Corro da 17 mesi, senza assillo. Ho 36 anni, due figlie piccole ed un lavoro impegnativo, non riesco a far ruotare il resto intorno ad un programma di allenamento, faccio piuttosto il contrario, cercando di piazzare la corsa laddove i tempi me lo consentono. Mediamente dunque esco 1/2 volte nei feriali, alle 5,45 del mattino, e corro diciamo un 7 km in 40 minuti (mediamente insomma). Dopodichè tra sabato e domenica faccio una uscita lunga. Ad aprile ho corso in staffetta la MilanoCity chiudendo i miei 10km in 56'. Da lì ho iniziato ad allenarmi tanto su sterrato e anche salite, per prepararmi ai percorsi ostici della gara. 10 giorni fa ho corso 20 km in 2 h, in estate comunque un buon 5 o 6 uscita da 15-16 km con le salite in poco pià di un'ora e mezza le ho fatte.
Che devo fare adesso? Ha senso che io giovedì faccia un altro lungo sui 20, domenica 10, mercoledì prox 7, e poi basta per arrivare riposato? Oppure devo aggiungere una uscita ma non fare più i 20?
Vi leggo da tanto e tanto ho imparato da voi. Ma spesso mi perdo...i vostri racconti sulle corse sono stupendi, i vostri post sulla scelta delle scarpe preziosi, ecc.... ma sui programmi di allenamento io mi annoio e alla terza riga mi perdo....sarà perchè ho una vita così irregolare da non riuscire proprio ad impormi di seguire tabelle rigide...o sarà che non riesco ancora a sentire mio lo stimolo dei tempi? Non so rispondermi, però una cosa posso senz'altro dirla: amo molto di più correre sugli sterrati, in montagna, per prati, ecc., che non l'asfalto dritto tanto per guardare i tempi (che palle).
Insomma sono contradditorio: da una parte non vedo l'ora di correre la strongrun e ho già voglia di prendermi un altro appuntamento, e mi intrippa vedere il materiale da corsa. Dall'altra l'idea di un programma rigido e non flessibile di allenamento mi nausea. E' normale tutto ciò?
Ma mentre mi faccio ste pippe mentali...intanto riuscirò a chiudere l'impegnativa gara sabato prox, giusto? si dai, giusto!!
