Oste come è il vino???

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almandelli
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Re: Oste come è il vino???

Messaggio da almandelli »

Stasera ho provato per la prima volta le Nike free flyknit 4.0, prese come scarpe casual e per correre nelle prossime due/tre settimane, mentre recupero completamente da uno stiramento al polpaccio subìto mentre facevo CL tranquilla con le mie FF Spyridon. Beh, pur apprezzando molto queste scarpe (tomaia favolosa, toebox ampio, discretamente flessibili, esteticamente bellissime) mi chiedo come possano essere considerate "minimal". Non si sente nulla di nulla di quello che succede sotto al piede! Posso buttare giù la gamba pesantemente a terra e non succede nulla, posso atterrare di mesopiede o avanpiede e non cambia quasi nulla, l'arco Plantare non si flette perché imprigionato da un footbed molto fasciante sotto cui si estende uno strato importante di (pur flessibile) gomma: 14 mm davanti e 20 mm dietro. Sono scarpe con molti pregi, primo dei quali direi la versatilità, ma per me minimal è un'altra cosa.

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davide1977
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Re: Oste come è il vino???

Messaggio da davide1977 »

@Almandelli :thumleft: sono nella tua stessa situazione :pale: http://www.runningforum.it/viewtopic.ph ... 5&start=70 e per scaricare ha preso le skecher :thumleft: Dopo il primo giro ho fatto le stesse considerazioni :D
Comunque ,come si diceva qualche gg addietro, credo che il concetto di "minimal" sia cambiato e ora non sia piu la ricerca dalla sensazione di corsa naturale ma la ricerca della tecnica di corsa piu naturale.2 concetti che hanno sicuramente pro e contro ed entrambi estremamente validi ma che comunque sono profondamente diversi
Per ora mi accontenterò di correre senza fastidi :pale: cercando di tornare in forma :emb: poi quando tornero in forma affiancherò i due metodi e deciderò quale mi da piu soddisfazioni :thumleft:
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Flex
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Re: Oste come è il vino???

Messaggio da Flex »

Il concetto di minimal solo come tecnica corretta di corsa e appoggio ma con scarpe suola alta e quindi abbastanza ammortizzate, dopo averlo provato con le Gorun Ride2 con le NB 890 e adesso con le Puma Faas 500 non mi piace molto.
Io ritengo e mi sono dato l'obiettivo che può essere una tipologia di scarpa da tenere come emergenza per eventuali sentori strani e quindi psicologicamente cercare di evitare peggioramenti ma giusto per un paio di uscite e non più da alternare a una minimal.
Se mi sono fermato ad allenare distanze sui 10km è proprio perchè sento di avere piedi, caviglie e ginocchia per arrivare a 10km minimal , se con una scarpa a drop basso ma gommata potrei puntare alla mezza mentirei a me stesso e preferisco arrivarci anche in due anni ma sentendo di farcela con i miei piedi.
Spesso vengono chiesti consigli sulla scarpa A3 o A2 in base a peso, ritmo e distanza ma io continuo a chiedermi , se è il piede che non ce la fa perchè provarci con una scarpa ? Sbaglio io ?
3km 11'46" 05-06-2014 (NB 890)
5km 19'46" 05-06-2014 (NB 890)
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andreat1029
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Re: Oste come è il vino???

Messaggio da andreat1029 »

Flex è proprio così. Io ho una 4 mm di drop ma non riesco più a correrci. La uso solo se sento qualche dolorino, ma il giorno dopo continuo con le minimal. C'è qualcuno sul forum che ha iniziato senza neanche la transizione. Non ha gareggiato per un po, ha accorciato gli allenamenti e si è dedicato per 6 7 mesi a correre con scarpe minimal. Non ricordo il nome. Forse è la migliore soluzione.
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ubald
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Re: R: Oste come è il vino???

Messaggio da ubald »

[quote="Flex"]
Stessa idea mia!
Ultima modifica di maumau1 il 21 set 2014, 21:29, modificato 1 volta in totale.
Motivazione: quote non necessario!!
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Marcos
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Re: R: Oste come è il vino???

