[DISCUSSIONE UFFICIALE] Tendine d'Achille
Moderatori: filattiera, grantuking, Hystrix, HappyFra
-
- Top Runner
- Messaggi: 8304
- Iscritto il: 7 mag 2013, 12:07
- Località: Nei pressi di Piacenza
Re: [DISCUSSIONE UFFICIALE] Tendine d'Achille
@manu: mi tocco i maroni sperando tu abbia ragione!!
Grazie Michele
Grazie Michele
Quando corro tutti i pensieri volano via. Superare gli altri è avere la forza, superare se stessi è essere forti
http://connect.garmin.com/profile/teomazz
viewtopic.php?t=42357
http://connect.garmin.com/profile/teomazz
viewtopic.php?t=42357
-
- Mezzofondista
- Messaggi: 146
- Iscritto il: 5 set 2014, 20:56
Re: [DISCUSSIONE UFFICIALE] Tendine d'Achille
Provo ad aggiornare la mia situazione: completate le terapie e il terzo incontro col fisio/osteopata.
Due uscite serali da 30/35 minuti a ritmo lento: anche se magari durante il giorno c'è qualche fastidio nella zona correndo dopo un adeguato riscaldamento non noto assolutamente nessun fastidio. è incredibile, è come se non avessi assolutamente nulla, la corsa è sciolta e potrei tranquillamente andare oltre. Poi, però la mattina mi sveglio, tutto bene fino a quando nel muovere i primi passi ricompare la rigidezza e oggi, giornata in cui ho camminato parecchio, il fastidio diventa pesante rendendomi pesante e in parte doloroso ogni singolo passo.
Il problema è: qual 'e la maledetta diagnosi??? tendinite inserzionale achillea? Borsite? Per la risonanza magnetica il tendine non presenta anomalie e le radiografie escludono calcificazioni...
Perché correndo non ho alcun fastidio? Perché questo fastidio nei periodi in cui ho provato a smettere di correre non diminuisce minimamente, anzi...? Perché nonostante le tante terapie (25 sessioni di ultrasuoni, stimolazione elettrica e calore) la situazione non cambia?
Nessuno ha avuto gli stessi miei sintomi e può raccontarmi a che conclusioni è arrivato e come ne è uscito?
Inizio ad essere sfiduciato, stanco e sempre più preoccupato...
Due uscite serali da 30/35 minuti a ritmo lento: anche se magari durante il giorno c'è qualche fastidio nella zona correndo dopo un adeguato riscaldamento non noto assolutamente nessun fastidio. è incredibile, è come se non avessi assolutamente nulla, la corsa è sciolta e potrei tranquillamente andare oltre. Poi, però la mattina mi sveglio, tutto bene fino a quando nel muovere i primi passi ricompare la rigidezza e oggi, giornata in cui ho camminato parecchio, il fastidio diventa pesante rendendomi pesante e in parte doloroso ogni singolo passo.
Il problema è: qual 'e la maledetta diagnosi??? tendinite inserzionale achillea? Borsite? Per la risonanza magnetica il tendine non presenta anomalie e le radiografie escludono calcificazioni...
Perché correndo non ho alcun fastidio? Perché questo fastidio nei periodi in cui ho provato a smettere di correre non diminuisce minimamente, anzi...? Perché nonostante le tante terapie (25 sessioni di ultrasuoni, stimolazione elettrica e calore) la situazione non cambia?
Nessuno ha avuto gli stessi miei sintomi e può raccontarmi a che conclusioni è arrivato e come ne è uscito?
Inizio ad essere sfiduciato, stanco e sempre più preoccupato...
-
- Maratoneta
- Messaggi: 365
- Iscritto il: 6 apr 2009, 12:07
Re: [DISCUSSIONE UFFICIALE] Tendine d'Achille
...mess. di prova.
Ultima modifica di Andrea1969 il 21 set 2014, 22:02, modificato 3 volte in totale.
-
- Maratoneta
- Messaggi: 365
- Iscritto il: 6 apr 2009, 12:07
Re: [DISCUSSIONE UFFICIALE] Tendine d'Achille
[quote="Andrea1969"][quote="Holden"]
Ultima modifica di Andrea1969 il 21 set 2014, 22:07, modificato 1 volta in totale.
-
- Maratoneta
- Messaggi: 365
- Iscritto il: 6 apr 2009, 12:07
Re: [DISCUSSIONE UFFICIALE] Tendine d'Achille
.[/quote][/quote]
Il problema è: qual 'e la maledetta diagnosi??? tendinite inserzionale achillea? Borsite? Per la risonanza magnetica il tendine non presenta anomalie e le radiografie escludono calcificazioni...
Perché correndo non ho alcun fastidio? Perché questo fastidio nei periodi in cui ho provato a smettere di correre non diminuisce minimamente, anzi...? Perché nonostante le tante terapie (25 sessioni di ultrasuoni, stimolazione elettrica e calore) la situazione non cambia?
Nessuno ha avuto gli stessi miei sintomi e può raccontarmi a che conclusioni è arrivato e come ne è uscito?
Inizio ad essere sfiduciato, stanco e sempre più preoccupato...[/quote]
Guarda, in questo campo la domanda che poni ("qual è la maledetta diagnosi ?") è la domanda da 100 milioni di dollari, o delle cento pistole.
