Gruppi di runners critici ne abbiamo?!

[Evuelledi]

Giusto per chiacchierare...

mio marito gioca a golf (dove la maggior parte - per fortuna mia-marito escluso - sono come i frequentatori del tennis che dici te), lì nelle gare il tuo punteggio viene tenuto da te e dal tuo marcatore (ovviamente a fine gara deve coincidere per essere certificato). Ecco, tante volte vengono fuori risultati che non sembrano molto coincidere con la realtà ecco.... e io dico.. ma perchè?? o per cosa?? Perchè così non peggiora il tuo handicap. E allora??? MAH.

I furbacchioni certo ci sono anche nella corsa... come quelli che durante il Passatore si fanno dare qualche strappo qua e là con la macchina dal compare.... e di nuovo "ma perchè?" MAH. Però... così a sensazione.. mi viene da pensare anche a me che nella corsa ce ne siano meno di questi casi. Una volta al mare ho corso qualche km chiacchierando con uno (..pareva Tarzan! una montagna di muscoli, capello biondo lungo che correva a torso nudo) che mi raccontava che lui si era accorto che la corsa era diventata una malattia... aveva raggiunto tipo le 2h45 in maratona e si stava dannando per migliorare e migliorare ancora.. poi si è reso conto che stava trascurando tutto il resto. Si è disintossicato qualche mese e ora stava riprendendo, con l'obiettivo anche di fare delle gare si, ma senza farsene una malattia. Boh, forse siamo un pò più riflessivi, non so...

[shaitan]

vabbeh ma fosse solo il passaggio in macchina al passatore... doping tra gli amatori, qualificazioni a boston fatte scambiando il pettorale con l'amico, tagli di percorso... troppe ce ne sono

ma appunto è la società umana che è per buona quota una chiavica. La corsa ne é solo un riflesso, noi conosciamo quello e ci stupiamo. Ma uguale se non peggio è altrove a cominciare dal mondo del lavoro dai

[Evuelledi]

eh già... purtroppo è vero

[Plinio750]

Beh se c'è una cosa bella della corsa è che rimane meritocratica, è il cronometro che decide quanto sei veloce, non le scarpe, non i vestiti, non il reddito.
In altri sport il figlio di....questa o quella persona influente può avere trattamenti di favore, giocare anche se non è altrettanto bravo.
Nella corsa non dovrebbe essere tanto facile, se non corri arrivi dietro.
Doping a parte ovviamente.

[Petronio]

ahhaa ma ormai tu mi conosci e sai un pò che tipo sono. E aggiungo che se più persone approcciassero non solo la corsa, ma in generale il rapporto con gli altri come faccio io, il mondo sarebbe migliore... vivi e lascia vivere!

Un abbraccione.

Un @lentissimo... il running forse è meglio che altri sport come atmosfera. Almeno per la mia esperienza.

[same]

ma appunto è la società umana che è per buona quota una chiavica. La corsa ne é solo un riflesso, noi conosciamo quello e ci stupiamo. Ma uguale se non peggio è altrove a cominciare dal mondo del lavoro dai

L'ambiente dell' arrampicata in falesia, che sulla carta dovrebbe essere un po naif, non competitivo, ricerca di sensazioni, sfida personale etc... vi posso assicurare che è più malato di quello della corsa.
Delle rosicate bestiali se qualche amico o conoscente chiude un tiro, magari prima di te.
Almeno nella corsa la competizione è dichiarata

[phantomfh]

@Gert cerca "parkrun".
È un ambiente sano, lontano dagli eccessi, sereno nella (e per la) sua semplicità, tutto gestito da volontari. Domani vado a fare la mia parte (come volontario).

[cicciofuser]

Posso suggerire il runchallenge (se ne esiste uno nella tua città) : https://playmore.it/runchallenge/

[NicoBo]

..
E dei ciclisti che anche nelle uscite della domenica si scananno? Forse per giustificare i millemila euro in giocattolini da crisi di mezza eta'.

Purtroppo questa cosa si è amplificata con l'avvento dei social!

Ad un certo punto decisi di uscire da tutti i gruppi whatsapp composti da ciclisti, purtroppo i discorsi erano sempre i soliti: le uscite della domenica trasformate in granfondo... tante liti tra loro per chi aveva scollinato prima o altre sciocchezze.

Ero soltanto uno spettatore, pur conoscendoli tutti, in quanto ho sempre preferito pedalare per conto mio o al massimo con quei pochi e certificati amici che la pensano come me.

Cercando di approfondire meglio la situazione, ho notato che le persone incapaci di vivere lo sport in modo sano, sono egocentriche ed eternamente insoddisfatte.

Quando capisci da chi stare alla larga, viene facile vivere con serenità il tuo sport preferito assieme alle compagnie giuste.

[CarloR]

Io corro quasi solo in montagna e nelle retrovie, dove l'aspetto ipercompetitivo si vive poco, e prediligo le tapasciate dove si vive ancora meno. Ma lo noto anche lì.

I gruppi sociali, a qualsiasi livello, dal lavoro al campetto passando per le associazioni, hanno dinamiche competitive / gerarchiche che tra le altre cose portano, soprattutto a chi si sente "soccombere", a insoddisfazioni e frustrazioni.
Anche volersi sentire migliori degli altri in qualche modo, come intravedo nelle frasi dell'autore del post (senza nessun intento polemico, giusto per parlarne) si inserisce in questo contesto di competizione.

Il bello della corsa, da questo punto di vista, é che non si è costretti al confronto con gli altri, e che la si può anche praticare senza troppi complessi, confronti e status symbol. Basta scegliersi i compagni giusti, se li si vuole. E quando ci si è rotti troppo si cammina che è bello lo stesso.