Maratona di Treviso 2008
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Re: Maratona di Treviso 2008
La prima maratona non si scorda mai! Sono giunto al traguardo: posso dire di avercela fatta! Il tempo non lo scrivo perchè è indecente, soprattutto se penso che fino al 28° ero assolutamente in linea con il mio obiettivo....dopo di che il tracollo...peccato. Andrà megli la prossima. Però son contento perchè ho assaporato le emozioni che un'esperienza del genere sa dare!
corri Forrestr, corriiiiiiii
Per arrivare al traguardo è necessario fare tutto il percorso: è quello che conta!
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- Mezzofondista
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Re: Maratona di Treviso 2008
annarella65 ha scritto:Ezio!!!!!!

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Re: Maratona di Treviso 2008
Complimenti a tutti!!! 

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Re: Maratona di Treviso 2008
zio baga
....nessun tempo e' ridicolo...quanti possono dire di finire una maratona???? devi essere orgoglioso di te e di quello che hai raggiunto....NOI LO SIAMO!! la mia prima maratona l'ho fatta in 5h26' ma ero fiera di me e ho girato con la medaglia al collo per una settimana!
io dico solo una cosa



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Re: Maratona di Treviso 2008
QUOTO tutto, finire una maratona è un'impresa epicamonica ha scritto:....nessun tempo e' ridicolo...quanti possono dire di finire una maratona???? devi essere orgoglioso di te e di quello che hai raggiunto....NOI LO SIAMO!! la mia prima maratona l'ho fatta in 5h26' ma ero fiera di me e ho girato con la medaglia al collo per una settimana!
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Bravissimi tutti, da chi ci mette meno di due ore


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Re: Maratona di Treviso 2008
QUOTO tutto, finire una maratona è un'impresa epica
il responso cronometrico viene in secondo piano.
Bravissimi tutti, da chi ci mette meno di due ore
a chi ce ne mette tre volte tanto
[/quote]
approvo in pieno. A settembre correrò (se tutto va bene) la mia prima maratona con l'obiettivo di finirla, senza guardare il cronometro.

Bravissimi tutti, da chi ci mette meno di due ore


approvo in pieno. A settembre correrò (se tutto va bene) la mia prima maratona con l'obiettivo di finirla, senza guardare il cronometro.

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Re: Maratona di Treviso 2008
Beh ora tocca a me
....emozioni a non finire...e aggiungiamoci il fatto di giocare in casa anche
troppe...posso dire ...io c'ero...giornata indimenticabile (si parla di migliaia e migliaia di persone a fare il tifo). A differenza del
Ezio79...io e tantissimi altri (10 ritirati della mia squadra) il primo caldo di stagione l'ho sofferto eccome ( l' ansia cmq ha comunque fatto la sua parte)...e già dall'inizio battiti alti in relazione all'andatura tenuta che avrei voluto tenere , già sapevo che oggi sarebbe stata durissima e che i ritmi che tenevo in allenamento me li sarei scordati....mi sono dunque controllato rallentando (forse un po' troppo)..primi 10km a 4'52/km.....mezza in 1h43'10'' (4'53/km), forte rallentamento voluto (sopra i 5'/km) fino al 32km sempre condizionato da battiti cardiaci che non ero abituato a tenere.... Dal 33°inizia la vera gara e da li in poi lascio ogni indugio e me ne sbatto dei battiti (anzi, mi dicevo più alti sono meglio è...
)..recupero un mare di posizioni...gli ultimi km li corro a 4'50'' circa....supero in 10km la bellezza di 413 runners....uno spettacolo...chiudo in 3h30'16'' (4'59''/km)....siam proprio eroi....almeno per un giorno...
Complimenti a tutti gli altri del forum....e un saluto particolare al grande Bibe che ho conosciuto all'Expo e che ho scoperto avere il mio stesso nome.....ciao Alberto
Per chi ha voglia di approfondire...http://albydicorsa.blogspot.com/

troppe...posso dire ...io c'ero...giornata indimenticabile (si parla di migliaia e migliaia di persone a fare il tifo). A differenza del




Complimenti a tutti gli altri del forum....e un saluto particolare al grande Bibe che ho conosciuto all'Expo e che ho scoperto avere il mio stesso nome.....ciao Alberto
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La Verità è una terra senza sentieri (cit.)
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Re: Maratona di Treviso 2008
Grandi ragazzi, siete stati veramente formidabili tutti! Un urrà per i maratoneti di runningforum..