Per quanto mi riguarda, sulla base della mia esperienza ormai pluridecennale (sia pure a fasi alterne, con l'ultima delle quali - la più cruda di tutte - sto combattendo ormai negli ultimi 2 mesi), sono arrivato alla conclusione che nel "brodo" degli infortuni a ginocchia, tendini, legamenti, ecc. , anziché medici, nuotano sornioni e marpioni una pletora di stregoni, i quali sostanzialmente invertono quella che di solito in medicina è la sequenza ortodossa "diagnosi-cura": qui, invece, vale l'opposto: cura-diagnosi. O meglio: più cure, tante cure, tutte le possibili cure...finchè, per pura probabilità statistica, non ci si imbatte in quella efficace, e da quella si capisce a ritroso cosa uno potesse avere (ammesso che, una volta uscito dall'incubo, ancora lo interessi). Nel frattempo, su tutte quelle cure - il 99% a vuoto - gli stregoni si sono riempiti il portafoglio, ma cosa importa ? tanto, male non fanno... Inutile dire che per disperazione uno sarebbe pure disposto ad accettare una sia pur così aberrante impostazione, se solo però servisse a fargli trovare, prima o poi, la cura giusta: peccato che diverse volte neppure questa arrivi mai !
Così, l'altra conclusione a cui sono pervenuto è che ciascuno dovrebbe in realtà diventare anche medico di se stesso, cercando cioè di fare o perlomeno circoscrivere una sorta di auto-diagnosi, proprio quelle che in genere in medicina rappresentano il massimo del biasimo ma che invece qui - dove appunto le regole mediche ortodosse valgono al contrario - talvolta racchiudono davvero la soluzione o buona parte di essa.
Ovviamente non parlo di auto-diagnosi ad capocchiam, bensì fatte sulla base di una ricomposizione logica di esami, prove, storie cliniche, cercando di mettere insieme - appunto secondo logica, nessi causali, consequenzialità - tanti dettagli e indizi come pezzi di un unico mosaico.
Nel mio caso, ad esempio, mi sono bloccato improvvisamente due mesi fa proprio in un momento nel quale, in teoria, NON avrebbe dovuto succedere: ciò in quanto fermo mio malgrado da un altro mese causa frattura a 2 costole (quindi sia pur involontariamente a riposo), nonché reduce da una serie di sedute di tecarterapia fatte poco prima, ecc. ecc. L'unico indizio a sfavore era il fatto di aver svolto un paio di gare e relativi allenamenti piuttosto pesanti (specie trail) a cui non ero abituato avendo sì corso per oltre 20 anni, ma mai facendo agonismo.
Eppure, nonostante le apparenze, qualcosa non quadrava: le gare risalivano a oltre un mese prima del giorno in cui mi sono trovato a zoppicare da un minuto all'altro, con bruciori, dolori e fitte lancinanti a tendini e tallone. E ripeto, per giunta un mese che era stato di stop totale. Possibile che un simile effetto si potesse essere fatto sentire così a scoppio ritardato ?
Inoltre, due mesi di ulteriore stop e riposo NON avevano migliorato granchè la situazione: addirittura non riuscivo a camminare neppure più di 45 minuti senza dovermi fermare: tant'è vero che sono partito per le vacanze in montagna con l'animo sotto i tacchi, convinto che lungi dallo scalare mi sarei dovuto limitare a fare qualche passeggiatina in paese...
E invece, proprio in montagna la sorpresa: le scalate le ho fatte, e mi sono pure reso conto che il movimento (lento e regolare) in salita ha avuto un effetto totalmente assimilabile allo stretching degli esercizi eccentrici per i tendini che i fisioterapisti - compreso il mio - in genere prescrivono.
Quindi già tornato mi sentivo meglio e di conseguenza (ecco il discorso delle autodiagnosi) mi sono iscritto apposta a una palestra dove poter fare, tra le altre cose, camminate su tapis roulant inclinato al massimo (18%) proprio per poter simulare le camminate in salita.
Dopodichè, sempre ripensando all'inutilità del riposo, mi è venuto spontaneo questo ragionamento: se il riposo in sé e per sé era servito a poco o nulla, allora evidentemente ciò significava che i legamenti continuavano di fatto a trovarsi in una situazione di stress ANCHE a riposo: intendendo ovviamente come tale non l'immobilità assoluta, ma quantomeno il semplice stare in piedi o camminare. E allora questo mi ha fatto accendere una lampadina e pensare ai plantari messi ormai oltre 4 anni prima e colpevolmente mai più cambiati da allora. Plantari che a forza di correrci, e dopo un periodo così lungo, dovevano per forza di cose essersi appiattiti ed aver perso ogni caratteristica di correzione ortopedica.
Così, la prima cosa che ho fatto (settimana scorsa) è stato rifarli nuovi. E già nel rifarli quello che appunto era un mio sospetto è diventato certezza: oltre ad avere il piede destro cavo (e già lo sapevo) ho scoperto che la gamba destra è più corta, e per giunta lo sperone calcaneare che ho dietro (sempre a destra) sfrega continuamente con la conchiglia posteriore rigida della scarpa. Morale: ormai da anni correvo da zoppo, col piede cavo e pure con attrito contro la scarpa. Lo credo bene che con una simile concentrazione di stress i poveri tendini si siano infiammati fino a sfiorare il crac !
