Cinema!

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sb16
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Re: Cinema!

Messaggio da sb16 »

oppure questo LE ALI DELLA LIBERTA' :L'ergastolano Red, che sta per uscire di prigione dopo avervi trascorso quarant'anni, racconta la storia del suo grande amico Andy Dufresne, un bancario condannato ingiustamente per l'omicidio della moglie e dell'amante di lei
1500m —> 4'38''
3000m —> 9'35''
5000m —> 16'24'''
10 km —>35'15''
21km —> 1h15’47”
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Re: Cinema!

Messaggio da Arla »

Tratto da un MERAVIGLIOSO racconto di Stephen King, se non ricordo male dalla stessa raccolta da cui è tratto "Stand by me-Ricordo di un'estate"
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Re: Cinema!

Messaggio da tomaszrunning »

Ieri ho visto demenziale IRON SKY e bello e divertente FLORENCE [M. Streep, H. Grant]
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Re: Cinema!

Messaggio da tomaszrunning »

Ieri ho visto una vivace cagata DEATH SQUAD e stasera piacievole DARK SHADOWS
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Re: Cinema!

Messaggio da tomaszrunning »

Due film sul spionaggio:
Jude Law, Jason Stantham, Melissa McCarthy e Morena Baccarin in un stupido film Spy e dopo uno carino Allied con Brad Pitt, Marion Cotillard
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Re: Cinema!

Messaggio da tomaszrunning »

Il serpente e l'arcobaleno
Uno dei migliori film di Craven (Scream, L'ultima casa a sinistra, Le colline hanno gli occhi, Nightmare),sicuramente il suo film più insolito,più simile nell'atmosfera e nella confezione a John Carpenter.Tratto dall'omonimo romanzo dell'antropologo canadese Wade Davis.Horror serio e con implicazioni politiche non banali,per come i potenti ricorrano al terrore per sottomettere o annientare i più deboli,unite alla riflessione non nuova ma ben descritta della scienza impotente di fronte all'inspiegabile.Forse il lieto fine stona un poco ma le scene da brivido sono parecchie:le possessioni a distanza,gli incubi del protagonista,la sepoltura da vivo di Dennis(un bravissimo Pullman,che purtroppo non troverà più ruoli simili in futuro).Sebbene la quasi totale assenza di sangue potrebbe scontentare diversi spettatori odierni.Ottima musica di Brad Fiedel.
La regia di Craven è ormai matura e precisa, la messinscena grandiosa ed originale, il cast perfettamente in parte.

come ho scavato questo film del 1988?
ho letto un articolo interessante su tetrodossina e il suo uso nelle pratiche voodoo haitiane. Un tema molto intrigante

Captain Fantastic Viggo Mortensen interpreta un padre deciso a crescere i suoi sei figli nelle profonde foreste del Pacifico nord-occidentale, costretto però un giorno a fare i conti con il mondo reale. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Cannes, 1 candidatura a David di Donatello, 1 candidatura a Golden Globes, Il film è stato premiato a Roma Film Festival e 1 candidatura a BAFTA
Mi è piaciuto davvero
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Re: Cinema!

Messaggio da Arla »

Captain Fantastic visto al cinema quest'autunno, bellissimo!
L'altro mi ha incuriosito... Grazie della segnalazione!
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Re: Cinema!

Messaggio da tomaszrunning »

piacevole A spasso con Bob-James Bowen è un cantautore homeless, che vive e dorme per strada, mangiando quel che trova e cedendo al richiamo dell'eroina per scappare dalla disperazione. I suoi genitori si sono separati quando aveva undici anni, James ha seguito la madre in Australia, poi è tornato a Londra, ma non è mai riuscito a farsi riaccettare dal padre, che nel frattempo ha formato una nuova famiglia. L'incontro che cambierà la vita di Bob è quello con un gatto rosso, trovato a gironzolare nella sua casa popolare di Tottenham. Per curare Bob da una ferita, James trova la forza di alzarsi al mattino, ma la cura è reciproca: anche Bob non lo lascia mai; lo segue montandogli sulla spalla mentre va a raccogliere soldi suonando a Covent Garden o in giro per Londra in bicicletta per vendere il Big Issue.
La storia vera di Bowen e del gatto chiamato Bob è diventata un libro che ha venduto un milione di copie nella sola Inghilterra, che ha dato luogo a molte altre pubblicazioni, per adulti e bambini e che ha, non solo cambiato, ma letteralmente rivoluzionato la storia del suo protagonista, trasformando un incubo in una fiaba e, ora, in un feel good movie. Fino ad un certo punto, però. Uno degli aspetti interessanti del film, infatti, insieme e in accordo col tono realistico e l'asciuttezza dei dialoghi, è il suo non fare troppi sconti sulle "scomodità" della vita di strada, sui pericoli mortali della droga e sul calvario della disintossicazione. Nessuna sequenza alla Trainspotting, il fuoco del film di Spottiswoode è morbido e caldo come il pelo di un gatto, non ci si può addentrare troppo nell'incubo (il protagonista non perde mai la pazienza, è una specie di santo), ma le omissioni non suonano come bugie, bensì come una scelta di registro, comprensibile se non giustificata.
L'altro aspetto è raggomitolato nell'idea stessa di A spasso con Bob e ha a che fare con la teoria che la dipendenza dalle droghe pesanti abbia una ragione psicologica, che mette più a rischio alcuni soggetti di altri, e deriva da una mancanza affettiva profonda, da bisogni emotivi drammaticamente trascurati. Il film insiste molto, persino troppo schematicamente, sul ruolo che l'abbandono del padre ha avuto nella vita di James, e non c'è dubbio che Bob, con le sue fusa e la sua ostinata presenza, rappresenti, nella vita del ragazzo, la prima vera forma d'amore, reciproca e incondizionata, con tutte le conseguenze positive del caso. Una specie di angelo alla Frank Capra, rivestito di pelo rossiccio.
La scelta di Luke Treadaway come protagonista, che non assomiglia al vero Bowen ma ispira un'eguale tenerezza istintiva, conferma l'intenzione del film di proporsi come un racconto istruttivo e commovente, una storia di speranza e di riscatto. Niente di che, specie dal punto di vista filmico, ma un giusto invito a guardare alle persone da un'altra prospettiva, meno giudicante e più felina.
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Re: Cinema!