Messaggio da Marcos »

In linea di principio sono d'accordo ma all'atto pratico io tendo un po' piu' a mediare.
Alla fine un minimo di struttura soprattutto nelle lunghe distanze non la disdegno, ma e' giusto che ognuno trovi la propria strada. Mi e' capitato la scorsa estate di fare anche un rifugio di montagna (sono salito a 2300m partendo da 950) con le trail glove, quindi fisicamente penso di reggere piuttosto bene, pero' per i lunghissimi (sto preparando la maratona) mi sto affidando alle inov8 x-233 che hanno 6mm di drop e un po' di struttura (ma poca gomma come piace a me).
L'importante per quanto mi riguarda e' poter scegliere le scarpe da usare non in base a criteri assurdi preconfezionati (peraltro validi solo in Italia e considerati dogma in barba a qualsiasi spirito critico di cui siamo dotati) ma in base al "linguaggio del corpo". Questa cosa non ha prezzo, spero di potermelo permettere a lungo.
PB
21k 1h22’25” (Brescia Half Marathon 10/03/19)
42k 2h58’46” (Maratona di Reggio Emilia 08/12/19)
Autumn

Re: Oste come è il vino???

Messaggio da Autumn »

Vi giro un articolo, a mio avviso, estremamente interessante e pieno di spunti, al termine del quale ci sono tutti i riferimenti bibliografici del caso.
Magari poi ne possiamo discutere!

http://progressivepodiatryny.com/main/2 ... -footwear/
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Marcos
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Re: Oste come è il vino???

Messaggio da Marcos »

Da una lettura veloce non mi sembra dica molto di "nuovo".
La cosa che mi sento di aggiungere è questa: è ovvio che se si prende un runner (a maggior ragione se evoluto) che ha sempre corso in un certo modo non cambierà modo di correrer semplicemente perchè utilizzerà scarpe minimlaiste
MA
Se un runner vuole migliorare (e di ocnseguenza cambiare) la propria tecnica di corsa le minimaliste (anche di transizione) aiutano molto, a maggior ragione se parliamo di un principiante o un amatore poco evoluto.
C'è un sottile ma fondamentale differenza tra le due situazioni e questo purtroppo difficilmente si evidenzia da studi o altro.
PB
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Autumn

Re: Oste come è il vino???

Messaggio da Autumn »

L'articolo è una specie di summa di tutti i dati raccolti e riportati in bibliografia, tuttavia dalle molte ricerche sembra emergere che proprio l'assunto che correndo con le minimal cambi il footstrike sia discutibile. A meno di non volerlo cambiare.
Discorso diverso per la corsa barefoot dove sembra evidente il cambio di footstrike indipendentemente dalla volontà del runner.
Quello che sembra emergere è che anche scarpe molto destrutturate inibiscano la propriocettività quel tanto che basta per compromettere la corsa "naturale" (intesa come a piedi nudi).
A supporto di questi studi ce ne sono altri (ad esempio quello sui 1000 soldati dell'esercito USA, ed altre citate) che rilevano come percentuali molto importanti di individui che corrono in scarpe minimaliste continuino a correre con il vecchio pattern (anche se di tallone).

A parte ciò la cosa che secondo me merita attenzione è un esplicitazione di quello che in fondo si sa ma si tende a non approfondire. E cioè che è evidente come accorciando la falcata (perché è questo poi il punto importante, non l'appoggio) si riducano sensibilmente le forze d'impatto sulle ginocchia e sulle anche. E fin qui ci siamo. Ma ovviamente questi carichi non scompaiono e vengono distribuiti su altre strutture dell'apparato locomotore. Anche questo l'abbiamo ripetuto più volte, cioè sul gastrocnemio, sul soleo, il tendine d'achille e il quadricipite. Però in genere ci si ferma qui mentre è interessante vedere come da diversi studi emerga un sostanziale "pareggio" di infortuni al cambiare della tecnica, soltanto a carico di altre strutture. In particolare da una ricerca escono fuori infortuni al TDA, stiramenti al polpaccio e fratture metatarsali.

Citando la caustica dichiarazione del Dottor Hamill dell'Università del Massachussets quando cambi la tecnica d'appoggio stai cambiando un tipo d'infortunio per un altro :)

In realtà ci sono tantissimi spunti interessanti nell'articolo, tantissime cose che non abbiamo considerato, o almeno che io non avevo considerato e non ho mai letto qui nel topic.
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ubald
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Re: Oste come è il vino???

Messaggio da ubald »

da altri studi, se non erro, risulta addirittura il possibile aumento degli infortuni con le scarpe minimali di transizione. E i rischi sono connessi al mancato cambio di pattern (soprattutto per la lunghezza della falcata, come dice Autumn, che è la cosa principale), con una scarpa meno protettiva ma che inibisce parecchio la propriocettività. Il risultato è, forse, che se bisogna andar di minimal, deve essere il più bassa possibile, drop 0 e possibilmente non troppo morbida. E non basta per tutti i soggetti.

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