E così ora, dopo aver già preso i plantari - con i quali la situazione già sembra essere cambiata - domani prenderò anche le scarpe "svuotate" del'intercapedine posteriore...e spero di poter finalmente rivedere un po' di luce.
Guardando retrospettivamente la situazione, ho capito di aver tenuto per anni una postura a dir poco disastrosa e disastrata, in sostanza come se corressi da zoppo (e infatti camminando zoppicavo per il dolore, ma il dolore - come in un circolo vizioso - era a sua volta conseguenza di una vera e propria oggettiva zoppia biomeccanica !).
Quindi di fatto è già un miracolo essere riuscito a fare quello che ho fatto, tenendo testa a gente assolutamente sana in tutto e per tutto pur partendo da una serie di simili handicap, inferiori soltanto a un piede... amputato
.
Il futuro ? Non lo so. So solo che quest'esperienza mi ha insegnato ad apprezzare anche il poco, quello che viene, mettendomi a confronto con situazioni depressive difficili da descrivere e per accettare le quali occorre veramente raschiare il fondo del barile della forza di volontà e una tempra che spesso proprio in queste circostanze si scopre di possedere (o forse di essere condannati ad avere
). E' per questo che, tra l'altro, non nascondo neppure di guardare con un pizzico di benevola, goliardica, quasi snob e perfino divertita commiserazione i tanti piccoli "rambini" che dall'alto (o dal basso) di una legittima ma un po' superficiale felicità derivante da una salute che sprizza da tutti i pori si dannano con tabelle, allenamenti e quant'altro; perché ho capito in pieno che in realtà ci vuole molta più forza per strisciare che per volare; tantopiù quando si ha piena coscienza e consapevolezza di avere eccome le ali, ma piombate.
Un saluto e in bocca al lupo.
Il problema è: qual 'e la maledetta diagnosi??? tendinite inserzionale achillea? Borsite? Per la risonanza magnetica il tendine non presenta anomalie e le radiografie escludono calcificazioni...
Perché correndo non ho alcun fastidio? Perché questo fastidio nei periodi in cui ho provato a smettere di correre non diminuisce minimamente, anzi...? Perché nonostante le tante terapie (25 sessioni di ultrasuoni, stimolazione elettrica e calore) la situazione non cambia?
Nessuno ha avuto gli stessi miei sintomi e può raccontarmi a che conclusioni è arrivato e come ne è uscito?
Inizio ad essere sfiduciato, stanco e sempre più preoccupato...[/quote]
Guarda, in questo campo la domanda che poni ("qual è la maledetta diagnosi ?") è la domanda da 100 milioni di dollari, o delle cento pistole.
Per quanto mi riguarda, sulla base della mia esperienza ormai pluridecennale (sia pure a fasi alterne, con l'ultima delle quali - la più cruda di tutte - sto combattendo ormai negli ultimi 2 mesi), sono arrivato alla conclusione che nel "brodo" degli infortuni a ginocchia, tendini, legamenti, ecc. , anziché medici, nuotano sornioni e marpioni una pletora di stregoni, i quali sostanzialmente invertono quella che di solito in medicina è la sequenza ortodossa "diagnosi-cura": qui, invece, vale l'opposto: cura-diagnosi. O meglio: più cure, tante cure, tutte le possibili cure...finchè, per pura probabilità statistica, non ci si imbatte in quella efficace, e da quella si capisce a ritroso cosa uno potesse avere (ammesso che, una volta uscito dall'incubo, ancora lo interessi). Nel frattempo, su tutte quelle cure - il 99% a vuoto - gli stregoni si sono riempiti il portafoglio, ma cosa importa ? tanto, male non fanno... Inutile dire che per disperazione uno sarebbe pure disposto ad accettare una sia pur così aberrante impostazione, se solo però servisse a fargli trovare, prima o poi, la cura giusta: peccato che diverse volte neppure questa arrivi mai !
Così, l'altra conclusione a cui sono pervenuto è che ciascuno dovrebbe in realtà diventare anche medico di se stesso, cercando cioè di fare o perlomeno circoscrivere una sorta di auto-diagnosi, proprio quelle che in genere in medicina rappresentano il massimo del biasimo ma che invece qui - dove appunto le regole mediche ortodosse valgono al contrario - talvolta racchiudono davvero la soluzione o buona parte di essa.
Ovviamente non parlo di auto-diagnosi ad capocchiam, bensì fatte sulla base di una ricomposizione logica di esami, prove, storie cliniche, cercando di mettere insieme - appunto secondo logica, nessi causali, consequenzialità - tanti dettagli e indizi come pezzi di un unico mosaico.
Nel mio caso, ad esempio, mi sono bloccato improvvisamente due mesi fa proprio in un momento nel quale, in teoria, NON avrebbe dovuto succedere: ciò in quanto fermo mio malgrado da un altro mese causa frattura a 2 costole (quindi sia pur involontariamente a riposo), nonché reduce da una serie di sedute di tecarterapia fatte poco prima, ecc. ecc. L'unico indizio a sfavore era il fatto di aver svolto un paio di gare e relativi allenamenti piuttosto pesanti (specie trail) a cui non ero abituato avendo sì corso per oltre 20 anni, ma mai facendo agonismo.
