
Lavaredo Ultra Trail - Cortina d’Ampezzo (BL) - 23-26/06/2022
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Re: Lavaredo Ultra Trail - Cortina d’Ampezzo (BL) - 23-26/06/2022
Grazie del chiarimento, @youngblood 

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Re: Lavaredo Ultra Trail - Cortina d’Ampezzo (BL) - 23-26/06/2022
eh, come è vero che buio e fatica rendono molto difficili certi passaggi, io il BDM l’ho fatto di pomeriggio e con soli 30km sulle spalle l’ho trovato si un po’ impegnativo ma non impossibile, mentre scendevo però mi dicevo che non ci sarei passato tanto volentieri col buio e soprattutto con ore e ore di fatica sulle gambe, bravi ragazzi
Complimenti @forna a te e Laura, vi siete fatti il più bel regalo di matrimonio
@beppo noi non si faceva assistenza a nessuno, solo qualche…”bravi, alè alè!!”… quando ci superavano, credo che il ragazzo con cui abbiamo parlato di più era uno che aveva male ad un piede, ogni tanto ci si superava a vicenda (naturalmente senza mai intralciarlo) ma in tutto credo nn più di 5’
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@beppo noi non si faceva assistenza a nessuno, solo qualche…”bravi, alè alè!!”… quando ci superavano, credo che il ragazzo con cui abbiamo parlato di più era uno che aveva male ad un piede, ogni tanto ci si superava a vicenda (naturalmente senza mai intralciarlo) ma in tutto credo nn più di 5’
…”quando l’uomo ha mete da raggiungere non può invecchiare” … cit. EF
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Re: Lavaredo Ultra Trail - Cortina d’Ampezzo (BL) - 23-26/06/2022
Eccomi qua, vediamo di mettere un po’ di ordine in quel turbine che è stato lo scorso weekend.
Arrivo a Cortina mercoledì sera, ed essere qui è sempre un’arma a doppio taglio, perché è bellissimo esserci in questo fine settimana (posto che invece rifuggo decisamente durante il resto dell’anno), però è anche vero che le gare, l’adrenalina, le mille persone che incontri, non ti fanno certo star fermo un secondo (il Garmin a fine giornata del giovedì segna 30000 passi!
).
Saltiamo subito a venerdì sera: arriviamo in piazza un’ora e mezza prima della gara, e l’atmosfera è già elettrica: ci sono gli amici, i compagni di squadra, i familiari…solo essere lì è stupendo, ma i minuti che mancano alle 23 sembrano ore, non passano più, bisogna partire e scrollarsi di dosso tutta la tensione accumulata nei mesi di preparazione. Ma ecco che arriva l’”Estasi dell’Oro”, e allora ci siamo davvero! Ma sono davvero io qui, che sto ascoltando queste note? Quasi non ci credo, cerco di tenere giù le lacrime ma, per fortuna, prima che queste prendano il sopravvento parte il countdown e via, si parte! Corso Italia è una festa che mai mi sarei aspettato, tutta Cortina è lì per applaudirci! Usciamo dal centro e cominciamo davvero a pensare a cosa stiamo facendo, prendendo la prima salita bella forte, così da sfogare un po’ l’adrenalina, ed in men che non si dica siamo in cima alla prima salita. Sul falsopiano prime avvisaglie di arietta fresca: mmmh non un buon segnale, però continuiamo senza fermarci, perché tra poco sarà discesa e si torna in valle. La discesa è bella tecnica, divertente, vorrei accelerare ma siamo in tanti e a parte qualche sorpasso sui tornanti non si può fare di più.
Così arriviamo ad Ospitale, ristorino veloce, tanto siamo appena partiti, e più che mangiare ne approfitto per mettermi smanicato e scaldacollo, in quanto dai racconti di chi ci è già stato, la Val Padeon è sempre freschetta. Mossa azzeccata, girato l’angolo cambia proprio l’aria, ma sono “in temperatura” e si sale verso il 3 Croci. In mezzo alla valle sulla frontale cominciano a materializzarsi delle gocce: poco male penso, sarà l’acqua che viene mossa dalle foglie, visto che nel tardo pomeriggio ha fatto un acquazzone. Ma sta piovendo per davvero, invece! Nessuna previsione lo indicava, e allora fuori il guscio e si riparte. È una pioggerella stupida, di quelle che se non ti vesti ti bagni, ma quando ti vesti ti sembra troppo, ma dura un’oretta circa e non da tutto questo fastidio, alla fine.
