ARTE - mostre e non solo

[runningmamy]

Bella questa mostra!
Sembrate quasi persone serie

[Fatdaddy]

E prima della scadenza, riesco a vedere anche il trittico “Hokusai, Hiroshige e Utamaro” a Palazzo Reale.
Leggerezza, totale assenza di peso, si fluttua (è letteralmente il caso di dirlo, visto che di mondo fluttuante si parla) non solo sulla celeberrima onda di Hokusai, ma su tante altre opere forse meno note dell’ukiyoe.
C’è qualcosa che da sempre mi lega all’oriente, il più delle volte è impalpabile e difficile da definire, ma ieri ha preso forma e consistenza per il tempo trascorso in questa mostra che è meno di nicchia di quanto si possa pensare in prima battuta.
Prossima tappa del mio viaggio, Frida Kahlo , da un estremo all’altro, giusto per sancire la mia onnivoracità emozionale!

[Fatdaddy]

Blitz bolognese nel weekend per Frida Kahlo (nel "prepararmi" adeguatamente mi son pure rivisto il bel film con Salma Hayek ) e qui direi che andavo sul sicuro: personaggio controverso, grande donna e immensa artista, trovo curioso come abbia (in parte) vissuto all'ombra di Diego Rivera, pur avendo uno spessore ed una grandezza interiore imparagonabile...ma tant'è, come critico d'arte sono una pippa, mi limito a lasciare che i miei sensi siano (o meno) toccati dalle opere di chi osservo (definisco "arte", cioè, la capacità di trasmettere qualcosa agli altri, o per eccellenza nella tecnica o per capacità di toccare le corde giuste).
La mostra è molto curata sotto il profilo didattico, l'intero movimento politico-sociale-artistico del Messico dell'epoca è perfettamente spiegato in modo coinvolgente sia dai pannelli espositivi, che dalla audioguida.
Ehm...se devo muovere qualche "critica", qualche quadro in più di Frida non avrebbe guastato.
Prossima imminente tappa del fatviaggio, Real Bodies a Milano: sarà arte per come la intendo io?

[monzarun]

bellissima "storia di una rinascita" sulla Milano del dopoguerra - Milano Palazzo Morando

[runningmamy]

.... mi limito a lasciare che i miei sensi siano (o meno) toccati dalle opere di chi osservo (definisco "arte", cioè, la capacità di trasmettere qualcosa agli altri, o per eccellenza nella tecnica o per capacità di toccare le corde giuste).

.....questo mi piace proprio
Ciao, fat

[Fatdaddy]

Ciao Mamy!
Nelle mie peripatetiche trasferte artistiche Torino è un po' distante, ma comunque è sempre nel mirino...il Valentino, il "mio" castello di Moncalieri ... prima o poi ci torno!

[runningmamy]

Ti aspetto!

[oscar56]

Bravo Fat la tecnica per noi pittori è fondamentale anche prima di pensare a voler significare qualcosa nei dipinti che ci apprestiamo a realizzare.Prima il mestiere e poi le elucubrazioni mentali.

[Fatdaddy]

...aggiungo ed amplio il concetto solo per sottolineare che "le corde giuste" non sempre coincidono con ciò che mi piace o mi fa sentire bene, ma semplicemente con ciò che in qualche modo arriva, talvolta come sorpreso stupore, altre volte come leggera carezza, altre ancora come un pugno nello stomaco o un calcio nelle balle: per dire, se c'è un quadro che adoro è l'urlo di Munch, ma...mi fa stare tuttaltro che bene, mi angoscia, mi destabilizza, rievoca qualcosa che preferirei per paura restasse sepolta...eppure mi attira come una falena su una luce accesa!
Forse perchè richiama l'urlo del muro dei Pink?

[runningmamy]

Ho colto perfettamente quello che volevi dire, ci sono certe opere che mi risvegliano un senso d'inquietudine, che permane, non è solo quando ci sto davanti, anche rammentarlo basta.
Ha illustrato bene questa disposizione d'animo Alessandro Baricco nella terza delle sue Mantova lectures, descrivendo la deposizione del Cristo di van der Weyden, se vi capita le stanno passando su sky arte e rai5 ...un po' pallosa ma racconta bene il suo stato d'animo di fronte a quell'opera
Io a volte in una mostra m'incanto su piccole cose, su particolari minori
In quella di Toulouse Lautrec mi ha affascinato un piccolo schizzo che lui fece da bambino, una carrozza trainata da cavalli, quattro righe che ti comunicavano in un attimo l'idea della velocità, l'imponenza della carrozza, l'amore per i cavalli (che ebbe sempre) e soprattutto il genio che sarebbe diventato quel bambino