La discesa
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Re: La discesa
E' abbastanza normale guardare i piedi quando il terreno è molto tecnico. Correndo lo stesso percorso dove di solito l'occhio punta a 3-4 metri, se fatto con il ghiaccio come la settimana scorsa, devo guardare appena davanti ai piedi per capire dove appoggiare con sicurezza. Poi con l'abitudine si migliora. Lo stesso dicasi per le discese ripide, salvo la predisposizione di base.
Itadakimasu (con umiltà ricevo).
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Re: La discesa
Per rendere le caviglie molto reattive e correggere l'appoggio molto velocemente, ogni tanto mi alleno di sera con la frontale spenta o rivolta verso l'alto. nei tratti più bui e "molto" sterrati (ovviamente in settori dove so bene che direzione seguire...).
Mi è servito veramente per la stabilità nelle discese, tecniche e non....soprattutto quando la lucidità cala avere caviglie allenate è di grande aiuto.
Recentemente faccio una volta alla settimana un allenamento particolare, sempre notturno: salgo e scendo da una collina con strada 100% asfaltata, pendenza 10% abbastanza regolare. La difficoltà (e bellezza) sta nel fatto che questa strada è superviscida, quindi d'inverno la sfrutto parecchio.
Viene ottima sia come "ripetuta hard" in salita, sia in discesa per non perdere la confidenza con la pendenza negativa.
Mi è servito veramente per la stabilità nelle discese, tecniche e non....soprattutto quando la lucidità cala avere caviglie allenate è di grande aiuto.
Recentemente faccio una volta alla settimana un allenamento particolare, sempre notturno: salgo e scendo da una collina con strada 100% asfaltata, pendenza 10% abbastanza regolare. La difficoltà (e bellezza) sta nel fatto che questa strada è superviscida, quindi d'inverno la sfrutto parecchio.
Viene ottima sia come "ripetuta hard" in salita, sia in discesa per non perdere la confidenza con la pendenza negativa.
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Re: La discesa
@Mircuz ah, bene allora più o meno ci sono.
Per certo la predisposizione aiuta.
Poi c'è la questione della condizione atletica: man mano che i km si accumulano sulle gambe aumenta la rigidità delle stesse e delle articolazioni, quindi rallento in discesa non potendo essere più molto reattivo davanti agli ostacoli che incontro.
Questo è un aspetto che devo assolutamente migliorare (allenandomi di più? meglio?), perchè sento molto la rigidità di muscoli e articolazioni e dopo 25/30km corsi con dislivello D+1000 comincio a faticare nel piegare le gambe quando serve. Questo rende la discesa tecnica molto più difficile da affrontare.
Per certo la predisposizione aiuta.
Poi c'è la questione della condizione atletica: man mano che i km si accumulano sulle gambe aumenta la rigidità delle stesse e delle articolazioni, quindi rallento in discesa non potendo essere più molto reattivo davanti agli ostacoli che incontro.
Questo è un aspetto che devo assolutamente migliorare (allenandomi di più? meglio?), perchè sento molto la rigidità di muscoli e articolazioni e dopo 25/30km corsi con dislivello D+1000 comincio a faticare nel piegare le gambe quando serve. Questo rende la discesa tecnica molto più difficile da affrontare.
10km La...Strapazza 11/03/2018 - 45'36''
Mezza San Miniato 15/09/2013 - 1h48'11"
Firenze Marathon 30/11/2014 - 3h57'53"
50km Pistoia Abetone '22 - 6h39'
6h Foiano d. Chiana 7/05/22 - 52,2km
100km Passatore '22 - 14h29’
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Re: La discesa
@F-lu E' un'idea che potrebbe essere utile, ma buio e sterrato non è facile da trovare per me che abito in città.
Però le discese asfaltate e viscide su cui correre le ho a disposizione e infatti le evito....
Proverò invece a vederle come un'occasione di pratica utile....
Però le discese asfaltate e viscide su cui correre le ho a disposizione e infatti le evito....

