Hic Sunt Leones

[The Observer]

come sanno tutti, lo scrivevano i latini sulle zone inesplorate delle loro mappe. Gli inglesi scrivevano invece "Here Are Dragons". Animali mitologici contro timori reali dei pragmatici romani, insomma.

Mi chiedo allora per quanti di voi conti il fatto di toccare, correndo, territori "inesplorati". Con questo non intendo solo la Foresta Amazzonica, ma prendere una strada che non avete mai imboccato prima di allora.

Per me si tratta di un aspetto fondamentale della corsa: dopo un po' DEVO cambiare strada, provare un percorso che non ho mai corso a piedi. Anche se si tratta della stradina secondaria del paese, di una periferia senza storia, magari di luoghi che ho percorso centinaia di volte a piedi o in auto (ma si sa che da pedone la prospettiva cambia completamente). La sensazione (a volte pure un po' comica, come quando passo per stradacce senza storia pur di vedere un posto nuovo), di "esplorare" qualcosa mi mette comunque le ali ai piedi. Impossibile fermarsi a volte. Mi sembra invece che molti di voi non hanno problemi a percorrere sempre lo stesso percorso, o addirittura ad inanellare decine di giri nello stesso parco.

Al punto che ho la sensazione che costoro siano i VERI runner, mentre quelli come me usano la corsa principalmente come stratagemma per vedere cose "nuove", mettendo in secondo piano l'importanza dei tempi, la prestazione, etc. Un po' come c'è chi ama la vela di per sé, e chi ama usare la barca a vela per la sua capacità di arrivare dove una (piccola) barca a motore si deve fermare, di esplorare nuove destinazione. E non andrebbe volentieri a fare regate in un laghetto col flying junior.

Sicuramente per me correre sullo stesso percorso tutti i giorni resta una tortura. E voi in che categoria vi ritrovate di più? Corridori-esploratori o corridori-competitivi?

O "mezzemmezzo" magari?

[Bark_Psychosis]

Un po' e un po'.... per i lunghi chiaramente la novità del posto aiuta, anche se comunque consulto sempre prima le mappe o chiedo consiglio agli autoctoni visto che non mi piace rimanere "impantanato" o spezzare troppo l'allenamento.

Devo invece dire che per tutte le altre sessioni mi aiuta molto correre su tracciati noti, in cui ho i miei riferimenti.

La monotonia del percorso rimane comunque più un deterrente preventivo che un vero e proprio problema in corsa... lì combatto la noia in altri modi.

Devo anche ammettere, mio malgrado, che la compagnia serve molto.

[victor76]

Bè, dipende molto dall'allenamento che devo fare. Se devo fare qualità devo per forza scegliere tra i pochi percorsi soliti.
Su CL o LL vario di più, ma poi alla fine i percorsi sono alternati più che diversi, a meno di piccole deviazioni.
Sul Trail invece i cambiamenti sono all'ordine del giorno e forse è per questo che preferirei fare sempre trail (se potessi) invece di correre su asfalto!

[MarcelloS.]

In allenamento sono (come nella vita peraltro ) di rara abitudinarietà
Difficilmente cerco novità, anche nelle strade, e se devo percorrere giri e giri "conosciuti" da criceto non ho problemi

E se volessi fare un percorso lungo e nuovo, tendenzialmente dò un'occhiata prima alla strada online per vedere lunghezza, tipologia, ecc.ecc.

[ludovico_van]

Gran bella domanda, gran bella domanda. Questo sono le domande sulle quali si potrebbe aprire un dibattito...miro, apri un dibattito!
Mantissa ci sarebbe stato tanto di aiuto qui, si poteva filosofeggiare alla grande.

[jonathan]

Se devo preparare qualche gara, preferisco correre su percorsi noti dove ho già i miei riferimenti di tempo e quindi riesco a regolarmi meglio con i ritmi da impostare.
quando non ho gare in programma mi capita a volte di decidere mentre corro di esplorare cambiando dai percorsi noti, ma purtroppo succede raramente in quanto ho sempre i minuti contati e non posso sforare completamente altrimenti quando torno a casa la moglie mi fa a fette...