La notte scorre via senza che nemmeno me ne accorga, in un attimo sto salendo verso Misurina, con le prime luci dell’alba che cominciano a farsi largo nella notte. Qui ritrovo un mio amico, che mi aveva staccato al 3 Croci, ma che ha qualche problema di stomaco, e da qui in poi decidiamo di proseguire insieme. Pit-stop il giusto, per bere, mangiare e rimettersi il guscio (che avevo tolto in discesa dal 3 Croci) ed i guanti, in quanto la storia sembra farsi “frizzante”: anche questa mossa azzeccata, in quanto uscendo dal ristoro mi sembra di entrare in un freezer!
L’alba salendo alle 3 Cime è qualcosa che mi porterò dentro per sempre: mi volto salendo ed il Cristallo è completamente infuocato dall’enrosadira, con la Croda Rossa al suo fianco ed il Sorapiss dalla parte opposta.
Comincio ad accusare la fatica, e ad avere un po’ di male ai piedi, però ancora tutto sopportabile. Comincia la discesa in Val Rienza, e dopo la parte iniziale abbastanza tecnica mi sciolgo bene e in un attimo siamo in ciclabile: non c’è niente da fare, ogni volta sembra più interminabile, ma Cimabanche ormai è dietro l’angolo, e il pensiero di trovare un sacco di amici mette nuova energia nelle gambe.
Arrivo in base vita alle 8:30, in piena tabella di marcia rispetto a quello che pensavo…sto spaccando il minuto sui passaggi pensati, incredibile! Mezzoretta di cazzeggio, cambio vestiti, mangio, però alla fine decido di non cambiare scarpe, quelle che avevo di riserva non avevano abbastanza km di rodaggio, ed erano in borsa solamente per casi estremi.
Per cui si riparte, Forcella Lerosa è sempre fastidiosa, con i suoi drittoni sterrati, però saliamo ad un buon ritmo, ed in un’oretta la portiamo a casa, planando verso Ra Stua per poi proseguire a Pian de Loa, dove ormai siamo in Travenanzes. Quando entriamo nel pianoro il paesaggio è veramente desolante, senza un rivolo d’acqua sembra di stare in un deserto. ricordo che l'anno scorso, sulla UD, entravo fino al polpaccio! Meno male che verso la fine qualche rivolo è ancora presente, che ci aiuta a rinfrescarci, ed attacchiamo Col dei Bos rinfrancati.
Questa rimane una delle salite più cattive (o almeno la mia percezione è questa), ed infatti il mio socio comincia ad accusare la fatica, vedo che man mano prende metri da me, e quando siamo in forcella ormai è uno straccio (detonazione ON). Per fortuna troviamo dei nostri amici che possono assisterlo, per cui a malincuore lo lascio, anche se in buone mani, e proseguo verso Col Gallina. Qui trovo ancora gli amici, insieme a mio papà e mia sorella, che mi danno ulteriore carica per attaccare l’Averau.
Al solito, questa salita la subisco per bene, arrivo in cima che devo sedermi un paio di minuti per mangiare e bere qualcosa, prima di proseguire verso il Giau. Qui comincio a rallentare un po’ rispetto ai tempi che mi ero prefissato, ma ci sta, è la mia prima LUT, la mia prima over100k, la mia prima notte in gara…tutto quel che viene lo prendiamo!
La famigerata Forcella Giau infatti mi lascia parecchi strascichi, faccio fatica a ritrovare quel minimo di elasticità per correre in discesa, però ormai la sensazione di esserci comincia a prendere piede. Arrivo a Croda da Lago abbastanza cotto infatti, mi siedo anche qui e cerco di recuperare energie.
Dopo 5min riparto, e comincia la discesa, resa ancora più infernale dalla modifica percorso di quest’anno, dove hanno inserito dei pezzi di bosco senza sentiero, ricavato in mezzo a mughi e radici bagnate dalla pioggia del giorno prima: come se non bastasse, alla fine di questo tratto veramente cattivo, per tornare sul percorso “originale” bisogna fare un dente di 300m circa, ma che sarà al 30% di pendenza (o almeno a me sembrava così).
Ormai il più è fatto però, la discesa scorre via sotto i piedi, si intravedono i prati fuori dagli alberi, Mortisa sta arrivando! Comincia l’asfalto, ed arriva il ristoro abusivo con la famosa doccia, dove mi lavo la testa e mi preparo al gran finale.
Corso Italia è difficile da descrivere, decine di persone che ti applaudono, gli amici, la sensazione di avercela fatta…sono 200m di puro paradiso! E così è fatta, è tutto bellissimo, chiudo in 20h45’, qualcosina in più rispetto a quello che pensavo, ma va benissimo così, sono al settimo cielo, se qualcuno 4 anni mi avesse detto che avrei fatto la LUT, e che l’avrei chiusa con questo tempo, gli avrei detto di smetterla di bere.