Ciao Paolo, sarai sempre con noi...
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Re: Maratona di Treviso 2008
Come promesso, ecco un resoconto più dettagliato della mia esperienza a Treviso.
Dopo il sabato passato tra l'Expo (dove ho conosciuto il mio "omonimo" Albertozan) e il Bed & Breakfast, a meno di 500 metri dallo stadio, la notte passa molto tranquilla. Mi alzo dopo la seconda delle tre sveglie e do un’ultima passata al contenuto della borsa… c’è tutto. La gentilissima sig.ra Rina mi chiama per la colazione che, con i “colleghi” bresciani, avevamo fissato per le 6.30: a colazione conosco un gruppo di milanesi ospiti dello stesso B&B che partiranno da Vidor. Torno in camera per recuperare la borsa, scendo e… il sig. Antonio è lì in auto che ci aspetta, dicendo che “sta uscendo, e se vogliamo ci accompagna volentieri”… non abbiamo parole, è gentilissimo! Approfittiamo del passaggio inatteso e raggiungiamo Prato Fiera, dove ci salutiamo e saliamo sui rispettivi pullman.
A Vittorio Veneto fa proprio freschino, il vento scende dalle montagne vicine e si fa sentire fin quasi all’ora della partenza. Incontro Gino, Jenny e Alessandra: decido - come pensavo da qualche giorno - di seguire con Gino i pacer delle 3:45' fino al km 36 (la distanza del lungo che avevo in programma), dopodichè dare tutto quello che mi resta.
La partenza della gara è preceduta dal passaggio di un biplano “d’epoca” che traccia un tricolore con i fumogeni. L’orario dello start è rispettato perfettamente, i palloncini rossi dei pacer delle 3:45' sono lì davanti (sia Gino che io partivamo dal box delle “4 ore e oltre”) e il passo è regolarissimo, leggermente più veloce dei 5'20? al km per recuperare il tempo perso in partenza e per accumulare quel leggero vantaggio che aiuta in caso di piccole crisi nel finale.
Poco prima del 10° km mi fermo per un pit-stop “tecnico”, passo al 10° km in 54'55? (53'45? il realtime, 5'22? di media compreso il pit-stop) e nel giro di un paio di km riprendo Gino e faccio qualche altro km con lui. A Susegana un leggero falsopiano mi fa aumentare impercettibilmente l’andatura, lascio Gino e mi porto sui pacer, con i quali faccio qualche km. Passo alla mezza in 1:51'40?, gambe e fiato ci sono, mi sento benissimo ma non voglio approfittarne troppo presto.
Ci viene consegnato un cappellino (bianco, per chi partiva da Vittorio Veneto; rosso e verde, per chi partiva rispettivamente da Ponte di Piave e da Vidor) e il colpo d’occhio alla rotonda dove i tre percorsi si congiungono è fenomenale: un tricolore umano che attraversa il Piave, tra due ali di alpini con i tricolori, e sotto alcuni aerei storici, è davvero emozionante. Il tifo è indiavolato, anche per chi come noi non è nelle prime file, e senz’altro è d’aiuto per mitigare gli effetti del caldo che aumenta e delle crisi che iniziano a colpire i podisti…
Come sempre, non salto nemmeno un ristoro: prendo una bottiglietta d’acqua (al 20° km anche dei sali) “al volo” e ne bevo più di metà a piccoli sorsi, nel giro di un km circa. Al trentesimo km decido di fermarmi per qualche secondo, in modo da prendere, oltre all’acqua e ai sali, un paio di pezzi di banana. Riprendo a correre, ma improvvisamente mi prende un dolore intenso al collo del piede destro: di punto in bianco, ad ogni appoggio del piede a terra sento una fitta e non capisco se è il caso di fermarmi o di continuare, sperando che passi. Il tempo al 30° km è 2:40'21?, perfettamente in linea con il passo delle 3:45'. Penso rapidamente a cosa posso fare: provo a rallentare, ma continuo a sentire dolore; provo ad accelerare, sperando che una diversa “meccanica” di corsa possa far cambiare qualcosa, ma purtroppo la situazione non cambia. Provo a camminare per un centinaio di metri, il dolore sembra scomparso, ma riprendendo a correre lo sento di nuovo, ogni volta che appoggio il piede a terra sento una strana fitta. Cammino per un buon tratto, poi riprendo a correre molto cautamente, ma non riesco a fare più di 5-600 metri. Cammino di nuovo, poi riprovo a correre, ma il dolore è sempre lì, non aumenta ma non diminuisce, e l’unica andatura per non sentirlo è il passo svelto…
