Spezie & tisane

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tomaszrunning
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Re: Spezie & tisane

Messaggio da tomaszrunning »

8. Eleuterococco- L’Eleutherococcus senticosus, questo il suo nome scientifico, è un arbusto della famiglia delle Araliaceae, diffuso principalmente in Siberia e in Mongolia. Spesso presente nelle foreste di conifere e adatto ai climi freddi, l’arbusto raramente si allunga più di due metri d’altezza. In estate – in particolare nel mese di giugno – produce fiori dal giallo al viola, a cui si aggiungono delle bacche molto scure e decisamente carnose. Agli scopi terapeutici, tuttavia, si è soliti ricorrere alle sue radici.
- Proprietà:
Sono diversi i principi attivi che possono essere rinvenuti nelle radici dell’eleuterococco, tali da renderlo un rimedio ad azione adattogena, così come il ginseng(non a caso è chiamato anche ginseng siberiano). Con questa definizione si indicano piante ed erbe che sono in grado di migliorare le performance dell’organismo in risposta alla fatica, favorendo l’equilibrio del sistema immunitario, la circolazione sanguigna e la lucidità mentale sotto stress. Tali funzioni sarebbero espresse dagli eleuterosidi, dei glicosidi di composizione varia, ma anche dalle cumarine, dai flavonoiodi e dagli eleuterani, quest’ultimi dei polisaccaridi.
Sebbene sia genericamente indicato in tutte quelle situazioni di debolezza dovute alle più svariate cause, dallo stress alla convalescenza dopo una pesante influenza, il rimedio non può essere assunto con leggerezza, perché potrebbe avere degli effetti collaterali anche seri. Prima di lanciarsi nell’autoprescrizione, è quindi indicato chiedere il consiglio del proprio medico curante, anche per evitare eventuali controindicazioni dovute a patologie già diagnosticate o eventuali trattamenti farmacologici in corso.
- Usi comuni:
L’eleuterococco è conosciuto per le sue proprietà rinvigorenti, utili a combattere la stanchezza, a recuperare le forze o ottimizzare le energie. È praticamente assimilabile al classico ginseng per gli effetti e, di conseguenza, vede i medesimi usi. Inoltre è spesso associato al genere femminile, poiché pare sia molto più efficace sulle donne che sugli uomini, soprattutto negli stati di disagio psicologico come ansia e depressione. Alcune delle peculiarità dell’eleuterococco hanno trovato controprova scientifica, altre invece rimangono ancora senza conferme. In linea generale, si può così riassumere:
Stress: l’estratto della radice può essere utile per affrontare brevi periodi ad altro stress: aiuta a concentrare le energie e rendere il pensiero più lucido, al contempo combatte la stanchezza fisica, la sonnolenza, il dolore muscolare;
Libido: il rimedio è utile per rinvigorire la sfera sessuale, soprattutto quando si verificano delle difficoltà non dovute a problemi fisici bensì a un calo del desiderio o a preoccupazioni connesse alle prestazioni. Nell’uomo può avere effetti migliorando l’erezione, ma ovviamente in assenza di patologie o altre evidenze cliniche. In altre parole, può aiutare ad affrontare il deficit erettivo per cause psicologiche, come l’ansia, ma non altri tipi di impotenza che richiedono l’intervento dell’urologo o dell’andrologo di fiducia;
Sistema immunitario: pare che l’eleuterococco stimoli l’azione dei linfociti T e delle cellule Natural Killer (NK), rinforzando così il sistema immunitario. Per questo motivo è spesso associato alla convalescenza dovuta dai malanni invernali, quali raffreddore e influenza;
Ipotensione: grazie alle sue peculiarità rinvigorenti, il rimedio può essere utile per quei pazienti affetti da pressione bassa, purché non sia già in corso un altro trattamento farmacologico di contenimento.
:study:
http://www.herbwisdom.com/herb-ginseng-russian.html
http://www.drugs.com/npc/eleutherococcus.html
http://www.my-personaltrainer.it/erbori ... cocco.html
http://www.greenstyle.it/tutti-benefici ... 95506.html
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Trinity33
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Re: Spezie & tisane

Messaggio da Trinity33 »

interessanti tutte queste 'erbe adattogene' .. non so quante se ne possano trovare -le cercherò- in foglie per assumerle sotto forma di tisane. magari ci sono anche alcuni intergratori. io - per partito preso, lo ammentto - non sono molto favorevole agli integratori, a meno che non si parli di persone con forti/debilitanti carenze. preferirei sostanzialmente assume le sostanze di cui ho bisogno direttamente "dal cibo" :wink:
.. già mi scoccia dover predere il ferrro 5 gg ogni mese ..
Il cucchiaio non esiste ..
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tomaszrunning
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Re: Spezie & tisane

