Esercitazioni tecniche per la corsa ovvero skip & Co.
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Re: Esercitazioni tecniche per la corsa ovvero skip & Co.
Atterrare sotto il bacino o sotto le spalle, come prescritto dal 'natural running' pensiero, credo sia possibile fino ad una certa velocità. Se i campioni elencati da Lucaliffo fossero stati fotografati durante la corsa lenta probabilmente avrebbero una corsa più secondo i canoni natural.
Con l' aumentare della velocità aumenta la frequenza e anche il compasso si apre e si atterra più davanti e più di tallone. Questo è quello che capita a me e mi sembra succeda a tanti altri.
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Re: R: Esercitazioni tecniche per la corsa ovvero skip & Co.
Grazie Luc per il tuo gratuito parere di esperto di settore.
Ce ne fossero thread così costruttivi, ce ne fossero preparatori atletici a disposizione "a gratis" senza religione ma basati su studi e fatti realmente accaduti.
Inserirò settimanalmente e lontano da carichi importanti le andature riportate da Luc e il modo di esecuzione.
Anche io corro di avampiede ma non nego che un po di tallone e 30" meno li butti via
Topatalk is back!
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Re: R: Esercitazioni tecniche per la corsa ovvero skip & Co.
Secondo me l'errore è sempre nel considerare il dato assoluto del primo contatto a terra: è il momento di carico importante che conta. Sul primo appoggio a seconda del fondo, della scarpa e di alcuni dati fisici si può vedere di tutto. Personalmente a me capita il contrario di quanto capita a te, in velocità: l'appoggio si sposta lievemente più sull'avampiede e il compasso si apre all'indietro. Nel mio caso c'è da dire che sono lievemente brevilineo (lavoro a frequenze più alte rispetto alla media degli appoggi dei runner) e bisognerebbe anche valutare l'effettiva mobilità di bacino (anche se è un elemento su cui sto lavorando e che, peraltro, i preatletici aiutano a sviluppare)eric radis ha scritto:Atterrare sotto il bacino o sotto le spalle, come prescritto dal 'natural running' pensiero, credo sia possibile fino ad una certa velocità. Se i campioni elencati da Lucaliffo fossero stati fotografati durante la corsa lenta probabilmente avrebbero una corsa più secondo i canoni natural.
Con l' aumentare della velocità aumenta la frequenza e anche il compasso si apre e si atterra più davanti e più di tallone. Questo è quello che capita a me e mi sembra succeda a tanti altri.
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Re: Esercitazioni tecniche per la corsa ovvero skip & Co.
@Eric_radio: premesso che è possibile che sia così come dici (anche se su Tirunesh Dibaba non capisco come due video di 2 minuti l'uno -sottotitolati da un noto coach- possano essere smentiti da qualche fotogramma preso qua e là... secondo il metodo dei fotogrammi potrei facilmente dimostrare che Tirunesh Dibaba vola), la discussione accademica sui campioni è interessante ma ahimè poco applicabile ai tapascioni come noi (ok, come me e Tomasz
).
Nonostante i toni imho sbagliati di questo thread, ritengo molto interessante la discussione sul gesto tecnico della corsa, dato che spesso sento parlare di corretto gesto tecnico senza entrare nei dettagli, come se fosse un dogma noto a tutti su cui non è il caso di approfondire.
Dicevo, per i campioni le dinamiche dell'impatto a terra sono diverse rispetto a noi dopolavoristi tapascioni, dato che (oltre ad una forza molto maggiore delle caviglie, legamenti e tendini) loro passano quasi un terzo del tempo a contatto col terreno rispetto a noi, ad ogni passo.
Perchè io li vedo i nostri elite come corrono e so che mi autodistruggerei se provassi ad avere (faccio un esempio) la tecnica di Cuneaz senza avere la sua forza e leggerezza.
Diciamo che preferisco guardare a modelli più "umani" e per me più avvicinabili, come ad esempio Krupicka (che riesce a correre a velocità umane per ore e ore, a me basterebbe fare quello che fa lui per due o tre ore e sarei già felicissimo).
Dicevo, può anche essere che sia come dici tu, ma a me accade l'opposto, cioè all'aumento della velocità l'appoggio si sposta leggermente in avanti e al diminuire (diciamo corsa lenta o anche rigenerante) si sposta verso il mesopiede fino a diventare quasi un appoggio "di piatto", con tallone e avanpiede che toccano terra quasi contemporaneamente.

Nonostante i toni imho sbagliati di questo thread, ritengo molto interessante la discussione sul gesto tecnico della corsa, dato che spesso sento parlare di corretto gesto tecnico senza entrare nei dettagli, come se fosse un dogma noto a tutti su cui non è il caso di approfondire.