Messaggio da tomaszrunning »

un film particolare per me stasera.
generalmente non ci capisco nulla della fantascienza ma questo qui mi è piaciuto: Arrival
Louise Banks, linguista di fama mondiale, è madre inconsolabile di una figlia morta prematuramente. Ma quello che crede la fine è invece un inizio. L'inizio di una storia straordinaria. Nel mondo galleggiano dodici navi aliene in attesa di contatto. Eccellenza in materia, Louise è reclutata dall'esercito degli Stati Uniti insieme al fisico teorico Ian Donnelly. La missione è quella di penetrare il monumentale monolite e 'interrogare' gli extraterrestri sulle loro intenzioni. Ma l'incarico si rivela molto presto complesso e Louise dovrà trovare un alfabeto comune per costruire un dialogo con l'altro. Il mondo fuori intanto impazzisce e le potenze mondiali dichiarano guerra all'indecifrabile alieno.
Senza rivoluzionare l'immaginario della science-fiction, l'autore canadese evoca un concetto e gli dona una forma. Dalle parti di Spielberg (Incontri ravvicinati del terzo tipo) e di Zemeckis (Contact) piuttosto che dei blockbuster di Roland Emmerich, Arrival non affronta la questione della fine del mondo, niente battaglie sanguinose o confronti militari, uomini e alieni questa volta provano a comunicare e a comprendersi.
Se il tema è dato (e visto), Villeneuve aggiunge una dimensione supplementare interrogandosi sulla nostra maniera di comunicare. In attesa di ultimare il sequel di Blade Runner, debutta nel genere e realizza un dramma fantascientifico intimo che contempla il côté umano, già al cuore di Gravity e di Interstellar.
(...) L'aspetto che mi ha intrigato di più è l'importanza che viene data alla comunicazione, che è l'aspetto più essenziale e basilare della nostra esperienza umana ma anche un bisogno innato. Comunichiamo i nostri sentimenti, i nostri pensieri e desideri, le nostre idee. Le società più evolute (umane ed aliene, come mostra il film) si basano sul concetto di comunicazione. Una comunicazione che si effettua attravverso il linguaggio, quel meraviglioso sistema di simboli arbitrariamente scelti per codificare messaggi complessi e astratti da comunicare al prossimo. Infatti, qualsivoglia forma di comunicazione prevede l'uso del linguaggio, sia che esso sia articolato e complesso come quello scritto, orale o ambedue delle nostre lingue oppure quello visuale, verbale, concettuale e simbolico come quello cinematografico al quale assistiamo.
L'amore anche qui assume la forma di linguaggio universale, l'elemento motivante che non impedisce a Louise di mettere al mondo sua figlia, nonostante sappia anticipatamente cose le succederà. Il tempo assume invece la forma di un dono (oppure di un'arma, a seconda del punto di vista) che gli alieni vogliono regalare all'Umanità, ma del quale infine solo Louise potrà usufruire. Il tempo, che secondo Nolan assume la forma di una quarta dimensione, qui resta un elemento al quale gli esseri umani potranno accedere attraverso la conoscenza della lingua aliena, quella lingua universale e circolare in grado di sbloccarlo. Quello che quindi costituisce il maggior nemico dell'uomo, a sua volta smette di essere lineare e dove passato presente e futuro si intrecciano, proprio come i logogrammi.
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Re: Cinema!

Messaggio da The Observer »

sono d'accordo. Uno dei pochi film innovativi e interessanti di FS degli ultimi anni, a mio parere.
“Great things are done when men and mountains meet" -- William Blake, circa 1793
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