Venice Marathon 2008 - 26 Ottobre

Appuntamenti, esperienze, domande sulla più classica delle gare: la maratona

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Albertozan
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Re: Venice Marathon 2008 - 26 Ottobre

Messaggio da Albertozan »

Ragazzi grazieee!! e crepiii!!! :rambo: :rambo:
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gio63
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Re: Venice Marathon 2008 - 26 Ottobre

Messaggio da gio63 »

...in attesa dei vostri resoconti ho dato una sbirciata alla classifica, l'unico di cui conosco il nome è albertozan che ha fatto un risultato a dir poco strepitoso...

http://www.tds-live.com/wtrpg/search.jsp?id=1877

:thumleft: :beer:
Ciao Paolo, sarai sempre con noi...
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gio63
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Re: Venice Marathon 2008 - 26 Ottobre

Messaggio da gio63 »

ho trovato anche daddy:

http://www.tds-live.com/wtrpg/search.jsp?id=1877

un bravo anche a lui, mitico!!
Ciao Paolo, sarai sempre con noi...
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grid
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Re: Venice Marathon 2008 - 26 Ottobre

Messaggio da grid »

Grandi Albertone e Fat !

Attendiamo dettagliato resoconto !
Fateci sognare !!!
:thumleft:
PB 42k - 3h49'11'' - Barcellona - 13.03.16
PB 21k - 1h38'15'' - Cittadella (PD) - 27.12.15
PB 10k - 45'51" - Bassano (VI) - 11.06.11
Brevetto Monte Grappa Trail Running: | 1 | 2 | - | - | 5 | 6 | 7 | 8 | - | - |
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jean
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Re: Venice Marathon 2008 - 26 Ottobre

Messaggio da jean »

Si trovati tutti 8) ,davvero bravi in ordine di arrivo Ezio79,Alby,Ziobaga e Fasty :mrgreen: =D> =D>
Immagine
per poter arrivare.....è necessario partire....
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corsamatta
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Re: Venice Marathon 2008 - 26 Ottobre

Messaggio da corsamatta »

Grandi :thumleft: !
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Couldn't be much more from the heart
Forever trust in who we are
And nothing else matters"


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armandos
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Re: Venice Marathon 2008 - 26 Ottobre

Messaggio da armandos »

Complimenti a tutti anche se non conosco ne nomi ne risultati :D
L'importante è partecipare :asd2:
:beer:
Ciao Paolo...
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mezzofondo
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Re: Venice Marathon 2008 - 26 Ottobre

Messaggio da mezzofondo »

Tutti immensi!!!! :hail: :hail:
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marcello
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Re: Venice Marathon 2008 - 26 Ottobre

Messaggio da marcello »

bravi a tutti i partecipanti.
sono curioso di leggere i risultati !
Fatdaddy

Re: Venice Marathon 2008 - 26 Ottobre

Messaggio da Fatdaddy »

Eccolo qua. Il post del mio blog è più lungo della maratona, ma se avete pazienza... :mrgreen:

Venice Marathon: a quattro settimane dalla mia “prima volta", I DID IT, sono ancora un finisher.
Ed ora, l'ultima piacevole fatica, il report della gara: non è facile declinare su un foglio le tante emozioni che una maratona raccoglie in poche ore, ma ci provo.

