12 ore Indoor 3ª ed. 19/01/2013
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Alina
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Re: 12 ore Indoor 3ª ed. 19/01/2013
112 km in 12h è già un buon risultato! complimenti!
ma anche 60km in 6h,
piancavallo psicologicamente è devastante. Per il momento non credo di sopportare tal tortura..
ma anche 60km in 6h,
piancavallo psicologicamente è devastante. Per il momento non credo di sopportare tal tortura..
non ho i tempi percorsi, non ho le maratone contate, l'unica cosa che conta è la passione che spinge le gambe..
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ADB
Re: 12 ore Indoor 3ª ed. 19/01/2013
Alina, questa è roba per teAlina ha scritto:112 km in 12h è già un buon risultato! complimenti!
ma anche 60km in 6h,
piancavallo psicologicamente è devastante. Per il momento non credo di sopportare tal tortura..
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gab_spencer
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Re: 12 ore Indoor 3ª ed. 19/01/2013
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Alina
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Re: 12 ore Indoor 3ª ed. 19/01/2013
Antonio per il momento un circuito di 200m non lo mando ancora giù a livello psicologico
di più si..
di più si..
non ho i tempi percorsi, non ho le maratone contate, l'unica cosa che conta è la passione che spinge le gambe..
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panatone.g
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Re: 12 ore Indoor 3ª ed. 19/01/2013
10/15 10k Montestella 43'16''
11/11 21k Garda 1h32'32''
04/16 42k Roma 3h24'46''
04/10 50km Romagna 4h26'35''
04/12 100k Seregno 9h15'22''
09/11 24h Lupatotissima pista 199,133km
05/14 Nove Colli Running 23h50'59''
09/13 e 09/16 Spartathlon
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panatone.g
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Re: 12 ore Indoor 3ª ed. 19/01/2013
Ecco il racconto 
Titolo: Come un criceto in gabbia
Premessa: dopo 2 anni di ultramaratone, mai avrei pensato di correre e terminare una gara tanto particolare.
La scelta di intraprendere questa avventura è capitata quasi per caso. Io e la moglie avevamo il desiderio di passare un week-end sulla neve con il bimbo, quindi quando ci siamo seduti intorno ad un tavolo per decidere la data, il week-end ideale era intorno al 21/01, giorno del compleanno della moglie.
Ok per la data, ma dove si va? Facendo una ricerca su internet, mi sono imbattuto in 2 luoghi: - Vipiteno con la pista di slittino più lunga d'Italia e la 12 ore indoor a Piancavallo.
Gennaio non è per me il mese ideale per gareggiare, sia per i kg di troppo delle feste natalizie, sia per il periodo di allenamento dove evito corse veloci privilegiando potenziamento.
Vada per quel weekend, organizzo il tutto, senza lasciare nulla al caso.
Venerdì 18/01 sveglia alle 04:00. Carico nella macchina di tutto e di più e si parte. Arriviamo a Vipiteno alle 09:00 circa e dopo una abbondante colazione si va sulla pista di slittino. La giornata passa meravigliosamente ma comunque come da programma via di lì alle 17:00 direzione Piancavallo.
Tra le ore a guidare, arrivati a Piancavallo, vedere come muoversi tra l'albergo e la palestra di gara e mangiare, alle 23:00 crollo in un sonno profondo sul letto. Quando mi sveglio sono le 07:00 si sabato mattina. Mai la sera prima di una gara ho dormito così tanto. Il problema è che mi sveglio più stanco di quando sono andato a letto.
Fatico a carburare e tra una cosa e l'altra usciamo dall'albergo alle 09:15.
Piancavallo è un bellissimo paesino innevato invaso la migliaia di sciatori. Fatico a muovermi nel traffico e trovare parcheggio, tant'è che solo 20 minuti prima della partenza mi trovo seduto su una panca per prepararmi.
Sono nervoso, qualunque dimenticanza in fase di preparazione alla lunga si paga.
