L'angolo dell'ipocondria: il muro del pianto
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Re: L'angolo dell'ipocondria: il muro del pianto
Anch'io , la terza beviamoci sù
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42,195 Km - 4h29'36"- XXI Maratona di Ravenna 2019
Ho letto di cose già vissute e pensato di cose già scritte.
Miro
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Re: L'angolo dell'ipocondria: il muro del pianto
passato tutto!!!
taumaturgico sto tred!!!
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Re: L'angolo dell'ipocondria: il muro del pianto
Così come si provocano o si esagerano i dolori dando loro importanza, nello stesso modo questi scompaiono quando se ne distoglie l'attenzione. Sigmund Freud
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Re: L'angolo dell'ipocondria: il muro del pianto
Prova a chiedere al sig. Freud se si è mai chiuso il il pisello nella zip dei jeans ...
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Re: L'angolo dell'ipocondria: il muro del pianto
Ricordo di essere andato un giorno alla biblioteca del Museo Britannico per documentarmi sulla cura di non so quale lieve malanno soffrivo… febbre del fieno, se ben ricordo. Presi un trattato di medicina e lessi tutto ciò che mi riguardava. Poi, senza riflettere, voltai le pagine e cominciai a scorrere distrattamente la descrizione di altre malattie. Non so più quale fosse il primo malanno sul quale mi soffermai… qualcosa di terribile, di micidiale, però… ma prima di essere arrivato a metà dell’elenco dei “sintomi premonitori”, ero fermamente convinto di essere affetto da quella malattia.
Rimasi a lungo paralizzato dal terrore; poi, con l’indifferenza della disperazione, cominciai a voltare le pagine del libro. Giunsi alla voce del tifo, lessi i sintomi, constatai che avevo il tifo e che dovevo averlo da mesi e mesi, senza saperlo… e mi domandai che altro potevo avere addosso; passai al ballo di San Vito e scoprii, come prevedevo, di avere anche quello. Cominciai a interessarmi del mio caso e, deciso ad andare fino in fondo, ricominciai daccapo, in ordine alfabetico. Lessi la descrizione della malaria e seppi che l’avevo in pieno; lo stadio acuto sarebbe cominciato da lì a una quindicina di giorni. Quanto al morbo di Bright, constatai con sollievo che l’avevo soltanto in forma attenuata e che, se fosse stato soltanto per quello, avrei potuto vivere ancora per qualche anno. Il colera l’avevo, con gravi complicazioni; quanto poi alla difterite, sembrava addirittura che l’avessi dalla nascita. Esaminai coscienziosamente tutte le voci dal principio alla fine dell’alfabeto e potei concludere che la sola malattia dalla quale non ero affetto era “il ginocchio della lavandaia”.
Mi sentii quasi offeso, sulle prime; in certo qual modo, mi pareva un affronto. Perché non avevo il ginocchio della lavandaia? Perché quella menomazione? Ben presto, però, prevalse in me uno stato d’animo meno avido. Riflettei che avevo tutti gli altri malanni noti alla scienza medica e, reprimendo l’egoismo, decisi di rassegnarmi a non avere il ginocchio della lavandaia. La gotta, nella sua forma peggiore, mi aveva colto, a quanto pareva, senza che io me ne accorgessi; quanto alla zimosi, era evidente che ne soffrivo dall’infanzia. L’elenco delle malattie terminava a “zimosi”, perciò conclusi che non avevo nient’altro.
da Tre uomini in barca
Jerome K. Jerome -
Rimasi a lungo paralizzato dal terrore; poi, con l’indifferenza della disperazione, cominciai a voltare le pagine del libro. Giunsi alla voce del tifo, lessi i sintomi, constatai che avevo il tifo e che dovevo averlo da mesi e mesi, senza saperlo… e mi domandai che altro potevo avere addosso; passai al ballo di San Vito e scoprii, come prevedevo, di avere anche quello. Cominciai a interessarmi del mio caso e, deciso ad andare fino in fondo, ricominciai daccapo, in ordine alfabetico. Lessi la descrizione della malaria e seppi che l’avevo in pieno; lo stadio acuto sarebbe cominciato da lì a una quindicina di giorni. Quanto al morbo di Bright, constatai con sollievo che l’avevo soltanto in forma attenuata e che, se fosse stato soltanto per quello, avrei potuto vivere ancora per qualche anno. Il colera l’avevo, con gravi complicazioni; quanto poi alla difterite, sembrava addirittura che l’avessi dalla nascita. Esaminai coscienziosamente tutte le voci dal principio alla fine dell’alfabeto e potei concludere che la sola malattia dalla quale non ero affetto era “il ginocchio della lavandaia”.
Mi sentii quasi offeso, sulle prime; in certo qual modo, mi pareva un affronto. Perché non avevo il ginocchio della lavandaia? Perché quella menomazione? Ben presto, però, prevalse in me uno stato d’animo meno avido. Riflettei che avevo tutti gli altri malanni noti alla scienza medica e, reprimendo l’egoismo, decisi di rassegnarmi a non avere il ginocchio della lavandaia. La gotta, nella sua forma peggiore, mi aveva colto, a quanto pareva, senza che io me ne accorgessi; quanto alla zimosi, era evidente che ne soffrivo dall’infanzia. L’elenco delle malattie terminava a “zimosi”, perciò conclusi che non avevo nient’altro.
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Re: L'angolo dell'ipocondria: il muro del pianto
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strada: 5 km: 19'10''; 10 km: 39'10''; mezza maratona: 1h29'33''
trail: 42 km 3000d+: 7h35'; ecomaratona (800 d+): 3h42'
OBIETTIVO: Sanremo Marathon 5/12/2021
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Re: L'angolo dell'ipocondria: il muro del pianto
Bello emanuela! La vera essenza dell' ipocondriaco....
42km: 3h20'19''Pisa '14
50 km: 4h27'15''Seregno '16
100 Km: 9h24'51" Seregno '18
6h: 66,541 km Sud-Tirol '17
12h: 121,620 km Franciacorta '18
24h: 213,846 km Mondiale Albi '19
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Re: L'angolo dell'ipocondria: il muro del pianto
MarcelloS. ha scritto:Controllo dentistico sabato: perfetto.
Esame sangue e urine ieri: perfetto. Nessun valore fuori range. Appena ritirato esiti
Ho sempre paura degli esami medici.... per cui..... umore euforicooo!!!
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Re: L'angolo dell'ipocondria: il muro del pianto
Appena misurata la febbre...la misuro spesso, ho anche un termometro digitale...bé tornando al dunque, ho 35.2...troppo poco? In effetti mi sento un po' debole
This girl can.
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Re: L'angolo dell'ipocondria: il muro del pianto
uh che bello questo post non lo ricordavo