scarpe minimali si o no?

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Marcos
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Messaggio da Marcos »

mantissa ha scritto: Marcos, hai provato a non alternare le scarpe? o meglio ad alternarle ma con periodi di uso più lunghi, diciamo sui 20 giorni.
in questa maniera potresti capire meglio come ti rapporti ai vari modelli, come reagisce il tuo fisico e come reagiscono i tuoi fastidi muscolari, utilizzandole per tutti gli scopi e durante allenamenti ai quali non sei solito accoppiarle.
esempio: potresti iniziare ad allungare con le MR00 affiancando qualche ripetuta, e dopo due o tre settimane provare con le Skechers.
Sta cosa non la posso fare con le mr00 perchè sinceramente non mi fido a forzare troppo la mano, non mi sento ancora pronto.
Anche le go run 2 sono molto leggere e poco preotettive, le sento più adatte per lavori veloci, come ripetute, fartlek, ecc
Le uniche che sento più protettive sono le pureflow che però, a parte che stanno "finendo", sono un pò pesantucce e non favoriscono così tanto l'appoggio di mesopiede come le altre.
Adesso ho provato ad ordinare le go run ride ultra (sempre della skechers), le ho pagate 42 euro comprese le psese di spedizione, quindi è un rischio "calcolato". Sono simili alle go run ma un pò più protettive (più suola) ma favoriscono comunque l'appoggio di mesopiede. Magari con queste mi sento più tranquillo.
Lo so, sono un pò testardo, ma mi piace sbattewre la testa e vedere cosa succede (sono della vergine) :D
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mantissa
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Messaggio da mantissa »

è che ho l'impressione, per esempio, che le MR00 siano adatte ad ogni tipo di uscita e che la differenza la faccia l'approccio. oramai lo sappiamo: usando scarpe del genere la protezione è relativa al proprio modo di correre e la scarpa in sé fa poco.
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ubald
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Re: scarpe minimali si o no?

Messaggio da ubald »

mantissa, ne sono convinto pure io...
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Marcos
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Re: scarpe minimali si o no?

Messaggio da Marcos »

Forse e' proprio quello, ossia il fatto che ho paura che il mio modo di correre non sia quello giusto..
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mantissa
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Messaggio da mantissa »

allora è tutto nei tuoi piedi.
o meglio: sta a te decidere se vuoi tentare (perché no, anche rischiando) una svolta decisa alla tua corsa o restare più o meno nei parametri attuali.

può darsi, pensavo, che l'insicurezza che ti porta l'uso delle MR00 nei lenti stia nel fatto che adotti una falcata magari troppo lunga rispetto a quel che richiederebbe quel tipo di corsa associato alla scarpa. lo dico sulla base di quel che mi pare di ricordare dei tuoi interventi.
mi spiego meglio: una scarpa che fornisce una protezione minima ha comunque bisogno di tempi di impatto al suolo ridotti all'osso.
siamo abituati a pensare la corsa lenta come un gesto svaccato che grava per la maggior parte del tempo su gamba e piede, con gesti bradipeschi e flosci: scarpe molto ammortizzate ce lo permettono. se però abbiamo scarpe non ammortizzate, con suola sottile e differenziale zero la corsa lenta si deve trasformare in un misto di gesti brevissimi ma comunque rapidi e agili: passi frequentissimi e molto molto corti (tanto da sembrare quasi deficiente) coi quali le persone alte possono trovarsi inizialmente poco a loro agio - ma niente che non si possa superare, credo.
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Marcos
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Re:

Messaggio da Marcos »

