[Diario] La storia di un novellino
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Re: [Diario] La storia di un novellino
Urca complimenti ma è lo stesso weekend?
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- enricoshark
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Re: [Diario] La storia di un novellino
Ah ok bello!
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Re: [Diario] La storia di un novellino
Mentre inizia a prendere forma il calendario gare della mia stagione, ho già messo su un po' di km.
Oggi ho fatto un bel lungo di 21 km e la prima gara che arriverà sarà la StraMilano, che è un po' l'appuntamento podistico della città meneghina
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Re: [Diario] La storia di un novellino
Non scrivo qui da una vita, l'anno scorso è stata una stagione difficile, caratterizzata da problemi fisici, mancanza di voglia dovuta ai problemi fisici etc.
Quest'anno ho ripreso a fare ciclismo, cosa che avevo completamente abbandonato nelle due stagioni precedenti e che infatti si nota soprattutto dalla bilancia che in questi due anni senza bici è arrivata a segnare +10kg.
Ho fatto una preparazione invernale in bici, ho già fatto due granfondo e ho cercato di fare lavori mirati sulla resistenza. Nel frattempo ho anche già fatto due gare di corsa in montagna, l'ultima ieri, il Trofeo Adelfio, organizzato dalla mia società in cui sono riuscito a difendermi nonostante i polpacci cotti dalla granfondo Alassio di Domenica scorsa.
Martedì avrò la prima skyrace della stagione, il trofeo Dario & Willy con 23 km e 2000D+. Vedremo come andrà.
Nel frattempo mi concentrerò anche sul buttar giù più chili possibile.
Quest'anno ho ripreso a fare ciclismo, cosa che avevo completamente abbandonato nelle due stagioni precedenti e che infatti si nota soprattutto dalla bilancia che in questi due anni senza bici è arrivata a segnare +10kg.
Ho fatto una preparazione invernale in bici, ho già fatto due granfondo e ho cercato di fare lavori mirati sulla resistenza. Nel frattempo ho anche già fatto due gare di corsa in montagna, l'ultima ieri, il Trofeo Adelfio, organizzato dalla mia società in cui sono riuscito a difendermi nonostante i polpacci cotti dalla granfondo Alassio di Domenica scorsa.
Martedì avrò la prima skyrace della stagione, il trofeo Dario & Willy con 23 km e 2000D+. Vedremo come andrà.
Nel frattempo mi concentrerò anche sul buttar giù più chili possibile.
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Re: [Diario] La storia di un novellino
Ahah, buttar giù kili se fai granfondo forse aiuta... ma potrebbe essere che il fatto di non scrivere abbia peggiorato la condizione
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Meglio una lotta disperata che una disperazione senza lotta
91/93 kg, H 1,76. "narancs az élet", "sötét felhő", "kék ég", "tök tök". "terepfelhő", "mosoly"
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- enricoshark
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Re: [Diario] La storia di un novellino
Dunque, da dove partire...
Ieri, come anticipato, ho partecipato al Trofeo Dario & Willy, una delle pietre miliari dello skyrunning lecchese.
La gara è famosa tra gli skyrunner per il fatto che la si corre sempre in condizioni meteo avverse e sentieri fangosi, ma ieri si è invertito il trend delle ultime edizioni e le condizioni meteo sono state particolarmente favorevoli e hanno consentito un perfetto svolgimento della manifestazione.
Sveglia alle 5:45, voglio uscire di casa per le 6:30, procede tutto secondo i piani, mi metto in macchina, parto e... dopo una decina di km mi accorgo di aver dimenticato le scarpe a casa Retrofront e si sfreccia a casa a folle velocità, arrivo a casa, prendo le scarpe e riparto controllando di non aver dimenticato nient'altro.
Arrivo a Valmadrera che sono circa le 8:00, manca un'ora alla partenza, ritiro pettorale, pacco gara e corro in macchina a cambiarmi. Inizia a salire la tensione e vado a riscaldarmi, scambio qualche chiacchiera con i miei compagni di squadra ed è già ora di mettersi in griglia.
Ci siamo, 5... 4... 3... 2... 1... si parte! A differenza del mio solito, mi metto quieto in fondo al gruppo e parto con il freno a mano tirato, tanto è inutile farmi il primo chilometro a 3'50/km per poi averlo nelle gambe tutta la prima salita
Inizia la salita e ho subito un fastidio ai polpacci, forse poco riscaldamento, ma bruciano e tirano parecchio. So che è solo passeggero e continuo a non pensarci e a tenere un buon passo. Dopo circa 200 metri di dislivello i polpacci sono completamente sciolti e posso cominciare ad aumentare un po' il ritmo. La prima salita è quasi al termine, supero qualche altro concorrente e arrivo al ristoro, bicchierino di sali, fettina di limone e si riparte buttandosi in discesa.
