Il ritiro: rinuncia o coraggio?

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pastellino
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Re: Il ritiro: rinuncia o coraggio?

Messaggio da pastellino »

ciao mi chiamo luca e corro le mezze maratone con un personale di 1h 34' 45''. due domeniche fa ho corso la mezza di monza la mia gara di casa e com te avevo capito nei giorni precedenti di non avere la gamba per abbassare il mio personale. perche? non lo so davo la colpa al caldo alle vacanze e quindi mi sono allenato ma con meno intensita' pero' domenica sono partito per fare il tempo e fino al 14° km viaggiavo alla media di 4:22 al km. peccato che al 15° sono crollato. mi sono ritrovato svuotato di energie e la mia testa diceva di fermarmi e mi sono fermato. dopo sono ripartito ma non era la stessa cosa quindi mi sono rifermato e l'unica cosa che mi ha spinto a riprendere e' stato il fatto che all'arrivo c'era la mia famiglia ad aspettarmi. quindi non mi sono ritirato ma ci e' mancato poco. ora il mese prossimo correro' a cremona e spero di fare una bella gara costante. ciao e in bocca al lupo
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VVale Utente donatore Donatore
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Re: Il ritiro: rinuncia o coraggio?

Messaggio da VVale »

Ciao, per me due ritiri in carriera : una 10k, ritiro per prevenzione infortunio, e la 100k del Passatore 2017.

Avevo aspettato il Passatore mesi e mesi, preparato, sognato e sospirato.
Beh, già la mattina non mi sentivo ok: avevo troppa ansia e devo dire che la preparazione delle ultime settimane non era stata proprio lineare.

Allo sparo sentivo lo stomaco chiuso. Passano i primi km e non riesco a bere, non riesco a mangiare, provo qualsiasi cosa. Al km 30 una parte di me inizia a dire che a Faenza, quella notte, non sarei arrivata.
Continuo senza bere e senza mangiare fino al km 45. Incontro un tizio con il quale iniziamo ad alternarci a vomitare non so cosa.
Alla Colla decido che è ora di fare basta. Il mio compagno di corsa e vomito si ferma con me.
Salgo sull'autobus e torno su gomma in Romagna...

Ancora adesso mi pesa questo ritiro, sopratutto perché per altri problemi ora non posso andare oltre ai 10k e sarà così ancora a lungo purtroppo.
Per quel che mi riguarda, la sto vivendo come un fallimento. So che nella vita c'è di peggio, ma se mi ripenso sull'autobus, verso la mia terra, provo soltanto amarezza.

Non credo di essere stata coraggiosa, ma... Dovevo farmi fare una flebo per arrivare in 18 ore a casa? Naaaa... Come dicevo, c'è di peggio nella vita. Ma brucia. :wink:
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pippotek Utente donatore Donatore
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Re: Il ritiro: rinuncia o coraggio?

Messaggio da pippotek »

grantuking ha scritto: 25 set 2018, 20:35 Io mi sono ritirato due volte. La prima durante la maratona di Santhià. Pioveva era freddo ed ero vestito male.
Che ridere, anch'io mi sono ritirato in quella gara. Facevo la mezza, arrivato alla scuola-zona cambio mi sono infilato dentro, non riuscivo neanche a cambiarmi, con la roba fradicia addosso non tenevo le mani ferme, avevo un principio di congelamento alle dita. Situazione assurda, il primo maggio, a raccontarla non ci si crede. Freddissimo, pioggia e vento fortissimo, gli ultimi km "correvo" per non congelare, ambulanze avanti e indietro per chi si era piantato e qualcuno lungo il percorso che cercava di dare coraggio a chi come me era un po' sconvolto della situazione.
Hanno cambiato percorso, btw, ora è un avanti-indietro più gestibile.
10k 40'06" TuttaDritta 2017
21k 1h28'56" Novara Half Marathon 2023
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francescodiani
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Re: Il ritiro: rinuncia o coraggio?

Messaggio da francescodiani »

VVale ha scritto: 26 set 2018, 6:39 ... Avevo aspettato il Passatore mesi e mesi, preparato, sognato e sospirato.
...
Allo sparo sentivo lo stomaco chiuso. Passano i primi km e non riesco a bere, non riesco a mangiare, provo qualsiasi cosa. Al km 30 una parte di me inizia a dire che a Faenza, quella notte, non sarei arrivata.
Continuo senza bere e senza mangiare fino al km 45. Incontro un tizio con il quale iniziamo ad alternarci a vomitare non so cosa.
Alla Colla decido che è ora di fare basta. Il mio compagno di corsa e vomito si ferma con me.
Ho fatto l'ultimo Passatore del 2018 e per la prima parte dei 100 km ero idem come te. Ho finito le due borracce d'acqua ancora prima della partenza, con i 31° di Piazza Duomo.
Confidavo di trovare acqua ai ristori successivi, invece ho continuato a strasudare fin su a Fiesole senza bere nulla con lo stomaco bloccato.
Mi sono trascinato per tutta la salita e anche alla Colla tutto a digiuno senza riuscire a bere se non a sorsettini che altrimenti mi veniva su tutto.
Tanta la tentazione del ritiro ma ho tenuto finchè, finalmente, al 75° km mi si è sbloccato tutto ed ho cominciato a correre bene, con le gambe ancora fresche visto che non avevano faticato.
Insomma, col senno di poi dico che ho fatto bene a continuare, anche se il pessimo risultato (14h42') mi obbliga a ritentare a maggio 2019.
.
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Attenov
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Re: Il ritiro: rinuncia o coraggio?