Messaggio da tomaszrunning »

9. Vischio - viscum album ha delle proprietà terapeutiche da non trascurare, fra le quali sono note quelle antitumorali. Questa pianta, infatti, avrebbe la capacità di agire come agente immunoterapico contro il cancro. Oltre a questo sono, comunque, molti i benefici per la salute, conosciuti fin dall’antichità: regola il sistema circolatorio, contrasta l’arteriosclerosi, allevia i problemi gastrointestinali, riduce lo stress, riesce ad essere terapeutico nel caso di affezioni respiratorie. Vediamo nello specifico tutti i benefici apportati, tenendo conto anche delle controindicazioni e degli effetti collaterali.
Le proprietà terapeutiche del vischio sono tante. Conosciuti sono gli effetti che la pianta esercita per quanto riguarda la regolazione del sistema circolatorio. Il vischio riesce ad essere efficace contro l’ipertensione arteriosa, perché è in grado di migliorare l’irrorazione sanguigna a livello cerebrale e cardiaco e inoltre aumenta la diuresi.
Ha anche un’azione sedativa, perché calma le palpitazioni e il nervosismo. E’ considerato un rimedio contro l’arteriosclerosi, perché riesce ad arginare la formazione delle placche aterosclerotiche, le quali possono restringere o ostruire le arterie. Ecco perché questa pianta è indicata per la prevenzione nei casi di soggetti che hanno avuto delle trombosi o delle embolie cerebrali.
Il vischio ha anche un potere emostatico, difatti il suo uso è raccomandato anche in caso di irregolarità del ciclo o se si è soggetti a mestruazioni abbondanti o ad emorragie uterine. Può essere considerato un’ottima soluzione per rendere meno acuti i dolori reumatici e agisce come antinfiammatorio nei casi di sciatica. La pianta in questione è capace di rendere meno complessi i problemi gastrointestinali, agendo nello specifico contro la diarrea. E’ ricca di sostanze molto utili per la salute, come i tannini, le mucillagini, le ammine, gli antiossidanti e l’acido caffeico.
Può essere impiegata per combattere le affezioni respiratorie, che provocano disturbi come tosse ed asma.
Le proprietà antitumorali
Le proprietà antitumorali del vischio sono state sfruttate a livello clinico in Europa fin dal 1926, quando si è utilizzato un prodotto fermentato, ottenuto dal succo crudo della pianta. Questa sostanza era utilizzata come agente immunoterapico contro il cancro. In effetti il vischio contiene delle proteine, che hanno degli effetti immunostimolanti e pertanto capaci di contrastare le cellule tumorali, inibendone la proliferazione.
L’utilizzo del vischio è consigliato anche durante il trattamento chemioterapico e nel periodo post-operatorio, per stimolare le difese dell’organismo e per rafforzare l’azione dei farmaci antineoplastici. La ricerca scientifica ha confermato che la pianta avrebbe degli effetti da non sottovalutare in alcuni tipi di tumore in particolare, come quello polmonare, del pancreas, del colon-retto, mammario e cervicale.
Le controindicazioni e gli effetti collaterali
Le controindicazioni del vischio consistono in dei casi di eventuale ipersensibilità accertata verso alcuni componenti della pianta. E’ da tenere presente che ci possono essere delle interazioni farmacologiche da tenere sotto controllo, quando si assumono farmaci anticoagulanti, immunosoppressori e antidepressivi.
Il vischio possiede anche una certa tossicità, per cui non si deve esagerare nella sua assunzione. In genere le bacche vengono considerate più tossiche rispetto alle foglie e agli steli. Si deve fare particolare attenzione, anche se non si vuole incorrere in degli effetti negativi, che consistono soprattutto in reazioni allergiche, ma anche, nei casi più gravi, in shock cardiovascolare. Sono sempre le bacche, le quali, se ingerite in abbondanza, possono provocare vomito e diarrea.
dal http://www.tantasalute.it/ http://www.inerboristeria.com/
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Re: Spezie & tisane

Messaggio da tomaszrunning »

10. Unicaria- Uncaria tomentosa wild è una pianta della famiglia delle Rubiacee.
Le popolazioni andine la chiamano uña de gato “unghia di gatto”, per la somiglianza degli uncini alle unghie di questo felino. La Medicina Tradizionale Andina, che da sempre utilizza le foglie per infuso, ma soprattutto la corteccia per decotti, per combattere e prevenire le infezioni e sfiammare le articolazioni doloranti.

