Contro l'impossibilità di fare sport..

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GabydiCorsa
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Re: Contro l'impossibilità di fare sport..

Messaggio da GabydiCorsa »

mathias80 ha scritto:
Avete cura di tutto, meno che di voi stessi.
Questo e' il passaggio che mi piace in assoluto...sacrosanta verita' :hail:
"Godetevi ogni secondo...perche' il primo fa ingrassare."
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MARCO 'The Runner'
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Re: Contro l'impossibilità di fare sport..

Messaggio da MARCO 'The Runner' »

dave ha scritto:Parlando di questi discorsi con chi non fa attività fisica, mi son sentito ribattere:

"io farò una vita sedentaria, ma ne riparleremo quando tu avrai i tendini consumati"


E allora ficcalo nella bara dai che cosi' e' gia' arrivato !!! :asd2: GRRRRRRRR ... gli hai rifilato un calcione nel culetto, dimmi di si' ... mi brucia la pelle a sentire ste cazzate :shock: Doveva capitarmi a me !!! :bastone:
IL CAPITANO SCATENATO CORRE OGNI GIORNO E SI LEVA IL MEDICO DI TORNO ! CIAO SUPER PAOLO !

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GabydiCorsa
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Re: Contro l'impossibilità di fare sport..

Messaggio da GabydiCorsa »

dave ha scritto:Parlando di questi discorsi con chi non fa attività fisica, mi son sentito ribattere:

"io farò una vita sedentaria, ma ne riparleremo quando tu avrai i tendini consumati"
Quando mi fanno sti discorsi di solito rispondo : Bravo,continua cosi' che a 80 anni sarai il campione :winner: dell'ospizio :nonno: :mrgreen:
"Godetevi ogni secondo...perche' il primo fa ingrassare."
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dave
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Re: Contro l'impossibilità di fare sport..

Messaggio da dave »

GabydiCorsa ha scritto:
dave ha scritto:Parlando di questi discorsi con chi non fa attività fisica, mi son sentito ribattere:

"io farò una vita sedentaria, ma ne riparleremo quando tu avrai i tendini consumati"
Quando mi fanno sti discorsi di solito rispondo : Bravo,continua cosi' che a 80 anni sarai il campione :winner: dell'ospizio :nonno: :mrgreen:
la cosa curiosa è che fino a 6 mesi fa, io ero proprio uno di quelli che diceva "non ho tempo" oppure "finito il lavoro son troppo stanco" ecc ecc.
Ed effettivamente lavoro a 30 Km di distanza da casa...8 ore di lavoro..2 ore di pausa pranzo in mezzo...mezz'ora per andare al lavoro...mezzora per tornare....ma ho dato una svolta alla mia vita, il tempo per correre lo trovo, e ora sono contentissimo!
Doveva proprio capitarmi quel problema di salute ad ottobre, con conseguenti 10 gg di ospedale per aprirmi gli occhi.
Il Running....mi si è aperto un mondo!

Solo coloro che rischiano di andare troppo lontano scoprono fin dove possono arrivare. Se vuoi intensamente qualcosa o qualcuno corri e vallo a prendere (Jesse Owens)
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rogeraccio
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Re: Contro l'impossibilità di fare sport..

Messaggio da rogeraccio »

Bravo Mathias, sinceri complimenti anche da parte mia.
Nelle tue parole si legge la vera grinta, la vera capacità di tirare fuori l'unica cosa che serve nello sport: volontà.
Chi se ne frega del motore, se ce l'hai vinci, se non ce l'ahi non vinci ma, ripensandoci, se dai tutto hai vinto in ogni caso.
Continuiamo così, ragazzi, almeno noi - curando il corpo - abbiamo più speranze di arrivarci, all'ospizio...
PB 21,097 km: 1h 36' 13" (Trento Half Marathon 2016)
PB 30 km: 2h 30' 25" (passaggio Sevilla Marathon 2017)
PB 42,195 km: 3h 38' 14" (Firenze Marathon 2016)
PB 6h: 60,972 km (6 ore Alto Adige Suedtirol 2017)
Andrea1969
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Re: Contro l'impossibilità di fare sport..

Messaggio da Andrea1969 »

Eh eh, caro Mathias, che dire ?