A 5 minuti dalla partenza c'è l'appello e io mi ritrovo che devo ancora indossare il pettorale. Scambio 2 brevi battute con “Gattociliegia” e si parte.
Non ho mai avuto il GPS per impostare il ritmo gara, adesso che l'ho comprato non posso utilizzarlo perché siamo al chiuso.
Correre in 59 su una pista di 174,45 metri si rileva più difficoltoso di come pensassi. Una parte di ogni giro la corro all'esterno della linea di corda per superare gli altri. Sono metri in più che alla fine peseranno, ma il discorso vale per tutti e quindi bisogna farsene una ragione.
L'organizzazione è ottima. Musica, cibo e bevande in abbondanza, tè caldo per tutte le 12 ore. Non amo la pasta e fagioli, ma vedo che altri l'apprezzeranno volentieri.
Le gambe reagiscono bene. La caduta rimediata la settimana scorsa non ha lasciato strascichi.
Per qualche giro cerco di tenere il passo di Mammoli ma è impossibile. Solo lui riesce a passare continuamente da 4'30'' al km a 6'00'' al km senza che le gambe si “imballano”.
Sono passate 3 ore. Si inverte la rotazione e per qualche giro provo disagio ad adattarmi alla nuova rotazione.
La moglie e il bimbo, dopo un periodo di incitamento, sono andati a giocare sulla neve.
Incomincia la prima crisi. Sono stufo di girare come un criceto, mi chiedo come farò ad arrivare alle 12 ore di gara. Le gambe stanno bene, ma in questi casi la testa gioca brutti scherzi.
Cerco il modo di concentrarmi sulla corsa ma non ci riesco. I continui allargamenti rispetto alla traiettoria ideale, la musica che mi sconcentra, il continuo evitare di inciampare sulle gobbe dei tappeti che man mano si formano (per quanto efficienti, l'organizzazione non riesce a far fronte alle numerose volte che un tappeto si sposti) non sono ideali. Solo quando capisco di aver raggiunto i giri ideali per coprire una maratona, li mi rincuoro, almeno un risultato me lo porto a casa.
Dalla 4ª alla 6ª ora scorre veloce. Sono distratto dalla battaglia a 2 per il 1° posto sulla 6 ore tra il grande Ivan Cudin e Marco Bonfiglio (conosciuto il giorno prima, è una persona veramente a modo).
Dopo 6 ore e spiccioli si inverte il senso di rotazione.
Sono concentrato a vedere la premiazione delle donne sulla 6 ore che di nuovo inciampo su una gobba del tappeto e cado (ero già inciampato intorno alla 3ª ora). Fortunatamente non pesto il muso ma il polpaccio sinistro si irrigidisce di colpo. In prospettiva ero dietro la premiazione, quindi la caduta è stato un fuori programma visto da molti.
Riprendo a correre come se nulla fosse e il polpaccio reagisce bene. Mi fermo al ristoro per bere un po' di tè e capisco ciò che mi aspetta da qui fino al termine della gara. Ogni volta che mi fermo il polpaccio si irrigidisce e fatica a riprendersi.
Dopo poco meno di 7 ore incomincia un'altra crisi. Questa volta oltre che mentale è anche fisica. Sono un po' stanco e stufo e mi manca ancora quasi metà gara.
Mentre mio figlio gioca con il baby sitter Nintendo, vedo che la moglie traffica con la telecamera.
Pochi minuti dopo mi chiama chiedendomi se potevo risolvergli il problema e acconsento. Mi passa la telecamera e io compio un giro camminando e trafficando con la tecnologia.
Gi riconsegno la telecamera come nuova e riprendo a correre. Dopo circa mezz'ora mi ricordo che prima che facessi il giro camminando ero in crisi, ora però sembro rinato. Boh.
9ª ora. Molti della 6 ore se ne sono andati. La neve che scende copiosa non promette nulla di nuovo sulle strade del ritorno.