Arrivo a Cortina mercoledì sera, ed essere qui è sempre un’arma a doppio taglio, perché è bellissimo esserci in questo fine settimana (posto che invece rifuggo decisamente durante il resto dell’anno), però è anche vero che le gare, l’adrenalina, le mille persone che incontri, non ti fanno certo star fermo un secondo (il Garmin a fine giornata del giovedì segna 30000 passi!

Saltiamo subito a venerdì sera: arriviamo in piazza un’ora e mezza prima della gara, e l’atmosfera è già elettrica: ci sono gli amici, i compagni di squadra, i familiari…solo essere lì è stupendo, ma i minuti che mancano alle 23 sembrano ore, non passano più, bisogna partire e scrollarsi di dosso tutta la tensione accumulata nei mesi di preparazione. Ma ecco che arriva l’”Estasi dell’Oro”, e allora ci siamo davvero! Ma sono davvero io qui, che sto ascoltando queste note? Quasi non ci credo, cerco di tenere giù le lacrime ma, per fortuna, prima che queste prendano il sopravvento parte il countdown e via, si parte! Corso Italia è una festa che mai mi sarei aspettato, tutta Cortina è lì per applaudirci! Usciamo dal centro e cominciamo davvero a pensare a cosa stiamo facendo, prendendo la prima salita bella forte, così da sfogare un po’ l’adrenalina, ed in men che non si dica siamo in cima alla prima salita. Sul falsopiano prime avvisaglie di arietta fresca: mmmh non un buon segnale, però continuiamo senza fermarci, perché tra poco sarà discesa e si torna in valle. La discesa è bella tecnica, divertente, vorrei accelerare ma siamo in tanti e a parte qualche sorpasso sui tornanti non si può fare di più.
Così arriviamo ad Ospitale, ristorino veloce, tanto siamo appena partiti, e più che mangiare ne approfitto per mettermi smanicato e scaldacollo, in quanto dai racconti di chi ci è già stato, la Val Padeon è sempre freschetta. Mossa azzeccata, girato l’angolo cambia proprio l’aria, ma sono “in temperatura” e si sale verso il 3 Croci. In mezzo alla valle sulla frontale cominciano a materializzarsi delle gocce: poco male penso, sarà l’acqua che viene mossa dalle foglie, visto che nel tardo pomeriggio ha fatto un acquazzone. Ma sta piovendo per davvero, invece! Nessuna previsione lo indicava, e allora fuori il guscio e si riparte. È una pioggerella stupida, di quelle che se non ti vesti ti bagni, ma quando ti vesti ti sembra troppo, ma dura un’oretta circa e non da tutto questo fastidio, alla fine.
La notte scorre via senza che nemmeno me ne accorga, in un attimo sto salendo verso Misurina, con le prime luci dell’alba che cominciano a farsi largo nella notte. Qui ritrovo un mio amico, che mi aveva staccato al 3 Croci, ma che ha qualche problema di stomaco, e da qui in poi decidiamo di proseguire insieme. Pit-stop il giusto, per bere, mangiare e rimettersi il guscio (che avevo tolto in discesa dal 3 Croci) ed i guanti, in quanto la storia sembra farsi “frizzante”: anche questa mossa azzeccata, in quanto uscendo dal ristoro mi sembra di entrare in un freezer!
L’alba salendo alle 3 Cime è qualcosa che mi porterò dentro per sempre: mi volto salendo ed il Cristallo è completamente infuocato dall’enrosadira, con la Croda Rossa al suo fianco ed il Sorapiss dalla parte opposta.

Comincio ad accusare la fatica, e ad avere un po’ di male ai piedi, però ancora tutto sopportabile. Comincia la discesa in Val Rienza, e dopo la parte iniziale abbastanza tecnica mi sciolgo bene e in un attimo siamo in ciclabile: non c’è niente da fare, ogni volta sembra più interminabile, ma Cimabanche ormai è dietro l’angolo, e il pensiero di trovare un sacco di amici mette nuova energia nelle gambe.
Arrivo in base vita alle 8:30, in piena tabella di marcia rispetto a quello che pensavo…sto spaccando il minuto sui passaggi pensati, incredibile! Mezzoretta di cazzeggio, cambio vestiti, mangio, però alla fine decido di non cambiare scarpe, quelle che avevo di riserva non avevano abbastanza km di rodaggio, ed erano in borsa solamente per casi estremi.
