Coronavirus - Notizie ed aggiornamenti - 3

[filcarl]

Anch'io snowboard e anch'io d'accordo sull'impossibilità di far rispettare il distanziamento .
Ma vi immaginate le code agli impianti, le funivie che ormai ci sono di tutte le dimensioni e capienze, solo sulle seggiovie si riuscirebbe.
Se aprissero dovrebbero farlo con capienze ridottissime che non so se giustificherebbero l'apertura.
Poi, come in tutto il resto, bisognerebbe anche vedere quanto farebbero rispettare queste riduzioni.
Proprio in gennaio 2020, a Madonna di Campiglio, io e mia figlia ci siamo presi un virus intestinale trasmessoci con molta probabilità da qualcuno in funivia.

[Stef83]

Rispettare il distanziamento sugli impianti allo stato attuale è impossibile, se anche riduci fortemente la capienza si formerebbero delle code infinite in cui il distanziamento va comunque a farsi benedire. Teoricamente si potrebbe pensare di contingentare gli skipass o comunque l’accesso alle piste, ma credo che sarebbe ad un numero talmente basso che economicamente sarebbe insostenibile, per non parlare di come gestire questo contingentamento dal punto di vista pratico. Per quanto mi piaccia sciare e non vorrei far perdere a mio figlio un anno di pratica, al momento temo sia troppo a rischio.

Poi certo la montagna non è solo piste e impianti, c’è lo sci alpinismo, il fondo, le ciaspole ecc. e per questi non ci sono problemi di distanziamento. Però sono una minoranza, e dal punto di vista economico non risolvi molto. Poi anche per questi utenti della montagna c’è comunque il tema della ricettività e ristorazione: aprire queste attività potrebbero costituire un bel rischio. Dall’altra parte, c’è chi ad esempio fa fondo e ha la seconda casa in montagna: buon per lui, ma nessuno degli operatori economici, e temo di conseguenza delle istituzioni, si preoccuperà di lui, spero almeno gli lascino fare tutto.

[oscar56]

Purtroppo è così, come del resto le nostre gare, gli assembramenti sono inevitabili. Vedo comunque sempre al parco gruppetti di runner e caminatori attaccati e senza mascherina quando si dovrebbe correre preferibilmente in solitaria e per rispetto alzare la mascherina se ci si incoccia troppo vicini.

[Loorenz]

Anche a parer mio non è tanto igienico aprire i comprensori sciistici.
Ma dalla Svizzera dicono che apriranno regolarmente e che gli Italiani sono i benvenuti...

[daffi]

noi frequentiamo molto la Svizzera, abbiamo una roulotte fissa in Engadina, dove spero di andare dopo Natale... ah, detto per inciso, nessuno di noi in famiglia sci in pista (tantomeno in Engadina visto quanto costa ), ma frequentiamo molto la montagna in inverno, per camminare, fare scialpinismo, o anche solo goderci un po' la neve.
Mi pare davvero svilente ridurre la montagna invernale allo sciare in pista, vietare alle persone di andare in montagna perchè si da per scontato che la gente in montagna ci vada per lo sci in pista...
Poi - coronavirus a parte - sarebbe anche ora che si facesse un ragionamento su quanto ha senso mantenere certi comprensori sciistici, e magari proporre un turismo invernale diverso.

[giokaos]

Bravo daffi! Quanto hai ragione! I comprensori sciistici sono uno scempio

[Arla]

Eh...
Quanti punti di vista, come sempre!
A prescindere da chi non riesce a fare a meno di sciare e non saprebbe rispettare le regole, categoria che non tengo neanche in conto, ci sono tanti altri fattori che rendono complicata la scelta...
Gli altri Paesi che aprono (e io, sarò illiberale, ma farei fare una bella quarantena di 15 giorni in rientro a chi dovesse decidere di andare in Svizzera, Slovenia etc a sciare, così gli passa la voglia...), chi lavora nel settore e nell'indotto, chi vorrebbe legittimamente farsi una ciaspolata lontano dal casino...
Come sempre chi dice "pensano alle vacanze sulla neve con 700 morti al giorno" semplifica troppo, è un problema reale che avrà grosse conseguenze economiche!
Ma intanto nessuno si scandalizza per le migliaia di persone ammassate in zona rossa per la morte di un calciatore, quindi sono sempre più convinta che la maggioranza dei cittadini, politici e informatori di questo Paese siano talmente lontani dal mio modo di ragionare che ormai per me sia meglio vivere alla giornata cercando di evitare di rovinarmi il fegato!

[Marijus]

Sbagliato che sia..
anche chi dice che la gente si è ammassata per la morte di “un calciatore” semplifica troppo.

[Stef83]

noi frequentiamo molto la Svizzera, abbiamo una roulotte fissa in Engadina, dove spero di andare dopo Natale... ah, detto per inciso, nessuno di noi in famiglia sci in pista (tantomeno in Engadina visto quanto costa ), ma frequentiamo molto la montagna in inverno, per camminare, fare scialpinismo, o anche solo goderci un po' la neve.
Mi pare davvero svilente ridurre la montagna invernale allo sciare in pista, vietare alle persone di andare in montagna perchè si da per scontato che la gente in montagna ci vada per lo sci in pista...
Poi - coronavirus a parte - sarebbe anche ora che si facesse un ragionamento su quanto ha senso mantenere certi comprensori sciistici, e magari proporre un turismo invernale diverso.

Sono totalmente d’accordo con te, e infatti la seconda parte del mio post parlava di questo. Purtroppo però, nella stragrande maggioranza dei casi, media e istituzioni (in Italia ma forse ancor di più in Svizzera e in Austria) parlano oggi del “problema montagna” non perché gliene freghi davvero qualcosa della montagna in sè, ma perché ci sono in ballo gli interessi (anche legittimi per carità) di albergatori, ristoratori, gestori di impianti e di tutti quelli che vivono sul classico sci su pista. E, visto l’indotto, dal punto di vista economico e sociale sono anche preoccupazioni sensate: non si parla ovviamente solo di grandi investimenti ma anche di lavoratori stagionali e quant’altro.

In sostanza non si sta facendo una battaglia se permettere o meno di fare sci alpinismo a uno che ha un suo alloggio e va in giro da solo con le pelli, o a te di fare la tua vacanza solitaria in roulotte. Si sta discutendo se è possibile o no far funzionare il circo dello sci. Secondo me no. Temo che persone come te o lo sci alpinista di cui sopra ci possano rimettere (come è successo a noi runner in primavera) solo perché al centro dell’attenzione.

[Hystrix]

Il fatto è che chi ha casa (o roulotte) e mangia la maggior parte delle volte a casa, se non va nemmeno a sciare non alimenta, se non parzialmente, l’odierno sistema economico montano. Il turismo (in particolar mondo quello legato allo sci), inizialmente assimilato dai “montanari” come attività integrativa, nel tempo ha incominciato a sostituire le diverse realtà lavorative che caratterizzavano le comunità alpine. Dagli anni Sessanta è diventato una vera e propria monocoltura, trasformando definitivamente la struttura socio-ambientale delle montagne.
E quindi il problema viene visto come circoscritto al "circo" degli sciatori