fisioandrea ha scritto:gianluca72 ha scritto:grazie per avermi risposto, ma allora secondo te tutte quelle menate delle aziende che propongono scarpe con differenti sistemi di intersuole o sistemi antipronazione sono solo delle mere azioni commerciali oppure esiste realmente un rapporto tra infortunio e tipologia di scarpa/appoggio?
è una bella domanda
personalmente ritengo che il 99% sia marketing, per pochissimi casi invece il supporto, ad esempio, è necessario. fondamentalmente si dovrebbe uscire dal segmento A3 solo in casi di infortunio strettamente legato al tipo di appoggio
Ti quoto giusto per riportare la mia esperienza.
Facevo atletica fino a 17 anni, poi ho smesso per noia.
Dopo 8 anni decisi di riprendere a correre, da integrare nella mia routine di attività fisica.
Ero partito deciso, convinto che correre fosse ancora facile come lo trovavo tanti anni prima quando facevo atletica... Quanto mi sbagliavo: mal di schiena, dolori vari, e per finire, un paio di infortuni, uno nel 2007 all'anca sx e uno nel 2008 alla caviglia dx (distorsione).
Fatto sta che non mi sono mai arreso, ma non riuscivo mai a superare i 5 km per via del dolore all'anca sx, che portava a una sensazione di bruciore diffuso su tutta la gamba.
E questo provando diverse scarpe (generalmente A3): Asics, Adidas... Soldi buttati
Finché, ad agosto dell'anno scorso, non ho comprato le Vibram Five Fingers, più per speranza che per fiducia.
Basta, da allora i problemi sono svaniti: per 4 anni ho avuto il limite imperativo dei 5-6 km per al massimo uscite di 30' e ora invece riesco a fare anche uscite di 12 km e a ritmi superiori (prima difficilmente superavo i 6'/km mentre ora scendo anche sotto i 5').
L'unico fastidio è stato l'iniziale all'inizio il dolore ai polpacci, muscoli evidentemente sottoutilizzati con le normali scarpe da corsa.
Ora invece, faccio veramente fatica a correre con una scarpa che non sia minimale come le VFF: ho delle Lunaracer, che sono delle racing , quindi già più vicine alle VFF rispetto a una comune A3, ma il movimento è del tutto diverso da quello che faccio con le Vibram e correre con quelle mi costa molta più fatica.
Ovvio che un caso (il mio) non fa statistica, ma quanto meno fa riflettere: io sono alto 182 cm e peso 78kg, ho una falcata neutra, con una leggera pronazione. Per essere un corridore, non sono propriamente leggero e a sentire la moderna concezione di scarpa da corsa, dovrei correre con delle A3 con supporto anti-pronazione o al massimo delle neutre, mentre invece mi trovo bene con delle scarpe, che non avendo nessuna sorta di ammortizzazione o rinforzo, dovrebbero condurmi all'infortunio in breve tempo.
Tra l'altro, al piede destro dopo la distorsione ho sviluppato una leggera lassità, quindi ho una pronazione in appoggio dinamico maggiore, eppure senza nessun plantare o correzione corro molto più naturalmente
E invece... faccio uscite da 8-10km 4-5 volte a settimana senza particolari problemi, che sarà poco in senso assoluto, ma rimane tantissimo rispetto alle precedenti uscite da 5k massimo x 3 volte che potevo fare a causa dei vari dolori con le cosiddette scarpe "normali".
E' solamente da Agosto del 2010 (da quando ho preso le VFF Speed) che corro così, ma per quanto mi riguarda grido già al miracolo, mai mi sarei aspettato un cambiamento del genere in così poco tempo, soprattutto dopo 4 anni in cui nonostante svariati tentativi, non riuscivo a superare nè certi limiti nè dolori al limite della sopportazione.