Dicevo, per i campioni le dinamiche dell'impatto a terra sono diverse rispetto a noi dopolavoristi tapascioni, dato che (oltre ad una forza molto maggiore delle caviglie, legamenti e tendini) loro passano quasi un terzo del tempo a contatto col terreno rispetto a noi, ad ogni passo.
Perchè io li vedo i nostri elite come corrono e so che mi autodistruggerei se provassi ad avere (faccio un esempio) la tecnica di Cuneaz senza avere la sua forza e leggerezza.
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Dicevo, può anche essere che sia come dici tu, ma a me accade l'opposto, cioè all'aumento della velocità l'appoggio si sposta leggermente in avanti e al diminuire (diciamo corsa lenta o anche rigenerante) si sposta verso il mesopiede fino a diventare quasi un appoggio "di piatto", con tallone e avanpiede che toccano terra quasi contemporaneamente.
La migliore preparazione per domani è fare il tuo meglio oggi (H. Jackson Brown Jr)
http://www.strava.com/athletes/4260305
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Re: R: Esercitazioni tecniche per la corsa ovvero skip & Co.
Questo discorso è interessante, anche perché la corsa di fondo (che è quella che secondo alcune teorie evoluzionistiche appartiene all'essere umano) ha una dinamica diversa dai ritmi molto spinti. Ovviamente vanno allenate tutte le fasce di velocità, su questo non si discute, ma è ovvio che ci siano adattamenti alla velocità relativa. Quanto a Krupicka concordo in linea si massima, ma ricordiamoci che viene dall'atletica giovanile anche lui e che usa tanto le scarpe a drop 4 mm che le 8 mm con suola protettive, sempre con una buona efficacia (ci sono ragazzini come Kilian Jornet che non si schiodano quasi mai da scarpe da 4 mm molto sensibili).almandelli ha scritto:@Eric_radio: premesso che è possibile che sia così come dici (anche se su Tirunesh Dibaba non capisco come due video di 2 minuti l'uno -sottotitolati da un noto coach- possano essere smentiti da qualche fotogramma preso qua e là... secondo il metodo dei fotogrammi potrei facilmente dimostrare che Tirunesh Dibaba vola), la discussione accademica sui campioni è interessante ma ahimè poco applicabile ai tapascioni come noi (ok, come me e Tomasz).
Nonostante i toni imho sbagliati di questo thread, ritengo molto interessante la discussione sul gesto tecnico della corsa, dato che spesso sento parlare di corretto gesto tecnico senza entrare nei dettagli, come se fosse un dogma noto a tutti su cui non è il caso di approfondire.
Dicevo, per i campioni le dinamiche dell'impatto a terra sono diverse rispetto a noi dopolavoristi tapascioni, dato che (oltre ad una forza molto maggiore delle caviglie, legamenti e tendini) loro passano quasi un terzo del tempo a contatto col terreno rispetto a noi, ad ogni passo.
Perchè io li vedo i nostri elite come corrono e so che mi autodistruggerei se provassi ad avere (faccio un esempio) la tecnica di Cuneaz senza avere la sua forza e leggerezza.
Diciamo che preferisco guardare a modelli più "umani" e per me più avvicinabili, come ad esempio Krupicka (che riesce a correre a velocità umane per ore e ore, a me basterebbe fare quello che fa lui per due o tre ore e sarei già felicissimo).
Dicevo, può anche essere che sia come dici tu, ma a me accade l'opposto, cioè all'aumento della velocità l'appoggio si sposta leggermente in avanti e al diminuire (diciamo corsa lenta o anche rigenerante) si sposta verso il mesopiede fino a diventare quasi un appoggio "di piatto", con tallone e avanpiede che toccano terra quasi contemporaneamente.
Però quando facciamo questi paragoni ricordiamo anche che una cosa è correre su fondi variabili con appoggi sempre diversi e pendenze molto variabili, un'altra è correre su asfalto e tartan, con appoggi spesso molto simili e possibilità di sviluppare alte velocità con una prevalenza di lavoro elastico.
A tal proposito oltre ai preatletici che trovo utilissimi, io trovo altrettanto fondamentali, se non ci sono problemi fisici, allenamenti su fondo trail con grossi cambi di pendenza corribili e non e pezzi tecnici: il lavoro per il core, il lavoro ampio delle articolazioni ed il lavoro dei piedi aiutano anche nella corsa su strada
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Re: R: Esercitazioni tecniche per la corsa ovvero skip & Co.
Sono sempre stato contrario ad equiparare i top runner agli amatori e lo sarò sempre, perchè fanno praticamente due gesti atletici diversi.
Tranne rare eccezioni i top runner hanno una tecnica di corsa che, al di là di come avviene il primo contatto al terreno (che può variare in base alla velocità, momento della corsa, stanchezza, ecc ecc) la maggior parte degli amatori si sogna di notte.
