Polemica distanze trail

[Lightwolf]

Non critico le corse che nascono con la lunga distanza oppure quelle che esistono da sempre su distanze ultra, le preparo e le corro anche io, quello che critico sono tutte quelle corse che dalla edizione 0 alla seconda edizione sparano chilometraggi e dislivelli assurdi solo per entrare nei circoli blasonati e allettare così la massa di persone che farebbero di tutto pur di partecipare alle gare dell UTMB.
Chi mi conosce sà che festeggio tanto chi vince quanto chi arriva ultimo alle corse, che non lesino di certo consigli e quant'altro e che sono felice se molte persone si avvicinano alla corsa in natura.
A darmi da pensare è la tendenza ad esagerare senza scrupoli, in virtu dei grossi nomi e delle qualificazioni.
Un esempio su tutti, anche quest'anno avrei voluto correre a Monteforte, ma l'organizzazione (che consideravo una spanna sopra la media) ha deciso di aumentare il dislivello di 700 mt sulla Eco. Ok mi sono detto, io non la corro perchè in gennaio non mi riesce di preparare quel dislivello e perchè considero un azzardo quella distanza con quel dislivello con la variabilità meteo e il freddo di gennaio. Peccato perchè il percorso della prima edizione era perfetto(con le scarpe adatte) per un ottimo avvio di stagione e mi avrebbe dato il riferimento per la preparazione..
Nei giorni precedenti la corsa, curiosamente ha nevicato e il percorso nuovo stranamente non era praticabile. L'organizzazione evidentemente colta impreparata non aveva previsto, almeno credo, un percorso di emergenza. Così a questo punto ha fatto diventare in fretta e furia la Eco un 24 km con affiancata una non competitiva da 28. Nei giorni successivi ho letto commenti (in questo forum vedi quello di Daniele e quello di chi ha sbagliato strada), e parlato con persone, molte delle quali esperte e che avevano corso la prima edizione con mè lo scorso anno, e praticamente 3 su 4 mi hanno detto che la sicurezza era scadente, alcuni incroci non erano presidiati e c'èra ancora il balisaggio del percorso intero al punto che molti hanno sbagliato strada.
A questo punto l'organizzazione dal mio punto di vista ha fatto il passo più lungo della gamba, perdendo decisamente la mia fiducia e lasciandomi l'amaro in bocca.
Io sono un signor nessuno, ma vedere corse e organizzazioni che si svendono mi dà molto fastidio e la sola cosa che mi dà ancora più fastidio è vedere la massa di persone che le segue a ruota e pur di correre una IUTA o una North face è disposta a passare sopra a tutto e tutti compresa la sicurezza. E non venitemi a raccontare che non è vero, quasi tutti i neo trailer che conosco alla seconda corsa già iniziano a calcolare se hanno il punteggio per questo o quel sorteggio e non fanno altro che parlare del Bianco, poi si riempiono la bocca di parole come TA (perchè chiamarli ricognizioni, corse con gli amici o allenamento non fa figo) e spirito trail ma intanto esultano se sono stati sorteggiati (corse a sorteggio, che tristezza) e scelgono cosa correre solo in base al punteggio che le corse assegnano. E sappiamo bene quante cazzate fanno combinare certi tarli nella testa, se inizi a pensare ad una corsa anche se non sei mai uscito dall'asfalto prima o poi inizi a fare di tutto per arrivare a soddisfare il tuo tarlo.
So bene che di corse bellissime ce ne sono anche con chilometraggi corti o medi, ma se già ora la massa vuole i punti per qualificarsi per l'UTMB o per correre nei circuiti importanti, ho la supponenza di pensare che in futuro non ne rimarranno molte così, è un cane che si morde la coda, la domanda crea domanda e chi offre il servizio (le organizzazioni) prima o poi si devono adeguare ad ogni costo se non vogliono uscire dal mercato, oppure rassegnarsi a sparire.
Sono stato confuso e estremista come al solito, ma questo è il mio pensiero e la mia paura.

[Tordg]

Con la dovuta premessa che ognuno è libero e responsabile delle proprie azioni, la domanda finale che vi pongo perciò è:
è accettabile l'esponenziale incremento delle distanze nelle gare trail, a fronte di un non commisurato - perché quasi impossibile - aumento degli standard di sicurezza?
(Specie se, tale esponenziale incremento, è fatto per un "seguire il trend", ed ottenere magari sponsors importanti).

Ciao, concordando pienamente con la tua premessa, per me la risposta e' si.
A patto che l'organizzazione avvisi chiaramente della circostanza.
Per conto mio chi partecipa a gare particolarmente lunghe sui terreni che hai citato deve pur mettere in conto possibili intoppi.
Non credo si possa garantire la sicurezza al 100% in nessun caso.
Non voglio poi pensare che chi fa certi trail non abbia una consolidata esperienza di montagna.
Per quanto minima credo poi che in una gara organizzata la sicurezza sia sempre maggiore di quella presente in una semplice escursione dove stai magari 8 ore in giro da solo o in due e il telefono non prende.

@ lightwolf.
Sulla montefortiana hai ragione.
Li secondo me dovevano prescrivere del materiale obbligatorio tipo fischietto, un cambio, telo termico.
Le condizioni erano pessime e in certi punti i soccorsi avrebbero fatto fatica ad arrivare.

Per il resto fai una descrizione del mondo trail per me desolante.
Mi iscrivo a una corsa per avere obiettivi che mi diano una costanza di allenamento che difficilmente potrei avere. La stessa corsa la vedo più come un allenamento che una competizione, avendo in genere l'unico obiettivo di finirla.
Che dire... Se vedo che e' come dici tu me ne torno a fare l'escursionista per i fatti miei.
Ciaooo