Mi faccio prendere la mano e vado giù bello spedito, ma la natura mi fa abbassare subito la cresta tramite un sentiero pieno di sassi umidi e, dopo due mezze scivolate, riduco notevolmente la velocità.
Finito questo tratto, il sentiero lascia posto a una strada larga dove si può dare di nuovo un po' di gas, e così si arriva all'inizio della seconda salita.
Ricominciare a salire dopo la discesa è sempre un'esperienza mistica, ho le gambe un po' imballate e ci metto un po' prima di riprendere un buon passo. Si inizia a uscire dal bosco, arrivando verso il Sasso Malascarpa e qui inizia un pezzo tecnico, il sentiero inizia a percorrere la cresta e si scende verso il rifugio SEC. Qui, si ricomincia a salire e inizio a sentire un forte sibilo e, tutto d'un tratto, mi spunta sopra la testa un aliante che vola a filo della montagna. Ammirando tre alianti che mi giravano sulla testa sono arrivato alla cima Coppi di giornata, dove trovo il diavolo che mi incita
La discesa procede bene, sento le gambe un po' dure ma riesco a venir giù bene. A un certo punto comincia un sentiero ripido e pietroso, proprio il mio tallone d'Achille, freno molto, ho tutti i muscoli in tensione ed ecco che arriva un male forte al ginocchio, forse tendine o forse bandelletta, ma inizio ad aver fastidio mentre corro. Cammino un po' e a un certo punto arriva un ragazzo che mi vede in difficoltà e mi presta uno dei suoi bastoncini. Arrivo con lui all'inizio dell'ultima salita, lui ha un passo molto più veloce del mio e gli rendo il bastoncino. In salita però il ginocchio non fa male e riesco a riprendere un buon passo.
I metri di dislivello mancanti sono pochi e manca ancora il passaggio più spettacolare, il passo dello Zucon, uno stadio naturale in cui molti giovani allestiscono una vera e propria tifoseria Ultras per i concorrenti della gara. Inizio a sentire trombe e campanacci ed ecco che anch'io arrivo allo Zucon, vengo letteralmente spinto e tirato su dal tifo da pelle d'oca ed ecco che si scollina e da qui tutta discesa.
In discesa ricomincio ad avere male, però per ora il sentiero mi permette ancora di correre, finché non arrivano gli ultimi chilometri, una letterale picchiata verso il lago su un single track estremamente tecnico. Praticamente riesco solo a camminare e la discesa mi sembra interminabile. Finalmente la sofferenza finisce e arrivo sul lungo lago, dove mi rimangono da correre gli ultimi 500 metri con i crampi ai polpacci che sono lì a farsi sentire, ma che per fortuna non partono
Alla fine per me crono di 4 ore e 52 minuti, circa un minuto in meno rispetto alla mia partecipazione del 2016, ma senza i dolori al ginocchio i minuti in meno sarebbero potuti essere almeno quindici in meno.
Torno a casa contento di essere ritornato a correre sulle lunghe distanze dato la totale assenza di allenamento di quest'anno e contento di aver passato una bella giornata tra i monti.
Alla prossima avventura!
Ieri, come anticipato, ho partecipato al Trofeo Dario & Willy, una delle pietre miliari dello skyrunning lecchese.
La gara è famosa tra gli skyrunner per il fatto che la si corre sempre in condizioni meteo avverse e sentieri fangosi, ma ieri si è invertito il trend delle ultime edizioni e le condizioni meteo sono state particolarmente favorevoli e hanno consentito un perfetto svolgimento della manifestazione.
Sveglia alle 5:45, voglio uscire di casa per le 6:30, procede tutto secondo i piani, mi metto in macchina, parto e... dopo una decina di km mi accorgo di aver dimenticato le scarpe a casa Retrofront e si sfreccia a casa a folle velocità, arrivo a casa, prendo le scarpe e riparto controllando di non aver dimenticato nient'altro.
Arrivo a Valmadrera che sono circa le 8:00, manca un'ora alla partenza, ritiro pettorale, pacco gara e corro in macchina a cambiarmi. Inizia a salire la tensione e vado a riscaldarmi, scambio qualche chiacchiera con i miei compagni di squadra ed è già ora di mettersi in griglia.