Infatti, i Curanderos brasiliani e peruviani la usano sia per uso interno, che per uso esterno per cicatrizzare ferite, ulcerazioni, disturbi legati al puerperio, patologie degenerative, malattie e dolori gastrointestinali.
Proprietà dell'uncaria
La corteccia dell’uncaria vanta proprietà immunostimolanti, antivirali, antinfiammatorie e antimutagene ed è utilizzata in fitoterapia nel trattamento delle malattie infiammatorie croniche; nelle deficienze immunitarie; in presenza di infezioni virali; e nella prevenzione e cura delle malattie da raffreddamento con febbre, tosse e raffreddore.
La sua assunzione potenzia e rinforza il sistema immunitario in quanto stimola la produzione di anticorpi grazie alla sua azione immunomodulante, conferita alla pianta dalla presenza degli alcaloidi pentaciclici, i principi attivi più importanti del fitocomplesso, che inducono nelle cellule endoteliali umane il rilascio di un fattore attivante la regolazione e proliferazione dei linfociti B e T, responsabili della risposta immunitaria dell'organismo. Per questa ragione è indicata nel trattamento delle allergie e delle patologie degenerative di tipo neoplastico e nelle sindromi da immunodeficienza. Infatti, negli studi condotti su pazienti affetti da HIV si è riscontrato un aumento degli anticorpi a livelli significativi; mentre in altri colpiti da cancro si è verificata l’inibizione della proliferazione di cellule tumorali. Queste ricerche confermano su base scientifica l'attività modulante delle difese immunitarie utile anche in presenza di malattie autoimmuni.
L'Uncaria possiede anche proprietà antivirali, sia nell’assunzione per via interna che per uso esterno, dimostrate da studi clinici condotti su pazienti affetti da Herpes: nell’85% dei soggetti i sintomi sono cessati in 10 giorni. Nel caso della Varicella zoster la risoluzione si è avuta nel 50% dei casi in 1 settimana di trattamento.
Tra gli altri principi attivi che compongono il fitocomplesso, i glicosidi dell’acido quinovico sono responsabili delle proprietà antinfiammatorie, assieme agli steroli e i polifenoli, che la rendono un efficace rimedio ad azione antiflogistica e antidolorifica, utile nel trattamento di reumatismi, artrite e artrosi, processi infiammatori, dolori osteoarticolari e muscolari.
Modalità d'uso
L’Uncaria ha una composizione chimica abbastanza complessa e i suoi numerosi principi attivi esplicano le diverse azioni riconosciutele, ma gli studi condotti confermano la superiorità degli estratti di pianta intera, rispetto alle frazioni singole purificate, quindi è preferibile usare la pianta “in toto”, nella forma estrattiva titolata e standardizzata, anche in considerazione dell’ampia variabilità botanica e stagionale di questa pianta.
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Re: Spezie & tisane

Messaggio da tomaszrunning »

