Ieri sera ho fatto alcuni Km con un amico maratoneta.
Io avevo delle ripetute veloci da 1min
Alla fine il mio amico mi dice che secondo lui punto troppo il tallone nella corsa veloce e questo tende un po' a stoppare il passo.
Inoltre dice che spingo male e non "scalcio a sufficienza" .
Non essondomi mai visto alla specchio mentre corro vi chiedo se ci sono video o tutorial che possano aiutarmi a correggere questa mia "postura".
molto interessante anche il discorso legato alle scarpe "minimaliste" e appoggio di meso-piede.
Io mi ci sono interessato perche il mio medico sportivo, dopo infortunio, mia ha chiaramente fatto capire che se voglio continuare a correre, per il mio problema, non posso andare avanti di tallone.
molto interessante anche il confronto fra top e recreational runners nei filmati della catena di runblogger che puoi trovare su youtube.
poi riguardo le scarpe ed altri argomenti, anche il suo sito è molto interessante.
Guardando l'ultimo video, nella seconda parte quella che propone l'approccio corretto, in passi sono più corti, l'appoggio è praticamente piatto e non di tallone e il runner sembra scalciare molto di più (il piede che "rimane dietro" sembra prepararsi a scattare in avanti salendo molto più in alto che nel primo esempio di corsa). Secondo voi è facile passare ad una tecnica di corsa tipo il secondo esempio partendo dal primo esempio, che è pari pari come corro io?
Lo chiedo, specialmente a Dovedavide che mi sembra abbia molta esperienza, perchè sono fermo per tentare di "curare" una tendinosi, una fascite (allo stesso piede) e una tallonite all'altro e prevedo che dovrò modificare la mia tecnica con l'appoggio di tallone che ho usato fino ad ora.....
fidati, non ho esperienza, devo cambiare anch'io, perché l'unica certezza è che prima o poi il mio infortunio salterà fuori un'altra volta.
Per quello che mi ha detto il dottore, ci vorra tempo, gradualità e moooolto lavoro.
Prima di tutto perche mi piaceva correre, per correre, senza pensare al tallone, passo lungo o corto, mi piaceva correre per fare km anche seguendo tabelle.
Ora come il cambiamento richiede anche adattare il corpo a nuovi sforzi (se il tallone/scarpa non fa piu da ammortizzatore lo devono fare piede, tendini, polpaccio), quindi serve: gradualità, lavori tecnici e magari rinunciare a qualche km.
Per me il secondo punto è quello che mi incuriosisce di piu, perché era quello che piu trascuravo, anche perche, essendo appunto "lavoro" non mi da quel senso di liberta che cerco nella corsa.
Altro punto di rinuncia, per me, gli obbiettivi. Li devo ridimensionare e questo mi sembra un colpo d'arresto, ma mi sono fatto una ragione.
Ma non c'è scelta, o torno a stare fermo o continuo di tallone col rischio di fermarmi nuovamente perché ci tengo cmq un po agli obbiettivi, o vado di tallone con obbiettivi ridotti. O cambio (e questo è gia un obbiettivo in se), magari m'infortuno, magari in un modo diverso, o va tutto liscio e piu avanti posso ambire ad obbiettivi piu importanti.
Per riassumere, la prima via l'ho percorsa e sembra che sono arrivato in fondo, sono curioso di vedere a che risultati mi portera la seconda strada e questo mi fa capire che ho gia deciso di come andare avanti.
Per il poco che ho praticato, non direi sia difficile, ma devi essere piu "centrato" su di te, attento a come corri, perche un'abitudine di cosa no si cambia in un giorno.
Sarei curioso anch'io di sentire di esperienze, positive o negative, di chi ha provato a fare la transizione.
Purtroppo dopo il mio infortunio a luglio non ho più potuto/osato correre con scarpe minimaliste dato che non ho ancora recuperato totalmente la mobilità del piede, ma posso dire che in 2-3 mesi di uso regolare mi veniva abbastanza naturale l'appoggio piatto e persino la corsa sull'avvampiede, che però bisogna praticare con cautela per non stancare i tendini. Però alternare durante un'uscita lunga secondo me riduceva la fatica percepita alla fine.
Mi stava anche leggermente correggendo la pronazione. Non vedo l'ora di poter rimettere scarpe che aiutano il piede a trovare la propria stabilità e che fanno sfruttare al meglio la dinamica del movimento di corsa
"When you run on the earth and run with the earth, you can run forever." "Ci sarà forse un giorno in cui mollare, ma di certo non è oggi." "Come nella vita...mai mollare ne avere troppa fretta." - Miro 69
Quindi secondo te Barbara l'appoggio "piatto" sforza maggiormente i tendini? E quali, tendini d'Achille? Per come sono messo con il sx, forse devo stare moooolto attento, altrimenti invece di riprendere smetto definitivamente di correre. Sono un bel po' confuso.....
Con l'appoggio piatto no, non mi sembra che ci sia tanta differenza, è per la corsa sull'avvampiede che bisogna stare molto attenti perché è veramente un movimento molto diverso, sollecita tantissimo il polpaccio e i tendini.
Non ho mai avuto problemi col tendine d'Achille, adesso come ho detto sono passati un po' di mesi dalle mie ultime esperienze ma ricordo tensioni più che altro sui tendini peronei (che ho un po' sensibili, magari qualcun'altro di meno!).
"When you run on the earth and run with the earth, you can run forever." "Ci sarà forse un giorno in cui mollare, ma di certo non è oggi." "Come nella vita...mai mollare ne avere troppa fretta." - Miro 69
vi chiedo se ci sono video o tutorial che possano aiutarmi a correggere questa mia "postura".
ma ricordo tensioni più che altro sui tendini peronei (che ho un po' sensibili, magari qualcun'altro di meno!).