GIOCO - Scriviamo una storia

Non sono ammessi temi politici, religiosi, volgari e offensivi. Leggere il REGOLAMENTO prima di scrivere

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Joe Mestizia
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Re: GIOCO - Scriviamo una storia

Messaggio da Joe Mestizia »

Era un martedì, mi sono perso mentre andavo da una mia amica che non si capacitava di aver trovato una grande lucertola nel minestrone. Non sapevo come farla smettere di nuotare nel piatto che era tondo.
Improvvisamente ci accorgemmo di quanto poco poco minestrone era rimasto, ma per fortuna ci eravamo sbagliati.
Il fato ci aiutò, per fortuna. La lucertola annegò, presi il piatto e a malincuore lo rovesciai nella pattumiera ma nel fondo del piatto trovai spalmata una ditata di grasso, bruciato per giunta, al che il fratello della mia amata sorella, cioè mio fratello - quel bischero - decise che non si poteva continuare così e buttò tutto. Così prese la rincorsa, e con una capriola da circo equestre, lanciò fuori dalla finestra il piatto con risolutezza forse eccessiva, ma qualcosa andò storto ed il postino di passaggio si prese tutto in faccia e sputò un ranocchio.
"Ma che schifo!" - esclamò lo sventurato.
Nel frattempo in cucina, un topo con le orecchie grandi come padelle, stava trafficando nel ripiano inferiore della credenza, quando all'improvviso un gattone si avventò sulla ciotola dei cereali rimasta sul ripiano superiore incustodita.
"Ma che storia"...disse il topo, guardandolo con commiserazione; il gattone noncurante continuava a divorare i cereali senza nemmeno accorgersi del fumo che usciva dalle orecchie del cagnaccio ringhiante che avanzava correndo verso di lui.
Improvvisamente, la centrale nucleare esplose con un fragoroso boato e la scodella saltò giù, rompendosi in mille pezzi. Tutti si nascosero sotto il letto della nonna...e trovarono una grande scatola.
Che sorpresa! Dentro, ben avvolto in un antico sudario si trovava un manoscritto con strane pagine! Sembravano fatte di carta pesta, ed erano tutte colorate e profumate, le lettere erano scritte con una calligrafia che sembrava di altri tempi.
Iniziando a leggere mi emozionai perchè mi resi subito conto che era stata scritta da Mario Setragno, un poeta forse incompreso ma molto ironico, che disquisiva di torte alla fragola, acido lattico, soglie, ripetute e lunghi, quanto il suo proverbiale intuito lavorativo.
Ma osservando attentamente , si resero conto quanto tapascione fosse,ma la voglia di diventare un Maratoneta era tanta che Mario pensò : vendo l'anima al primo che passa !!

Mentre stava pensando passò di lì un brutto ceffo,il suo nome "Il grande Rocco" faceva molta paura, ed anche il suo sguardo perso tra le folte sopracciglia modello Elio incuteva un certo timore reverenziale però alla fine non era affatto così. Mario si dileguò...

Nel frattempo, sotto la carta pesta si era intrufolato un usignolo cinguettante "cip, cip, ciiiiip,lo presi e miagolò. Grande imitatore! "Ma che razza di uccello sei?" :"canterino non senti?" "allora canta sta melodia a tutta la folla che aspetta di correre!"
Il canto inizio' , la melodia era talmente soave che calde lacrime cominciarono a solcare le Paffute guance fino ad inzuppare completamente anche il manoscritto.
"Si scioglie tutto!" Tranne la mia maglietta da corsa di color blu e il mio
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TIBET
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Re: GIOCO - Scriviamo una storia

Messaggio da TIBET »