Considero i principi base del natural running utili a un amatore (lo sono stati molto per me), soprattutto per chi, come me, non ha un allenatore e una squadra (ricordo che moltissimi di noi manco vanno al campo di atletica...) perchè ti fanno migliorare alcuni aspetti che per un atleta di livello sono scontati.
Ora, io vorrei capire una cosa. Ma devvo vorrei capirla, senza polemica o altro, vorrei semplicemente sapere cosa ne pensate.
Qui sotto metto una foto di un amatore veloce (arrivo dei 10km di castel rozzone in 34 e rotti). Uso volutamente un amatore veloce per evitare che si dica che in questo modo corrono solo i tapascioni, vi assicuro che se guardate le foto degli arrivi di sta corsa (come ovviamente delle altre) ce ne sono a decine che cororno così (nella stessa foto dietro in maglia azzurra altro esempio)
Quello che non mi è chiaro è se secondo voi abbia senso fare lavori che portino chi adotta questa meccanica di corsa molto diffusa tra gli amatori (bacino non ruotato in avanti, busto eretto e gamba tesa in avanti) a modificarla/migliorarla oppure no.

Tranne rare eccezioni i top runner hanno una tecnica di corsa che, al di là di come avviene il primo contatto al terreno (che può variare in base alla velocità, momento della corsa, stanchezza, ecc ecc) la maggior parte degli amatori si sogna di notte.
Considero i principi base del natural running utili a un amatore (lo sono stati molto per me), soprattutto per chi, come me, non ha un allenatore e una squadra (ricordo che moltissimi di noi manco vanno al campo di atletica...) perchè ti fanno migliorare alcuni aspetti che per un atleta di livello sono scontati.
Ora, io vorrei capire una cosa. Ma devvo vorrei capirla, senza polemica o altro, vorrei semplicemente sapere cosa ne pensate.
Qui sotto metto una foto di un amatore veloce (arrivo dei 10km di castel rozzone in 34 e rotti). Uso volutamente un amatore veloce per evitare che si dica che in questo modo corrono solo i tapascioni, vi assicuro che se guardate le foto degli arrivi di sta corsa (come ovviamente delle altre) ce ne sono a decine che cororno così (nella stessa foto dietro in maglia azzurra altro esempio)
Quello che non mi è chiaro è se secondo voi abbia senso fare lavori che portino chi adotta questa meccanica di corsa molto diffusa tra gli amatori (bacino non ruotato in avanti, busto eretto e gamba tesa in avanti) a modificarla/migliorarla oppure no.

Ultima modifica di Marcos il 3 nov 2014, 10:54, modificato 1 volta in totale.
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21k 1h22’25” (Brescia Half Marathon 10/03/19)
42k 2h58’46” (Maratona di Reggio Emilia 08/12/19)
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Re: Esercitazioni tecniche per la corsa ovvero skip & Co.
Mi sembra che corra bene questo amatore. Mi sembra che abbia il bacino ben saldo e che sia muscolarmente proporzionato. Cosa si dovrebbe cambiare?
Hai fatto firmare il consenso al trattamento dei dati personali al podista in questione?
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Re: Esercitazioni tecniche per la corsa ovvero skip & Co.
Sono foto su un sito pubblico, dici che serve il consenso ?
faccio un lavoro di "taglio e cucito" per evitare il problema.
EDIT: Fatto, così non dovrebbero esserci problemi di privacy spero.
faccio un lavoro di "taglio e cucito" per evitare il problema.

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Re: Esercitazioni tecniche per la corsa ovvero skip & Co.
Ho paura che andiamo off topic... La tematica del appoggio e atterraggio si discute qui http://runningforum.it/viewtopic.php?f=28&t=12673
Un'altra discussione interessantissima e stimolante.
Mi rendo conto che non si può sezionare i vari aspetti del allenamento podistico. Non ai "nostri" livelli tapasciosi. Ci vuole del studio alla base, biomeccanica o fisiologia per esempio. Appoggio, atterraggio, passo, cardiovascolarizzazione fanno tutt'uno.
Però per uno come me, un semplice artigiano del marmo, tutti questi post sono più che illuminanti.
Un'altra discussione interessantissima e stimolante.
Mi rendo conto che non si può sezionare i vari aspetti del allenamento podistico. Non ai "nostri" livelli tapasciosi. Ci vuole del studio alla base, biomeccanica o fisiologia per esempio. Appoggio, atterraggio, passo, cardiovascolarizzazione fanno tutt'uno.
Però per uno come me, un semplice artigiano del marmo, tutti questi post sono più che illuminanti.
Re: Esercitazioni tecniche per la corsa ovvero skip & Co.
@tomasz in effetti la discussione è molto interessante compresi i video menzionati , mi chiedo se chi come me ha difficoltà di coordinazione può affrontare da solo l'esecuzione degli esercizi proposti con il rischio magari da fare male e ottenere risultati controproducenti...