Ogni tanto accenno un tratto di corsa, ma non riesco mai a superare il km di corsa continua senza dovermi fermare per timore di farmi male sul serio. Addirittura al ristoro del 35° km resto fermo un minuto buono, guardando il pullman dei ritirati, ma decido di proseguire, cosa saranno mai sette km… infatti riesco addirittura a correre per una decina di minuti di seguito, entro a Treviso e mi dico che ormai è fatta, riesco a correre nei brevi tratti in salita, ma devo assolutamente camminare nei tratti in discesa, dove il dolore al piede (non riesco a pensare ad altro che a quello, al confronto sento le gambe poco meno che fresche…) si fa più intenso.
Riesco ad accennare un allungo nei 3-400 metri finali, e chiudo in 4:15'12? (realtime 4:14'02?). Cominciano ad affiorare i doloretti vari (passando sotto le tribune dello stadio starnutisco e sento dei doloretti da sotto le ascelle alle caviglie…), ma fortunatamente quello al piede non è irrecuperabile: appena riesco a ritirare la borsa ci applico del ghiaccio e dopo una ventina di minuti sto molto meglio.
Mi riposo una mezz’oretta con Alessandra, Gino e Jenny - tutti arrivati prima di me - e raggiungo il B&B per una doccia calda senza fretta, prima di andare in stazione e prendere il treno per tornare a casa.
Dopo il sabato passato tra l'Expo (dove ho conosciuto il mio "omonimo" Albertozan) e il Bed & Breakfast, a meno di 500 metri dallo stadio, la notte passa molto tranquilla. Mi alzo dopo la seconda delle tre sveglie e do un’ultima passata al contenuto della borsa… c’è tutto. La gentilissima sig.ra Rina mi chiama per la colazione che, con i “colleghi” bresciani, avevamo fissato per le 6.30: a colazione conosco un gruppo di milanesi ospiti dello stesso B&B che partiranno da Vidor. Torno in camera per recuperare la borsa, scendo e… il sig. Antonio è lì in auto che ci aspetta, dicendo che “sta uscendo, e se vogliamo ci accompagna volentieri”… non abbiamo parole, è gentilissimo! Approfittiamo del passaggio inatteso e raggiungiamo Prato Fiera, dove ci salutiamo e saliamo sui rispettivi pullman.
A Vittorio Veneto fa proprio freschino, il vento scende dalle montagne vicine e si fa sentire fin quasi all’ora della partenza. Incontro Gino, Jenny e Alessandra: decido - come pensavo da qualche giorno - di seguire con Gino i pacer delle 3:45' fino al km 36 (la distanza del lungo che avevo in programma), dopodichè dare tutto quello che mi resta.
La partenza della gara è preceduta dal passaggio di un biplano “d’epoca” che traccia un tricolore con i fumogeni. L’orario dello start è rispettato perfettamente, i palloncini rossi dei pacer delle 3:45' sono lì davanti (sia Gino che io partivamo dal box delle “4 ore e oltre”) e il passo è regolarissimo, leggermente più veloce dei 5'20? al km per recuperare il tempo perso in partenza e per accumulare quel leggero vantaggio che aiuta in caso di piccole crisi nel finale.