Eppure, nonostante le apparenze, qualcosa non quadrava: le gare risalivano a oltre un mese prima del giorno in cui mi sono trovato a zoppicare da un minuto all'altro, con bruciori, dolori e fitte lancinanti a tendini e tallone. E ripeto, per giunta un mese che era stato di stop totale. Possibile che un simile effetto si potesse essere fatto sentire così a scoppio ritardato ?
Inoltre, due mesi di ulteriore stop e riposo NON avevano migliorato granchè la situazione: addirittura non riuscivo a camminare neppure più di 45 minuti senza dovermi fermare: tant'è vero che sono partito per le vacanze in montagna con l'animo sotto i tacchi, convinto che lungi dallo scalare mi sarei dovuto limitare a fare qualche passeggiatina in paese...
E invece, proprio in montagna la sorpresa: le scalate le ho fatte, e mi sono pure reso conto che il movimento (lento e regolare) in salita ha avuto un effetto totalmente assimilabile allo stretching degli esercizi eccentrici per i tendini che i fisioterapisti - compreso il mio - in genere prescrivono.
Quindi già tornato mi sentivo meglio e di conseguenza (ecco il discorso delle autodiagnosi) mi sono iscritto apposta a una palestra dove poter fare, tra le altre cose, camminate su tapis roulant inclinato al massimo (18%) proprio per poter simulare le camminate in salita.
Dopodichè, sempre ripensando all'inutilità del riposo, mi è venuto spontaneo questo ragionamento: se il riposo in sé e per sé era servito a poco o nulla, allora evidentemente ciò significava che i legamenti continuavano di fatto a trovarsi in una situazione di stress ANCHE a riposo: intendendo ovviamente come tale non l'immobilità assoluta, ma quantomeno il semplice stare in piedi o camminare. E allora questo mi ha fatto accendere una lampadina e pensare ai plantari messi ormai oltre 4 anni prima e colpevolmente mai più cambiati da allora. Plantari che a forza di correrci, e dopo un periodo così lungo, dovevano per forza di cose essersi appiattiti ed aver perso ogni caratteristica di correzione ortopedica.
Così, la prima cosa che ho fatto (settimana scorsa) è stato rifarli nuovi. E già nel rifarli quello che appunto era un mio sospetto è diventato certezza: oltre ad avere il piede destro cavo (e già lo sapevo) ho scoperto che la gamba destra è più corta, e per giunta lo sperone calcaneare che ho dietro (sempre a destra) sfrega continuamente con la conchiglia posteriore rigida della scarpa. Morale: ormai da anni correvo da zoppo, col piede cavo e pure con attrito contro la scarpa. Lo credo bene che con una simile concentrazione di stress i poveri tendini si siano infiammati fino a sfiorare il crac !
E così ora, dopo aver già preso i plantari - con i quali la situazione già sembra essere cambiata - domani prenderò anche le scarpe "svuotate" del'intercapedine posteriore...e spero di poter finalmente rivedere un po' di luce.
Guardando retrospettivamente la situazione, ho capito di aver tenuto per anni una postura a dir poco disastrosa e disastrata, in sostanza come se corressi da zoppo (e infatti camminando zoppicavo per il dolore, ma il dolore - come in un circolo vizioso - era a sua volta conseguenza di una vera e propria oggettiva zoppia biomeccanica !).
Quindi di fatto è già un miracolo essere riuscito a fare quello che ho fatto, tenendo testa a gente assolutamente sana in tutto e per tutto pur partendo da una serie di simili handicap, inferiori soltanto a un piede... amputato

Il futuro ? Non lo so. So solo che quest'esperienza mi ha insegnato ad apprezzare anche il poco, quello che viene, mettendomi a confronto con situazioni depressive difficili da descrivere e per accettare le quali occorre veramente raschiare il fondo del barile della forza di volontà e una tempra che spesso proprio in queste circostanze si scopre di possedere (o forse di essere condannati ad avere

Un saluto e in bocca al lupo.
-
- Novellino
- Messaggi: 12
- Iscritto il: 16 lug 2014, 9:25
- Località: Vittuone
Re: [DISCUSSIONE UFFICIALE] Tendine d'Achille
Ciao holden,Holden ha scritto:Provo ad aggiornare la mia situazione: completate le terapie e il terzo incontro col fisio/osteopata.
Due uscite serali da 30/35 minuti a ritmo lento: anche se magari durante il giorno c'è qualche fastidio nella zona correndo dopo un adeguato riscaldamento non noto assolutamente nessun fastidio. è incredibile, è come se non avessi assolutamente nulla, la corsa è sciolta e potrei tranquillamente andare oltre. Poi, però la mattina mi sveglio, tutto bene fino a quando nel muovere i primi passi ricompare la rigidezza e oggi, giornata in cui ho camminato parecchio, il fastidio diventa pesante rendendomi pesante e in parte doloroso ogni singolo passo.
Il problema è: qual 'e la maledetta diagnosi??? tendinite inserzionale achillea? Borsite? Per la risonanza magnetica il tendine non presenta anomalie e le radiografie escludono calcificazioni...
Perché correndo non ho alcun fastidio? *PERCHE' ANCORA NON E' UN'INFIAMMAZIONE TALE DA IMPEDIRTI DI CORRERE***
Perché questo fastidio nei periodi in cui ho provato a smettere di correre non diminuisce minimamente, anzi...? ***PER QUANTO TEMPO HAI SMESSO***
Perché nonostante le tante terapie (25 sessioni di ultrasuoni, stimolazione elettrica e calore) la situazione non cambia? **PERCHE' CONTINUI A CORRERCI SOPRA?**
Nessuno ha avuto gli stessi miei sintomi e può raccontarmi a che conclusioni è arrivato e come ne è uscito?