11. Il Fucus (Fucus vesiculosus) o Quercia marina è un’alga dalle foglie appiattite e allungate, ricca di iodio, che cresce lungo le coste dei mari temperati e freddi dell’emisfero Nord e si ritrova in abbondanza nel canale della Manica. In fitoterapia si usa il tallo, che corrisponde all’intero corpo vegetativo dell’alga, dopo essiccazione.
Il fucus può essere alto fino a un metro e presenta una base piatta divisa in lobi a uncino, che fissano la pianta alle rocce o ad altri sostegni. Dalla base parte un fusto arrotondato con fronde verde oliva o brune, inoltre presenta delle vescichette ellittiche piene d’aria che hanno la funzione di far galleggiare la pianta, che non può rimanere sommersa per troppo tempo onde evitare di putrefarsi. Tra i componenti dell’alga, si trovano:
- Acido alginico, ascorbico, arachidonico, laurico, miristico, oleico e stearico;
- Fucoidano;
- Laminarina;
- Luteina;
- Clorofilla;
- Mucillagini;
- Proteine;
- Sodio;
- Vitamine: niacina, riboflavina, tiamina, vitamina C;
- Minerali: alluminio, arsenico, bromo, calcio, zinco, cromo, cobalto, fosforo, ferro, mercurio, magnesio, piombo, potassio, selenio, silicio.
Il Fucus è sfruttato per il suo elevato contenuto di iodio, elemento indispensabile per il corretto funzionamento della tiroide e per assicurare un metabolismo energetico efficiente.
Un insufficiente apporto alimentare di questo elemento impedisce, infatti, la produzione di adeguate quantità di ormoni tiroidei con comparsa di forme più o meno gravi di ipotiroidismo e alterazioni strutturali della ghiandola (gozzo, noduli eccetera).
Dal momento che gli ormoni tiroidei influenzano il metabolismo energetico, lo iodio ha un ruolo nel determinare l’efficienza nell’uso dei nutrienti da parte dell’organismo e nel favorire la perdita o l’aumento di peso corporeo.
Il Fucus può essere utilizzato per favorire il dimagrimento nel contesto di una dieta ipocalorica bilanciata e abbinata all’attività fisica regolare in soggetti in sovrappeso od obesi. La sua azione di stimolo particolarmente accentuata sul metabolismo lipidico lo rende utile anche per ridurre i livelli di colesterolo totale mentre l’attività ipoglicemizzante può contribuire a normalizzare i livelli di zuccheri nel sangue.
Gli alginati del Fucus inoltre agiscono a livello intestinale con un meccanismo di tipo meccanico osmotico: richiamano acqua nel lume favorendo l’idratazione delle feci. Ciò facilita la peristalsi, cioè il movimento delle pareti intestinali, e di conseguenza l’evacuazione.
I preparati a base di fucus aumentano di dimensioni nello stomaco, diminuendo così il senso di fame e il desiderio compulsivo di cibo. Per questo motivo, è spesso consigliato nelle diete dimagranti.
Quest’alga è stata usata spesso nei paesi orientali, specialmente in Cina, soprattutto contro la perdita dei capelli e per aumentare il desiderio sessuale. È utilizzata anche come fonte di calcio e iodio nei casi in cui la dieta ne fosse carente. Il fucus è conosciuto in Occidente come rimedio per molti disagi, e per questo è molto venduto, sebbene la diatriba tra sostenitori e detrattori sia molto intensa.
Sono diverse le controindicazioni e gli effetti collaterali che potrebbero manifestarsi alla somministrazione dell’alga:
- Non assumete preparati di questa pianta in combinazione con altri farmaci contro l’ipotiroidismo o con altri composti che contengano iodio;
- Il fucus è controindicato in concomitanza a farmaci anticoagulanti;
- L’alga non può essere abbinata a farmaci contro il diabete, o rischiereste di abbassare troppo i livelli di zucchero nel sangue.
- Non assumete fucus se siete gravide o se state allattando.
- Il contenuto di un certo numero di sostanze chimiche considerate tossiche rende quest’alga non priva di conseguenze nel suo utilizzo. Tra le sostanze nocive si annoverano il cadmio, il piombo, il mercurio e l’arsenico;
- L’assunzione prolungata di preparati contenenti fucus può diminuire l’assorbimento di ferro;
- L’eccesso di iodio può essere controindicato in alcuni casi di acne.
- In alcune persone, il fucus provoca vomito o diarrea.
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Re: Spezie & tisane

Messaggio da runningmamy »

Sempre molto interessanti questi testi, Tomasz :-)
Puoi diventare grande, sai? E' tutto qui, nella tua testa! (J.K.Rowling, Harry Potter I )
Fai correre anche tu il porcellino :pig:
di Running Forum, scopri come!

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tomaszrunning
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Re: Spezie & tisane

Messaggio da tomaszrunning »

