Per me devo dire all’inizio esperienza un po’ surreale, partenza in mezzo al nulla, uno ogni 5”, non ci si rendeva quasi conto di essere a una gara, tant’è che mi ero scordato di far partire il gps

Manca la calca e le sgomitate delle gare a cui eravamo abituati, in più mettici i primi 6-7 km non bellissimi, con la ciclabile che costeggia la statale, correndo praticamente solo, mi avevano fatto quasi pentire di essermi iscritto. Poi però, dopo Presazzo, la ciclabile entra nell’interno e il percorso è molto più bello e anche la gara è diventata più simile a una gara “vera”, man mano si può provare ad andare a riprendere gli atleti più avanti, la corsa oltre che con se stessi si inizia a farla anche sugli altri e questo restituisce un po’ quello spirito di competizione che secondo me ci vuole. Ultimi 2,5 km di salita per arrivare al parco della Pieve di Cavalese, sempre duri ma belli, con passaggio finale nella galleria della vecchia ferrovia della cal di Fiemme illuminata con luci un po’ psichedeliche e musica a palla.
All’arrivo lo speaker scandiva i nomi di tutti i concorrenti, dal primo all’ultimo e questo gli fa onore.
Organizzazione comunque molto buona, dal punto di vista della sicurezza io non ho evidenziato nessun momento potenzialmente critico, forse chi non aveva prenotato il bus e ha dovuto prendere quello di linea si è trovato un po’ di affollamento, ma io ho preso quello messo a disposizione dall’organizzazione ed eravamo ben distanziati