Inizio ad essere sfiduciato, stanco e sempre più preoccupato...
purtroppo ho una certa esperienza con problemi ai tendini.
Occhio perché i tendini sono molto resistenti, ma alla lunga non hanno la capacità di rigenerarsi come succede per i muscoli, quindi risentono diciamo "bovinamente" di una certa usura...
Il fatto che la risonanza non abbia evidenziato nulla è una gran buona notizia.
E' molto probabile che la tua sia solo una leggera infiammazione. Quindi prudenza per evitare di passare da "tendinite" a "tendinosi"...
Prova a fare caso se hai dolore alla palpazione del tendine... ti fa male solo un tendine o entrambi?
Il fatto che quando cominci a correre non senti niente è normale: si tratta di una fase iniziale, quando si scalda non senti più niente.
Mi sento di darti qualche consiglio:
1) Non sottovalutare il problema quindi prenditi un periodo di riposo dalla corsa (1 mese..poi riprendi con MOLTS calma...) e sostituiscila con la bicicletta che sollecita molto meno il tendine d'achille, oppure altro sport aerobico... tanto se continui a correre anche poco il problema persiste.
Nel frattempo metti delle talloniere morbide anche nelle scarpe che usi quando non corri, per far riposare un pò il tendine.
2) Lascia stare inizialmente esercizi di potenziamento per i polpacci, esercizi eccentrici ecc... lascia riposare il tendine e dagli tempo di rigenerarsi. Poi questi esercizi li farai successivamente quando il tendine sarà a posto per evitare che il problema si ripresenti.
3) Se proprio hai voglia applica un pò di ghiaccio, arnica o robe varie (non antiffiammatori, perché fanno passare un pò il dolore e l'infiammazione, ma non risolvono il problema e rallentano il processo di guarigione) ma a mio parere non servono granché.
4) Quando riprenderai a correre ti consiglio vivamente di evitare (o limitare i km) l'asfalto, la pista, le scarpe "superleggere", chiodate ... cerca di correre su sterrato con buone scarpe protettive A3 o se hai problemi di pronazione a4....
5) Non spendere soldi in terapie inutili solo perché te lo consiglia un fisioterapista.... se il problema persiste anche dopo il riposo fidati solo di un buon medico, possibilmente che tratti anche sportivi. E anche con i medici devi essere un pò fortunato a trovare quello buono. A me anche alcuni medici hanno prescritto terapie inutili (dall'ago puntura alla tecar... a chi più ne ha più ne metta....).
Nel mio caso si tratta di una tendinosi bilaterale che ho in parte superato con delle sedute di onde d'urto, per il resto mi alleno un pò meno rispetto a prima quindi il tendine è più vecchio ma anche meno sollecitato e per ora regge....
Pb:
1500 4'13"79 1996
3000st 10'01"74 2007
21,097 1h16" 2001
1500 4'13"79 1996
3000st 10'01"74 2007
21,097 1h16" 2001
-
- Mezzofondista
- Messaggi: 146
- Iscritto il: 5 set 2014, 20:56
Re: [DISCUSSIONE UFFICIALE] Tendine d'Achille
Innanzitutto grazie ad Andrea e Motore per i vostri messaggi, per il tempo che avete dedicato a scrivere sul tema anche se non ne state soffrendo ora. La riflessione fatta da Andrea la condivido pienamente: nelle tue parole si coglie la frustrazione e lo sfogo di chi vede passare le settimane, i mesi e non trova una soluzione a un problema che inizialmente sembra banale.
Ma vi ricordate il Nanni Moretti di Caro Diario nel terzo episodio in cui racconta di quel fastidioso prurito che non gli da tregua e lui che gira da un dermatologo all'altro collezionando farmaci, passando per le terapie naturali e l'agopuntura fino a scoprire dopo mesi di calvario che in realtà si trattava di un Linfoma?
Anche i consigli di Andrea sono interessanti e aprono la porta a una riflessione/provocazione che proverò a fare a breve.
Tornando al problema io sono di nuovo fermo: la scorsa settimana ho notato la correlazione "corsetta leggera 30/35 minuti senza nessun segnale - intensificarsi dei sintomi sulla caviglia sinistra al mattino seguente con conseguente fastidio nell'arco della giornata sotto forma di bruciori a volte intensi e dolore ad ogni passo staccando il tallone da terra. Non che quando fossi a riposo questi sintomi non si presentassero comunque... Venerdì ho una visita in un centro di medicina sportiva... Vi farò sapere che dicono...