Che di fronte a queste situazioni le possibili risposte sono due:
quella di chi recepisce il messaggio (o per qualche motivo rimane "folgorato" da solo), vedi ad esempio l'esperienza del gruppo creatosi con l'esperimento del giornalista Gasparotto in "Gazzetta", e allora in tal caso la fuoriuscita dallo scafandro degli alibi e l'avventura della corsa va avanti da sè (per inciso: dico corsa perchè è il più "immediato" degli sport, ma ovviamente la cosa vale per qualsiasi tipo di attvità fisica).

La seconda risposta possibile è quella di chi di fronte ad ogni osservazione si rannicchia ancora di più in quello scafandro, perchè in fondo si piace così. Io onestamente sono molto liberale e non me la sentirei di imporre a nessuno ciò che si non sente di fare, sebbene anche per me la sedentarietà al limite dell'ostentazione è obbrobriosa, oserei dire innaturale.
Però, in questo caso, imposterei diversamente la questione (sarà per deformazione mentale degli studi che ho fatto).
Ossia la metterei sul piano del portafogli, che funziona sempre. Non certo nel modo dlettantesco con cui hanno lanciato recentemente in Inghilterra la dieta "a scommessa" (si vince una cifra se si scende di tot chili entro un certo tempo, altrimenti si deve devolvere qualcosa in beneficenza), perchè è il miglior modo di dimagrire in modo scriteriato per riprendere il peso con gli interessi una volta vinta la scommessa. Quando parlo di portafogli mi riferisco ai costi enormi che gravano sul Sistema Sanitario Nazionale (e quindi su tutti noi che paghiamo le tasse) per tutte le conseguenze delle cosiddette "malattie del benessere": diabete, ictus/infarti, varie tipologi di tumore, ecc. ecc. Che costano un occhio della testa in termini di diagnosi, cure, interventi, farmaci, degenze, ecc. ecc. : e costituiscono una fetta rilevante del nostro deficit pubblico, anzi quella principale: miliardi di euro. E allora la domanda che sorge spontanea è: perchè chi cerca di prevenire queste cose ad esempio con lo sport (e quindi già così facendo EVITA di gravare sulla collettività con quei costi) deve poi PURE contribuire di tasca propria - attraverso le tasse - a coprire i costi sanitari provocati dalla vita dissennata di quelli che invece, per l'appunto, curano tutto fuorchè sè stessi ?
Non è cinismo: è realismo. Necessario, indispensabile pragmatismo. L'esperienza insegna che quando la mente è chiusa a riccio rispetto a certi auspicabili cambi di rotta comportamentali, allora l'unico modo per ottenerli (a parte la repressione, che però ovviamente in tal caso è inapplicabile) rimane puntare sul portafogli. Cominciamo ad esempio a far pagare almeno in parte le cure (in qualsiasi forma: dalle visite ai farmaci agli interventi) di coloro che soffrono di patologie la cui insorgenza e/o cronicizzazione è chiaramente dovuta a uno stile di vita malsano, monitorando la situazione con un check up annuale (questo sì obbligatorio) che fissa le soglie di certi parametri. Ad esempio: se dal check up tu dimostri di avere il colesterolo sotto i 250 mg/l, allora nel caso tu ti ammali di diabete o cominci a soffrire di cuore le cure sono a carico del S.S.N., ma se invece risulti sopra quella soglia (e ti capita d ammalarti) almeno il 50% di tutti i costi sanitari li paghi di tasca tua. Vedreste l'effetto! Vedreste se certi rinnegati non si metterebbero a muovere le chiappe per tenersi sotto la soglia !
Altra idea: aumentiamo l'i.v.a. su certe porcherie alimentari che non rispettano certi parametri nutrizionali (es. superano tot calorie o tot grassi in %) e riduciamola su altri alimenti più salubri.
Avremmo gente più sana, meno costi sanitari e meno tasse... o comunque - a parità di tasse - molti più soldi disponibili per altri scopi.
Purtroppo il male di questo nostro mercato è sempre il solito, quello di non internalizzare certi costi (occulti) che generano comportamenti lesivi (o autolesivi) che vengono puntualmente pagati dalla collettività. Già si è cercato di raddrizzare queste distorsioni in campo ambientale col principio "chi inquina paga"
, qui si tratterebbe di trasporlo ancje sul piano sanitario ("Chi sbaglia/si fa del male paga"). Ci sarano mai politici dotati di abbastanza coraggio per intraprendere una prospettiva di questo tipo?