oggi presento le mie spezie/erbe preferite : Aglio e Curcuma delle quali faccio uso smoderato
12. Aglio-Allium sativum - bulbo ingrediente principe della cucina mediterranea. L’aglio è ricco di sapore, può essere gustato crudo o cotto e insaporisce qualsiasi piatto con cui viene a contatto. Ricco di vitamine è anche un antibatterico naturale. Pensate che in tempi antichi si suggeriva di mangiare un capo d’aglio al giorno masticandolo per scongiurare malattie virali. 
Esistono diversi tipi di aglio: bianco, rosso e rosa sono quelli diffusi nella nostra penisola. Esiste anche un tipo di aglio selvatico che però è differente alla vista rispetto a quello tradizionale, più allungato e dal sapore simile a quello del porro. In commercio possiamo trovare l’aglio anche in compresse, gocce o tintura madre.
I composti solforati contenuti nell'aglio sono responsabili della formazione del tipico odore, in particolare l'allicina: questa viene liberata quando l'enzima allinasi agisce sull'alliina, un composto incolore ed insapore che rappresenta il componente principale della droga fresca.
L'aglio sprigiona il suo odore caratteristico ogni volta che viene “danneggiato”, per esempio durante la masticazione, il taglio, oppure la spremitura; questo è il motivo per cui gli spicchi interi non hanno odore. In effetti, nella cellula intatta l'alliina e gli altri solfossidi sono confinati nel citoplasma, mentre il suo enzima idrolitico - allinasi - è presente solo nel vacuolo: la distruzione della struttura cellulare dell'aglio libera così il suddetto enzima, che determina idrolisi dei solfossidi e loro trasformazione in disolfuri e trisolfuri.
L'allicina è un antibiotico notevole, il cui forte potere inibente su numerosi tipi di batteri (tra cui quelli responsabili del tifo) venne notato già nel 1858 da Louis Pasteur.
Oltre all'allicina, l'aglio contiene altre sostanze antibatteriche come la garlicina; è ricco di sostanze minerali ed oligominerali, quali magnesio, calcio, fosforo, iodio e ferro; sono presenti tracce di zinco, manganese, selenio, vitamina C (solo nell'aglio fresco), provitamina A, vitamine B1-B2-PP; contiene sostanze ormono-simili ed enzimi (lisozima e perossidasi).
Ecco principiali proprietà benefiche dell’aglio.
- E’ un anticoagulante: l’allicina, uno dei principi attivi più importanti contenuti nell’aglio, contrasta, riducendola, l’aggregazione piastrinica, cioè la tendenza e la capacità delle piastrine di aggregarsi formando pericolosi coaguli nel circolo sanguigno.
- Tra le proprietà medicamentose dell’aglio c’è la sua capacità di favorire la vasodilatazione. In questo modo, è in grado di garantire un’azione ipotensiva, di prevenzione dell’ipertensione, tenendo sotto controllo la pressione sanguigna.
- Benefica la capacità dell’aglio di contenere l’azione, ma soprattutto, l’accumulo all’interno del vasi sanguigni, del colesterolo cattivo, nemico “numero 1” della salute cardiovascolare.
- L’aglio è l’alleato ideale contro batteri, virus, parassiti e funghi: è un antibiotico naturale, antisettico, antibatterico e immunostimolante, cioè capace di rafforzare le difese immunitarie dell’organismo.
- E’ un vero concentrato di benefici per l’organismo: grazie alla sua azione antiossidante, l’aglio è in grado di contrastare il processo di invecchiamento a carico dei tessuti.
- Ha il pieno controllo, o quasi, sui livelli di glicemia nel sangue: l’aglio, grazie agli alcaloidi che contiene, è utile per tenere a bada i valori degli zuccheri nel sangue.
- Grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antisettiche, l’aglio si conferma un ottimo rimedio fitoterapico per combattere molti malanni di stagione, come, in particolare, le infezioni delle prime vie aree, tipiche dei disturbi da raffreddamento.
- Esercita anche una notevole attività antispastica, utile per prevenire spasmi muscolari e dolori addominali.
- L’aglio svolge anche un’efficace azione chelante, che contrasta il pericoloso accumulo di metalli pesanti che si insinuano nell’organismo annidandosi tra le polveri sottili dello smog, per esempio.