[VVale]

A me piaceva molto esplorare percorsi nuovi, cambiare direzione improvvisamente, incuriosita da qualche strano scorcio.
Insomma, come dicono i Mercanti di liquori, "direzione casuale, non prevede sosta".
Ovviamente questo in LL e CL. Per cose piu' specifiche ho sempre rettilinei, cavalcavia, ecc adatti a ripetute e altri lavoretti.

Purtroppo "qualcuno" mi ha costretto a capire che e' fondamentale, per la mia sicurezza, restare su percorsi noti, dei quali conosco vie di fuga, case abitate, e tutto il necessario per la mia sicurezza.
Ora i lunghi li faccio a criceto e la noia me la tengo. Amen.

[poco82]

Nei miei allenamenti serali cerco sempre di variare i percorsi, chiaro partendo sempre dallo stesso punto ma provando tutte le possibili varianti.
Anche alla domenica cerco il più possibile di non ripetere la tapasciata dell'anno prima, quindi se non sono troppo lontane da casa cerco di cambiare.
In gara è anche peggio: a parte rare eccezioni (la Mezza di casa) al momento cerco di non ripetere due volte la stessa Mezza o Maratona.
Guardo sì il tempo, la prestazione, ... Ma mi interessa che scoprire gare e città nuove. E ka corsa diventa un ottimo pretesto, oltre che durante l'attività anche "da turista".
Anch'io vivo la corsa oltre che come attività fisica come attività "esplorativa"; ed è proprio così per le gite fuoriporta e le vacanze: cerco sempre mete diverse, tornare nello stesso posto mi dà noia...

Ps: The Observer la neve oggi ti ha dato alla testa?

[Arla]

A me piaceva molto esplorare percorsi nuovi, cambiare direzione improvvisamente, incuriosita da qualche strano scorcio.
Insomma, come dicono i Mercanti di liquori, "direzione casuale, non prevede sosta".
Ovviamente questo in LL e CL. Per cose piu' specifiche ho sempre rettilinei, cavalcavia, ecc adatti a ripetute e altri lavoretti.

Purtroppo "qualcuno" mi ha costretto a capire che e' fondamentale, per la mia sicurezza, restare su percorsi noti, dei quali conosco vie di fuga, case abitate, e tutto il necessario per la mia sicurezza.
Ora i lunghi li faccio a criceto e la noia me la tengo. Amen.

Anche io sono un po' incosciente, vado da sola per le strade bianche, convinta che tanto qua non succede mai niente di brutto...
Spero che questa convinzione mi protegga, perché anche io mi annoio molto a fare lo stesso percorso...
Anche se ho diversi tracciati che uso, perché so esattamente quanto sono lunghi, non li faccio mai due volte di fila, e se posso li cambio anche solo girando in una stradina parallela diversa!
Per questo adoro le fiasp che fanno qua, ogni domenica un paese diverso, girando per boschetti, campi e argini in tutta sicurezza!
Una figata!

[mb70]

Bella domanda che costringe ogni runner a cercare quale sia il motivo più gradito per correre. Nel mio caso mi affascina la scoperta di posti nuovi e anche come dice TO andarmi a ficcare in stradine anonime che magari percorro abitualmente guidando giusto per vedere che effetto fa.
Una delle cose che più mi diverte è pensare di aver acquisito la capacità di poter coprire al massimo in 2 ore, dal punto in cui mi trovo, una superficie pari a un cerchio con 20 km di raggio!
Come Victor penso che il trail sia quasi sempre un percorso originale e tra l'altro la montagna mi sta attirando sempre più verso il trekking escursionistico.
Faccio i conti come tutti con la routine giornaliera e i 3/4 delle mie corse sono su 3 circuiti di 4-3-10 km. Per le ripetute e i lunghi ho "adottato" specifici percorsi.
Il massimo sarebbe prendere l'auto e arrivare in nuovi luoghi. Sono un solitario le poche corse le ho fatte in compagnia del bravo e straordinario ultratrailer @pietro1115.