Lo speaker ufficiale passa il microfono a Cudin che con puntualità scandisce i tempi e i distacchi dei vari concorrenti. Sono in 3ª posizione assieme a Mammoli. Il 1° ha decisamente un passo migliore del mio, quindi inarrivabile. Il 2° è un ragazzo austriaco con 1,5km di distacco ma me. Corre bene e non ha mai ceduto un giro. Mammoli ha deciso di arrivare ai 100km e poi stop, quindi il 4° ha 7km in meno di me.
O me la gioco per la 2ª posizione o alterno la corsa con il cammino per preservarmi la 3ª posizione.
Ogni volta che mi fermo, la parte alta del polpaccio sinistro si irrigidisce e son dolori.
Cudin e altri mi spronano a provarci per la 2ª posizione, ma siamo solo a gennaio e la stagione è lunga, non mi va di sforzarmi più del dovuto (se poi penso che comunque vada faccio il mio PM sulla 12 ore ho da che ritenermi soddisfatto).
11ª ora. Il distacco sulla 4ª posizione è sempre di 7km.
Tra 11ª e la 12ª ora è una passeggiata. Cammino tutto il tempo con a fianco la moglie raccontandoci la giornata trascorsa. Ogni tanto Cudin mi aggiorna sui distacchi (grazie di cuore, avere uno competente che ti supporta è un grande aiuto).
La moglie rimane sorpresa quando gli racconto anche che dopo 09h39' di gara e l'ennesimo tè caldo il fisico ha detto stop è ho rimesso dentro il bidone dei rifiuti (grazie Cesconetto per avermi aiutato in quei momenti). Lei a altri non comprendono come una persona dopo essere stata male così, riprenda a correre come se nulla fossi (come dice Mammoli, è tutto compreso nel prezzo).
12ª ora. Stop. Appoggio il segnaposto a terra e subito doccia, un toccasana per i muscoli e per la mente.
Oramai amici come gattociliegia, pando87, Dodo e altri sono già andati, sarebbe stato bello scambiare di persona le impressioni sulla gara e non sul web.
Tra premiazioni e ritorno all'hotel, finisco sotto le coperte alle 00:30, sono stanco ma il sonno non arriva, l'adrenalina gioca ancora brutti scherzi. Ma non va bene. L'indomani il bimbo vuole giocare sulla neve con il suo papà e devo essere in forma (in più ho anche 4 ore di guida per tornare a casa).
Come dice Aldo: uomo, se pensi che sabato hai toccato il soffitto con un dito ti sbagli di grosso, hai solo raggiunto un nuovo pavimento.
Titolo: Come un criceto in gabbia
Premessa: dopo 2 anni di ultramaratone, mai avrei pensato di correre e terminare una gara tanto particolare.
La scelta di intraprendere questa avventura è capitata quasi per caso. Io e la moglie avevamo il desiderio di passare un week-end sulla neve con il bimbo, quindi quando ci siamo seduti intorno ad un tavolo per decidere la data, il week-end ideale era intorno al 21/01, giorno del compleanno della moglie.
Ok per la data, ma dove si va? Facendo una ricerca su internet, mi sono imbattuto in 2 luoghi: - Vipiteno con la pista di slittino più lunga d'Italia e la 12 ore indoor a Piancavallo.
Gennaio non è per me il mese ideale per gareggiare, sia per i kg di troppo delle feste natalizie, sia per il periodo di allenamento dove evito corse veloci privilegiando potenziamento.
Vada per quel weekend, organizzo il tutto, senza lasciare nulla al caso.
Venerdì 18/01 sveglia alle 04:00. Carico nella macchina di tutto e di più e si parte. Arriviamo a Vipiteno alle 09:00 circa e dopo una abbondante colazione si va sulla pista di slittino. La giornata passa meravigliosamente ma comunque come da programma via di lì alle 17:00 direzione Piancavallo.
