Cronaca della bandelletta: da diagnosi a cura
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Re: Cronoca della bandelletta: da diagnosi a cura
Nonostante le difficoltà economiche decido di provare a vedere il parere di un altro medico molto conosciuto in città per la sua bravura e per collaborazioni con società sportive. Alla visita mi dice che ho il condilo femorale molto sporgente, e che la bandelletta passandoci sopra si infiamma. Accenna a una operazione per ridurre la sporgenza ossea ma la sconsiglia fortemente, mi prescrive invece 5 sedute di tecar e infine un piccolo intervento chiamato prp se non sbaglio. Preleva delle piastrine dal mio braccio, le centrifuga e le inietta sulla bandelletta. Ciò dovrebbe consentire la "cicatrizzazione" della bandelletta... Il totale delle cure prescritte è vicino ai 500 euro, per cui devo al momento rinunciare a qualcosa sull'arredamento della casa, ma spero sia la soluzione definitiva a questo inferno. Due consigli di voglio invece chiedere a voi, sperando di poter iniziare a marzo una corretta attività sportiva, potrebbe avere senso iniziare con delle uscite in bicicletta anziché di corsa? Inoltre, meglio corsa su asfalto o su sterrato? Considerate che purtroppo gli unici percorsi a portata sono entrambi sali scendi, uno però asfaltato e l'altro sterrato, quest'ultimo con meno sali scendi e facilmente evitabili limitandosi a percorrerne solo una parte. In alternativa c'è un percorso pianeggiante, ma completamente asfaltato... Voi che dite? Grazie a chi vorrà darmi risposta a questi quesiti.
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Re: Cronoca della bandelletta: da diagnosi a cura
Gabpie scusa il fastidio lo senti camminando o solo facendo scale o dislivelli?
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Re: Cronoca della bandelletta: da diagnosi a cura
devi sentire tu quand'è il momento per la ripartenza. diciamo che mentre sei in moto, appena accenna il dolore, ti devi fermare. sii cautelativo. se non si corre, si fa altro, non c'è solo quello al mondobobo1893 ha scritto:Nonostante le difficoltà economiche decido di provare a vedere il parere di un altro medico molto conosciuto in città per la sua bravura e per collaborazioni con società sportive. Alla visita mi dice che ho il condilo femorale molto sporgente, e che la bandelletta passandoci sopra si infiamma. Accenna a una operazione per ridurre la sporgenza ossea ma la sconsiglia fortemente, mi prescrive invece 5 sedute di tecar e infine un piccolo intervento chiamato prp se non sbaglio. Preleva delle piastrine dal mio braccio, le centrifuga e le inietta sulla bandelletta. Ciò dovrebbe consentire la "cicatrizzazione" della bandelletta... Il totale delle cure prescritte è vicino ai 500 euro, per cui devo al momento rinunciare a qualcosa sull'arredamento della casa, ma spero sia la soluzione definitiva a questo inferno. Due consigli di voglio invece chiedere a voi, sperando di poter iniziare a marzo una corretta attività sportiva, potrebbe avere senso iniziare con delle uscite in bicicletta anziché di corsa? Inoltre, meglio corsa su asfalto o su sterrato? Considerate che purtroppo gli unici percorsi a portata sono entrambi sali scendi, uno però asfaltato e l'altro sterrato, quest'ultimo con meno sali scendi e facilmente evitabili limitandosi a percorrerne solo una parte. In alternativa c'è un percorso pianeggiante, ma completamente asfaltato... Voi che dite? Grazie a chi vorrà darmi risposta a questi quesiti.
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@bobo1893 il fastidio lo sento solo quando devo mettermi in moto da sdraiato (per esempio dal letto o dal divano) e parzialmente anche salendo le scale (scendendo non mi pare). Considera che il fastidio lo avverto a muscoli freddi nel post corsa ma, per esempio, non lo sento già più nel giorno seguente...speriamo che ció sia indice di una lenta guarigione!
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Re: Cronoca della bandelletta: da diagnosi a cura
buonasera due settimane fa durante una corsa domenicale di 17 km sento un leggero fastidio alla parte esterna del ginocchio destro, li per li non do importanza, poi mi fermo per bere e mi ritrovo non più in grado di piegare il ginocchio, con un dolore acuto alla parte esterna del ginocchio. Il medico di famiglia mi ha diagnosticato un semplice affaticamento guaribile in 15 gg e mi prescrive degli antiinfiammatori che in 1 gg mi fanno passare completamente il dolore. Oggi dopo due settimane e nessun dolore riprendo con un piccolo allenamento di 4 km e dal secondo km ricomincio a sentire il dolore seppur in minore intensita, dopo l'allenamento il dolore aumenta in particolare nello scendere le scale.