Un saluto
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MARCO 'The Runner'
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Re: Contro l'impossibilità di fare sport..

Messaggio da MARCO 'The Runner' »

NON CI STO. SONO DIABETICO E DICO LA MIA !! - Forse la mia storia non e' chiara ma io il mio Diabete non me lo sono cercato con le esagerazioni alimentari. Io sono stato colpito da una malattia allergenica atipica detta Edema di Quinke o per gli amici Orticaria Gigante che quando
si sveglia in me - basta un niente, ad esempio una notizia luttuosa - mi devasta il volto o il corpo, vorrei postare e non lo faccio per ovvi motivi di decenza una foto da me fatta nella quale si vede il mio volto irriconoscibile. Bene, no ... male. Per curare gli attacchi di questa forma di allergia mi hanno prescritto il prednisolone un cortisoide che avrebbe ridotto tali attacchi, faccio presente che in caso mi venisse alla glottide per gli amici la gola dovrei finire all'ospedale in codice rosso, ma che mi ha preso il pancreas. Da qui il diabete e tutto cio' che vuol dire tale insieme di patologie. Questo per farti capire che va valutato caso per caso la situazione patologica di ogni singolo senza sparare sulla massa. Non sono disposto a pagare la meta' per una cosa che sinceramente non ho mai cercato, anche se ammetto che errori alimentari ne ho fatti e sicuramente continuero' ad incappare, perche' sono umano come tutti, nella 'nutellite' come la chiama il figlio del mio vicino di casa. Chi deve pagare sono i soggetti che ad una anamnesi risultano in colpa, quelli si' vanno colpiti.
Buona l'idea di tassare le schifezze. A dopo.
MARCHETTO. :wink:
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Re: Contro l'impossibilità di fare sport..

Messaggio da marcellide »

Andrea1969 ha scritto: Io onestamente sono molto liberale

Cominciamo ad esempio a far pagare almeno in parte le cure (in qualsiasi forma: dalle visite ai farmaci agli interventi) di coloro che soffrono di patologie la cui insorgenza e/o cronicizzazione è chiaramente dovuta a uno stile di vita malsano, monitorando la situazione con un check up annuale (questo sì obbligatorio) che fissa le soglie di certi parametri.
So che può sembrare poco corretto estrapolare da un discorso complesso alcune frasi, ma ti volevo solo far notare che è rischioso (da un punto di vista liberale) che lo stato entri nella vita privata dei cittadini andando ad esempio a controllare le loro abitudini di vita, anche se queste poi possono avere un riflesso pubblico. A quel punto sarebbe addirittura meglio privatizzare la sanità come negli USA.

:salut:
Stefano

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Re: Contro l'impossibilità di fare sport..

Messaggio da Andrea1969 »

marcellide ha scritto:
Andrea1969 ha scritto: Io onestamente sono molto liberale

Cominciamo ad esempio a far pagare almeno in parte le cure (in qualsiasi forma: dalle visite ai farmaci agli interventi) di coloro che soffrono di patologie la cui insorgenza e/o cronicizzazione è chiaramente dovuta a uno stile di vita malsano, monitorando la situazione con un check up annuale (questo sì obbligatorio) che fissa le soglie di certi parametri.
So che può sembrare poco corretto estrapolare da un discorso complesso alcune frasi, ma ti volevo solo far notare che è rischioso (da un punto di vista liberale) che lo stato entri nella vita privata dei cittadini andando ad esempio a controllare le loro abitudini di vita, anche se queste poi possono avere un riflesso pubblico. A quel punto sarebbe addirittura meglio privatizzare la sanità come negli USA.

:salut:

Infatti il senso del mio ragionamento voleva proprio essere questo: un sistema misto.
La sanità andrebbe divisa in due: quella che riguarda gli "accidenti" che un indivduo nella sua vita si può beccare senza alcuna colpa, e quelli che invece con altissima probiabiità statistica finisce per autoprovocarsi con i propri comportamenti e stili di vita.