Messaggio da Attenov »

:salut:
Presente. Ritirata all'ottavo (poco meno) km della mezza maratona notturna a Roma. E senza rimpianti. Vuoi la temperatura ancora troppo calda ed umida per me, vuoi il percorso buio e a mio parere non bello (anzi, la parte bella l'avevo appena conclusa), vuoi il brutto senso di affanno e gola chiusa che e' la conseguenza appunto del caldo, ho lasciato senza pensarci due volte, con l'assoluzione di un pacer che aveva capito la mia difficolta' e mi ha detto "se non ti diverti, esci, non ne vale la pena". Ed aveva ragione, diversamente avrei chiuso in malo modo e con la rabbia di aver pure fatto male.
Va bene cosi', ci saranno occasioni migliori.
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MarcelloS. Utente donatore Donatore
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Re: Il ritiro: rinuncia o coraggio?

Messaggio da MarcelloS. »

Io tendenzialmente sono per non ritirarsi mai, ma ho un ritiro su oltre 150 gare disputate, al Passatore 2015. Avevo già un problema al ginocchio che mi è tornato dopo 3 km e me lo sono portato alternando corsa e cammino al 48° km alla Colla. Avevo Francesca a seguito sul percorso, avrei dovuto camminare (con male) altri 50 km e sarei arrivato all'alba, non mi andava di far passare un'odissea anche a lei e mi sono fermato.

Ma due altre gare a circuito sono state simili e con risultati mediocri: 24h Putignano 2016 a luglio, problema simile (tutte noie muscolari dovute alla postura) e dopo due ore non riuscivo più a correre. Ho camminato le altre 22 ore per finire la gara, tanto ero a 900 km da casa e non sarei tornato prima del lunedì :mrgreen:
E l'altra è quella dello scorso weekend, 24h Lupatoto, sempre solita noia al ginocchio per la postura e dopo 8 ore avevo fastidio correndo, dopo 12/13 ore anche a camminare mi dava noia e bruciore. Sosta notturna di 4 ore per sfiammare e poi camminata nelle ultime 6 ore e corsa nell'ultima mezz'oretta. ](*,)
PB:
21K:1:22:50('11) - 42K:2:59:49('12)
100K:8:57:38('18) - 6h:70,942*('20) *no Fidal
12h:121,724 km('16): 1° 12h Reggio Em.
24h:200,920 km('17)
Backyard:31h - 207,8 km('23)
9 Colli Finisher 202 km ('18, '19)
Maratone:22+1eco - Ultra:98 (2 ritiri)
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Attenov
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Re: Il ritiro: rinuncia o coraggio?

Messaggio da Attenov »

La domanda che mi pongo e' questa:
in situazioni di oggettiva difficolta' (dolori, malesseri, etc), vale la pena continuare?

(diverso per me il discorso della giornata no, li' entra in ballo la testa)
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MarcelloS. Utente donatore Donatore
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Re: Il ritiro: rinuncia o coraggio?

Messaggio da MarcelloS. »

Io valuto la cosa solo in caso di infortunio durante la corsa che va in peggioramento continuando. Per esempio se ho male a correre, ma camminando no, allora cammino, non mi pongo neanche il problema del ritiro.
Per il resto, ovvero se non ci sono infortuni, l'ipotesi non è considerata :mrgreen: , una crisi come arriva poi se ne va, basta avere pazienza :rambo:
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BiRuBiRu
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Re: Il ritiro: rinuncia o coraggio?

Messaggio da BiRuBiRu »

Pur essendo molto più allenato e pronto rispetto alle due precedenti, lo scorso anno mi sono ritirato al 23°km della maratona di Valencia. Vi posso assicurare che è stata una delusione enorme, ancora oggi rivivo l'attimo in cui mi tolgo il pettorale e, sportivamente parlando, non è una cosa bella. :( :(
Già intorno al 12/13km avevo avvertito "qualcosa": stanco, svuotato, privo di forza fisica e mentale, non andavo avanti, non avevo la forza e pazienza nemmeno di camminare. Il passaggio ravvicinato poi vicino all'arrivo/partenza ha fatto il resto. :(
Per un paio di mesi non ho praticamente corso, mi sono presentato ai nastri di partenza della mezza di Napoli e della RomaOstia solo perchè ero già iscritto e ambedue concluse in processione. La cosa che più mi ha stupito è che mentre i miei (santi) compagni di squadra (ma in generale chi è del nostro mondo) mi sono stati vicinio, mi hanno coccolato e spronato a riprovarci (come sarà :salut: 8) ), chi è fuori continua a prendermi per il culo. Vi posso assicurare che stavo venendo alle mani con un cliente del mio ufficio che mi disse "non è cosa tua correre" ](*,) ](*,) .

Risponendo alla domanda... rinuncia o coraggio... semplice: non lo so. :pale:
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pippotek Utente donatore Donatore
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Re: Il ritiro: rinuncia o coraggio?

Messaggio da pippotek »

Allenamenti, soldi spesi, levataccia, viaggio … a tutti ruga rinunciare.
Con un gioco di parole, quando la situazione lo richiede, il ritiro è una coraggiosa rinuncia.
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