Cronaca della bandelletta: da diagnosi a cura
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Re: Cronaca della bandelletta: da diagnosi a cura
@robertovedovi concordo con @arme, periodo di riposo ci vuole, in fase acuta se continui ad avere fastidio o tensione metti anche ghiaccio. Dopo il riposo io poi suggerisco lo stretching, io ne sono uscito così, tutt’ora lo faccio mantenitivo (quasi) tutti i giorni, per me la sensazione di benessere e allentamento della pressione è immediata.
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Re: Cronaca della bandelletta: da diagnosi a cura
@arme e @stef grazie per le vostre conferme, come aggravante ho in questo momento un problema bilaterale, a sx la bandelletta, a dx un ginocchio sofferente, sicuramente tenere tonica la muscolatura sarà una priorità, per adesso riposo e ghiaccio
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- Maratoneta
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Re: Cronaca della bandelletta: da diagnosi a cura
Ciao confermo che è un infortunio davvero subdolo. Sono andato da tanti presunti specialisti in Lombardia che magari scrivono anche su riviste del settore running (...) senza risolvere niente. Alla fine, io ne sono uscito facendo infiltrazioni di ozono da specialista della corsa che, al contrario da quanto consigliano in tanti, mi ha detto di non smettere e di riprendere a correre! Tempo un mese e ne sono uscito (ero davvero disperato). Magari sono stato solo fortunato, ma continuo a pensare che la differenza la faccia andare da un professionista che abbia tanta esperienza nel settore running e negli specifici infortuni.
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- Maratoneta
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Re: Cronaca della bandelletta: da diagnosi a cura
L’ozono è a livelli dell’omeopatia. Si, sei stato fortunato.
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- Maratoneta
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Re: Cronaca della bandelletta: da diagnosi a cura
Non faccio il medico e non potrei valutare, ma per una questione di rispetto (non certo nei miei confronti...) mi asterrei dal dare etichette un po’ frettolose. Io da quando ho iniziato con l’ozono ho svoltato in modo evidente e ho risolto. Questa è la Mia esperienza personale.
Se sono stato fortunato meglio così, per me è stato importante riprendere e ora è solo un brutto ricordo.
Ripeto però quanto ho imparato in questi anni di running ed acciacchi: la differenza la fa andare da professionisti che abbiamo esperienza nel settore specifico della corsa. È pieno di fisiatri e di ortopedici sicuramente validi ...ma che non conoscono la differenza tra calcio e running
Chiudo dicendo che ho sentito anche tanti medici tradizionali etichettare ad esempio l’osteopatia e la Kinesiologia applicata come stregonerie inefficaci...
Se sono stato fortunato meglio così, per me è stato importante riprendere e ora è solo un brutto ricordo.
Ripeto però quanto ho imparato in questi anni di running ed acciacchi: la differenza la fa andare da professionisti che abbiamo esperienza nel settore specifico della corsa. È pieno di fisiatri e di ortopedici sicuramente validi ...ma che non conoscono la differenza tra calcio e running

Chiudo dicendo che ho sentito anche tanti medici tradizionali etichettare ad esempio l’osteopatia e la Kinesiologia applicata come stregonerie inefficaci...

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- Maratoneta
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Re: Cronaca della bandelletta: da diagnosi a cura
Si, si. Omeopatia. Non esistono evidenze scientifiche sugli effetti dell’ozonoterapia. E anche su osteopatia e kinesiologia siamo lì. Se vuoi concludo dicendoti che non servono a nulla anche laser, tecar e tutte le altre terapie strumentali (ad eccezione delle onde d’urto focali e solo per le calcificazioni). Saluti.
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- Maratoneta
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Re: Cronaca della bandelletta: da diagnosi a cura
WOW ti faccio i miei complimenti per l’approccio pacato e misurato. 