Per cui si riparte, Forcella Lerosa è sempre fastidiosa, con i suoi drittoni sterrati, però saliamo ad un buon ritmo, ed in un’oretta la portiamo a casa, planando verso Ra Stua per poi proseguire a Pian de Loa, dove ormai siamo in Travenanzes. Quando entriamo nel pianoro il paesaggio è veramente desolante, senza un rivolo d’acqua sembra di stare in un deserto. ricordo che l'anno scorso, sulla UD, entravo fino al polpaccio! Meno male che verso la fine qualche rivolo è ancora presente, che ci aiuta a rinfrescarci, ed attacchiamo Col dei Bos rinfrancati.
Questa rimane una delle salite più cattive (o almeno la mia percezione è questa), ed infatti il mio socio comincia ad accusare la fatica, vedo che man mano prende metri da me, e quando siamo in forcella ormai è uno straccio (detonazione ON). Per fortuna troviamo dei nostri amici che possono assisterlo, per cui a malincuore lo lascio, anche se in buone mani, e proseguo verso Col Gallina. Qui trovo ancora gli amici, insieme a mio papà e mia sorella, che mi danno ulteriore carica per attaccare l’Averau.
Al solito, questa salita la subisco per bene, arrivo in cima che devo sedermi un paio di minuti per mangiare e bere qualcosa, prima di proseguire verso il Giau. Qui comincio a rallentare un po’ rispetto ai tempi che mi ero prefissato, ma ci sta, è la mia prima LUT, la mia prima over100k, la mia prima notte in gara…tutto quel che viene lo prendiamo!

La famigerata Forcella Giau infatti mi lascia parecchi strascichi, faccio fatica a ritrovare quel minimo di elasticità per correre in discesa, però ormai la sensazione di esserci comincia a prendere piede. Arrivo a Croda da Lago abbastanza cotto infatti, mi siedo anche qui e cerco di recuperare energie.
Dopo 5min riparto, e comincia la discesa, resa ancora più infernale dalla modifica percorso di quest’anno, dove hanno inserito dei pezzi di bosco senza sentiero, ricavato in mezzo a mughi e radici bagnate dalla pioggia del giorno prima: come se non bastasse, alla fine di questo tratto veramente cattivo, per tornare sul percorso “originale” bisogna fare un dente di 300m circa, ma che sarà al 30% di pendenza (o almeno a me sembrava così).
Ormai il più è fatto però, la discesa scorre via sotto i piedi, si intravedono i prati fuori dagli alberi, Mortisa sta arrivando! Comincia l’asfalto, ed arriva il ristoro abusivo con la famosa doccia, dove mi lavo la testa e mi preparo al gran finale.
Corso Italia è difficile da descrivere, decine di persone che ti applaudono, gli amici, la sensazione di avercela fatta…sono 200m di puro paradiso! E così è fatta, è tutto bellissimo, chiudo in 20h45’, qualcosina in più rispetto a quello che pensavo, ma va benissimo così, sono al settimo cielo, se qualcuno 4 anni mi avesse detto che avrei fatto la LUT, e che l’avrei chiusa con questo tempo, gli avrei detto di smetterla di bere.

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Re: Lavaredo Ultra Trail - Cortina d’Ampezzo (BL) - 23-26/06/2022
Racconto spettacolare @youngblood, essendo le mie montagne di casa avevo le fotografie del tuo racconto ben stampate in testa ... ancora complimenti, spero un giorno di partecipare anch'io a questa splendida avventura ...
E complimenti a tutti i finisher di tutte le distanze ..
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5 km - 20' 12'' - NEW
10 km - 44' 37''
Mezza maratona - 1h 43' 02''
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Re: Lavaredo Ultra Trail - Cortina d’Ampezzo (BL) - 23-26/06/2022
Terza LUT per me. Nel 2019 finita in 27 ore con problemi ad un piede che mi hanno obbligato a camminare *tutte* le discese da Forcella Lavaredo in poi, nel 2021 ritirato al Col Gallina per condotta di gara sciagurata (fatto i primi 70km ad un passo decisamente inferiore di quello per le 22h finali) e gambe frullate. Obiettivo del 2022 è chiudere entro le 24 ore e per questo mi sono stampato la tabellina con tutti i tempi di passaggio in modo da poter controllare sempre come adattare il passo.
Arrivo a Cortina il venerdì prima di pranzo con la famiglia, ritiro pettorale, pranzo e poi residence a riposare. Pizza per cena quando già prendiamo il temporale solo per attraversare la strada...ma le previsioni sono buone! Consegna sacca e poi mi preparo con cambio al kit di gara all'ultimo: rimpiazzo maglietta leggera con termica più smanicato (e manicotti). Alle 22.30 siamo tutti in Corso Italia, ultime raccomandazioni da moglie e bambini che poi si spostano sulla terrazza per vedere bene la partenza. Io come al solito parto proprio dal fondo, non vado nella ressa in griglia.