Era un martedì, mi sono perso mentre andavo da una mia amica che non si capacitava di aver trovato una grande lucertola nel minestrone. Non sapevo come farla smettere di nuotare nel piatto che era tondo.
Improvvisamente ci accorgemmo di quanto poco poco minestrone era rimasto, ma per fortuna ci eravamo sbagliati.
Il fato ci aiutò, per fortuna. La lucertola annegò, presi il piatto e a malincuore lo rovesciai nella pattumiera ma nel fondo del piatto trovai spalmata una ditata di grasso, bruciato per giunta, al che il fratello della mia amata sorella, cioè mio fratello - quel bischero - decise che non si poteva continuare così e buttò tutto. Così prese la rincorsa, e con una capriola da circo equestre, lanciò fuori dalla finestra il piatto con risolutezza forse eccessiva, ma qualcosa andò storto ed il postino di passaggio si prese tutto in faccia e sputò un ranocchio.
"Ma che schifo!" - esclamò lo sventurato.
Nel frattempo in cucina, un topo con le orecchie grandi come padelle, stava trafficando nel ripiano inferiore della credenza, quando all'improvviso un gattone si avventò sulla ciotola dei cereali rimasta sul ripiano superiore incustodita.
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Improvvisamente, la centrale nucleare esplose con un fragoroso boato e la scodella saltò giù, rompendosi in mille pezzi. Tutti si nascosero sotto il letto della nonna...e trovarono una grande scatola.
Che sorpresa! Dentro, ben avvolto in un antico sudario si trovava un manoscritto con strane pagine! Sembravano fatte di carta pesta, ed erano tutte colorate e profumate, le lettere erano scritte con una calligrafia che sembrava di altri tempi.
Iniziando a leggere mi emozionai perchè mi resi subito conto che era stata scritta da Mario Setragno, un poeta forse incompreso ma molto ironico, che disquisiva di torte alla fragola, acido lattico, soglie, ripetute e lunghi, quanto il suo proverbiale intuito lavorativo.
Ma osservando attentamente , si resero conto quanto tapascione fosse,ma la voglia di diventare un Maratoneta era tanta che Mario pensò : vendo l'anima al primo che passa !!

Mentre stava pensando passò di lì un brutto ceffo,il suo nome "Il grande Rocco" faceva molta paura, ed anche il suo sguardo perso tra le folte sopracciglia modello Elio incuteva un certo timore reverenziale però alla fine non era affatto così. Mario si dileguò...

Nel frattempo, sotto la carta pesta si era intrufolato un usignolo cinguettante "cip, cip, ciiiiip,lo presi e miagolò. Grande imitatore! "Ma che razza di uccello sei?" :"canterino non senti?" "allora canta sta melodia a tutta la folla che aspetta di correre!"
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Ciao
Luigi

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corsamatta
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Re: GIOCO - Scriviamo una storia

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GabydiCorsa
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Re: GIOCO - Scriviamo una storia

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"Godetevi ogni secondo...perche' il primo fa ingrassare."
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Joe Mestizia
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Re: GIOCO - Scriviamo una storia

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TIBET
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Re: GIOCO - Scriviamo una storia

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Era un martedì, mi sono perso mentre andavo da una mia amica che non si capacitava di aver trovato una grande lucertola nel minestrone. Non sapevo come farla smettere di nuotare nel piatto che era tondo.
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Il fato ci aiutò, per fortuna. La lucertola annegò, presi il piatto e a malincuore lo rovesciai nella pattumiera ma nel fondo del piatto trovai spalmata una ditata di grasso, bruciato per giunta, al che il fratello della mia amata sorella, cioè mio fratello - quel bischero - decise che non si poteva continuare così e buttò tutto. Così prese la rincorsa, e con una capriola da circo equestre, lanciò fuori dalla finestra il piatto con risolutezza forse eccessiva, ma qualcosa andò storto ed il postino di passaggio si prese tutto in faccia e sputò un ranocchio.
"Ma che schifo!" - esclamò lo sventurato.
Nel frattempo in cucina, un topo con le orecchie grandi come padelle, stava trafficando nel ripiano inferiore della credenza, quando all'improvviso un gattone si avventò sulla ciotola dei cereali rimasta sul ripiano superiore incustodita.
"Ma che storia"...disse il topo, guardandolo con commiserazione; il gattone noncurante continuava a divorare i cereali senza nemmeno accorgersi del fumo che usciva dalle orecchie del cagnaccio ringhiante che avanzava correndo verso di lui.
Improvvisamente, la centrale nucleare esplose con un fragoroso boato e la scodella saltò giù, rompendosi in mille pezzi. Tutti si nascosero sotto il letto della nonna...e trovarono una grande scatola.
Che sorpresa! Dentro, ben avvolto in un antico sudario si trovava un manoscritto con strane pagine! Sembravano fatte di carta pesta, ed erano tutte colorate e profumate, le lettere erano scritte con una calligrafia che sembrava di altri tempi.
Iniziando a leggere mi emozionai perchè mi resi subito conto che era stata scritta da Mario Setragno, un poeta forse incompreso ma molto ironico, che disquisiva di torte alla fragola, acido lattico, soglie, ripetute e lunghi, quanto il suo proverbiale intuito lavorativo.
Ma osservando attentamente , si resero conto quanto tapascione fosse,ma la voglia di diventare un Maratoneta era tanta che Mario pensò : vendo l'anima al primo che passa !!

