Oste come è il vino???

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Slow down
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Re: Oste come è il vino???

Messaggio da Slow down »

Sti 'mericani, le considerazioni sono corrette, ma chiedere un risarcimento mi pare assurdo. Qualcuno ha chiesto risarcimenti a Nike per fascite plantare dovuta alle pegasus? Adesso che ci penso ho avuto un'irritazione all'interno delle cosce usando pantaloncini decathlon, penso che consulterò il mio avvocato...
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Marcos
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Re: Oste come è il vino???

Messaggio da Marcos »

Autumn ha scritto:...tuttavia dalle molte ricerche sembra emergere che proprio l'assunto che correndo con le minimal cambi il footstrike sia discutibile. A meno di non volerlo cambiare.
Ma infatti secondo me la cosa va sempre vista "al contrario", ossia se uno vuole cambiare footstrike è consigliabile farlo con le minimal perchè ti riesce meglio. Non può essere mai la sola scarpa a farti cambiare tecnica di corsa, postura, appoggio ecc.
Autumn ha scritto: Discorso diverso per la corsa barefoot dove sembra evidente il cambio di footstrike indipendentemente dalla volontà del runner. ù
E anche qui direi che tutto torna. Prova a stallonare con le fivefingers... 8)

Autumn ha scritto: ...Però in genere ci si ferma qui mentre è interessante vedere come da diversi studi emerga un sostanziale "pareggio" di infortuni al cambiare della tecnica, soltanto a carico di altre strutture. In particolare da una ricerca escono fuori infortuni al TDA, stiramenti al polpaccio e fratture metatarsali.
Sì ma devi considerare che questa satistiche sono fatte su podisti che correvano con scarpe tradizionali da tempo (mesi ? anni ? decenni ?) e a cui è stato chiesto di passare alle minimal in tre mesi (se non ricordo male).
Afifnchè queste statistiche siano valide secondo me bisognerebbe sempre partire "alla pari".
Prendi 1000 militari dell'esercito che NON CORRONO e li fai iniziare con scarpe tradizionali e dopo un anno valuti gli infortuni.
Dopo di che fai la stessa cosa con altri 1000 e li indirizzi sulle minimal. Dopo un anno tiri le somme.
Oppure se non puoi fare questa cosa prendi mille atleti che corrono minimal, li fai passare alle strutturate e dopo 3 mesi valuti gli infortuni.
Chi mi garantisce che gli infortuni che si sono veirficati con le minimal non siano in parte da imputare al fatto che a livello tendineo-muscolare i soggetti non erano sufficientemente preparati avendo corso sempre con scarpe strutturate, con drop elevato ecc e quindi siano in parte dfa attribuire "al passaggio" alle minimal ?
Solo così potremo avere un'idea più precisa se abbia senso continuare a consigliare a chi inizia a correre di utilizzare scarpe strutturate, super-ammortizzate e con drop elevato, altrimenti ci troveremo perennamente nella condizione di dover mettere in conto eventuali problemi dovuti alla transizione.
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Autumn

Re: Oste come è il vino???

Messaggio da Autumn »

Marcos scusa ora non ho tempo di risponderti dettagliatamente, ma le ricerche che trovi sul sito spiegano tutte il loro approccio, e non si parla di una ricerca (quella dei tre mesi) ma di numerose. Con fini, metodi e risultati diversi. D'altro canto non è una caccia alle streghe, mi sembra di vedere in te un approccio difensivo, ma in realtà l'aspetto conoscitivo di questi studi, con risultati diversi, non è demonizzante, non arte da posizioni di tifoseria e non vuole dimostrare niente partendo da posizioni a priori.

Per esempio a quei 1003 militari non è stato chiesto di passare alle minimaliste ma si è visto che alcuni di loro correvano già con quelle.
Ma la ricerca in questione non parla affatto di infortuni quanto di footstrike indipendente (almeno in buona parte) dalle calzature. A memoria s'è visto che il 60% di chi correva minimal era un heel striker.
L'articolo è ricco, lungo e complesso. O analizziamo i punti che ci interessano oppure finiamo per fare un mischione partendo da una ricerca e mischiandola con l'altra in cui non si capisce più nulla ;)
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Marcos
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Re: Oste come è il vino???

Messaggio da Marcos »

Ma no, forse scrivendo di fretta il tono suona "male" ma ti assicuro che non c'è nessun approccio difensivo, anzi.
Sono andato a memoria citando i 1000 soldati, ma in ogni caso volevo semplicemente esprimere un concetto hce vale seocndo me in generale, ossia che la maggior parte di coloro che oggi corrono e su cui si fanno studi utilizzano scarpe tradizionali o sono passati alle minimal-barefoot o li fanno passare alle minimal-barefoot per vedere i risultati.
MAncano coloro che invece hanno iniziato a correre con le minimal (o comunque il cui tempo di utilizzo delle tradizionali è davvero mnimo).
Seocndo me sta cosa non è banale, ti facco un esempio su me stesso. Io sono passato alle minimal (o meglio a quelle di transizione) dopo 2-3 mesi che ho niziato a correre, quindi praticamente da subito e oggi è circa un anno e mezzo che corro minimal.
Se avessi corso per (esempio) 5 anni con le strutturate e fossi passato al minimalismo da un anno e mezzo secondo te oggi sarei nella stessa identica situazione ?
Io sono convinto di no, perchè per anni avrei "abituato" i miei tendini e muscoli a lavorare in un certo modo (alcuni molto, altri poco, altri ancora male ecc) e quindi la situazione sarebbe diversa e magari (sottolineo magari) sarei più soggetto ad infortuni. Oppure meno, chi lo può dire ?
Ma l'unico modo per conforntare le due situazioni è farlo aprtnedo "alla pari", non, come avviene quasi sempre nelle varie ricerche, utilizzando podisti che osno passati al minimalismo e che nvengono fatti passare ai fini della ricerca.
E' il motivo per cui alla fine credo poco a quest studi (in generale e in qualsiasi direzione vadnao), perchè alla fine è tutto troppo soggettivo e quindi l'unico studio che vale alla fine è quello su se stessi. 8)
Non so se riesco a spiegarmi ma anch'io vado di fretta. :D