Secondo voi questo dolore alla parte esterna del ginocchio è sintomo della bandelletta o devo ipotizzare un problema al menisco? domani andrò comunque da un medico specializzato ma chiedo anche a voi in quanto da quello che ho capito la bandelletta è un risentimento muscolalere (?) e dovrebbe farmi male la parte laterale della coscia vicino al ginocchio mentre a me fa male proprio l'osso del ginocchio e non percepisco alcun dolore comprimendo il muscolo della coscia anche a ridosso dell'articolazione.
HELP!!!!
Secondo voi questo dolore alla parte esterna del ginocchio è sintomo della bandelletta o devo ipotizzare un problema al menisco? domani andrò comunque da un medico specializzato ma chiedo anche a voi in quanto da quello che ho capito la bandelletta è un risentimento muscolalere (?) e dovrebbe farmi male la parte laterale della coscia vicino al ginocchio mentre a me fa male proprio l'osso del ginocchio e non percepisco alcun dolore comprimendo il muscolo della coscia anche a ridosso dell'articolazione.
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Re: Cronoca della bandelletta: da diagnosi a cura
ciano enry183, dai sintomi potrebbe essere la bandelletta. si presenta con dolore sul ginocchio esterno, con maggior intensità nello scendere e salire le scale. Dopo qualche giorno può succedere (a questo punto credo dipenda dai casi, a me è successo, ad altri no) di sentire dei fastidi anche sui muscoli della coscia specialmente sul vasto laterale e sul retto femorale. Io per esempio dopo una decina di giorni dal primo infortunio avevo contratture su entrambi. Fai una visita per toglierti ogni dubbio e iniziare una "terapia mirata".
Spesso si dice che la miglior diagnosi la si può fare solamente da soli, perchè nessuno può conoscere il proprio corpo meglio di come lo conosciamo noi stessi. Nella mia ignoranza, credo di essere arrivato al fulcro del mio problema.
Diversi anni fa rimasi bloccato con la schiena due settimane a letto (avevo 16 anni), facendo molte visite, risonanze ed esami sono venuti fuori alcuni problemi tra cui il principale è l'assottigliamento dello spazio tra le ultime vertebre sopra al bacino.
Per risolvere il problema mi affidai a un chiropratico che con 10 sedute mi rimise a nuovo e mi prescrisse una ginnastica fisioterapica da effettuare per tutta la vita. Ovviamente come ogni ragazzo ingenuo, ho fatto la ginnastica solo per guarire e non per prevenire, e da 4/5 anni non la faccio più.
Ho scoperto solamente ieri che quella ginnastica era mirata apposta a irrobustire e stabilizzare il core, che ho scoperto anche essere una delle cure indispensabili per curare e prevenire l'infortunio della bandelletta. Le due cose sono strettamente collegate perchè stabilizzare e irrobustire il core consente una buona postura. Un core non propriamente allenato e stabilizzato, può portare molti problemi e il primo di questi è proprio la bandelletta.
Fino ad ora mi ero limitato a esercizi di stretching e potenziamento dei soli muscoli della coscia, ma da ieri ho ricominciato anche la ginnastica fisioterapica che in teoria dovrei effettuare 3 volte a settimane per sempre (così mi fu detto, fino a quando farò sport).
Adesso ho due sentimenti contrastanti, da un lato sono sicuro che guarirò e questo mi rende felice (basta avere pazienza e procedere gradualmente), ma dall'altra mi frusterei da solo per la mia enorme ingenuità nel non proseguire la ginnastica.
Spesso si dice che la miglior diagnosi la si può fare solamente da soli, perchè nessuno può conoscere il proprio corpo meglio di come lo conosciamo noi stessi. Nella mia ignoranza, credo di essere arrivato al fulcro del mio problema.
Diversi anni fa rimasi bloccato con la schiena due settimane a letto (avevo 16 anni), facendo molte visite, risonanze ed esami sono venuti fuori alcuni problemi tra cui il principale è l'assottigliamento dello spazio tra le ultime vertebre sopra al bacino.
Per risolvere il problema mi affidai a un chiropratico che con 10 sedute mi rimise a nuovo e mi prescrisse una ginnastica fisioterapica da effettuare per tutta la vita. Ovviamente come ogni ragazzo ingenuo, ho fatto la ginnastica solo per guarire e non per prevenire, e da 4/5 anni non la faccio più.
Ho scoperto solamente ieri che quella ginnastica era mirata apposta a irrobustire e stabilizzare il core, che ho scoperto anche essere una delle cure indispensabili per curare e prevenire l'infortunio della bandelletta. Le due cose sono strettamente collegate perchè stabilizzare e irrobustire il core consente una buona postura. Un core non propriamente allenato e stabilizzato, può portare molti problemi e il primo di questi è proprio la bandelletta.