Mentre stava pensando passò di lì un brutto ceffo,il suo nome "Il grande Rocco" faceva molta paura, ed anche il suo sguardo perso tra le folte sopracciglia modello Elio incuteva un certo timore reverenziale però alla fine non era affatto così. Mario si dileguò...

Nel frattempo, sotto la carta pesta si era intrufolato un usignolo cinguettante "cip, cip, ciiiiip,lo presi e miagolò. Grande imitatore! "Ma che razza di uccello sei?" :"canterino non senti?" "allora canta sta melodia a tutta la folla che aspetta di correre!"
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Il fato ci aiutò, per fortuna. La lucertola annegò, presi il piatto e a malincuore lo rovesciai nella pattumiera ma nel fondo del piatto trovai spalmata una ditata di grasso, bruciato per giunta, al che il fratello della mia amata sorella, cioè mio fratello - quel bischero - decise che non si poteva continuare così e buttò tutto. Così prese la rincorsa, e con una capriola da circo equestre, lanciò fuori dalla finestra il piatto con risolutezza forse eccessiva, ma qualcosa andò storto ed il postino di passaggio si prese tutto in faccia e sputò un ranocchio.
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Improvvisamente, la centrale nucleare esplose con un fragoroso boato e la scodella saltò giù, rompendosi in mille pezzi. Tutti si nascosero sotto il letto della nonna...e trovarono una grande scatola.
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Da Ross
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Ma osservando attentamente , si resero conto quanto tapascione fosse,ma la voglia di diventare un Maratoneta era tanta che Mario pensò : vendo l'anima al primo che passa !!

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"Sereno è!" - gridò. Invece cominciò a
Quando il sole sorge, non importa se sei Greundzo oppure no:
l'importante è che cominci a correre...
(proverbio valdostano)
cit. www.greundzo.com
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Improvvisamente ci accorgemmo di quanto poco poco minestrone era rimasto, ma per fortuna ci eravamo sbagliati.
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"Ma che schifo!" - esclamò lo sventurato.
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Che sorpresa! Dentro, ben avvolto in un antico sudario si trovava un manoscritto con strane pagine! Sembravano fatte di carta pesta, ed erano tutte colorate e profumate, le lettere erano scritte con una calligrafia che sembrava di altri tempi.
Iniziando a leggere mi emozionai perchè mi resi subito conto che era stata scritta da Mario Setragno, un poeta forse incompreso ma molto ironico, che disquisiva di torte alla fragola, acido lattico, soglie, ripetute e lunghi, quanto il suo proverbiale intuito lavorativo.
Ma osservando attentamente , si resero conto quanto tapascione fosse,ma la voglia di diventare un Maratoneta era tanta che Mario pensò : vendo l'anima al primo che passa !!

Mentre stava pensando passò di lì un brutto ceffo,il suo nome "Il grande Rocco" faceva molta paura, ed anche il suo sguardo perso tra le folte sopracciglia modello Elio incuteva un certo timore reverenziale però alla fine non era affatto così. Mario si dileguò...