Poco prima del 10° km mi fermo per un pit-stop “tecnico”, passo al 10° km in 54'55? (53'45? il realtime, 5'22? di media compreso il pit-stop) e nel giro di un paio di km riprendo Gino e faccio qualche altro km con lui. A Susegana un leggero falsopiano mi fa aumentare impercettibilmente l’andatura, lascio Gino e mi porto sui pacer, con i quali faccio qualche km. Passo alla mezza in 1:51'40?, gambe e fiato ci sono, mi sento benissimo ma non voglio approfittarne troppo presto.
Ci viene consegnato un cappellino (bianco, per chi partiva da Vittorio Veneto; rosso e verde, per chi partiva rispettivamente da Ponte di Piave e da Vidor) e il colpo d’occhio alla rotonda dove i tre percorsi si congiungono è fenomenale: un tricolore umano che attraversa il Piave, tra due ali di alpini con i tricolori, e sotto alcuni aerei storici, è davvero emozionante. Il tifo è indiavolato, anche per chi come noi non è nelle prime file, e senz’altro è d’aiuto per mitigare gli effetti del caldo che aumenta e delle crisi che iniziano a colpire i podisti…
Come sempre, non salto nemmeno un ristoro: prendo una bottiglietta d’acqua (al 20° km anche dei sali) “al volo” e ne bevo più di metà a piccoli sorsi, nel giro di un km circa. Al trentesimo km decido di fermarmi per qualche secondo, in modo da prendere, oltre all’acqua e ai sali, un paio di pezzi di banana. Riprendo a correre, ma improvvisamente mi prende un dolore intenso al collo del piede destro: di punto in bianco, ad ogni appoggio del piede a terra sento una fitta e non capisco se è il caso di fermarmi o di continuare, sperando che passi. Il tempo al 30° km è 2:40'21?, perfettamente in linea con il passo delle 3:45'. Penso rapidamente a cosa posso fare: provo a rallentare, ma continuo a sentire dolore; provo ad accelerare, sperando che una diversa “meccanica” di corsa possa far cambiare qualcosa, ma purtroppo la situazione non cambia. Provo a camminare per un centinaio di metri, il dolore sembra scomparso, ma riprendendo a correre lo sento di nuovo, ogni volta che appoggio il piede a terra sento una strana fitta. Cammino per un buon tratto, poi riprendo a correre molto cautamente, ma non riesco a fare più di 5-600 metri. Cammino di nuovo, poi riprovo a correre, ma il dolore è sempre lì, non aumenta ma non diminuisce, e l’unica andatura per non sentirlo è il passo svelto…
Ogni tanto accenno un tratto di corsa, ma non riesco mai a superare il km di corsa continua senza dovermi fermare per timore di farmi male sul serio. Addirittura al ristoro del 35° km resto fermo un minuto buono, guardando il pullman dei ritirati, ma decido di proseguire, cosa saranno mai sette km… infatti riesco addirittura a correre per una decina di minuti di seguito, entro a Treviso e mi dico che ormai è fatta, riesco a correre nei brevi tratti in salita, ma devo assolutamente camminare nei tratti in discesa, dove il dolore al piede (non riesco a pensare ad altro che a quello, al confronto sento le gambe poco meno che fresche…) si fa più intenso.
Riesco ad accennare un allungo nei 3-400 metri finali, e chiudo in 4:15'12? (realtime 4:14'02?). Cominciano ad affiorare i doloretti vari (passando sotto le tribune dello stadio starnutisco e sento dei doloretti da sotto le ascelle alle caviglie…), ma fortunatamente quello al piede non è irrecuperabile: appena riesco a ritirare la borsa ci applico del ghiaccio e dopo una ventina di minuti sto molto meglio.
Mi riposo una mezz’oretta con Alessandra, Gino e Jenny - tutti arrivati prima di me - e raggiungo il B&B per una doccia calda senza fretta, prima di andare in stazione e prendere il treno per tornare a casa.
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Re: Maratona di Treviso 2008
Grande bibe! bello il tuo resoconto
Ci vediamo a Padova per le tre ore e quarantacinque!!


Ci vediamo a Padova per le tre ore e quarantacinque!!


Ciao Paolo, sarai sempre con noi...