Al Parco Nord di Bresso MI andava in scena l'Alpin Cup amatoriale 10.50 km non competitiva. 500

Gia' alla partenza ero molto nervoso, spillare un pettorale sulla tartaruga rovesciata non mi era mai capitato figuriamoci annodare sulla scarpa un chip elettronico ufficilae. Poi vedere tutte quelle persone in divisa da runner e io in divisa fantozziana mi creava inquietudine, mi stavo domandando cosa facevo realmente li' in mezzo ...




Non solo, c'erano pure i giornalisti e i fotografi di Runner's World che stavano realizzando proprio un servizio sul Cigno di Sesto San Giovanni MI, ed io ero stato intervistato e fotografato insieme ai miei trainers, quindi tensione altissima dovevo rischiare ... (il cardio dava a riposo quasi 150 battiti !!!). Certo, non era la Stramilano People che avevo saltato causa influenza due giorni dal via, era una corsa strana, ufficiale, vera, anche se riservata ai non competitivi.
Boh ... in breve tempo venivo proiettato sul vialone del via (Cascina Parco) e pressato da tanti come me e molto piu' forti di me. In compenso avevo al mio fianco un amico strepitoso, un pilastro del ciclismo italiano su pista, che saltava una seduta con gli amatori in Brianza per seguire me e solo me. La mitica Graziella Terruzzi attraversava i vialetti del Parco Nord per fermarsi davanti al traguardo.
Due
occhiate ed eravamo vicini per i vari "forza Marcone", "fatti valere", "cosi' si gioca".





Durante tutta la corsa cercavo solo una cosa, tornare a casa vivo, mi ricordo che dopo 2 km sentivo il cardio bollire a 190 battiti !!!
Al quarto km raggiungevo una collega del Cigno che andava come me, dopo due chiacchere mono sillabate riuscivo a tenere la sua strada anzi tendevo al sorpasso.
Fino agli otto kilometri ero sempre davanti e la incoraggiavo, la volevo trascinare con me, fino alla sorpresa: incurante dei "patti" sul campo la ragazza piantava una accellerata da cattiva sorpassandomi e prendendo il largo in poco tempo.
Rimanevo su due stringhe, ma per poco: vicino all'Aereoporto Regionale di Bresso MI vedevo che rallentava e allora mi facevo coraggio, mi dicevo "sei fatta".




La raggiungevo e la superavo arrivando morto sul vialone finale dove le restituivo l'accellerata di prima terminando la gara in 01:19.47 sotto gli incitamenti di tutta la squadra del Cigno e dei miei amici anche se cio' mi costava un 197 di cuore !!!
Per un attimo mi sentivo morire, non capivo piu' niente, poi abbracciavo il mio amico Terruzzi lasciandomi andare all'emozione in un pianto liberatorio.
Avevo chiuso la mia prima "gara" della mia vita (quasi chiudo anche quella





Ecco tutto e' nato praticamente da quella corsa di 10.50 km che io ho ribattezzato "Intercontinental-Cup" ora "Intercontinentale del Runnerizzato" cioe' la chiusura della stagione.


