La mia prima mezza

[lelemolix]

Uffa, depressione.

Domenica fartlek con il gruppo.

Martedì 9 chilometri a tutta, percorso collinare.

Poi fino ad oggi, sabato, problemi vari, targhe alterne e nessun allenamento.

Oggi: un'agonia. 17km ai 5'20''. In alcuni momenti avevo persino voglia di fermarmi per il male alle articolazioni dell'inguine. Proprio non andava.

Pensavo di essere a buon punto, per i miei livelli ovviamente, e invece......

Ascolta fratello .....senza allenamenti particolari e avendo fatto 20 km solo la domenica prima della mia prima gara , avevo i tuoi stessi dubbi. Ma poi in competizione è diverso , e nonostante miriadi di errori di inesperienza ( cioè partire forte trascinato dall'entusiasmo e altre piccolezze ) sono riuscito a chiudere in 1:52 con un ritmo da 5:20/km quindi il risultato è ampiamente alla tua portata. Stai sereno parti tranquillo e prosegui in progressione , quando arriverai in fondo non crederai al cronometro.......

[Augusto Ronchi]

Tanquillo e sereno che l'esordio andrà benissimo....cerca solo di non partire forte e tenere il tuo passo vedrai che i 21 solo solo pochi km in piu.....

[BradiPolento]

Non vorrei essere assillante, ma domenica 13 si avvicina, e con essa la mia prima mezza.
Mi dareste un ultimo consiglio?
Gli ultimi allenamenti sono stati: 11,5 km domenica scorsa a tutta, miseri 56’ e rotti, ai quali ho aggiunto poi alcuni chilometri anche su consiglio di Sky79; km10,50 oggi così suddivisi: primi 3 di riscaldamento in poco meno di 15 min, 5x200 in salita decisamente tirati, ultimi 5 km ai 4’ 45’’ circa. So che ripetute da 200 m per una mezza hanno forse poco senso, ma essendo la salita piuttosto “tosta”, ho pensato di dare una scossa a cuore e polmoni mandando le pulsazioni a 1000, mentre così vicino ad una gara non ho ritenuto di dover correre troppo in salita per non appesantire le gambe. Sbagliato?

Tra l’altro non capisco come mai ho messo praticamente lo stesso tempo domenica a fare 11,5 km in piano ed in gara, cosa che dovrebbe stimolare, così come oggi. E’ vero che ho corso un chilometro in meno, ma ero in allenamento e da solo, e poi ho fatto 1 chilometro, anche se tirato e non continuo, su una salita ripida, ed un chilometro corricchiando in recupero per ridiscendere alla partenza… Come mai domenica sono andato così piano?
Avevo già notato che i miei tempi variano parecchio tra mattina (quando spesso mi sento le gambe di legno) ed il pomeriggio, ed è anche vero che domenica ho patito il caldo, ma mi pare troppo.

Comunque il dubbio è: l’ultimo allenamento di giovedì, cosa faccio?

Sono incerto tra un breve veloce, tipo 8 km a tutta, che per me sono circa 4’50’’, oppure me la prendo comoda e vado via più tranquillo pensando ad una corsa in relax? Oppure ancora sbaglio tutto e voi fareste altro?

Grazie.

[ingpeo]

Io la prenderei in relax. Leggendo mi pare che ti sei allenato un bel po' e non sarà sicuramente l'ultima uscita quella determinante.
Relax con corsa facile, così arrivi a domenica bello fresco e con ancora più voglia di correre!

[Appuntalapis]

km10,50 oggi così suddivisi: primi 3 di riscaldamento in poco meno di 15 min...

Accidenti, e questo lo consideri tempo da riscaldamento? Praticamenti l'hai effettuato ai ritmi del tuoi "decisamente tirati" ultimi cinque!

Comunque, per giovedì fatti un dodici tranquillo, magari progressivo. Parti lento e nella seconda metà accellera fino a una velocità media, spingendo a tutta negli ultimi mille.

E non pensare troppo, la gara ha una storia a sé. Tutto quello che hai costruito fino ad oggi sarà amplificato nei 21.
Forzaaaaaaaaaa!!!

[BradiPolento]

Grazie a tutti per i consigli.

Ultimo allenamento oggi, 12 km ai 5'08' di media su percorso collinare con ultimi 700 metri ai 4'15'' (ho visto le streghe.... ).

Ora si tratta di aspettare ed incrociare le dita.