Tra le ore a guidare, arrivati a Piancavallo, vedere come muoversi tra l'albergo e la palestra di gara e mangiare, alle 23:00 crollo in un sonno profondo sul letto. Quando mi sveglio sono le 07:00 si sabato mattina. Mai la sera prima di una gara ho dormito così tanto. Il problema è che mi sveglio più stanco di quando sono andato a letto.
Fatico a carburare e tra una cosa e l'altra usciamo dall'albergo alle 09:15.
Piancavallo è un bellissimo paesino innevato invaso la migliaia di sciatori. Fatico a muovermi nel traffico e trovare parcheggio, tant'è che solo 20 minuti prima della partenza mi trovo seduto su una panca per prepararmi.
Sono nervoso, qualunque dimenticanza in fase di preparazione alla lunga si paga.
A 5 minuti dalla partenza c'è l'appello e io mi ritrovo che devo ancora indossare il pettorale. Scambio 2 brevi battute con “Gattociliegia” e si parte.
Non ho mai avuto il GPS per impostare il ritmo gara, adesso che l'ho comprato non posso utilizzarlo perché siamo al chiuso.
Correre in 59 su una pista di 174,45 metri si rileva più difficoltoso di come pensassi. Una parte di ogni giro la corro all'esterno della linea di corda per superare gli altri. Sono metri in più che alla fine peseranno, ma il discorso vale per tutti e quindi bisogna farsene una ragione.
L'organizzazione è ottima. Musica, cibo e bevande in abbondanza, tè caldo per tutte le 12 ore. Non amo la pasta e fagioli, ma vedo che altri l'apprezzeranno volentieri.
Le gambe reagiscono bene. La caduta rimediata la settimana scorsa non ha lasciato strascichi.
Per qualche giro cerco di tenere il passo di Mammoli ma è impossibile. Solo lui riesce a passare continuamente da 4'30'' al km a 6'00'' al km senza che le gambe si “imballano”.
Sono passate 3 ore. Si inverte la rotazione e per qualche giro provo disagio ad adattarmi alla nuova rotazione.
La moglie e il bimbo, dopo un periodo di incitamento, sono andati a giocare sulla neve.
Incomincia la prima crisi. Sono stufo di girare come un criceto, mi chiedo come farò ad arrivare alle 12 ore di gara. Le gambe stanno bene, ma in questi casi la testa gioca brutti scherzi.
Cerco il modo di concentrarmi sulla corsa ma non ci riesco. I continui allargamenti rispetto alla traiettoria ideale, la musica che mi sconcentra, il continuo evitare di inciampare sulle gobbe dei tappeti che man mano si formano (per quanto efficienti, l'organizzazione non riesce a far fronte alle numerose volte che un tappeto si sposti) non sono ideali. Solo quando capisco di aver raggiunto i giri ideali per coprire una maratona, li mi rincuoro, almeno un risultato me lo porto a casa.
Dalla 4ª alla 6ª ora scorre veloce. Sono distratto dalla battaglia a 2 per il 1° posto sulla 6 ore tra il grande Ivan Cudin e Marco Bonfiglio (conosciuto il giorno prima, è una persona veramente a modo).
Dopo 6 ore e spiccioli si inverte il senso di rotazione.
Sono concentrato a vedere la premiazione delle donne sulla 6 ore che di nuovo inciampo su una gobba del tappeto e cado (ero già inciampato intorno alla 3ª ora). Fortunatamente non pesto il muso ma il polpaccio sinistro si irrigidisce di colpo. In prospettiva ero dietro la premiazione, quindi la caduta è stato un fuori programma visto da molti.
Riprendo a correre come se nulla fosse e il polpaccio reagisce bene. Mi fermo al ristoro per bere un po' di tè e capisco ciò che mi aspetta da qui fino al termine della gara. Ogni volta che mi fermo il polpaccio si irrigidisce e fatica a riprendersi.
Dopo poco meno di 7 ore incomincia un'altra crisi. Questa volta oltre che mentale è anche fisica. Sono un po' stanco e stufo e mi manca ancora quasi metà gara.