Fino ad ora mi ero limitato a esercizi di stretching e potenziamento dei soli muscoli della coscia, ma da ieri ho ricominciato anche la ginnastica fisioterapica che in teoria dovrei effettuare 3 volte a settimane per sempre (così mi fu detto, fino a quando farò sport).
Adesso ho due sentimenti contrastanti, da un lato sono sicuro che guarirò e questo mi rende felice (basta avere pazienza e procedere gradualmente), ma dall'altra mi frusterei da solo per la mia enorme ingenuità nel non proseguire la ginnastica.
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Re: Cronoca della bandelletta: da diagnosi a cura
Io sono fermo dalla fine di settembre è ormai mi pare di star solo a peggiorare nonostante lo stop. In questi tre mesi ho provato ogni tanto alche corretta e all'inizio avev problemi superati i 3/4km mentre ora ormai mi vien male dopo 500mt!
Nel frattempo ho fatto una ecografia, due infiltrazioni, due sedute di dryneelin, due di recar, una risonanza
Tutto per adesso ha confermato la bandelletta è un irrigidimento con trigger point dal gluteo al ginocchio
Inizio ad essere davvero demoralizzato perché la vedo sempre più buia e senza soluzione. Ammetto che non ho molto tempo per avventurarmi in allenamenti troppo impegnativi non compatibili appunto con il lavoro però vorrei un piccolo miglioramento e di certo non regredire ancora di più nonostante lo stop
Nel frattempo ho fatto una ecografia, due infiltrazioni, due sedute di dryneelin, due di recar, una risonanza
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programma 2025: quello che riesco e se possibile tanto e bene
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Re: Cronoca della bandelletta: da diagnosi a cura
facci sapere @matrad, la tua situazione assomiglia molto alla mia. se non altro che la risonanza non ha evidenziato nulla per quanto riguarda la SBIT.
io sono fermo da 4 mesi (fittizzi perchè all'università ad esempio vado in bici, ma non ne posso fare a meno ad esempio. poi i lavori di casa, il camminare medesimo per me peggiora la situazione). dalla scorsa settimana sto facendo 3 allenamenti alla settimana di 4 km. FREQUENTI E BREVI quindi.
sento fastidio nelle ore successive la corsa e poi soltanto un PULSARE nei dintorni della testa del perone. qualcuno ha mai avuto questo segno medico?
ci sono passato anche io. su con la vita che la soluzione si trova per questa patologia, è SOLO lunga.matrad ha scritto:Inizio ad essere davvero demoralizzato perché la vedo sempre più buia e senza soluzione.
io sono fermo da 4 mesi (fittizzi perchè all'università ad esempio vado in bici, ma non ne posso fare a meno ad esempio. poi i lavori di casa, il camminare medesimo per me peggiora la situazione). dalla scorsa settimana sto facendo 3 allenamenti alla settimana di 4 km. FREQUENTI E BREVI quindi.
sento fastidio nelle ore successive la corsa e poi soltanto un PULSARE nei dintorni della testa del perone. qualcuno ha mai avuto questo segno medico?
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Re: Cronoca della bandelletta: da diagnosi a cura
Io lavoro a Venezia e quindi cerco di muovermi a piedi per fare un po' di moto. Dici che sia peggio? Diciamo che faccio circa 4km a piedi al giorno che non mi pesano per niente ma non vorrei allora fossero peggio dell STOP totale. Io sarei dell'idea che almeno camminare aiuti un po'...magari mi sbaglio
Arrivarci io a 4km.all'inizio era il mio limite nelle settimane seguenti i primi episodi di dolore. Adesso invece non so come e perché arrivo davvero a 1km dolorante.
Inoltre, devo appurare con il fisioterapista se sono state le sue "manovre" a smuovermi la natica e il bacino perché forse ora percepisco molto di più il fastidio di essere contratto su quella zona
Arrivarci io a 4km.all'inizio era il mio limite nelle settimane seguenti i primi episodi di dolore. Adesso invece non so come e perché arrivo davvero a 1km dolorante.
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In merito alla possibilità dello stop completo posso dire di essermi fermato completamente per un mese (durante il quale ho fatto 10 Tecar) e non aver risolto nulla. Ora ho cambiato strategia provando a prendere il toro per le corna. Ho ripreso a correre (10 km per ogni uscita) ed ho fatto la prima di due infiltrazioni in mesoterapia. Il fastidio non è aumentato anzi, nei giorni post corsa, mi sembra di stare addirittura meglio e di recuperare sempre più velocemente.
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