EDIT
Aggiungo che di fatto un a delle conclusioni dell'articolo in questione se non ho capito male è proprio quella: in base a come siete fatti (più a rischio ginocchia o più a rischio tda ?) per voi è meglio una cosa piuttosto che l'altra.
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Autumn

Re: Oste come è il vino???

Messaggio da Autumn »

Si ma in quella pagina tra dozzine di ricerche una parte assai importante (la maggior parte) non analizza il passaggio da una tipologia di scarpa all'altra e non riguarda l'insorgenza di infortuni.
Si tratta perlopiù di ricerche che analizzano tante cose differenti, dalla distribuzione delle forze d'impatto (per cui, è bene precisarlo, non ci sono prove che siano correlate a determinate tipologie di infortuni, solo ipotesi), alle percentuali di runner che utilizzano un appoggio o l'altro a prescindere dalle calzature, a studi sulle variazioni di propriocettività.

Quindi non c'entra quello che dici, non voglio sembrare sgarbato per quello che sto per dire, quindi spero non mi prenderai per tale :) , ma è difficile intavolare una discussione se non si è letto con un minimo di attenzione le ricerche riportate.
Poi anche la questione che le ricerche non valgono perché dimostrano tutto ed il contrario di tutto è una affermazione che non condivido. Ricerche pubblicate su Nature, su Pubmed, o su riviste scientifiche vengono sottoposte al giudizio dei peers, cioè degli altri studiosi, che ne controllano i metodi, i presupposti e le conclusioni. Tra l'altro a me pare che tra tutte le ricerche citate nell'articolo di Progressive Podiatry non ce ne siano alcune che smentiscano altre, semmai ne ampliano la visione o si focalizzano su aspetti peculiari.
C'è un solo caso in cui i risultati sono in contrasto ma gli stessi ricercatori ammettono e ipotizzano la causa della difformità dei risultati.
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ubald
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Re: Oste come è il vino???

Messaggio da ubald »

se proprio la mettiamo sulla peer review c'era un servizio su Internazionale di qualche tempo fa, che metteva in evidenza come non si faccia quasi mai bene e che troppo spesso vengono pubblicizzati studi assurdi, con il solo scopo di apparire interessanti. E runblogger, che spesso segue gli studi di settore su corsa e minimalismo, ha anche evidenziato come spesso ci siano pecche negli studi, soprattutto nei periodi di abitudine a nuovo "hardware" podistico, ecc., anche se non è questo il tema principale di cui parliamo ora.
Autumn

Re: Oste come è il vino???

Messaggio da Autumn »

Sono un gran fan di runblogger anche io :)

Sulla questione peer reviews però posso dirti con assoluta certezza che in linea di massima l'attenzione che viene riposta nel giudizio di altre ricerche/gruppi di ricerca è alta.
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Marcos
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Re: Oste come è il vino???

Messaggio da Marcos »

Autumn hai ragione, l'ho letto solo superficialmente. Il fatto è che (per ora) ho anche un lavoro. Ma se continuo a scrivere qui avrò molto tempo da dedicare al forum... ](*,)

Tu cosa pensi delle conclusioni a cui arriva l'articolista ?
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Autumn

Re: Oste come è il vino???

Messaggio da Autumn »

Lei non giunge a nessuna conclusione :)
E nemmeno io se è per questo! Tengo conto di quanto si è analizzato e cerco di assimilarlo e testarlo nella mia realtà.
Certo che tra (esempi veri) la negoziante ex runner 55enne che ho vicino casa che mi dice che devo appoggiare di tallone pieno e a gamba protratta in avanti e che Nike fa scarpe finte (io sono un nikista pasdaran :D ), tra il negoziante incontrato ad una gara che mi ha detto che le minimus 00 usate fuori dalla pista equivalevano a spaccarsi le caviglie e una ricerca scientifica pubblicata non è difficoltoso capire la fonte attendibile :)
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Marcos
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Re: Oste come è il vino???

Messaggio da Marcos »

Mi ricordavo un finale tipo: "alla fine la soluzione migliore non eisste, esiste invece quello che va bene per ognuno di noi n base a come siamo fatti" (sto ovviamente semplificando troppo).
Il che mi sembrava tutto sommato saggio.
E che comunque semntisce quello che per tutti è ormai assodato: bisogna usare le A3 o le A4 altrimenti ti fai male.
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