Comunque la dialettica su ogni possibile cura/rimedio è :
Riposo assoluto fino alla scomparsa del più piccolo fastidio vs. Qualche corsa leggera aiuta a mantenere l'elasticità del tendine (a detta del fisio)
Esercizi eccentrici fondamentali (nel caso dell'inserzionale però sul pavimento e non sul gradino - e ci sono studi scientifici su questo) vs. Nessun tipo di esercizio di stretching in questa fase, sulle fibre irritate dall'infiammazione (Pizzolato)
Mettere un rialzo sotto la soletta (di silicone o di sughero come suggerisce Pizzolato?) vs Sì, ma solo per i primi giorni, poi è necessario toglierlo per non far prendere al tendine una brutta abitudine
Plantare per correggere difetti d'appoggio/posturali vs natural running e barefoot
Tallonare vs appoggio avampiede e aumento cadenza
Nel mio caso il riposo assoluto (beh, proprio assoluto no visto che eravamo in vacanza nelle repubbliche baltiche e ho camminato tantissimo) è durato tutto il mese di luglio e la situazione è peggiorata (i bruciori improvvisi zona calcagno e qualche dolorino camminando sono apparsi in questo periodo, in precedenza solo rigidità la mattina nei primi movimenti o dopo un po' di tempo seduto che mi trascinavo da un annetto... direte, potevi pensarci prima... sì, ma da un lato era tutto molto "light" dall'altro lo attribuivo al periodo di adattamento forse troppo rapido in cui ho lavorato al passaggio di appoggio sulla pianta del piede anzichè sul tallone (probabile causa della situazione in cui mi trovo).
Poi da agosto avevo ripreso a corricchiare (l'esito dellaa risonanza magnetica non segnalava problemi) e iniziavo le terapie. Non noto miglioramenti, di nuovo riposo, 25 sessioni di terapie inutili, inizio col fisio che mi dice di correre un pochino se non sento dolore. Nel frattempo due dosi di eccentrici al giorno. E ora di nuovo fermo in attesa della visita di venerdi](*,) e di leggere qualche altra vostra risposta
Ma vi ricordate il Nanni Moretti di Caro Diario nel terzo episodio in cui racconta di quel fastidioso prurito che non gli da tregua e lui che gira da un dermatologo all'altro collezionando farmaci, passando per le terapie naturali e l'agopuntura fino a scoprire dopo mesi di calvario che in realtà si trattava di un Linfoma?
Anche i consigli di Andrea sono interessanti e aprono la porta a una riflessione/provocazione che proverò a fare a breve.
Tornando al problema io sono di nuovo fermo: la scorsa settimana ho notato la correlazione "corsetta leggera 30/35 minuti senza nessun segnale - intensificarsi dei sintomi sulla caviglia sinistra al mattino seguente con conseguente fastidio nell'arco della giornata sotto forma di bruciori a volte intensi e dolore ad ogni passo staccando il tallone da terra. Non che quando fossi a riposo questi sintomi non si presentassero comunque... Venerdì ho una visita in un centro di medicina sportiva... Vi farò sapere che dicono...
Comunque la dialettica su ogni possibile cura/rimedio è :
Riposo assoluto fino alla scomparsa del più piccolo fastidio vs. Qualche corsa leggera aiuta a mantenere l'elasticità del tendine (a detta del fisio)
Esercizi eccentrici fondamentali (nel caso dell'inserzionale però sul pavimento e non sul gradino - e ci sono studi scientifici su questo) vs. Nessun tipo di esercizio di stretching in questa fase, sulle fibre irritate dall'infiammazione (Pizzolato)
Mettere un rialzo sotto la soletta (di silicone o di sughero come suggerisce Pizzolato?) vs Sì, ma solo per i primi giorni, poi è necessario toglierlo per non far prendere al tendine una brutta abitudine
Plantare per correggere difetti d'appoggio/posturali vs natural running e barefoot
Tallonare vs appoggio avampiede e aumento cadenza
Nel mio caso il riposo assoluto (beh, proprio assoluto no visto che eravamo in vacanza nelle repubbliche baltiche e ho camminato tantissimo) è durato tutto il mese di luglio e la situazione è peggiorata (i bruciori improvvisi zona calcagno e qualche dolorino camminando sono apparsi in questo periodo, in precedenza solo rigidità la mattina nei primi movimenti o dopo un po' di tempo seduto che mi trascinavo da un annetto... direte, potevi pensarci prima... sì, ma da un lato era tutto molto "light" dall'altro lo attribuivo al periodo di adattamento forse troppo rapido in cui ho lavorato al passaggio di appoggio sulla pianta del piede anzichè sul tallone (probabile causa della situazione in cui mi trovo).
Poi da agosto avevo ripreso a corricchiare (l'esito dellaa risonanza magnetica non segnalava problemi) e iniziavo le terapie. Non noto miglioramenti, di nuovo riposo, 25 sessioni di terapie inutili, inizio col fisio che mi dice di correre un pochino se non sento dolore. Nel frattempo due dosi di eccentrici al giorno. E ora di nuovo fermo in attesa della visita di venerdi](*,) e di leggere qualche altra vostra risposta
-
- Novellino
- Messaggi: 12
- Iscritto il: 16 lug 2014, 9:25
- Località: Vittuone
Re: [DISCUSSIONE UFFICIALE] Tendine d'Achille
Stai fermo, tranquillo... approfitta del tempo libero dagli allenamenti per fare qualcos'altro che hai sacrificato in passato e che sacrificherai di nuovo a tendine guarito (una nuotata in piscina, un buon libro... un pò di bici, MTB nei boschi...senza esagerare). Distrai la mente pensando ad altro per un pò, non si vive di sola corsa (capisco il tuo stato d'animo...lo conosco, siamo corsa-dipendenti).
lascialo un pò in pace sto tendine... lascia stare eccentrici e anche la corsetta tranquilla del fisioterapista (che sarà tranquilla per te, ma è d'accordo anche il tendine?)....
