Andrea1969 ha scritto:
Forse la vera prova di maturità, e di amore per questo sport, arriva quando si è costretti a farne a meno in ogni accezione prestazionale, rendendosi conto che spesso era solo ossessione o esibizione o una forma di riscatto posticcia dalle frustrazioni, dalle piccolezze o dalle incapacità in tante altre componenti della vita.
Non si è veri runner finchè il motivo più profondo per correre non resta altro che la corsa stessa, anche ridotta ai minimi termini, come vero e proprio stile di vita ma nulla più.
Verissimo e, aggiungo, questa filosofia si applica ad ogni attività sportiva (penso istintivamente al body building che può permetterti di costruirti, piano piano, un fisico di un certo tipo ma che se esageri può rivelare tutti i tuoi disturbi narcisistici).
Si fa sport per se stessi e per sentirsi bene, non per farsi ammirare o invidiare.