Mi permetto però io un consiglio ai novellini, come me, che dovessere leggere qui. E' stato detto tante volte ma lo confermo: provate TUTTO prima di una gara, gel per capelli compreso. In genere utilizzo una cintura della decathlon dove metto documenti e cellulare. Oggi ho voluto testare una borsettina che di solito utilizzo per una fotocamera compatta. Primo scomparto: chiavi della macchina; secondo scomparto, integratori (oggi non mi servivano ma domenica penso di sì).
Ebbene, la medesima custodia non mi ha mai dato il minimo fastidio usata per il suo scopo naturale. Oggi è esplosa due volte.
La prima volta dopo 300 metri ho perso le chiavi. Pensando di aver chiuso male mi sono preso a male parole da solo. Dopo altri 700 metri circa ho seminato barrette e pastiglie di Enervit per tutta la strada, e pure lo scomparto chiavi era di nuovo per metà aperto. Non oso pensare a cosa sarebbe successo se la cosa si fosse verificata domenica. Perdere le chiavi in mezzo alla bolgia della partenza (dopo 300 metri sei ancora più che intruppato, così come dopo un chilometro...).
Chinarsi a raccoglierle avrebbe voluto dire causare incidenti a me ed a chi fosse venuto dietro, aspettare il passaggio di tutti, evidentemente, avrebbe voluto dire un tempo più che pessimo e gara rovinata.

Mi reputo fortunato e farò ulteriore tesoro della "banale"(per i più esperti) esperienza.

Ciao.

[ingpeo]

Molte volte finché non lo provi sulla tua pelle non ti rendi conto dei suggerimenti.
In bocca al lupo per la gara!

[BradiPolento]

Molte volte finché non lo provi sulla tua pelle non ti rendi conto dei suggerimenti.
In bocca al lupo per la gara!

Ancora grazie per l'icoraggiamento .

Quanto ad oggi, beh, parevo il fratello sfigato di Fantozzi.

Non pensavo che degli integratori potessero fare dei "balzi" simili.

Però rincorrere le pastiglione che rotolavano, tra la gente che pensava -guarda
il dopato-, è stato un ottimo "brevissimo veloce".

[BradiPolento]

Come tutte le cose belle e lungamente attese, anche questa andandosene ha lasciato un velo di nostalgia. La mia prima mezza maratona.
E’ cominciata con una notte agitata, come quelle che ormai troppi anni fa precedevano le gare alle quali, seppure per un altro sport, partecipavo per vincere. Mi sono così gustato sensazioni e ripassato migliaia di volte percorso e strategie, nemmeno fossero state le olimpiadi. Fuori dalla finestra acqua a secchiate e vento, mamma quanto vento.
Mattina, sveglia presto, o meglio, in piedi presto, perché sveglio lo ero da tempo. Leggero torcicollo, fascite plantare che si fa sentire, tutte quelle cose che una gara amplifica. Colazione abbondante guardando il cielo che si rasserena, massaggi a piedi e ginocchia, vestizione e ultimo controllo a pettorale e quanto porterò con me. Ultimo di mille, ma serve a tranquillizzare: integratori, cappellino, ricambi….
Guido per la città ancora addormentata e, man mano mi avvicino, scorgo Kway di colori sgargianti con pacchi gara a tracolla: sono loro, i runners.
Emozionatissimo mi trovo a camminare insieme a gente come me, pazzi che per divertimento corrono e soffrono, ma è ancora presto per i respiri affannosi: saluterei tutti.
Deve essersi sparsa la voce della mia partecipazione. Bandiere dappertutto in mio onore… vabbeh, forse non è proprio così, ma non ditemelo, sto camminando a venti centimetri dal suolo, lasciatemi continuare a sognare.
Eccomi in Piazza Paolo VI, per noi bresciani piazza del Duomo. Gente che si cambia, che si saluta, facce tirate e concentrate e facce sorridenti da “passeggiata con gli amici”.
Odori forti, canfora e creme varie, quasi Marrakech. Spio gli altri per decidere cosa mettermi, o cosa togliermi. Il tempo minaccia poco di buono. Consegno il pacco alla ragazza della tenda e mi avvio alla partenza. Uffa questo piede, speriamo mi lasci finire.
Manca una vita, ma sono già in griglia, e come me tante persone. Un po’ si salta, un po’ si chiacchiera. Tutti armeggiano col gps: se non ci fosse… bisognerebbe inventarlo…
Le pulsazioni salgono, mancano ancora pochi minuti, ma temi che non passeranno mai.
Invece parti, tanti pensieri, tutti positivi. Non senti più male al collo, il piede va benissimo, le gambe girano.
Slalom tra i soliti lenti che vogliono partire davanti, e non ti accorgi di quanti ti superano e ti mandano mentalmente accidenti… Si è sempre più lenti di qualcuno, nelle corse e nella vita, ricordiamocelo…
E poi i ristori, gli integratori, la gente che fa il tifo e qualche automobilista che protesta suonando il clacson; e poi ancora il cavalcavia, il vento che ti gela il sudore addosso e il rumore del tuo ansimare, il sospiro del mondo.
Rivedo e risento tutto questo come in un film nella mia memoria, e cercherò di trattenere questi ricordi quanto più a lungo, aldilà delle possibili ironie. So che si stempereranno via via che le gare si allineeranno sulla linea della mia vita, e cerco solo di non lasciarli scivolare troppo presto. No, non ho scritto una pagina di storia, non ho compiuto un’impresa epica.
Ho solo corso 21 chilometri, e tanti li hanno corsi più veloci di me. Ma questi chilometri erano miei, questa mezza era la mia prima mezza.