13. Curcuma - La pianta, il cui nome scientifico è Curcuma longa, appartiene alla famiglia delle Zingiberacee. Si tratta di piante erbacee perenni, dotate di rizoma e coltivate prevalentemente nelle regioni tropicali. La pianta della curcuma è caratterizzata da foglie lunghe a forma ovale, mentre i fiori sono raccolti in spighe. Il suo nome deriva dalla lingua persiana-indiana e precisamente dalla parola Kour Koum, che significa zafferano, infatti la Curcuma è anche nota col nome di Zafferano delle Indie.
I suoi rizomi, che sono la parte della pianta che contiene i principi attivi, o droga, vengono fatti bollire per parecchie ore e fatti seccare in grandi forni, dopodiché vengono schiacciati fino ad ottenere una polvere giallo-arancione che viene comunemente utilizzata come spezia nella cucina del Sud Asia.
La dose di riferimento della curcuma, dalle tante proprietà e dai molti benefici, può dipendere dal gusto personale e dal fatto che bisognerebbe procedere con un utilizzo graduale, anche per abituarsi al sapore deciso di questa spezia. Un uso salutistico consiglia generalmente di basarsi su un cucchiaino, corrispondente a 3-5 grammi, che sono sufficienti anche ad insaporire bene i piatti.
Se si intende utilizzarla a scopo curativo, però, tutto questo non basta ed è necessario quindi, su consiglio di un esperto, assumere un integratore titolato e standardizzato che contenga quindi una quantità di principio attivo decisamente superiore a quello che si riesce ad ingerire con il solo utilizzo alimentare della spezia.
Proprio la curcuma è uno degli ingredienti principali della bevanda nota con il nome di golden milk. Quest’ultimo è usato nei tradizionali rimedi orientali, soprattutto per contrastare i dolori e le infiammazioni che interessano i muscoli e le articolazioni. Si prepara con acqua, latte (anche vegetale), olio di mandorle, miele, curcuma ed eventualmente con l’aggiunta di cardamomo e cannella.
Proprietà:
- Disintossicante: la curcuma viene impiegata nella medicina tradizionale indiana e in quella cinese come disintossicante dell’organismo, in particolare del fegato. Queste proprietà salutari attribuite dalla tradizione popolare sono le stesse che oggi vengono confermate dalla medicina ufficiale, anche alla luce dei numerosissimi studi e scoperte che la scienza attuale ha ufficialmente confermato.
- Antitumorale: in base a recenti studi è risultato che la curcumina potrebbe essere utile a contrastare l’insorgere di almeno otto tumori: colon, bocca, polmoni, fegato, pelle, reni, mammelle e leucemia. Il particolare che ha “catturato” l’attenzione degli studiosi è il fatto che nei paesi asiatici e in particolare in India, dove il consumo di curcuma è altissimo, l’incidenza dei tumori è molto bassa. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Cancer Research, la spezia avrebbe un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel trattamento del tumore alla prostata. Si è inoltre constatato che l’effetto della curcumina è ancora più evidente quando associato ad un isotiocianato presente in verdure come il cavolo, i broccoli o il cavolo rapa. Vi sono motivi per ipotizzare che il consumo di curcuma possa influire positivamente sulla prevenzione della leucemia nei bambini. È quanto è emerso da alcuni studi condotti alla Loyola University Medical Centre di Chicago
- Antiossidanti: molto interessanti le proprietà antiossidanti della curcumina che sono in grado di trasformare i radicali liberi in sostanze inoffensive per il nostro organismo oltre naturalmente a rallentare l’invecchiamento del nostro patrimonio cellulare. Questo è molto importante in molte malattie come ad esempio l’artrite reumatoide dove i radicali liberi sono responsabili dell’infiammazione e del dolore alle articolazioni. Questa combinazione di antiossidanti ed antinfiammatori spiegherebbe perché molte persone con infiammazioni articolari provano sollievo quando consumano la curcuma.
- Cicatrizzante: la curcumina ha anche proprietà cicatrizzanti. In India viene applicato il rizoma di curcuma per curare ferite, scottature, punture d’insetti e malattie della pelle con risultati veramente soddisfacenti.
- Antinfiammatorio: la curcuma, la curcumina per essere più precisi, ha anche proprietà antinfiammatorie molto marcate, tanto che il suo effetto è paragonabile a quello di alcuni farmaci antinfiammatori senza però avere effetti collaterali. Tali proprietà apportano benefici in caso di artrite. Questa patologia infatti è provocate da una sorta di infiammazione delle articolazioni. A differenza dei farmaci antinfiammatori che sono associati ad effetti tossici (ulcere e riduzione dei globuli bianchi), la curcuma è un antinfiammatorio naturale che non presenta effetti collaterali.
- Fa bene alla mente: La curcuma ha anche proprietà che apportano benefici alla funzione cerebrale e di conseguenza la sua assunzione può essere utile per prevenire alcune patologie come la depressione ed il morbo di Alzheimer. Si ritiene che la spezia sia anche in grado di aumentare memoria ed intelligenza ma non vi è ancora nulla di certo, gli studi riguardo a questa proprietà sono ancora in corso.
- Malattie cardiovascolari: come sappiamo le malattie cardiache sono la principale causa di morte nel mondo. A quanto pare la curcuma è in grado di rafforzare il tessuto endoteliale, ovvero il rivestimento dei vasi sanguigni. La disfunzione endoteliale è una delle principali cause delle malattie cardiache e ha come conseguenza l’incapacità dell’endotelio di regolare la pressione sanguigna e la coagulazione del sangue. Gli studi hanno dimostrato che la curcuma apporta miglioramenti alla funzione endoteliale con i conseguenti benefici per la salute del cuore e dell’apparato cardiocircolatorio.
- Abbassa il colesterolo: secondo una ricerca indiana pubblicata sul Journal of Physiology and Pharmacology, la curcuma, nello specifico la curcumina, sarebbe in grado di prevenire l’ossidazione del colesterolo. Una volta ossidato il colesterolo si deposita nei vasi sanguigni con gravi rischi per la salute che possono manifestarsi con attacchi di cuore o ictus. Oltre a questa proprietà la curcuma è in grado di ridurre di circa l’11 % i livelli di colesterolo cattivo LDL e di aumentare del 29 % quelli del colesterolo buono HDL.
-
http://www.my-personaltrainer.it/integratori/aglio.html
http://www.viversano.net/alimentazione/ ... dicazioni/
http://www.tantasalute.it/articolo/le-1 ... lio/28993/
http://www.mr-loto.it/curcuma.html
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Re: Spezie & tisane

Messaggio da tomaszrunning »