La gara in sé è scorsa facilmente senza troppi problemi. Essendo alla terza partecipazione, memore del ritiro dello scorso anno dopo 100km, mi sono presentato alla partenza con un piano ben preciso da seguire per provare a chiudere sotto le 24 ore. Ho quindi sempre corso tranquillo senza forzare e rispettando la tabella di marcia che da subito si è stabilizzata dandomi circa un'ora di vantaggio sui piani (che avrei usato per eventuali crisi o per fare i ristori con più calma). Notte facile e non fredda (lo scorso anno passando sotto al Cristallo avevo le mani congelate da non riuscire a mettere i guanti). Quando inizia un po' a piovere tutti ci si ferma a mettere la giacca, fortunatamente non molto tempo dopo la tolgo (la maggior parte degli altri la tiene sù, non so come facciano
). Tutta la prima parte è sempre molto corribile e quando si forma qualche coda, tipo sulla prima discesa, non mi preoccupo più di tanto anzi ne sono quasi felice perché la cosa mi tiene un po' a bada.
A Misurina all'alba fa sempre un freddo becco, brodino e pastina per poi puntare all'Auronzo e alle Tre Cime e seguente discesa (luuuunga) fatta con grandissima calma: l'anno scorso qui corsi come un matto guadagnando circa 100 posizioni per poi pagarne le conseguenze 40km dopo. Sul piattone verso la base vita di Cimabanche corro sempre (mai successo, risparmiarsi in discesa ha pagato) superando molta molta gente fino ad arrivare a trovare moglie e bambini al ristoro. Cibo, cambio indumenti, vaselina dove serve, baci e abbracci e si riparte sotto al sole cocente di mezzogiorno.
Rinfresco la bandana ogni volta che trovo acqua anche se rispetto agli anni scorsi salendo a Forcella Lerosa se ne trova pochissima specialmente nella prima parte. Scambio un po' di parole con un ragazzo che si sta allenando per il TOR e che il weekend dopo la LUT sarà a fare la scopa ad una 70km per continuare l'allenamento. Chapeau. Proseguo regolare senza strafare passando malga Ra Stua e poi risalendo Val Travenanzes mai così asciutta. Uscire da qui con i piedi asciutti è parecchio strano, mi spiace per chi è alla prima esperienza qui e non può fare i guadi come si deve...
Dalla Forcella Col dei Bos scendo correndo (ottimo segno! qui lo scorso anno ero piantato e dovetti camminare piangendo) verso il Col Gallina dove ritrovo la famiglia ad aspettarmi. Iniziano a farmi male le costole sul davanti dove le borracce battono e le tasche fanno lo stesso: per limitare questo tengo sempre poco peso nelle tasche frontali (massimo 2 gel a tasca, o cose morbide). Qui cambio scarpe (stesso modello ma più vecchie e "comode") e mi sistemo un tallone malconcio per due belle vesciche in modo da poter continuare a correre in discesa e rispettare la tabella di marcia. Cerotti per le vesciche e tanto nastro per tenerli fermi dovranno funzionare per i prossimi 20km.
La salita all'Averau mi ha sempre messo in difficoltà, anche facendo il Cortina Trail, questa volta passa più facilmente forse anche perché c'è una bella colonna di corridori della UD che salgono con il mio passo quindi non devo strafare. Anzi a tratti mi si mettono dietro a farsi tirare e mi verrebbe da dirgli che non dovrebbe essere proprio così...Solo a metà ho avuto un momento in cui ho avuto una strana sensazione di formicolio tanto da pensare "ecco che arriva la botta" ma ho continuato a camminare e poco dopo tutto è passato. Scendendo continuo a correre, non voglio camminare, anche se il piede si fa sentire e le unghie protestano...ma le gambe girano! La salita che penso di aver patito più di tutte è stata quella verso il Passo Giau, non mi sono fermato ma l'ho dovuta fare con moooolta calma. Al ristoro Cochina e poi via verso Forcella Giau che già si vede da lontanto, qualcuno se ne accorgerà solo quando si inizia a scendere nel traverso e sento le madonne dietro di me, fortunatamente se la conosci sai che sembra peggio di quello che è realmente.
Una volta in cima alla Forcella Giau capisco che è possibile fare meglio delle 24 ore preventivate quindi sfrutto la forza di gravità e corro tutta la discesa verso Mondeval che ogni volta mi sembra surreale e Forcella Ambrizzola da cui si plana verso Croda da Lago e poi Cortina. Qui sono proprio felice di essere arrivato in condizioni da poter correre realmente la discesa e non trascinarmici giù camminando. Pacca sulla spalla per non essere mai andato oltre la linea rossa in tutti i km precedenti.