Non ti fissare troppo a voler modificare l'appoggio del piede a terra, quando riprenderai cerca di correre in modo naturale e poco per volta..... (il primo giorno io ho ripreso con 5 minuti lenti lenti, poi 7, 10.....si fa presto a riprendere fissati come siamo! due - tre mesi e sei come "nuovo").
Tieni conto che l'appoggio del piede a terra dipende anche dalla velocità alla quale corri. A meno che tu non vada a meno di 3'20"/km... o anche più veloce, il piede appoggia per terra con tutta la pianta: tocca il terreno prima sfiorandolo col tallone (non tallonando!) poi con l'avanzare del corpo il peso si sposta sulla pianta e infine, in fase di spinta sull'avampiede.
Correndo molto veloce la fase di appoggio diventa praticamente nulla e il piede appoggia sempre più solo sull'avampiede per spingere più forte possibile (vedi mezzofondisti - velocisti in pista).
Ma già se vedi anche i maratoneti di alto livello (appoggiano tutta la pianta, sfiorando il terreno anche con il tallone.
Ti dico che per chi corre su strada per non avere problemi al tendine d'achille, è meglio correre un pò "male", "usando poco i piedi" correndo senza spingere piuttosto che con una corsa bene in spinta.
Personalmente ritengo di correre "bene" , mi piace correre su sterrato, fare corse campestri, qualche trail non esagerato, tendini permettendo anche allenamenti e gare in pista 1500-5000m e credo che anche per questa corsa "in spinta" quando sono stato "costretto" a correre su strada (ma anche allenandomi bene in pista) poi ho finito per avere dolori e doloretti ai tendini.
Capisci bene che non sarò mai un maratoneta
)) anche se ho corso trail da più di 30km con buon dislivello senza particolari problemi ai tendini!
lascialo un pò in pace sto tendine... lascia stare eccentrici e anche la corsetta tranquilla del fisioterapista (che sarà tranquilla per te, ma è d'accordo anche il tendine?)....
Non ti fissare troppo a voler modificare l'appoggio del piede a terra, quando riprenderai cerca di correre in modo naturale e poco per volta..... (il primo giorno io ho ripreso con 5 minuti lenti lenti, poi 7, 10.....si fa presto a riprendere fissati come siamo! due - tre mesi e sei come "nuovo").
Tieni conto che l'appoggio del piede a terra dipende anche dalla velocità alla quale corri. A meno che tu non vada a meno di 3'20"/km... o anche più veloce, il piede appoggia per terra con tutta la pianta: tocca il terreno prima sfiorandolo col tallone (non tallonando!) poi con l'avanzare del corpo il peso si sposta sulla pianta e infine, in fase di spinta sull'avampiede.
Correndo molto veloce la fase di appoggio diventa praticamente nulla e il piede appoggia sempre più solo sull'avampiede per spingere più forte possibile (vedi mezzofondisti - velocisti in pista).
Ma già se vedi anche i maratoneti di alto livello (appoggiano tutta la pianta, sfiorando il terreno anche con il tallone.
Ti dico che per chi corre su strada per non avere problemi al tendine d'achille, è meglio correre un pò "male", "usando poco i piedi" correndo senza spingere piuttosto che con una corsa bene in spinta.
Personalmente ritengo di correre "bene" , mi piace correre su sterrato, fare corse campestri, qualche trail non esagerato, tendini permettendo anche allenamenti e gare in pista 1500-5000m e credo che anche per questa corsa "in spinta" quando sono stato "costretto" a correre su strada (ma anche allenandomi bene in pista) poi ho finito per avere dolori e doloretti ai tendini.
Capisci bene che non sarò mai un maratoneta

Pb:
1500 4'13"79 1996
3000st 10'01"74 2007
21,097 1h16" 2001
1500 4'13"79 1996
3000st 10'01"74 2007
21,097 1h16" 2001
-
- Novellino
- Messaggi: 18
- Iscritto il: 30 set 2013, 12:04
Re: [DISCUSSIONE UFFICIALE] Tendine d'Achille
ciao , anche a me stesso problema : dai primi di luglio , per sovraccarico e per aver usato subito in tutto l'allenamento, scarpe da corsa con avampiede, mi sono ritrovato con i due tendini di achille doloranti la mattina , gonfi e doloranti subito dopo la corsa ;
sono andato di ghiaccio (anche se qualcuno diceva che essendo tendine non serve ) ma a me ed altre persone è servito e massaggi con testmed a casa .
A fine luglio vacanze con la donna , cammina di qua , cammina di la , ho incominciato a vedere le stelle , fino ad essere costretto ad andare in farmacia ;
dicloreum 3% in schiuma , inizialmente 5 volte al di (primi due giorni), poi 3 volte al di , per un totale di 7gg circa ,non ricordo con precisione , comunque effetto immediato sia come diminuzione di gonfiore che soprattutto di dolore (non potevo nemmeno toccarli ) ; massaggi per sciogliere i polpacci
quando ho visto i miglioramenti ho lasciato perdere tutto ed ho cercato di riprendere a correre come se non fosse successo nulla : haia !!!!
ho dovuto iniziare tutto da capo :
- dicloreum 3 volte al giorno
- test med 1 volta al giorno
- ghiaccio subito dopo la corsa
- massaggi ai polpacci 1 volta /settimana dal fisio ( tutti i giorni con test med )
- esercizi eccentrici 1 volta al dì
- cerotto cure tape ogni volta che corro
adesso sono un paio di settimane che le cose sono migliorate , solo un leggero fastidio ad uno dei tendini sulle corse oltre l'ora .