Sveglia: complice l'ora solare, ma soprattutto la mia proverbiale agitazione quando ho un appuntamento importante, dormo fino alle 2, poi faccio due ore di “rugolamenti nel letto" e alla fine desisto e mi alzo. Viaggio con calma, mi incasino un paio di volte agli svincoli di Padova Est, ma alla fine, in qualche modo, arrivo a Strà.
6:30': ho parcheggiato vicino alla partenza, mi mangio il piatto di pasta all'olio pre-gara e parto alla ricerca di un bagno per…ehm…alleggerire la panza. Fa un freddo glaciale, la giornata è bella, ma finchè non sorge il sole, c'è da battere i denti.
7:40': raggiungo gli spogliatoi e mi preparo. Indosso la maglia della Maratona del Lago di Garda, mi cospargo di vaselina l'interno cosce, infilo i pantaloni goretex sotto al ginocchio (favolosi! Una seconda pelle! L'acquisto più intelligente fatto nelle ultime settimane…) e, dulcis in fundo, la tuta dei RIS.
AAA: non è il rating delle mie ultime azioni acquistate, ma le iniziali dei ragazzi che conosco solo virtualmente e che vorrei salutare prima della partenza: Alberto (Alby – blogger ed assiduo frequentatore di Runningforum), Andrea (lo zio Baga di Runningforum) ed Andrea2 (l'ultramaratoneta pacer delle 2h 50'). Sono abbastanza sfortunato, provo più volte ad intercettare Andrea alla tenda dei pacer ma forse sono troppo in anticipo e nessuno delle persone che mi blocca l'ingresso lo conosce per indicarmelo. A nulla valgono le mie richieste “entro solo un secondo, lo cerco e lo saluto poi vado via…" la zona è off limits. Alla partenza io sarò nelle retrovie e quando entreranno i palloncini nelle varie gabbie, quello delle 2h 50' sarà lontanissimo per me. Con zio Baga non ho maggior successo, lo attendo sino alle 8:55' all'ingresso delle gabbie gialle, ma non riusciamo ad intercettarci, è un casino e non è facile trovarci. Ma (e ne sono stracontento!) con Alberto finalmente ci riesco: dal nulla compare un completo arancione, un volto sorridente e carico di energia (sfido che poi in gara fa quei tempi!) ed il pettorale 1290 che avevo memorizzato: foto di rito, reciproci in bocca al lupo e la promessa di organizzare un incontro enogastronomico fuori dal contesto delle gare, con gli altri runner della zona (e sono tanti!).
Viola: è il colore della mia gabbia, quella riservata a chi non ha registrato mai alcun tempo ufficiale o, avendolo fatto, rientra nella categoria dei tapascioni. Vi entro poco prima delle 9, cazzeggio qualche minuto poi inizio un po' di riscaldamento. Alle 9 e 20' si parte, o meglio, partono i primi perché poi si procede ad ondate successive, una gabbia alla volta. Mi volto indietro e vedo che dietro di me avrò al massimo 5 o 6 persone, poi l'ambulanza ed il camion dei pompieri. Dire che sono l'ultimo è un eufemismo, transiterò sotto la linea di partenza con 5' minuti di ritardo!
Partenza: questa volta voglio provare a correre seriamente una maratona, ho deciso di piazzarmi su un passo intorno ai 5' 55' – 6' 00'' e fare una gara regolare, ma i primi chilometri sono veramente difficoltosi, si zigzaga tra la folla che va più lenta e tra i ciclisti che rompono i coglioni: ecco, di una giornata stupenda questa è l'unica nota negativa. Possibile che abbia dovuto correre la prima mezz'ora stando attendo che qualche idiota in bicicletta, che voleva seguire la gara, non mi investisse? Bah…
Riviera del Brenta - Pubblico: mi vergogno un po' a dirlo, visto che per quaranta quarantunesimi della mia vita ho vissuto in Veneto, ma questa zona non la conoscevo. Stupenda. Villa Pisani è un gioiello, ma tutto il tratto fatto costeggiando il fiume è bellissimo ed il pubblico è calorosissimo. In ogni paese attraversato c'è la banda, complessi di ragazzi che suonano ogni genere di musica, persone che incitano, bambini che chiedono a gran voce “dammi un cinque". Questo sì che è un pubblico, sempre presente e costante, con la sola eccezione (e ci credo!) della zona industriale di Marghera e del ponte della Libertà.
Integratori: sto facendo esperienza anche su come, quando e cosa mangiare e bere durante una maratona. Venezia mi ha insegnato a stare lontano dalle bottigliette azzurre del “Powerade": ne ho bevuto un sorso abbondante e mi è ballato nello stomaco per almeno 10': nausea, peso da macigno sullo stomaco che solo un rutto fantozziano ha sbloccato. Mai più nella mia vita.