Mentre mio figlio gioca con il baby sitter Nintendo, vedo che la moglie traffica con la telecamera.
Pochi minuti dopo mi chiama chiedendomi se potevo risolvergli il problema e acconsento. Mi passa la telecamera e io compio un giro camminando e trafficando con la tecnologia.
Gi riconsegno la telecamera come nuova e riprendo a correre. Dopo circa mezz'ora mi ricordo che prima che facessi il giro camminando ero in crisi, ora però sembro rinato. Boh.
9ª ora. Molti della 6 ore se ne sono andati. La neve che scende copiosa non promette nulla di nuovo sulle strade del ritorno.
Lo speaker ufficiale passa il microfono a Cudin che con puntualità scandisce i tempi e i distacchi dei vari concorrenti. Sono in 3ª posizione assieme a Mammoli. Il 1° ha decisamente un passo migliore del mio, quindi inarrivabile. Il 2° è un ragazzo austriaco con 1,5km di distacco ma me. Corre bene e non ha mai ceduto un giro. Mammoli ha deciso di arrivare ai 100km e poi stop, quindi il 4° ha 7km in meno di me.
O me la gioco per la 2ª posizione o alterno la corsa con il cammino per preservarmi la 3ª posizione.
Ogni volta che mi fermo, la parte alta del polpaccio sinistro si irrigidisce e son dolori.
Cudin e altri mi spronano a provarci per la 2ª posizione, ma siamo solo a gennaio e la stagione è lunga, non mi va di sforzarmi più del dovuto (se poi penso che comunque vada faccio il mio PM sulla 12 ore ho da che ritenermi soddisfatto).
11ª ora. Il distacco sulla 4ª posizione è sempre di 7km.
Tra 11ª e la 12ª ora è una passeggiata. Cammino tutto il tempo con a fianco la moglie raccontandoci la giornata trascorsa. Ogni tanto Cudin mi aggiorna sui distacchi (grazie di cuore, avere uno competente che ti supporta è un grande aiuto).
La moglie rimane sorpresa quando gli racconto anche che dopo 09h39' di gara e l'ennesimo tè caldo il fisico ha detto stop è ho rimesso dentro il bidone dei rifiuti (grazie Cesconetto per avermi aiutato in quei momenti). Lei a altri non comprendono come una persona dopo essere stata male così, riprenda a correre come se nulla fossi (come dice Mammoli, è tutto compreso nel prezzo).
12ª ora. Stop. Appoggio il segnaposto a terra e subito doccia, un toccasana per i muscoli e per la mente.
Oramai amici come gattociliegia, pando87, Dodo e altri sono già andati, sarebbe stato bello scambiare di persona le impressioni sulla gara e non sul web.
Tra premiazioni e ritorno all'hotel, finisco sotto le coperte alle 00:30, sono stanco ma il sonno non arriva, l'adrenalina gioca ancora brutti scherzi. Ma non va bene. L'indomani il bimbo vuole giocare sulla neve con il suo papà e devo essere in forma (in più ho anche 4 ore di guida per tornare a casa).
Come dice Aldo: uomo, se pensi che sabato hai toccato il soffitto con un dito ti sbagli di grosso, hai solo raggiunto un nuovo pavimento.
10/15 10k Montestella 43'16''
11/11 21k Garda 1h32'32''
04/16 42k Roma 3h24'46''
04/10 50km Romagna 4h26'35''
04/12 100k Seregno 9h15'22''
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09/13 e 09/16 Spartathlon
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Alina
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Re: 12 ore Indoor 3ª ed. 19/01/2013
racconto stupendo! COMPLIMENTI!
non ho i tempi percorsi, non ho le maratone contate, l'unica cosa che conta è la passione che spinge le gambe..
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gattociliegia
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- Località: Bassa friulana
Re: 12 ore Indoor 3ª ed. 19/01/2013
ho mangiato il gelato troppo in fretta ed adesso mi fa malissimo in mezzo agli occhi
