Grazie Holden per i preziosi suggerimenti. Sto cercando di "dosare" il rientro sportivo per poi cercare di gestirlo senza MAI piu' arrivare agli eccessi che a mio avviso hanno portato alla tendinite inserzionale pur in presenza di calcagno di Haglund. Il mio ragionamento e': se fino a 45 anni il calcagno non ha dato problemi, ed i problemi sono "esplosi" con un sovraccarico sportivo che perdurava da alcuni mesi (corsa e ripetute in salita, ogni giorno sport), una volta sfiammato e con un ragionevole dosaggio dell' attivita' dovrei riuscire a gestire senza per forza dover operare (magari con l'accorgimento di solette o plantari ed massaggi decontratturanti per mantenere in salute i polpacci). Speriamo...Oggi 20 min di corsa e per la prima volta ho provato alcuni cambi di direzione che al momento non mi hanno creato problemi, aspettiamo il responso di domani mattina. SalutiHolden ha scritto:Benvenuto buitre,
provo ad esprimerti la mia opinione su quanto hai scritto. Per quel che riguarda l'aspetto "clinico" avrai constatato come opinioni non solo discordi ma addirittura divergenti ("bisogna operare" vs. "assolutamente no") da parte degli specialisti che hai consultato non aiutano e sono la conferma di quanto sia difficile trovare una risposta efficace a questo tipo di problemi. Hai tentato giustamente diverse strade: alcune non hanno funzionato, altre ti sembrano aver dato un miglioramento (ma non possiamo essere sicuri che questo miglioramento non sarebbe sopravvenuto comunque), ad ogni modo non hanno risolto il problema visto che il fastidio permane. Che fare ora? Domanda a cui purtroppo io non ho risposta e che dovrai rispondere prendendo tu una decisione che non ti offre in nessun caso nessuna garanzia di risultato.
Per l'aspetto "psicologico" invece ti consiglio di evitare affermazioni del tipo "non posso assolutamente fare a meno del tennis" che non ti aiutano ad affrontare serenamente questo problema che per ora non è ancora cronico (mi sembra tu abbia parlato di pochi mesi) ma potrebbe diventarlo. Scusa se sono forse troppo diretto ma se hai voglia di leggere i 150 messaggi che ho scritto in questi due anni magari potresti evitare di ripetere alcuni errori che ho fatto nel mio percorso e che ho ritrovato nella lettura del tuo messaggio.
Un grandissimo in bocca al lupo.
PS: Per quel che riguarda la mia situazione un rapido aggiornamento: la prossima settimana spegnerò la seconda candelina dall'ultima corsa "seria" che ho fatto (2 anni ormai) e rispetto al post precedente ho introdotto un'uscita di corsa settimanale sul bagnasciuga per evitare l'impatto sul cemento (4km circa, 25/30 minuti). Nessun prblema durante la corsa, i soliti leggeri fastidi durante la giornata (il tendine non è ovviamente tornato come prima, ogni tanto compaiono bruciori e sensazioni di scossa elettrica nella zona, camminando il fastidio è accentuato se non indosso una scarpa con drop.
[DISCUSSIONE UFFICIALE] Tendine d'Achille
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Re: [DISCUSSIONE UFFICIALE] Tendine d'Achille
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Re: [DISCUSSIONE UFFICIALE] Tendine d'Achille
Mai provata. Non so.SuperMatrix ha scritto:@lore75auh sto leggendo il tuo vademecum e volevo chiederti un'informazione... per sfiammarlo può andar bene lo stesso anche l'Arnica ????
Hai provato il voltaren e non ha avuto effetto?
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Re: [DISCUSSIONE UFFICIALE] Tendine d'Achille
Ahimè mi tocca far parte di questa discussione, dalla quale cercherò di prendere spunti per mettere a tacere il mio tendine.

Denis, io è l'unica cosa che ho provato e posso dire che su di me sta facendo effetto. Certo, poi torno a correrci su e, specialmente quando provo ad accelerare un po' o ad allungare il passo, allora si sveglia. Ma questa è un'altra storia.SuperMatrix ha scritto:@lore75auh sto leggendo il tuo vademecum e volevo chiederti un'informazione... per sfiammarlo può andar bene lo stesso anche l'Arnica ????