BDM da denuncia. E l'ho fatto con la luce del sole!
Le unghie ormai si sono rassegnate e quando spunto sull'asfalto a Mortisa corro ancora di più per arrivare in paese ad un'ora decente. Mi fermo solo a prendere due pezzi di anguria gentilmente offerta dai bambini del ristoro abusivo. Arrivo in Corso Italia che c'è ancora tantissima gente a fare il tifo, dò il 5 a tutti anche se sto correndo come quando faccio le ripetute sui 1000. A pochi metri dall'arrivo mia moglie lancia i bambini oltre la transenna e attraversiamo il traguardo assieme tutti felici.
Chiudo in 22h51'. Oltre ogni più rosea aspettativa. Una di quelle giornate in cui tutto fila liscio e i sei mesi di allenamento vengono coronati da un'ottima prestazione.
Arrivo a Cortina il venerdì prima di pranzo con la famiglia, ritiro pettorale, pranzo e poi residence a riposare. Pizza per cena quando già prendiamo il temporale solo per attraversare la strada...ma le previsioni sono buone! Consegna sacca e poi mi preparo con cambio al kit di gara all'ultimo: rimpiazzo maglietta leggera con termica più smanicato (e manicotti). Alle 22.30 siamo tutti in Corso Italia, ultime raccomandazioni da moglie e bambini che poi si spostano sulla terrazza per vedere bene la partenza. Io come al solito parto proprio dal fondo, non vado nella ressa in griglia.
La gara in sé è scorsa facilmente senza troppi problemi. Essendo alla terza partecipazione, memore del ritiro dello scorso anno dopo 100km, mi sono presentato alla partenza con un piano ben preciso da seguire per provare a chiudere sotto le 24 ore. Ho quindi sempre corso tranquillo senza forzare e rispettando la tabella di marcia che da subito si è stabilizzata dandomi circa un'ora di vantaggio sui piani (che avrei usato per eventuali crisi o per fare i ristori con più calma). Notte facile e non fredda (lo scorso anno passando sotto al Cristallo avevo le mani congelate da non riuscire a mettere i guanti). Quando inizia un po' a piovere tutti ci si ferma a mettere la giacca, fortunatamente non molto tempo dopo la tolgo (la maggior parte degli altri la tiene sù, non so come facciano

A Misurina all'alba fa sempre un freddo becco, brodino e pastina per poi puntare all'Auronzo e alle Tre Cime e seguente discesa (luuuunga) fatta con grandissima calma: l'anno scorso qui corsi come un matto guadagnando circa 100 posizioni per poi pagarne le conseguenze 40km dopo. Sul piattone verso la base vita di Cimabanche corro sempre (mai successo, risparmiarsi in discesa ha pagato) superando molta molta gente fino ad arrivare a trovare moglie e bambini al ristoro. Cibo, cambio indumenti, vaselina dove serve, baci e abbracci e si riparte sotto al sole cocente di mezzogiorno.
Rinfresco la bandana ogni volta che trovo acqua anche se rispetto agli anni scorsi salendo a Forcella Lerosa se ne trova pochissima specialmente nella prima parte. Scambio un po' di parole con un ragazzo che si sta allenando per il TOR e che il weekend dopo la LUT sarà a fare la scopa ad una 70km per continuare l'allenamento. Chapeau. Proseguo regolare senza strafare passando malga Ra Stua e poi risalendo Val Travenanzes mai così asciutta. Uscire da qui con i piedi asciutti è parecchio strano, mi spiace per chi è alla prima esperienza qui e non può fare i guadi come si deve...
Dalla Forcella Col dei Bos scendo correndo (ottimo segno! qui lo scorso anno ero piantato e dovetti camminare piangendo) verso il Col Gallina dove ritrovo la famiglia ad aspettarmi. Iniziano a farmi male le costole sul davanti dove le borracce battono e le tasche fanno lo stesso: per limitare questo tengo sempre poco peso nelle tasche frontali (massimo 2 gel a tasca, o cose morbide). Qui cambio scarpe (stesso modello ma più vecchie e "comode") e mi sistemo un tallone malconcio per due belle vesciche in modo da poter continuare a correre in discesa e rispettare la tabella di marcia. Cerotti per le vesciche e tanto nastro per tenerli fermi dovranno funzionare per i prossimi 20km.
