aviano pronti a partire. Poi mandaro i Francesi come caschi blu. Ma di questo per fortuna i libri di storia non ne avranno traccia

Si anche io fui mandato 20 giorni a Capo Teulada, pure come caporale istruttore, non era stato facile portare (con altri) un battaglione in treno e in nave dal Friuli a Cagliari, ricordo. C'erano camerate da 70 letti , non era quello che pensiamo di solito quando ci viene in mente la Sardegna.
Il comandante penso che fosse lo stesso mio. A noi non ci mandarono da nessuna parte, ma altri dello stesso battaglione non molto tempo prima era stati spediti in Libano e qualcuno usci proprio di testa, comprendo il tuo timore.
Ma noi ex-bersaglieri siamo tosti, tornerai senz'altro sotto le 3 ore!

[Bussino71]

MaxF staremo a vedere...

[mb70]

Bellissima storia la tua Alberto, e' stata bella e credo che lo sara' anche nel prosieguo. Complimenti!

[Bussino71]

Ed eccoci a riannodare il filo dei miei pensieri e dei miei ricordi.
Non è facile riuscire a concentrare il racconto della propria passione in un racconto breve e che non diventi ne tediante ne prolisso. Per di più se non sei una persona abituata a scrivere.

Prima di raccontarvi del mio ritorno alle gare in montagna, ai così detti Trail, e nell'occasione vi racconterò tre gare che mi sono rimaste dentro, val e a dire la 111km a tappe della Namibia, la CCC e alla mitica Western States. Voglio farvi capire chi è Bussino.
Vi ho raccontato del mio passato del perché ho interrotto per 15 anni la corsa e cosa mi ha spinto a tornare. Quello che non sapete e non potete sapere, qual'è il vero punto di forza di Bussino. Non sono i PB (per di più datati) non sono le vittorie, od eventuali piazzamenti, il mio vero punto di forza sono le sconfitte, le cadute, gli infortuni, perché tutte le volte che sono caduto ho saputo rialzarmi, tutte le volte che ho perso mi sono rimesso in gioco, e di questo devo dire grazie solo a due persone; mia Madre e mio Padre.
Mia Madre è negata per lo sport, non sa nuotare non va in bicicletta e non è mai venuta a vedere una mia gara ne una partita di pallavolo di mia sorella. Ma è stata la prima a portarmi al campo di Atletica, è stata la prima a stimolarmi e a portarmi in piscina perchè voleva che imprassi a nuotare. Mia madre ha fatto si che le sue paure non diventassero le mie. Vi porto alcuni esempi per farvi capire meglio, ero al campo di Atletica avrò avuto 10 anni l'allenatore mi manda a prendere gli ostacoli per fare gli esercizi, mi avicino al cancello (uno di quelli enormi dove ci passavano i camion per montare l'attezzatura e la manutenzione della pista) ed i cardini si spaccano il cancello mi cade addosso, ma prima che mi schiacci riesco a saltare di lato e mi rimane sotto solo la mano sinistra, diagosi frattura della nocca del dito medio e base del dorso della mano (immaginate una linea che parte dalla nocca del dito medio e scende in diagonale verso l'anulare) prognosi di 30 giorni di gesso, sapete mia madre dopo quanto mi mandò a fare gli allenamenti? dopo due giorni, ero al campo a correre col gesso. Distruggo completamente la bicicletta, sbattendo dopo una discesa contro un muro trauma cranico e dieci giorni di prognosi, dopo dieci giorni avevo nuovamente la bici sotto il cu*o che mia madre aveva fatto subito riparare. Potrei andare avanti per ore a parlare dei miei infortuni, ma sarebbe inutile avete capito, penso, come si è sempre comportata mia madre.

Se Mia madre mi ha sempre stimolato a rimontare in sella dopo le cadute, mio Padre è quello che alle gare mi è sempre stato vicino, nelle vittorie ma soprattutto nelle sconfitte, ha sempre saputo darmi il pungolo per provare a migliorarmi ma ha soprattutto saputo insegnarmi che le sconfitte sono frutto di due fattori, ho hai sbagliato te ho sono più forti gli altri, se sono più forti gli altri gli si riconosce la bravura ma la volta dopo ci si riprova comunque, se hai sbagliato te c'è solo una cosa da fare analizzare l'errore e provare a non rifarlo la prossima volta.

Ho voluto fare questo inciso, perché nella vita bisogna sempre essere ottimisti, e quando il destino ci da un calcio in bocca bisogna rialzarsi, sorridere e andare avanti.
Con questa premessa, magari un po' pallosa riuscirete a capire meglio il perché possa in alcuni casi aver deciso di ritirarmi, mentre in altre occasioni ho buttato cuore, gambe e bolas oltre l'ostacolo..

[samp5]

Senza parole, solo ammirazione

[pietro1115]

e ci lasci cosi? i trail? la Namibia?

[Bussino71]

Ih ih ih l'attesa per i racconti sarà più bella dei racconti stessi

Ho intenzione di mettere qualche foto per completare il racconto questa sarà una di quelle che metterò...



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[teomazz]

Sono in trepidante attesa del resto... attendo e ti ammiro!!!