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Re: La discesa
Quando partii con l'idea "buio e sterrato", per non disintegrarmi in cadute rovinose nei primi periodi andavo semplicemente a correre in un parco (tipo criceto) sull'erba appena fuori dal percorso pedonale di ghiaino, tenendo lo sguardo sopra l'orizzonte.
Ho preso inavvertitamente a calci qualche cane di gente che incrociavo, qualche "incalcata" agli alluci impiantando i piedi su radici sporgenti.. ma è stato un ottimo inizio.
Inoltre il soffice del terriccio erba gustava molto alle mie ginocchia
(al tempo ero bello ciccionetto!
)
Ho preso inavvertitamente a calci qualche cane di gente che incrociavo, qualche "incalcata" agli alluci impiantando i piedi su radici sporgenti.. ma è stato un ottimo inizio.
Inoltre il soffice del terriccio erba gustava molto alle mie ginocchia


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Re: La discesa
Personalmente quel tipo di esercizi al buio preferisco non farli. A quel punto è solo questione di fortuna non farsi male, non si tratta di acquisire un'abilità. Preferisco allenare le caviglie quando ci vedo bene di giorno, poi se capita il trail notturno con una bella frontale si sopravvive! La reattività che si acquista per correre su terreno sconnesso consiste nel "vedere senza vedere", e cioè lo sguardo deve sondare il terreno, ma non devo pensare "adesso metto il piede lì, poi schivo quel sasso e scavalco quella radice". I piedi devono andare da soli senza pensare! I tempi di reazione devono essere istintivi e quindi velocissimi. Correndo al buoio si acquista casomai una maggiore sensibilità nell'appoggio, ma il rischio di farsi male è alto, per non dire dei contraccolpi che subisce in particolar modo la schiena quando trovi uno scalino o un avvallamento.
Itadakimasu (con umiltà ricevo).
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Re: La discesa
Beh....non resta che correre, correre, correre e fare pratica. Poi non è che mi aspetti chissà quali migliorementi, ma un pizzico di sensibilità/sicurezza in più mi farebbe comodo. Intanto vediamo come me la cavo domenica alla Ronda Ghibellina, le discese scivolose/insidiose non mancheranno di certo......
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Re: La discesa
Secondo me e molto utile usare la pedana proicettiva, cosa che mi e stata consigliata da atleti che sono nel giro della nazionale, che in inverno sciano con me
Corsa in montagna,Skyrace,Skialp.
5km-17'57
10 km-36'40
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Re: La discesa
Posso chiedere una cosa
: io corro nelle discese (asfaltate, no trail) anche minime, con il corpo in avanti, le braccia abbandonate lungo il corpo e mi faccio portare dalla gravità. In questo modo riposo, recupero fiato e riprendo ritmo. Chiaro devo ammortizzare, soprattutto di ginocchio e di anca perché vado a ruota libera
Qualcuno mi guarda perché (mi pare) solo io corra così... faccio male, malissimo o può andare?


Qualcuno mi guarda perché (mi pare) solo io corra così... faccio male, malissimo o può andare?

Dal 2014:18 maratone, 6 stars finisher [/b]; 2018 100km del Passatore
I miei libri: Il Passatore da zero https://tinyurl.com/yagnjave +Da 0 a 42: Preparare maratona https://tinyurl.com/ycn2sljz
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Re: La discesa
Ciao, non credo sia buona cosa scomporsi con le braccia e neppure lasciarsi andare a ruota libera. Il busto in avanti invece va bene. Per minimizzare gli impatti bisogna essere sempre in controllo dell'azione, movimento accentuato delle anche per ridurre la fase di volo e mai atterrare con la gamba tesa, sempre flessa e visualizzare l'azione di un pistone che si comprime. La discesa è tremenda in special modo per la zona lombare. Degli addominali e dorsali ben allenati aiutano a proteggerla.
Itadakimasu (con umiltà ricevo).