La salita all'Averau mi ha sempre messo in difficoltà, anche facendo il Cortina Trail, questa volta passa più facilmente forse anche perché c'è una bella colonna di corridori della UD che salgono con il mio passo quindi non devo strafare. Anzi a tratti mi si mettono dietro a farsi tirare e mi verrebbe da dirgli che non dovrebbe essere proprio così...Solo a metà ho avuto un momento in cui ho avuto una strana sensazione di formicolio tanto da pensare "ecco che arriva la botta" ma ho continuato a camminare e poco dopo tutto è passato. Scendendo continuo a correre, non voglio camminare, anche se il piede si fa sentire e le unghie protestano...ma le gambe girano! La salita che penso di aver patito più di tutte è stata quella verso il Passo Giau, non mi sono fermato ma l'ho dovuta fare con moooolta calma. Al ristoro Cochina e poi via verso Forcella Giau che già si vede da lontanto, qualcuno se ne accorgerà solo quando si inizia a scendere nel traverso e sento le madonne dietro di me, fortunatamente se la conosci sai che sembra peggio di quello che è realmente.
Una volta in cima alla Forcella Giau capisco che è possibile fare meglio delle 24 ore preventivate quindi sfrutto la forza di gravità e corro tutta la discesa verso Mondeval che ogni volta mi sembra surreale e Forcella Ambrizzola da cui si plana verso Croda da Lago e poi Cortina. Qui sono proprio felice di essere arrivato in condizioni da poter correre realmente la discesa e non trascinarmici giù camminando. Pacca sulla spalla per non essere mai andato oltre la linea rossa in tutti i km precedenti.
BDM da denuncia. E l'ho fatto con la luce del sole!
Le unghie ormai si sono rassegnate e quando spunto sull'asfalto a Mortisa corro ancora di più per arrivare in paese ad un'ora decente. Mi fermo solo a prendere due pezzi di anguria gentilmente offerta dai bambini del ristoro abusivo. Arrivo in Corso Italia che c'è ancora tantissima gente a fare il tifo, dò il 5 a tutti anche se sto correndo come quando faccio le ripetute sui 1000. A pochi metri dall'arrivo mia moglie lancia i bambini oltre la transenna e attraversiamo il traguardo assieme tutti felici.
Chiudo in 22h51'. Oltre ogni più rosea aspettativa. Una di quelle giornate in cui tutto fila liscio e i sei mesi di allenamento vengono coronati da un'ottima prestazione.
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Re: Lavaredo Ultra Trail - Cortina d’Ampezzo (BL) - 23-26/06/2022
complimenti @young e @dlondero, bravissimi a gestire le fatiche



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Re: Lavaredo Ultra Trail - Cortina d’Ampezzo (BL) - 23-26/06/2022
Bravi Bravi Bravi! E' inutile: un paio di racconti fatti bene e un weekend a Cortina e la voglia di LUT torna a fare capolino.
Io ho umilmente fatto il Cortina Trail, se volete leggere il racconto senza pretese di una gara in cui l'unico obiettivo era tornare a Cortina, lo trovate qui: https://lafolgorante.wordpress.com/2022 ... 1pi7zzjvkY
Io ho umilmente fatto il Cortina Trail, se volete leggere il racconto senza pretese di una gara in cui l'unico obiettivo era tornare a Cortina, lo trovate qui: https://lafolgorante.wordpress.com/2022 ... 1pi7zzjvkY
"Quando mi chiedono che tempo prevedo per la gara rispondo sempre che spero ci sia il sole"
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Re: Lavaredo Ultra Trail - Cortina d’Ampezzo (BL) - 23-26/06/2022
Che bei racconti! Che bei ricordi mi avete fatto tornare
Grazie!
Per me nel 2017 fu una gara emozionante, il mio battesimo in una grande manifestazione internazionale, dove andò praticamente tutto liscio, tant’è che arrivai pochi secondi sopra le 23 ore mentre avevo come massimo obbiettivo 24. Tanti tratti splendidi ma tanti proprio non mi piacquero. Mi ripromisi di non farla mai più ma mi avete fatto venire il dubbio

Per me nel 2017 fu una gara emozionante, il mio battesimo in una grande manifestazione internazionale, dove andò praticamente tutto liscio, tant’è che arrivai pochi secondi sopra le 23 ore mentre avevo come massimo obbiettivo 24. Tanti tratti splendidi ma tanti proprio non mi piacquero. Mi ripromisi di non farla mai più ma mi avete fatto venire il dubbio

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Re: Lavaredo Ultra Trail - Cortina d’Ampezzo (BL) - 23-26/06/2022
Dopo 5 anni torno a Cortina.
Bhe...gara molto bella con percorso semplicemente galattico che quest'anno grazie al meteo ci siamo goduti tutto.
Prima volta con sponsor LaSportiva e debutto ByUTMB.
Piccola nota personale...