0-32 Km: con l'eccezione della prima mezz'ora (Mathias mi ha fatto notare come effettivamente la prima mezz'ora io abbia praticamente passeggiato…colpa della folla? Dei ciclisti? Riscaldamento ancora in corso? Boh!) il resto della gara sono stato un orologio svizzero. Ho al polso la famosa striscia dei chilometri e ad ogni passaggio verifico con stupore e gioia la mia estrema regolarità. Se continuo così potrei chiudere con un 4h 10' che solo a dirlo mi mette agitazione. Ma c'è qualcuno che ansiosamente mi aspetta al varco, il suo nome è…
Ponte della Libertà: altrimenti soprannominato “il bastardo". In realtà si tratta di un interminabile rettilineo pianeggiante, nulla di
particolarmente drammatico se non fosse che la sua unica colpa è quella di arrivare dopo un cavalcavia di 400 metri che ti taglia le gambe e, soprattutto, in coincidenza con il fatidico muro. A Garda avevo incontrato un muretto, superato senza particolari stratagemmi con calma e la freschezza di chi non ha nulla da perdere: qui sulla laguna faccio conoscenza con il muro propriamente detto. E' abbastanza notorio che in questo punto della gara ci sono cedimenti fisici e psicologici, ma fa impressione vedere quante persone stanno veramente male: nel periodo che transito sul “bastardo" conto tre ambulanze che sfrecciano a sirene spiegate a soccorso di qualche malcapitato.
Il Muro: arriva puntuale intorno al 33° Km, all'inizio del “bastardo". Di colpo le luci si spengono e la luce della riserva inizia a lampeggiare minacciosa. Mancano oltre 9 km che a questo punto della gara pesano almeno il doppio. Alterno brevi tratti di passo ad una corsa lenta ed in qualche modo arrivo al ristoro dei 35 km. “Bevi e mangia, stupido, bevi e mangia". Faccio scorta di mele che sgranocchio al passo, bevo un sorso d'acqua e poi inizio la lotta interiore. “Puoi scegliere: passeggiare fino a Venezia e fare un tempo simile a Garda o puoi tirare fuori le palle. Quello che farai ora te lo ricorderai per il resto della vita. Scegli tu, Uomo, la strada che ti porta a casa è proprio quella che ti manca…che ca**o vuoi fare?". Ritrovo non so dove, delle energie residue e ricomincio a correre, dapprima con gambe legnose, poi via via più sciolte.
Tronchetto: il “bastardo" è alle spalle, le gambe hanno ripreso a correre ed abbastanza gagliardamente arrivo al primo dei 14 ponti che mi separano dal traguardo. Putroppo ormai la metà delle persone procedono al passo rallentando sulle passerelle chi come me cerca di andare più veloce: ne risulta una corsa un po' sincopata che solo negli slarghi ritrova una fluidità fino a qualche chilometro prima del tutto utopica.
Finish: lo vedo da lontano, sono in pieno sprint. Negli ultimi due chilometri ho superato una marea di persone, ma la mia lotta è solo con me stesso. Supero di slancio la linea del traguardo e ritrovo le emozioni che mi avevano commosso a Garda. Niente lacrime all'arrivo, ma quando qualche secondo dopo telefono a casa per avvertire la Venerabile Consorte che per ora non è ancora vedova, tartaglio, sussurro e faccio fatica a mettere in fila due parole. Per quanti sforzi possa fare non riuscirò mai a descrivere quello che provo al termine di una gara come questa.
4h 21' 03'': mi coccolo questo tempo, figlio sicuramente dell'effetto Garda. Sono certo che se non avessi corso anche quella maratona, a Venezia avrei avuto molte meno difficoltà e fatto registrare un tempo migliore…ma avrei avuto anche molti meno ricordi ed emozioni da conservare gelosamente, quindi va benissimo così. A marzo quando ho iniziato a correre guardavo alla maratona come ad un'utopia da inseguire, ora nelle mani stringo due medaglie da finisher. Ho tutto il 2009 per proseguire la lunga strada di allenamenti per migliorare di mese in mese e provare ad abbattere il muro delle 4 ore; per ora tutte le mie energie mentali future sono riservate ad incitare col cuore tutti gli amici impegnati nelle prossime gare. (qualcuno proprio mentre scrivo, in quel di Dublino!).
Buone corse a tutti!
Ultima modifica di Fatdaddy il 27 ott 2008, 13:30, modificato 3 volte in totale.
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