Ci siamo, 5... 4... 3... 2... 1... si parte! A differenza del mio solito, mi metto quieto in fondo al gruppo e parto con il freno a mano tirato, tanto è inutile farmi il primo chilometro a 3'50/km per poi averlo nelle gambe tutta la prima salita
Inizia la salita e ho subito un fastidio ai polpacci, forse poco riscaldamento, ma bruciano e tirano parecchio. So che è solo passeggero e continuo a non pensarci e a tenere un buon passo. Dopo circa 200 metri di dislivello i polpacci sono completamente sciolti e posso cominciare ad aumentare un po' il ritmo. La prima salita è quasi al termine, supero qualche altro concorrente e arrivo al ristoro, bicchierino di sali, fettina di limone e si riparte buttandosi in discesa.
Mi faccio prendere la mano e vado giù bello spedito, ma la natura mi fa abbassare subito la cresta tramite un sentiero pieno di sassi umidi e, dopo due mezze scivolate, riduco notevolmente la velocità.
Finito questo tratto, il sentiero lascia posto a una strada larga dove si può dare di nuovo un po' di gas, e così si arriva all'inizio della seconda salita.
Ricominciare a salire dopo la discesa è sempre un'esperienza mistica, ho le gambe un po' imballate e ci metto un po' prima di riprendere un buon passo. Si inizia a uscire dal bosco, arrivando verso il Sasso Malascarpa e qui inizia un pezzo tecnico, il sentiero inizia a percorrere la cresta e si scende verso il rifugio SEC. Qui, si ricomincia a salire e inizio a sentire un forte sibilo e, tutto d'un tratto, mi spunta sopra la testa un aliante che vola a filo della montagna. Ammirando tre alianti che mi giravano sulla testa sono arrivato alla cima Coppi di giornata, dove trovo il diavolo che mi incita
La discesa procede bene, sento le gambe un po' dure ma riesco a venir giù bene. A un certo punto comincia un sentiero ripido e pietroso, proprio il mio tallone d'Achille, freno molto, ho tutti i muscoli in tensione ed ecco che arriva un male forte al ginocchio, forse tendine o forse bandelletta, ma inizio ad aver fastidio mentre corro. Cammino un po' e a un certo punto arriva un ragazzo che mi vede in difficoltà e mi presta uno dei suoi bastoncini. Arrivo con lui all'inizio dell'ultima salita, lui ha un passo molto più veloce del mio e gli rendo il bastoncino. In salita però il ginocchio non fa male e riesco a riprendere un buon passo.
I metri di dislivello mancanti sono pochi e manca ancora il passaggio più spettacolare, il passo dello Zucon, uno stadio naturale in cui molti giovani allestiscono una vera e propria tifoseria Ultras per i concorrenti della gara. Inizio a sentire trombe e campanacci ed ecco che anch'io arrivo allo Zucon, vengo letteralmente spinto e tirato su dal tifo da pelle d'oca ed ecco che si scollina e da qui tutta discesa.
In discesa ricomincio ad avere male, però per ora il sentiero mi permette ancora di correre, finché non arrivano gli ultimi chilometri, una letterale picchiata verso il lago su un single track estremamente tecnico. Praticamente riesco solo a camminare e la discesa mi sembra interminabile. Finalmente la sofferenza finisce e arrivo sul lungo lago, dove mi rimangono da correre gli ultimi 500 metri con i crampi ai polpacci che sono lì a farsi sentire, ma che per fortuna non partono
Alla fine per me crono di 4 ore e 52 minuti, circa un minuto in meno rispetto alla mia partecipazione del 2016, ma senza i dolori al ginocchio i minuti in meno sarebbero potuti essere almeno quindici in meno.
Torno a casa contento di essere ritornato a correre sulle lunghe distanze dato la totale assenza di allenamento di quest'anno e contento di aver passato una bella giornata tra i monti.
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Re: [Diario] La storia di un novellino
Bravo Enrico non si molla mai nonostante queste ginocchia che ci remano sempre contro.. Bel racconto e complimenti per il programma gare del 2018 (soprattutto ResegUP e di Giir di Mont) Buone corse!!
Le mie gare: Bellagio Skyrace 16' . Monte Barro Running 17' . ResegUP 17'. Giir Di Mont 17' . Bellagio Skyrace 17' . Gran Trail Orobie 18'
Seguimi su Strava. Davide Colombo
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Re: [Diario] La storia di un novellino
Bravissimo!!!!
21km: 1h36'33" 2020
42km: 3h24'02" Cividale 2019
6h: 70,3km Biella 2021
75km: 7h21'20" Ob Mrzli Reki 2019
100km: 9h18'51" Imola 2021
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Re: [Diario] La storia di un novellino
Grazie!!
@Rezael87 con il Giir di Mont ho un conto in sospeso dal 2015, quando mi ero ritirato a metà
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