Grazie a quanti mi hanno consigliato e confortato, un po’ del mio sudore è per voi.

Ciao.

[Claudio]

Come tutte le cose belle e lungamente attese, anche questa andandosene ha lasciato un velo di nostalgia. La mia prima mezza maratona.
E’ cominciata con una notte agitata, come quelle che ormai troppi anni fa precedevano le gare alle quali, seppure per un altro sport, partecipavo per vincere. Mi sono così gustato sensazioni e ripassato migliaia di volte percorso e strategie, nemmeno fossero state le olimpiadi. Fuori dalla finestra acqua a secchiate e vento, mamma quanto vento.
Mattina, sveglia presto, o meglio, in piedi presto, perché sveglio lo ero da tempo. Leggero torcicollo, fascite plantare che si fa sentire, tutte quelle cose che una gara amplifica. Colazione abbondante guardando il cielo che si rasserena, massaggi a piedi e ginocchia, vestizione e ultimo controllo a pettorale e quanto porterò con me. Ultimo di mille, ma serve a tranquillizzare: integratori, cappellino, ricambi….
Guido per la città ancora addormentata e, man mano mi avvicino, scorgo Kway di colori sgargianti con pacchi gara a tracolla: sono loro, i runners.
Emozionatissimo mi trovo a camminare insieme a gente come me, pazzi che per divertimento corrono e soffrono, ma è ancora presto per i respiri affannosi: saluterei tutti.
Deve essersi sparsa la voce della mia partecipazione. Bandiere dappertutto in mio onore… vabbeh, forse non è proprio così, ma non ditemelo, sto camminando a venti centimetri dal suolo, lasciatemi continuare a sognare.
Eccomi in Piazza Paolo VI, per noi bresciani piazza del Duomo. Gente che si cambia, che si saluta, facce tirate e concentrate e facce sorridenti da “passeggiata con gli amici”.
Odori forti, canfora e creme varie, quasi Marrakech. Spio gli altri per decidere cosa mettermi, o cosa togliermi. Il tempo minaccia poco di buono. Consegno il pacco alla ragazza della tenda e mi avvio alla partenza. Uffa questo piede, speriamo mi lasci finire.
Manca una vita, ma sono già in griglia, e come me tante persone. Un po’ si salta, un po’ si chiacchiera. Tutti armeggiano col gps: se non ci fosse… bisognerebbe inventarlo…
Le pulsazioni salgono, mancano ancora pochi minuti, ma temi che non passeranno mai.
Invece parti, tanti pensieri, tutti positivi. Non senti più male al collo, il piede va benissimo, le gambe girano.
Slalom tra i soliti lenti che vogliono partire davanti, e non ti accorgi di quanti ti superano e ti mandano mentalmente accidenti… Si è sempre più lenti di qualcuno, nelle corse e nella vita, ricordiamocelo…
E poi i ristori, gli integratori, la gente che fa il tifo e qualche automobilista che protesta suonando il clacson; e poi ancora il cavalcavia, il vento che ti gela il sudore addosso e il rumore del tuo ansimare, il sospiro del mondo.
Rivedo e risento tutto questo come in un film nella mia memoria, e cercherò di trattenere questi ricordi quanto più a lungo, aldilà delle possibili ironie. So che si stempereranno via via che le gare si allineeranno sulla linea della mia vita, e cerco solo di non lasciarli scivolare troppo presto. No, non ho scritto una pagina di storia, non ho compiuto un’impresa epica.
Ho solo corso 21 chilometri, e tanti li hanno corsi più veloci di me. Ma questi chilometri erano miei, questa mezza era la mia prima mezza.

Grazie a quanti mi hanno consigliato e confortato, un po’ del mio sudore è per voi.

Ciao.

Complimenti