Mezza Maratona Internazionale delle Due Perle la classifica.
Non posso che partire dicendo che ho fermato il cronometro su un tempo non solo insperato: neanche lontanamente immaginato, se non (quasi, ma non così) in un lampo di pazzia prima di addormentarmi ieri sera, mentre contavo e ricontavo i secondi.
All'arrivo a Santa Margherita c'è un gran traffico, per fortuna troviamo subito parcheggio al campo sportivo e poi una bella corsa per posare la borsa al palazzetto dello sport. Poi sempre di corsa verso la partenza. Il riscaldamento è fatto, non proprio dei più ortodossi, ma meglio che niente.
Entro in griglia da top runner spavaldo, rigorosamente da davanti, anche perchè mancano una decina di minuti al via e dietro l'arco ci sono
due migliaia di persone... Mi scappa la pipì, cerco pudicamente di tirare fuori il pistolino dalla simil-mutanda e lascio andare con nonchalance qualche goccino liberatorio
Sono in 4/5a fila, ma dopo lo sparo c'è da sgomitare qualche decina di metri. Poi riesco subito a prendere il passo. Cerco di andare a sensazione, a intuito, come al solito. Passo al primo km in circa 3'38" e allora alzo un pochino il piede perchè sento che sto esagerando. Non troppo però. Appena fuori da Santa Margherita l'asfalto è ancora un po' viscido e qualche cosa la si perde nella spinta. Cerco di non farmi prendere dal ritmo degli altri, pochi, che mi stanno intorno e penso alla mia azione. I primi 5.000 passano in 18'40", penso che, se anche scoppio, sono in anticipo di 80 secondi per centrare l'obbiettivo dichiarato dei 4'/km.
Nel frattempo continuo a girare come ho fatto fino ad ora. Prima di Portofino c'è una salitella e poi discesa fino alla piazzetta sul mare, con lastroni e ciottolato viscido. Curva secca, rilevamento cronometrico e su per il budello, doppia svolta secca, 3 scalini e via su in salita sulla provinciale verso Santa Margherita. Piano piano si va incontro agli atleti che stanno andando verso Portofino. Man mano lo stillicidio si trasforma in un fiume, è davvero emozionante, a tratti si ha l'impressione di andare contro un muro umano. I compagni di squadra che incrocio mi incitano, vedo e saluto Jack. Ai 10.000 il cronometro segna 37'29", e qui lo confesso, comincio a montarmi la testa e a pensare che l'ora e ventiquattro, per come si sono messe le cose, sarebbe un fallimento atroce. Capisco che è una proiezione da 1h19', ma so che qualcosa cederò nella seconda metà, perchè sono davvero vicino al limite e c'è ancora parecchia salita che spezza gambe e ritmo da affrontare.
Il passaggio nel centro di Santa Margherita è davvero affollato di gente che mi incita e mi spinge a stringere i denti. Mi sento davvero forte. Sento un signore che conta mentre passiamo: "cinquantaquattro (54)", ho capito bene? Beh, credo di sì, davanti ne ho visto pochi tornare per la seconda volta verso Portofino. Ora la fatica comincia a mordere i muscoli, ma è troppo presto. Per fortuna il serpentone sempre più imponente di corridori che tornano verso Santa Margherita mi distoglie un po' dalla fatica. Prima di Portofino si forma un bel trenino di 6 persone, ma la salitella dopo il piccolo e scenografico golfo di Paraggi ci sparpaglia di nuovo. Al cartello dei 15.000 segno 56'41", 19'12" per l'ultimo 5.000, sto tenendo discretamente.
Prima di arrivare a Portofino approfitto della salitella per rifiatare qualche secondo e anche nella successiva discesa non faccio il matto. Sto perdendo lucidità e il ciottolato è molto insidioso. La salita successiva è una mazzata infernale, devo assolutamente farla controllato, ma vedo che sia quelli davanti a me che quelli dietro rimangono alla stessa distanza. "E' dura per tutti", penso. So però che quella è l'ultima difficoltà importante di questo percorso davvero esigente. Dopo c'è solo più un paio di strappetti, ma nulla di eclatante. Non ho fatto i conti però con la stanchezza che mi sta mandando al tappeto. Comincio a pensare ai km che mancano e, ovviamente, l'ultimo non conta perchè là sei arrivato ormai, quindi i
due prima, sono meno di 8 minuti. Ma sono davvero al limite, cerco di tagliare al massimo ogni centimetro di strada, rischio quasi di inciampare, le gambe fanno male e il fiato s'accorcia sempre più. Inizio a essere veramente al limite, di gambe, di fiato e di stomaco. Sparo un po' di turbo-deretano. Poco dopo il 19° mi viene da

, capisco che sono davvero a tutta, ma di mollare qui, proprio non se ne parla, anche se la tentazione è forte. Al 20° faccio un lap al cronometro, e rimango un po' deluso nel leggere 19'44" per gli ultimi 5.000. Subito dopo però penso che era il 5.000 con più salite in assoluto, essendo il percorso un po' sfalsato per coprire esattamente i 21.097 metri.
Dopo il 20°, sempre a tutta, attacco di nuovo il turbo e...panico

. Ho paura di aver tirato una sgommata epica. Già mi immagino sbeffeggiato per l'eternita su internet in un nuovo ed esilerante Epic Fail.

Pazienza, in ogni caso, prima arrivo prima lo scopro e, nel caso, mi levo pantaloncini e similmutande. Il km finale è un calvario, ma stando a quello che dice il cronometro (e qui ho qualche dubbio sul posizionamento del 20 allora) 3'52" per i 1.097 metri conclusivi (3'32"/km? Sarebbe troppo). Non ce la faccio più, per fortuna comincio a sentire lo speaker e vedo lo striscione. Scorgo che sul cronometro è passato da una decina di secondo il muro dell'ora e venti. Passo sul tappeto mentre scocca 1:20'21'. Real time 1:20'17". Qualche decina di secondi per riprendere conoscenza, dell'impresa (sempre relativa, ma per me oggi lo è stata) mi ero già reso conto strada facendo. 3'48"/km
Ho limato, in un sol colpo, 7 minuti tondi tondi al mio precedente PB, per di più su un percorso ostico e...a
due settimane dalla Maratona di Verona.
Dire che sono euforico non rende l'idea. Ovviamente, appena riprendo il telefono al deposito borse, telefono a Sarah

per tirarmela in modo smisurato, oggi me ne arrogo pienamente il diritto
I giorni di corsa messi in saccoccia dopo la disfatta di Calderara dell'ultimo dell'anno, la fatica, il freddo, la neve, i cross (

il valore aggiunto della mia preparazione), le suole consumate, la sveglia di questa mattina alle 4...beh, tutto ampiamente ripagato. E ora si continua, ancora di più, cavalcando l'onda dell'entusiasmo e della consapevolezza
Il percorso su OpenRunner, non sono sicuro del giro in Santa Margherita, in ogni caso la misurazione è davvero molto precisa. Il dato sorprendente sono i 242 metri di salita. Mi sembrano quasi troppi, ma se così fosse, non vedo l'ora di misurarmi su una mezza maratona veramente piatta.