Pensiamo ad esempio alla diffrenza tra il diabete ereditario (tipo 1) che rientra a tutti gli effetti nella prima categoria, e il diabete tipo 2 (quello ACQUISITO) che evidentemente rientra nella seconda.

Pensiamo a uno che si ammala di tumore polmonare senza aver mai fumato una sigaretta in vita sua (anzi, magari in veste di parte lesa a causa del fumo passivo o di un inquinamento ambientale insostenibile) e ad un altro soggetto che si ammala della stessa malattia dopo aver fumato due pacchetti al giorno per anni ed anni fin da quand'era un ragazzino in barba a tutte le campagne di dissuasione e a tutte le avvertenza scritte sui pacchetti.

Ecco: secondo te situazioni di questo tipo possono essere trattate alla stessa maniera ? O l'ingiustizia non starebbe proprio nell'equipararle ?

Allra io penso che nel primo caso ben venga il modello europeo di welfare; nel secondo invece ben venga quello americano dove ognuno, quantomeno, se vuole straviziarsi deve pagare un'assicurazione che lo copra in caso di accidenti (e relative spese). E' intrusione nella vita privata ? E dove? Le assicurazioni sono nate nei paesi capitalisti, liberali e liberisti, non crto ni quelli comunisti. Epure qualsiasi assicurazione fallirebbe se non facesse i raggi x ai propri assicurati,anche in quella che ti chiamo "vita privata": è nella logica, nell'essenza economica del liberismo non poter trattare alla stessa maniera uno che fuma o beve e uno che non lo fa, uno che è sedentario e uno che fa sport, poichè sono assolutamente diversi i rischi (statistici) cui due soggetti così diversi vanno incontro. E' PROPRIO LI' che viene fatto emergere il valore di una vita sana. Certo, valore monetario, molto prosaico. Ma state pur certi che per molta gente iper refrattaria a qualunque opera di persuasione è l'unico modo per farle saltare la barricata della sedentarietà.

Dovremmo prendere i pregi dei due sistemi e fonderli, lasciando fuori i rispettivi difetti.
Ciao

PS : con questo credo di aver risposto anche a Marco, non ho nè potrei mai aver lontanamente immaginato che debba pagare chi riceve una tegola in testa dalla vita senza colpa. Sarebbe una beffa doppia.
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marcellide
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Re: Contro l'impossibilità di fare sport..

Messaggio da marcellide »

Andrea1969 ha scritto:Allra io penso che nel primo caso ben venga il modello europeo di welfare; nel secondo invece ben venga quello americano dove ognuno, quantomeno, se vuole straviziarsi deve pagare un'assicurazione che lo copra in caso di accidenti (e relative spese). E' intrusione nella vita privata ? E dove? Le assicurazioni sono nate nei paesi capitalisti, liberali e liberisti, non crto ni quelli comunisti. Epure qualsiasi assicurazione fallirebbe se non facesse i raggi x ai propri assicurati,anche in quella che ti chiamo "vita
privata": è nella logica, nell'essenza economica del liberismo non poter trattare alla stessa maniera uno che fuma o beve e uno che non lo fa, uno che è sedentario e uno che fa sport, poichè sono assolutamente diversi i rischi (statistici) cui due soggetti così diversi vanno incontro.
Premesso che considero ovviamente gli USA un paese liberale, anzi il più liberale, mi chiedo se a te risulta che le assicurazioni facciano un check up annuale sui propri clienti. Magari è veramente così ed io non lo so perchè non sono informato, ma in questo caso mi sento tranquillamente di dire che si tratta di una dinamica di intrusione nella vita privata, qualsiasi sia il fine che la muove. E' vero che il principio liberale sarebbe comunque in teoria salvaguardato dal fatto che uno può anche non fare l'assicurazione, ma anche su questo ci sarebbero, a mio avviso, margini di discussione.
Detto ciò non posso fare a meno di rilevare che oggi il sistema sanitario USA presenta delle grosse problematiche dovute al fatto che 47 milioni di di cittadini non sono assicurati e questo, a dire il vero, non per un problema di minaccia alla propria vita privata, ma di difficoltà salariali e di occupazione.

Ciao Andrea e grazie per la risposta :salut:
Stefano

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