La settimana scorsaho fatto una mezza ed avevo preso le compression da gara: non ho avuto nessun problema , sono contentissimo
spero di poter arrivare a fare la mezza di Treviso in tutto tranquillità
sono andato di ghiaccio (anche se qualcuno diceva che essendo tendine non serve ) ma a me ed altre persone è servito e massaggi con testmed a casa .
A fine luglio vacanze con la donna , cammina di qua , cammina di la , ho incominciato a vedere le stelle , fino ad essere costretto ad andare in farmacia ;
dicloreum 3% in schiuma , inizialmente 5 volte al di (primi due giorni), poi 3 volte al di , per un totale di 7gg circa ,non ricordo con precisione , comunque effetto immediato sia come diminuzione di gonfiore che soprattutto di dolore (non potevo nemmeno toccarli ) ; massaggi per sciogliere i polpacci
quando ho visto i miglioramenti ho lasciato perdere tutto ed ho cercato di riprendere a correre come se non fosse successo nulla : haia !!!!
ho dovuto iniziare tutto da capo :
- dicloreum 3 volte al giorno
- test med 1 volta al giorno
- ghiaccio subito dopo la corsa
- massaggi ai polpacci 1 volta /settimana dal fisio ( tutti i giorni con test med )
- esercizi eccentrici 1 volta al dì
- cerotto cure tape ogni volta che corro
adesso sono un paio di settimane che le cose sono migliorate , solo un leggero fastidio ad uno dei tendini sulle corse oltre l'ora .
La settimana scorsaho fatto una mezza ed avevo preso le compression da gara: non ho avuto nessun problema , sono contentissimo

spero di poter arrivare a fare la mezza di Treviso in tutto tranquillità
-
- Ultramaratoneta
- Messaggi: 1338
- Iscritto il: 12 nov 2013, 0:12
Pizzicorio tallone (alto): che è?
Ciao a tutti,
eh se penso ad anni e anni di calcio, calcetto e calciotto praticamente senza infortuni (con tutti quei contatti fisici!)... adesso invece in meno di 1 anno di corsa sono già al secondo infortunio, che a differenza del precedente (contrattura muscolare) non capisco assolutamente cos'è.
Lunedì vado a fare una CL, previsti 10 km.
Tutto ok per 8km circa. Dopo di che sento un leggero fastidio al alla gamba sinistra, nella zona tra "alta" del tallone, diciamo poco prima di dove finisce la scarpa.
Ma una cosa davvero lieve eh. Sembra finita lì per mezzo km circa, poi torna leggermente più forte - ma sempre breve. Al che decido di interrompere allenamento (faccio solo del blando streching).
Ok mi sono meso in pausa fino a oggi.
Ri-esco, corro piano (riscaldamento) e tutto ok.
Inizio allenamento (un progressivo) e stavolta va bene solo per 3km scarsi: sento di nuovo e forse ancora + chiaro a distanza di poche decine di metri 2 volte come un "pizzicata" sul tallone (sempre la parte "alta" ossia non la parte del tallone che tocca la suola). Quindi stavolta mi fermo subito.
Ma cos'è? Infiammazione del tendine d'achille?
Per farvi capire meglio, in entrambe le giornate incriminate ho avuto poi (=il giorno stesso, la sera) fastidio a scendere le scale (salire no, camminare no)...
eh se penso ad anni e anni di calcio, calcetto e calciotto praticamente senza infortuni (con tutti quei contatti fisici!)... adesso invece in meno di 1 anno di corsa sono già al secondo infortunio, che a differenza del precedente (contrattura muscolare) non capisco assolutamente cos'è.

Lunedì vado a fare una CL, previsti 10 km.
Tutto ok per 8km circa. Dopo di che sento un leggero fastidio al alla gamba sinistra, nella zona tra "alta" del tallone, diciamo poco prima di dove finisce la scarpa.
Ma una cosa davvero lieve eh. Sembra finita lì per mezzo km circa, poi torna leggermente più forte - ma sempre breve. Al che decido di interrompere allenamento (faccio solo del blando streching).
Ok mi sono meso in pausa fino a oggi.
Ri-esco, corro piano (riscaldamento) e tutto ok.
Inizio allenamento (un progressivo) e stavolta va bene solo per 3km scarsi: sento di nuovo e forse ancora + chiaro a distanza di poche decine di metri 2 volte come un "pizzicata" sul tallone (sempre la parte "alta" ossia non la parte del tallone che tocca la suola). Quindi stavolta mi fermo subito.
Ma cos'è? Infiammazione del tendine d'achille?
Per farvi capire meglio, in entrambe le giornate incriminate ho avuto poi (=il giorno stesso, la sera) fastidio a scendere le scale (salire no, camminare no)...

PB 10k: 43'29'' (VolaCiampino 26.3.2017)
PB 21k: 1h41'41'' (RomaOstia 13.3.2016)
PB 21k: 1h41'41'' (RomaOstia 13.3.2016)