Gilo ha scritto:Dopo un mesetto di utilizzo e una quindicina di uscite ho visto che il running index è abbastanza stabile, sempre compreso fra 62 e 67, premiando le uscite a ritmo blando.
Quello che mi lascia un po' perplesso sono le previsioni per le distanze, mooolto ottimistiche per la mezza maratona e fantascientifiche per la maratona.
Fanno tutti così, io ora ho Garmin e mi dice maratona 3'11. Tieni conto che ho fatto la mezza in 1h49 e la maratona se riuscissi al max fare 3h50
Il running index ha validità solo sulla previsione per la distanza a cui ci si sta preparando. Se mi alleno per fare i 5000 è normale che i tempi della maratona non sono attendibili come vero è il contrario.
Per mia esperienza il running index è utilissimo e veritiero e non deve essere valutato sulla singola uscita ma a lungo termine
Nel mio caso non è nemmeno ipotizzabile il tempo sulla maratona che sto preparando.
Tra l’altro pur avendo metodi diversi garmin e polar sballano entrambi.
Uno lo calcola durante la corsa l’altro a riposo. Il 50 garmin equivale al 55/56 polar
Purtroppo il running index, che sulla carta è un ottimo indicatore, da quanto ho capito può essere attendibile sulle previsioni in gara solo se si sta in una fascia media della popolazione in funzione dell'età e altri fattori di base.
Basta essere un po' fuori dalla media della popolazione, ad esempio avere una fcmax molto sopra o sotto la media, che le previsioni possono essere sottostimate o sovrastimimate.
Nonostante ciò se preso come dato relativo individuale è un dato ben indicativo dello stato di forma e in generale dello stato di salute. Ad esempio ho notato abbassamenti del valore a seguito di periodi di stop, anche per una banale influenza o nei giorni successivi a una donazione di sangue, riportando effettivamente il calo di ossigenazione muscolare dovuto al normale abbassamento del valore della emoglobina.
Bah, su running index ci sarebbe molto da dire.
Funzionava meglio il programmino che mi ero creato con excel che anche se non teneva conto della quota e quindi del tipo di percorso, condizioni climatiche, si basava sulla frequenza cardiaca media, distanza e tempo impiegato, restituendo una percentuale più o meno reale in un percorso pianeggiante. Riuscendo quindi a capire se la prestazione migliorava o peggiorava.
Non è possibile che a seconda dell'andatura che viene fatta, il running index cambia ... e non di poco.
Se decido di fare una seduta quasi a ritmo gara o una seduta blanda, non posso avere due valori diversi tipo, 51 se corro forte o 67 se corro piano. Il running index dovrebbe stabilire la performance dell'atleta indipendentemente dall'andatura che si vuol fare. In sostanza, se faccio una maratona in 3:30 il running index è 56/58, ma non posso avere valori durante gli allenamenti molto più alti come 67 se faccio dei lunghissimi o 51 se corro a ritmo gara.
Comunque mentre ci si allena, molto meglio il test di Yasso per prevedere i tempi sulla mezza maratona o maratona. Non so voi, ma con me ha funzionato.