Nel frattempo, sotto la carta pesta si era intrufolato un usignolo cinguettante "cip, cip, ciiiiip,lo presi e miagolò. Grande imitatore! "Ma che razza di uccello sei?" :"canterino non senti?" "allora canta sta melodia a tutta la folla che aspetta di correre!"
Il canto inizio' , la melodia era talmente soave che calde lacrime cominciarono a solcare le paffute guance fino ad inzuppare completamente anche il manoscritto.
"Si scioglie tutto!" Tranne la mia maglietta da corsa di color blu e il mio paio di Montrail, ora è tutto un grandissimo casino!!!
Improvvisamente apparve Drupi, un guerriero Mongolo
"Sereno è!" - gridò. Invece cominciò a grandinare in maniera
PB:
21K:1:22:50('11) - 42K:2:59:49('12)
100K:8:57:38('18) - 6h:70,942*('20) *no Fidal
12h:121,724 km('16): 1° 12h Reggio Em.
24h:200,920 km('17)
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9 Colli Finisher 202 km ('18, '19)
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GabydiCorsa
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Re: GIOCO - Scriviamo una storia

Messaggio da GabydiCorsa »

Era un martedì, mi sono perso mentre andavo da una mia amica che non si capacitava di aver trovato una grande lucertola nel minestrone. Non sapevo come farla smettere di nuotare nel piatto che era tondo.
Improvvisamente ci accorgemmo di quanto poco poco minestrone era rimasto, ma per fortuna ci eravamo sbagliati.
Il fato ci aiutò, per fortuna. La lucertola annegò, presi il piatto e a malincuore lo rovesciai nella pattumiera ma nel fondo del piatto trovai spalmata una ditata di grasso, bruciato per giunta, al che il fratello della mia amata sorella, cioè mio fratello - quel bischero - decise che non si poteva continuare così e buttò tutto. Così prese la rincorsa, e con una capriola da circo equestre, lanciò fuori dalla finestra il piatto con risolutezza forse eccessiva, ma qualcosa andò storto ed il postino di passaggio si prese tutto in faccia e sputò un ranocchio.
"Ma che schifo!" - esclamò lo sventurato.
Nel frattempo in cucina, un topo con le orecchie grandi come padelle, stava trafficando nel ripiano inferiore della credenza, quando all'improvviso un gattone si avventò sulla ciotola dei cereali rimasta sul ripiano superiore incustodita.
"Ma che storia"...disse il topo, guardandolo con commiserazione; il gattone noncurante continuava a divorare i cereali senza nemmeno accorgersi del fumo che usciva dalle orecchie del cagnaccio ringhiante che avanzava correndo verso di lui.
Improvvisamente, la centrale nucleare esplose con un fragoroso boato e la scodella saltò giù, rompendosi in mille pezzi. Tutti si nascosero sotto il letto della nonna...e trovarono una grande scatola.
Che sorpresa! Dentro, ben avvolto in un antico sudario si trovava un manoscritto con strane pagine! Sembravano fatte di carta pesta, ed erano tutte colorate e profumate, le lettere erano scritte con una calligrafia che sembrava di altri tempi.
Iniziando a leggere mi emozionai perchè mi resi subito conto che era stata scritta da Mario Setragno, un poeta forse incompreso ma molto ironico, che disquisiva di torte alla fragola, acido lattico, soglie, ripetute e lunghi, quanto il suo proverbiale intuito lavorativo.
Ma osservando attentamente , si resero conto quanto tapascione fosse,ma la voglia di diventare un Maratoneta era tanta che Mario pensò : vendo l'anima al primo che passa !!

Mentre stava pensando passò di lì un brutto ceffo,il suo nome "Il grande Rocco" faceva molta paura, ed anche il suo sguardo perso tra le folte sopracciglia modello Elio incuteva un certo timore reverenziale però alla fine non era affatto così. Mario si dileguò...

Nel frattempo, sotto la carta pesta si era intrufolato un usignolo cinguettante "cip, cip, ciiiiip,lo presi e miagolò. Grande imitatore! "Ma che razza di uccello sei?" :"canterino non senti?" "allora canta sta melodia a tutta la folla che aspetta di correre!"
Il canto inizio' , la melodia era talmente soave che calde lacrime cominciarono a solcare le paffute guance fino ad inzuppare completamente anche il manoscritto.
"Si scioglie tutto!" Tranne la mia maglietta da corsa di color blu e il mio paio di Montrail, ora è tutto un grandissimo casino!!!
Improvvisamente apparve Drupi, un guerriero Mongolo
"Sereno è!" - gridò. Invece cominciò a grandinare in maniera strana! Cadeva nutella
"Godetevi ogni secondo...perche' il primo fa ingrassare."

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