14. La Maca delle Ande- (Lepidium meyenii) -una pianta della famiglia delle Brassicaceae. Pianta erbacea annuale di piccole dimensioni, ma per la formazione di radici di accumulo può essere definita perenne. La radice è un tubero carnoso, simile alla rapa, di forma arrotondata, del diametro di circa 8 cm. e lunga fino a 14 cm, di colore variabile dal giallo a rosso scuro.Le foglie sono basali piccole e alterne sui rami laterali. I fiori sono piccoli e apicali di colore giallo.Nativa della Cordigliera delle Ande del Perù e della Bolivia, cresce tra i 2500 e 5000 m. in condizioni impossibili: venti molto forti, escursione termica estrema (dall’intenso calore del mattino al freddo gelido della notte) temperature sotto zero e luce solare molto intensa, su terreni molto poveri e rocciosi.In questa zona ostile, dove c’è poco ossigeno, esistono rare vegetazioni; crescono solo patate amare e Maca. Non esistono alberi, ma solo piante di basse altezze.
La radice della maca contiene tutti i più importanti principi nutritivi, essenziali al nostro organismo, che la rendono praticamente un alimento completo. Ricca di aminoacidi essenziali (10,2%), sali minerali, vitamine, carboidrati, acidi grassi e fibre, la pianta rappresenta un prodotto naturale completo nella sua composizione chimica.
Grazie a questi costituenti presenta la capacità di migliorare la risposta allo stress e alla fatica, e la resistenza agli sforzi massimali. Queste proprietà, rinvigorente ed energizzante, sono attribuibili alla sua azione sulla glicogenesi, cioè la produzione di glucosio, a partire dalle riserve energetiche, rendendolo disponibile e circolante in caso di attività fisica o intellettuale.
La presenza degli aminoacidi (costituenti elementari delle strutture muscolari) le conferiscono proprietà anabolizzanti, perché aiuta ad aumentare la massa muscolare negli sportivi e quindi è indicata come supplemento alimentare nelle attività ad alto consumo energetico.
Ricca di vitamine A, C e del complesso B, di calcio, ferro e zinco, agisce beneficamente sul sistema nervoso ed è consigliata nella cura dell’anemia di varia natura, per la capacità di elevare il livello di emoglobina; e per rinforzare il sistema immunitario nel combattere tutti i sintomi influenzali come febbre, tosse e raffreddore.
La maca, grazie agli alcaloidi e agli steroli, ha anche una straordinaria azione equilibrante sul sistema ormonale nel suo insieme (ipotalamo, ghiandole surrenali, pancreas) capace di favorire la fertilità sia maschile, che femminile.
Da inserire come ingrediente principale nelle diete afrodisiache è conosciuta, infatti, come viagra peruviano, nelle donne agisce come stimolante della maturazione dei follicoli di Graff e dell’ingrossamento nell’endometrio. È perciò indicata alle donne in tutti i momenti della vita, perché riduce la sindrome pre-mestruale, è utile contro i dolori mestruali (dismenorrea), e regolarizza il ciclo; in gravidanza e allattamento agisce come remineralizzante e come abbiamo visto ha degli effetti benefici sull’utero.
Negli uomini favorisce un incremento del volume seminale, aumentando la quantità di sperma per eiaculazione, e migliora la motilità spermatica.
Modalità d'uso
Essendo considerata un alimento, la dose di maca da assumere giornalmente non è ancora stata standardizzata in modo rigoroso, e può variare in funzione delle esigenze personali. In media si consigliano da 5 a 20g di radice essiccata (o farina), al giorno. 800-1000 mg estratto secco in compresse o capsule da assumere ai pasti
:study:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19781622
http://www.onegreenplanet.org/natural-h ... e-quickly/
http://www.muscle-health-fitness.com/be ... root.html/
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Re: Spezie & tisane

Messaggio da runningmamy »

Questa non l'avevo proprio mai sentita :-)

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Re: Spezie & tisane

Messaggio da tomaszrunning »

