Riguardo la copertura del volto, tutti i pareri che stanno emergendo evidenziano gli intuibili difetti, se non proprio la reimmissione di CO2 espulsa. Per ora propendo verso la soluzione di fasce tubolari (magari pure la "mantalla" firmata RF) da alzare/abbassare in vista di passanti, tenuto anche conto che vorrei spendere (seppur una cifra piccola) per qualcosa da non mettere nel cassetto dopo enne settimane. Almeno le fasce vanno bene anche per la polvere, per coprire la testa dal sole etc.
Sull'aggressione di Padova. In sé non merita neppure un commento quel che è stato commesso. Tuttavia la vicenda mi stimola a qualche considerazione di auto-difesa. Per esempio, trovo che (senza nulla togliere al fatto che è vittima e che certi ragionamenti sono difficili da fare ), il signore abbia sbagliato su due punti: primo, non cambiare strada (possibilità che va vista in base alla conformazione del luogo), o almeno si distanziasse dai due balordi; secondo, rispondere a parole con una polemica (cosa che istintivamente tendi a fare, mi pare sia la “sfida all'ego” che innesca le escalation in strada). Altra considerazione è che il running costituisce la prima difesa, nel senso che mette l'aggressore a distanza evitando lo scontro. Qualora poi ci si trovi in tribunale a difendersi per aver colpito qualcuno, penso verrà valutato se avevo possibilità di allontanarmi. Certo, se si sta facendo scarico o si è appena conclusa una serie di sprint è un problema, ma se si è freschi non credo che un paio di tizi abbia voglia di ingaggiare un inseguimento (a meno proprio di averli fatti infuriare di brutto). Perlomeno, queste banali considerazioni sono quelle che io tengo per me e che finora ho trovato utili: mi è capitato di ricevere, non in questo periodo, insulti e provocazioni, o di incrociare (di rado) brutta gente, ma in quei casi ho sempre piazzato un'accelerazione, allargando a parecchi metri di distanza e filando via. In questo prendiamo esempio dal “fenomeno” di Pescara
Il link riguardante la ripresa delle attività sportive il 4 marzo mi ha colpito, perchè leggere Sileri che parla con tanto buon senso è come manna dal cielo dopo la carestia. Forse è proprio vero che ai piani alti qualcuno un minimo sensibile al movimento podistico c'è.
