Ecco il fatto: ultimamente dopo neanche 10 minuti di corsa ho una fitta così forte al fegato da dovermi accasciare a terra, letteralmente. Ora spiego il resto.
Sono una novellina, ho iniziato a correre a marzo con allenamenti regolari tre volte a settimana per 30-40 minuti. Parto con una camminata veloce, poi inizio a correre per davvero (quasi sempre in una villa comunale con qualche salitina e discesa - non so se qualcuno conosce villa Torlonia a Roma) e mi mantengo sui 6'40''-7' per km finché non arrivo ai miei 5 km o giù di lì, senza mai stancarmi a morte per evitare di tornare a casa e addormentarmi (la sera studio). Ho 20 anni, 177cm per circa 63 kg.
Al momento sono sotto esami, quindi non ho più giorni regolari, ma quando ho un'oretta esco (questa settimana solo due volte, ad esempio), solo che tenendo un ritmo lentino, dopo un po' inizio a sentire una fitta al fegato così forte che mi risulta impossibile continuare e dopo 10 minuti di fermo sul posto e respiri profondi, se ricomincio a camminare e poi correre mi fa di nuovo male. Va avanti da due settimane e sto sviluppando una sorta di paura di correre, per evitare di sentire dolore e perdere quello che di bello ho trovato fino ad ora in questa attività
Giusto per completare la mia anamnesi vi informo che seguo un'alimentazione abbastanza corretta (carboidrati pranzo, proteine cena, mangio verdure e fibre, tanta tanta frutta più volte al giorno, bevo molta acqua, evito cibi con conservanti, non mangio insaccati, preferisco le carni bianche; il mio "sgarro" è un dolce almeno 2 volte a settimana) e che ho una muscolatura mediamente sviluppata. Potrei sbagliarmi, ma escluderei problemi ai legamenti col peritoneo in quanto ho una muscolatura addominale decente. Non assumo farmaci e non bevo, quindi non sovraccarico le funzioni epatiche.
Mi rivolgo a voi che siete più esperti di me per un consiglio