Si Mantissa, hai ragione, il problema sta nella differenza tra la teoria e la pratica. 8)
Cerco sempre di controllare come corro e anche nella corsa lenta cerco di stare sui 180 passi al minuto (a volte un pò meno ma non molto).
Quello che non capisco è se sia corretto il movimento in sè, ossia ampiezza della falcata, quanto alzare le ginocchia, quanto sollevare posteriormente i piedi ecc (scusa i termini poco tecnici :D ). Diciamo che sono ancora in una fase sperimentale della mia corsa, provo a modificare un pò per vedere come reagisco.
Questa insicurezza mi porta a pensare di aver bisogno di un pò di ammortizzazione, della serie nel dubbio meglio averla che non averla (so che non è del tutto corretto, ma mi sto piscanalizzando :mrgreen:).
Forse è solo questione di tempo, già stamattina ho fatto 12km in 1h04 con le MR00 partendo tranquillo e facendo gli ultimi 3-4km poco sopra i 5 al minuto e adesso come gambe (glutei-hamstring che solitamente dopo la corsa un pò danno fastidio) sto bene.
A volte mi dimentico che sto correndo con continuità solo da febbraio (ho iniziato a novembre ma tra una cosa e l'altra mi sono sempre dovuto fermare e ricominciare) e che come ogni cosa serve tempo.
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mantissa
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Messaggio da mantissa »

erano dubbi che avevo anch'io all'inizio.
alla fine una tecnica di corsa esatta per ognuno non credo ci sia, mentre ci sono caratteristiche che accomunano un po' più o meno tutti.
per esempio: correndo minimale e di avampiede c'è un movimento più amplio delle ginocchia che vengono alzate di più o più rapidamente per dare frequenza al passo. di conseguenza la spinta indietro è diversa da quella successiva alla rullata perché più immediata; facci caso, al velocizzarsi del passo cambia la dinamica della calciata posteriore: con l'incrementare della velocità la calciata diventa più intensa (c'è un incremento della potenza usata) e a parità di numero di passi al minuto si allunga la falcata. o così mi pare di notare.

l'insicurezza immagino andrà di pari passo coi risultati. se a buone uscite come quella tua di stamani succedono buone sensazioni a livello muscolare i dubbi tenderanno a sciogliersi da soli; per dirti la mia dopo mesi e mesi (10) sto uscendo man mano dalla pubalgia senza neanche rendermene conto, a quanto pare gran parte grazie al nuovo modo di correre.
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Messaggio da immax »

mantissa ha scritto:...................correndo minimale e di avampiede c'è un movimento più amplio delle ginocchia che vengono alzate di più o più rapidamente per dare frequenza al passo. di conseguenza la spinta indietro è diversa da quella successiva alla rullata perché più immediata; facci caso, al velocizzarsi del passo cambia la dinamica della calciata posteriore: con l'incrementare della velocità la calciata diventa più intensa (c'è un incremento della potenza usata) e a parità di numero di passi al minuto si allunga la falcata. o così mi pare di notare.....................
Ti quoto in tutto e per tutto su questa riflessione e mi permetto solo di aggiungere che i veri parametri "guida" sono la posizione del busto e di conseguenza il punto di appoggio del piede a terra: il primo deve essere leggermente in avanti a cercare uno sbilanciamento che da il via al gesto della corsa e, conseguentemente, il piede deve impattare all'incirca sulla immaginaria linea verticale che va dal ginocchio a terra e comunque mai davanti a questo
forse è complicato da spiegare a parole ma se date una occhiata a quest'immagine stilizzata dovrebbe apparire chiaro:
Immagine

questa invece è una interessante comparativa tra una falcata giusta e una sbagliata, secondo il concetto che volevo esprimere naturalmente.
Immagine

specialmente in questa foto della dinamica di corsa si nota che la differenza grossa non sta nel movimento verso il dietro della gamba "posteriore" in fase di spinta ma nell'appoggio e della gamba "anteriore" in fase di atterraggio
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mantissa
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Messaggio da mantissa »

vero.
accanto a questo va anche messo l'approccio mentale (compresa la reazione alle nuove sollecitazioni), che non per tutti è uguale e che non è detto sia così liscio e lineare.
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