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- Maratoneta
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Re: Cronaca della bandelletta: da diagnosi a cura
Grazie. Sempre stato pacato e misurato con chi mi dice che dò etichette frettolose.
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- Novellino
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Re: Cronaca della bandelletta: da diagnosi a cura
Buongiorno a tutti,
riprendo questo thread per chiedere, da principiante (praticamente novellino), qualche consiglio sull'approccio corretto all'infortunio.
Brevissima premessa: sono un principiante di 43 anni. Ho cominciato a correre 13 mesi fa, mi sono attrezzato di scarpe in un negozio specializzato e seguito consigli (di amici podisti e di questo forum); ho cominciato a correre seguendo delle tabelle di Massini che con mooooolta paienza mi hanno portato a correre per 60' di fila dopo 7 mesi; ho poi consolidato l'ora di corsa e dopo altri 3 mesi ho cominciato a lavorare, sempre con molta pazienza, sul ritmo. Un mesetto fa ho 'quasi' traguardato il moribondo (fermandomi a 9.94km in 60'). Corro sempre sullo stesso percorso, il giro di un quartiere cittadino; un anello di circa 2.8km di cui 1km in lieve salita che viene recuperato in un tratto in discesa di circa 150mt (quindi un pò più ripida della salita)
A quel punto ho sostituito le scarpe che avevano già fatto oltre 700km (passando da Brooks Ghost 16 a Mizuno Wave Horizon 4).
Poco dopo ho iniziato a sentire un indolenzimento (che compariva dopo i primi 15' di allenamento) sul lato esterno del ginocchio sinistro; essendo giusto un fastidio proseguivo normalmente l'allenamento per poi sentire il dolore per le 48h successive. Giunti al momento dell'allenamento successivo il fastidio era quasi del tutto scomparso, per cui non saltavo l'allenamento. Ed il dolore ricompariva stavolta dopo 13'. E la cosa si ripeteva, con il dolore che ricompariva sempre prima.
(disclaimer: momento stupidità ) Ho rapidamente conseguito una laurea in Medicina su Google e la specializzazione in Fisiatria sul forum. Le competenze di alto livello che ho acquisito mi hanno portato ad autodiagnosticarmi con certezza un problema alla bandelletta ileotibiale.
Ora, a parte la diagnosi, che seriamente parlando può essere fatta solo da un professionista, ho deciso di fermarmi per un pò. Adesso sono fermo da 7gg ed il lieve dolore che prima era sempre presente adesso non c'è più; ho provato a fare delle brevi camminate, e non avverto nessun fastidio. Avendo sviluppato una dipendenza dall'attività podistica (su cui non avrei mai scommesso l'anno scorso) che mi sta facendo morire dentro per tornare a correre... cosa è meglio fare?
Grazie!
riprendo questo thread per chiedere, da principiante (praticamente novellino), qualche consiglio sull'approccio corretto all'infortunio.
Brevissima premessa: sono un principiante di 43 anni. Ho cominciato a correre 13 mesi fa, mi sono attrezzato di scarpe in un negozio specializzato e seguito consigli (di amici podisti e di questo forum); ho cominciato a correre seguendo delle tabelle di Massini che con mooooolta paienza mi hanno portato a correre per 60' di fila dopo 7 mesi; ho poi consolidato l'ora di corsa e dopo altri 3 mesi ho cominciato a lavorare, sempre con molta pazienza, sul ritmo. Un mesetto fa ho 'quasi' traguardato il moribondo (fermandomi a 9.94km in 60'). Corro sempre sullo stesso percorso, il giro di un quartiere cittadino; un anello di circa 2.8km di cui 1km in lieve salita che viene recuperato in un tratto in discesa di circa 150mt (quindi un pò più ripida della salita)
A quel punto ho sostituito le scarpe che avevano già fatto oltre 700km (passando da Brooks Ghost 16 a Mizuno Wave Horizon 4).
Poco dopo ho iniziato a sentire un indolenzimento (che compariva dopo i primi 15' di allenamento) sul lato esterno del ginocchio sinistro; essendo giusto un fastidio proseguivo normalmente l'allenamento per poi sentire il dolore per le 48h successive. Giunti al momento dell'allenamento successivo il fastidio era quasi del tutto scomparso, per cui non saltavo l'allenamento. Ed il dolore ricompariva stavolta dopo 13'. E la cosa si ripeteva, con il dolore che ricompariva sempre prima.
(disclaimer: momento stupidità ) Ho rapidamente conseguito una laurea in Medicina su Google e la specializzazione in Fisiatria sul forum. Le competenze di alto livello che ho acquisito mi hanno portato ad autodiagnosticarmi con certezza un problema alla bandelletta ileotibiale.
Ora, a parte la diagnosi, che seriamente parlando può essere fatta solo da un professionista, ho deciso di fermarmi per un pò. Adesso sono fermo da 7gg ed il lieve dolore che prima era sempre presente adesso non c'è più; ho provato a fare delle brevi camminate, e non avverto nessun fastidio. Avendo sviluppato una dipendenza dall'attività podistica (su cui non avrei mai scommesso l'anno scorso) che mi sta facendo morire dentro per tornare a correre... cosa è meglio fare?
- Provare una sgambatina leggera a 7gg dallo stop per vedere come va. Se non sento nulla, ma proprio nulla, allora la continuo fino ad almeno 40. Al primo fastidio mi rifermo e vado da un dottore.
- Sto fermo calmo e buono per almeno altri 7gg e ne riparliamo.
- Vado subito da un dottore subito

Grazie!
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- Maratoneta
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- Iscritto il: 29 nov 2018, 15:21
Re: Cronaca della bandelletta: da diagnosi a cura
Leggere un po’ di commenti, intanto?...