15. Withania- withania somnifera detta anche ginseng indiano, ciliegia d’inverno o ashwagandha, . Una pianta appartenente alla famiglia delle Solanaceae, la stessa del pomodoro e della belladonna. E' un arbusto con fiori verde-giallo e bacche di colore variabile dal giallo-arancio al rosso a seconda dello stadio di maturazione; è diffusa in Asia orientale, India e Africa, ma anche nell'area del Mediterraneo (cresce spontanea in Sicilia e Sardegna). I principi attivi sono concentrati soprattutto nelle radici (parte più utilizzata) e nelle bacche, ma anche nelle foglie e nel fusto e la loro concentrazione varia a seconda della parte della pianta da cui vengono estratti.
L’uso di questa pianta medicinale è antichissimo nella Medicina Ayurveda. Il nome, in sanscrito, è “Ashwagandha”, che significa “odore di sudore di cavallo”. Infatti, per la teoria delle segnature, da sempre usata nell’etnomedicina, si è creduto che tale pianta desse al suo utilizzatore la forza e la stamina di uno stallone. Nell’Ayurveda, la Withania S. è considerata un Rasayana, ed è quindi usata per prolungare la vita, stimolare la mente e migliorare il vigore e ardimento sessuale, così come per le sue capacità di fare recuperare l’organismo corpo-mente, dopo lunghi e forti stress o convalescenze. Ad ogni modo, tale radice è usata in India per molti disturbi, tra cui la malnutrizione dei bambini, paralisi, tosse, edema, infertilità, febbre, disturbi delle funzioni cognitive etc. l’uso fresco della radice è usato come impiastro per le ulcere da decubito.
Molti degli adattogeni sono stimolanti; ma la sua particolarità è quella di essere l’unico adattogeno che ha un effetto calmante. Essa migliora le funzioni endocrine, specialmente nel ri-regolare la tiroide, le gonadi e le ghiandole surrenali. Poche sono le piante officinali che hanno un effetto diretto sulla funzione tiroidea. Studi su animali e umani hanno dimostrato che la Withania S. stimola la tiroide, rendendola utile nei casi d’ipotiroidismo.
A causa dei suoi effetti adattogeni e nervini, la Withania S. è molto efficace per l’ansia, l’affaticamento, la mente obnubilata, l’insonnia da stress e la nevrastenia. Essa ha grandi benefici come ri-equilibratore del sistema immunitario, ha avuto effetti importanti su malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide, la polimiosite e la sindrome da fatica cronica. Tale pianta è ricca in ferro, e quindi può essere usata anche nelle anemie sideropeniche.
La maggior parte dei suoi principi attivi sono rappresentati dai witanolidi (lattoni steroidali con lo scheletro dell’ergostano) e da alcaloidi quali: witaferina A, witanolide I, II, III, A, D, E, F, G, H, I, J, K, L oltre ad anaferina e isopelletierina. I principi attivi sono concentrati soprattutto nelle radici e nelle bacche, ma anche nelle foglie e nel fusto della pianta. Sono stati riconosciuti 12 alcaloidi, 35 witanolidi e diversi sitoindosidi. Per ora, la maggior parte delle proprietà e effetti biologici attribuiti all’Ashwagandha sono dovuti a due lattoni steroidei (witanolidi): witaferina A e witanolide D.

Oltre alle proprietà adattogene, la Withania S. presenta anche capacità antiinfiammatorie, immunomodulanti, antitumorali, antiossidanti ed emopoietiche, oltre ad espletare, attraverso meccanismi d’azione non ben chiariti, effetti sul sistema endocrino, cardiovascolare e respiratorio e perfino sul sistema nervoso centrale. Le proprietà adattogene sembrano essere dovute a una inibizione dell’up-regulation dei recettori dopaminergici a livello del corpo striato, indotta dallo stress.
l’Ashwagandha aumenta la forza e la massa muscolare, riduce il grasso e il rischio di malattie cardiovascolari
Tutto questo è stato valutato in un interessante studio effettuato dai ricercatori del ICMR Advanced Centre for Reverse Pharmacology in Traditional Medicine

I ricercatori hanno fatto assumere a 12 uomini e 6 donne di età compresa tra 18-30 anni, un estratto di Ashwagandha per un periodo di 30 giorni. Nei giorni compresi tra 1-10 la dose era di 750mg al giorno, nei giorni compresi tra 11-20 era di 1000mg al giorno e nei giorni compresi 21-30 la dose era 1250 mg al giorno. I soggetti hanno assunto metà della dose giornaliera totale due volte al giorno.

I ricercatori hanno valutato i soggetti per due volte prima dell’inizio della ricerca. La somministrazione dell’estratto è iniziata subito dopo la seconda visita che i ricercatori avevano fatto sui soggetti [Visita 2].

Nei giorni 11 [ Visita 3 ], 21 [Visita 4] e 31 [Visita 5 ], i ricercatori hanno esaminato di nuovo i soggetti.

I risultati sono molto interessanti siccome benchè i soggetti non avessero seguito durante la ricerca un regime alimentare particolare e nessun tipo di allenamento vi è stato un netto progresso della massa magra (in media +2kg), una riduzione media del grasso pari al 2,26% ed un miglioramento della forza il quale è stato analizzato su 3 prove (forza della presa, leg exstension e leg curl)
Oltre questi ottimi risultati la supplementazione con Ashwagandha ha ridotto la concentrazione di trigliceridi e colesterolo LDL nel sangue di una quantità significativa.
:study:
http://www.realnatural.org/ashwagandha- ... scle-size/
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23125505
http://suppversity.blogspot.it/2015/11/ ... ength.html
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26609282
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