Un poco mi è dispiaciuto il ByUTMB perché sono sempre stato convinto che la LUT avesse il potenziale di essere una alternativa ad UTMB nel trail Europeo. E lo dico pur ammirando le capacità organizzative messe in campo da UTMB negli anni.
Uniche note di miglioramento che troverei sono:
1. niente pasta party prima della partenza...causa covid? ...ma diciamocelo...la maschera a Cortina non ne ho vista 1 in 2 giorni...quindi si poteva fare se si voleva.
2. Ristori poco organizzati rispetto allo standard UTMB. Mancavano cartelli alti per capire dove è cosa.
3. Ai ristori i cartelli che indicavano dove eri quanti mancava al prossimo check point possono essere più completi, con altrimentria e alcuni dati in più.
4. Forse avrei lasciato anche il ristoro notturno di Federavecchia di qualche hanno fa. Forse con più ristori di dilusice la folla? Anche un punto H2o poteva essere sufficiente per diluire il precedente?
5. Il Bosco di merda....bhe...è assolutamente sa non fare. Pericoloso dopo tanti km e di notte per i più lenti. Non dico di fare una carrabile...ma qualcosa andrebbe rivista. Il rischio di farsi male è serio e se piovesse pure peggio dopo 3-4000 corridori tra le 3 gare che in poche ore ci passano...
6. Difficile trovare alberghi per soggiornare a prezzi popolari, non sarà colpa della gara ma dopo anni di frequestazione posso dire che...mediamente costa il doppio di un weekend a Courmayeur o Chamonix in corrispondenza di gare analoghe.
A parte questi appunti di dettaglio...bhe...la LUT è da fare , rifare, rifare... : - )
Bhe...gara molto bella con percorso semplicemente galattico che quest'anno grazie al meteo ci siamo goduti tutto.
Prima volta con sponsor LaSportiva e debutto ByUTMB.
Piccola nota personale...
Un poco mi è dispiaciuto il ByUTMB perché sono sempre stato convinto che la LUT avesse il potenziale di essere una alternativa ad UTMB nel trail Europeo. E lo dico pur ammirando le capacità organizzative messe in campo da UTMB negli anni.
Uniche note di miglioramento che troverei sono:
1. niente pasta party prima della partenza...causa covid? ...ma diciamocelo...la maschera a Cortina non ne ho vista 1 in 2 giorni...quindi si poteva fare se si voleva.
2. Ristori poco organizzati rispetto allo standard UTMB. Mancavano cartelli alti per capire dove è cosa.
3. Ai ristori i cartelli che indicavano dove eri quanti mancava al prossimo check point possono essere più completi, con altrimentria e alcuni dati in più.
4. Forse avrei lasciato anche il ristoro notturno di Federavecchia di qualche hanno fa. Forse con più ristori di dilusice la folla? Anche un punto H2o poteva essere sufficiente per diluire il precedente?
5. Il Bosco di merda....bhe...è assolutamente sa non fare. Pericoloso dopo tanti km e di notte per i più lenti. Non dico di fare una carrabile...ma qualcosa andrebbe rivista. Il rischio di farsi male è serio e se piovesse pure peggio dopo 3-4000 corridori tra le 3 gare che in poche ore ci passano...
6. Difficile trovare alberghi per soggiornare a prezzi popolari, non sarà colpa della gara ma dopo anni di frequestazione posso dire che...mediamente costa il doppio di un weekend a Courmayeur o Chamonix in corrispondenza di gare analoghe.
A parte questi appunti di dettaglio...bhe...la LUT è da fare , rifare, rifare... : - )
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Re: Lavaredo Ultra Trail - Cortina d’Ampezzo (BL) - 23-26/06/2022
Sono abbastanza d'accordo sul "byUTMB", non mi ha dato fastidio, però un pò mi stonava...Cortina l'ho sempre vista come il manifesto del trail italiano o, meglio, del trail all'italiana: grandissima passione che compensa qualche piccola mancanza organizzativa. Qui non tutto è perfetto, ma il tifo e la passione fanno passare tutto in secondo piano.
Invece sentendo sempre questo suffisso dopo il nome, beh fa sempre pensare che UTMB sia sempre la gara migliore, quella da prendere come esempio...che magari può essere vero per tanti aspetti, ma sono convinto che ogni gara ed ogni nazione abbia le sue peculiarità, chi eccelle in qualcosa ed altri in qualcos'altro, ed è bello così
Invece sentendo sempre questo suffisso dopo il nome, beh fa sempre pensare che UTMB sia sempre la gara migliore, quella da prendere come esempio...che magari può essere vero per tanti aspetti, ma sono convinto che ogni gara ed ogni nazione abbia le sue peculiarità, chi eccelle in qualcosa ed altri in qualcos'altro, ed è bello così
