Eccoci qua, a fare il punto per la mia
seconda mezza:
Prequel: dopo la grandissima esperienza di Firenze il 3 aprile con quel tempone da 1h33'46'', mi sono probabilmente adagiato, rilassato, svaccato...nel frattempo si è laureata
la mia fidanzata, quindi pranzi cene e aperitivi
, poi ho preso un cucciolo di Jack Russell (
che stamattina ha spopolato nel pre- e nel post- gara!)...e insomma, non mi sono allenato benissimo. Aggiungiamoci il poco riposo degli ultimi 10 giorni, le due ultime nottate non proprio da atleta
e....eccoci al via.
La corsa: parto nelle prime file, proprio per essermi trovato bene a Firenze, ma mi sento contratto da subito, cerco di andare via fluido, non mi faccio trascinare dai molti che mi sorpassano, provo a prendere un ritmo da 1h35'...e se poi si va sotto, tanto meglio...siamo solo al secondo chilometro che già comincia un dolore sordo alla bocca dello stomaco, sembra fame, ma non lo è...rallento, cerco di controllare il ritmo, non ci riesco, usciamo sulla circonvallazione dopo poco ed ecco il vento...pieno, dritto, in faccia...mi faccio coraggio, capisco che sarà dura...rientriamo in città, ancora non presagisco appieno il dramma che sta maturando...decido di fare con calma tutti i ristori, fanculo al PB e pensiamo alla salute...100 mt al ristoro, rallento, mi si ingolfano davanti...voglio un tè...ma mi ritrovo con in mano una fetta di limone!!! Argh!! Troppo tardi per tornare indietro, mi scappano i palloncini dell'ora e trentacinque sennò, mi rifarò al prossimo penso...le gambe sono dure, non vado...rallento ancora....arrivano i 10K, ancora vento...."mi ritiro!" penso....è un Calvario...lo penserò ancora ad ogni passaggio fino ai 20K...è una sofferenza atroce, immane...mi sorpassano tutti, tutti, tutti...decido di camminare dopo i 18K per 50 metri ogni chilometro...ai 20K mi sorpassa corricchiando uno veloce davvero, mi chiama con se, ha una contrattura, io sono oltre l'incubo...mi dice "arriviamo insieme, andiamo che facciamo un finalone"...conosco così Graziano...ripartiamo davvero, allungo anche la falcata...ogni metro è dolore ma manca poco...500...il Ponte....300....Viale Piave...mi manda avanti, io lo faccio ripassare...tutti vedono che siamo stremati, parte forte l'applauso, partono i brividi: di freddo, di gioia...chiudiamo insieme, ci abbracciamo forte sul traguardo, lo ringrazio, ci salutiamo...ho le lacrime agli occhi, le trattengo...aspetto giusto di fare 5 metri fuori dalla calca, trovo una macchina, mi ci appoggio con tutto il corpo, e lascio che finalmente scorrano calde a lavarmi le guance...1h46'più o meno, 13' più di Firenze...la rabbia è cmq sopraffatta dalla gioia per la fine della sofferenza...vado via sotto un cielo di piombo, pesante come le gambe che mi portano e che oggi mi hanno tradito...