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Re: [DISCUSSIONE UFFICIALE] Tendine d'Achille
Ciao Holden,Holden ha scritto:Benvenuto buitre,
provo ad esprimerti la mia opinione su quanto hai scritto. Per quel che riguarda l'aspetto "clinico" avrai constatato come opinioni non solo discordi ma addirittura divergenti ("bisogna operare" vs. "assolutamente no") da parte degli specialisti che hai consultato non aiutano e sono la conferma di quanto sia difficile trovare una risposta efficace a questo tipo di problemi. Hai tentato giustamente diverse strade: alcune non hanno funzionato, altre ti sembrano aver dato un miglioramento (ma non possiamo essere sicuri che questo miglioramento non sarebbe sopravvenuto comunque), ad ogni modo non hanno risolto il problema visto che il fastidio permane. Che fare ora? Domanda a cui purtroppo io non ho risposta e che dovrai rispondere prendendo tu una decisione che non ti offre in nessun caso nessuna garanzia di risultato.
Per l'aspetto "psicologico" invece ti consiglio di evitare affermazioni del tipo "non posso assolutamente fare a meno del tennis" che non ti aiutano ad affrontare serenamente questo problema che per ora non è ancora cronico (mi sembra tu abbia parlato di pochi mesi) ma potrebbe diventarlo. Scusa se sono forse troppo diretto ma se hai voglia di leggere i 150 messaggi che ho scritto in questi due anni magari potresti evitare di ripetere alcuni errori che ho fatto nel mio percorso e che ho ritrovato nella lettura del tuo messaggio.
Un grandissimo in bocca al lupo.
PS: Per quel che riguarda la mia situazione un rapido aggiornamento: la prossima settimana spegnerò la seconda candelina dall'ultima corsa "seria" che ho fatto (2 anni ormai) e rispetto al post precedente ho introdotto un'uscita di corsa settimanale sul bagnasciuga per evitare l'impatto sul cemento (4km circa, 25/30 minuti). Nessun prblema durante la corsa, i soliti leggeri fastidi durante la giornata (il tendine non è ovviamente tornato come prima, ogni tanto compaiono bruciori e sensazioni di scossa elettrica nella zona, camminando il fastidio è accentuato se non indosso una scarpa con drop.
cosa dire, ormai mi togli le parole di bocca (o meglio, dalla tastiera) e quindi non posso che limitarmi a sottoscrivere tutto ciò che affermi tu poiché mi ci ritrovo in gran parte allo specchio.
Direi che le divergenze addirittura drastiche tra la "visione ortopedica" e quella "medico sportiva" siano quanto di più eloquente per descrivere la penosità di questa situazione rispetto ad altre che appaiono magari di per sé molto più gravi ma, in compenso, si giovano di protocolli e indicazioni terapeutiche molto più certe, univoche e quindi efficaci.
Si potrebbe cioè dire che in realtà la gravità di una patologia non dipende dalla patologia in sé, ma dall'efficacia della cura, altrimenti anche la cosa più banale può trasformarsi in un inferno : e questo è il caso (anche perché poi non è neppure affatto banale).
Per quanto mi riguarda, mi sono ritrovato alla chetichella in una situazione nella quale, a differenza di prima, dopo ogni sforzo podistico (anche quelli via via meno intensi e rallentati), il dolore regrediva in modo molto più lento di prima, fino addirittura al punto di lasciare un sottofondo permanente e persino con delle riacutizzazioni intermittenti che - a mio avviso - costituiscono la prova più lampante in grado di smontare la mitica "teoria del riposo", secondo la quale appunto col riposo il dolore dovrebbe regredire in modo lineare fino a scomparire. E allora com'è che invece all'improvviso si ripresenta anche SENZA aver fatto alcun nuovo sforzo, ossia anche continuando col riposo ? E' una domanda che pongo ai sostenitori della suddetta teoria, ansioso di avere una risposta plausibile.
In vista della vacanza in montagna di una settimana - che inizierò domenica prossima - tale e tanto è stato il timore di rovinarmela presentandomi dolorante fin dall'inizio, da aver quindi volutamente sospeso ogni tipo di corsa, anche la più blanda. Ho conservato solo la bici.
Vedremo...
di sicuro c'è che se mi guardo (e se mi palpo) il tallone, a volte ho come la tragica impressione visiva di una sporgenza che cresce a vista d'occhio, come se l'osso fosse una stalattite orizzontale che cresce con un accumulo di calcio (o di chissà che) che sembra quasi reclamare di essere letteralmente "segato" e, allo stesso tempo, sembra parimenti minacciare di rendermi a un certo impossibile anche la deambulazione. Sarà una suggestione ? Boh ! Sta di fatto che sottecchi cerco sempre di confrontare il mio tallone con quelli altrui e il risultato è sempre quello di riscontrarlo tragicamente diverso, quasi deforme. Il bozzo che uccide, mi verrebbe da dire. Che mi genera due desideri opposti: quello di nasconderlo per quanto è brutto ed antiestetico, e quello di esibirlo, anzi ostentarlo a più non posso per tentare di far capire almeno con gli occhi cosa significhi camminare con un coso simile e la sofferenza che può comportare.
Un saluto a tutti,
ci risentiremo prima o poi.
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Re: [DISCUSSIONE UFFICIALE] Tendine d'Achille
Ragazzi tocca chiudere la discussione, siamo già a 300 pagine
si continua qui
http://www.runningforum.it/viewtopic.php?f=29&t=46832


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21km: 1h36'33" 2020
42km: 3h24'02" Cividale 2019
6h: 70,3km Biella 2021
75km: 7h21'20" Ob Mrzli Reki 2019
100km: 9h18'51" Imola 2021
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