


Non capita tutti i giorni di correre in pista con atleti professionisti, tantomeno di livello olimpico. E' stata per me un'esperienza davvero profonda, motivante. Avevo vicino a me, a 2 metri, persone con i cerchi olimpici tatuati, gente che lì ci è andata davvero.
Ho avuto l'onore di correre i 1500m su una pista che 10 minuti prima è stata solcata da Ana Claudia Lemos, autrice del primato sudamericano sui 100m giusto giusto l'altro ieri (10"83 non verbalizzato per il troppo vento in semifinale e successivamente 11"15 in finale, battendo il precedente record di 11"17).
Ero arrivato lì con lo spirito di non fare figuracce fianco a fianco con questi mostri sacri, volevo dare il massimo, spingermi oltre il limite.
Mai e poi mai mi sarei aspettato di poter mettere i piedi sul podio, sul gradino più basso, va bene, ma pur sempre podio.
Mai e poi mai mi sarei aspettato che un atleta di spessore mondiale potesse prendere la mia mano e sollevarla per fare una foto insieme.
Ho proprio voglia di condividere questa mia grandissima emozione!



P.S: Il primo sul podio è Manuel Andre Antonio, originario dell'Angola, numero 427 al mondo.
