MadSeason ha scritto:Un giorno capirò bene quel "andare alla vostra velocità, non più forte".
Cioè, praticamente sto facendo 12 settimane (e 600km) ad andare a 5' per far si che a Firenze il mio corpo dica "toh, questo ritmo lo conosco!"??
Esattamente...la "tua velocita" è quella a cui il corpo è abituato, che quindi riconosce come normale. E' per questo che nelle tabelle (vedi albanesi) ti fan fare tanta corsa (12-15-18km a FL e FP) vicino ad RG.
Riporto Albanesi da qui:
http://www.albanesi.it/arearossa/artico ... dica50.htm
Lo stimolo di normalità – Per attività di modesta o modestissima intensità (come guardare la televisione, scrivere al computer ecc.) il corpo sa già bruciare un’alta percentuale di grassi.
La corsa invece non è vista come attività “modesta”, il corpo fa fatica e, con descrizione semplicistica, ma efficace, brucia “benzina pregiata”, cioè i carboidrati.
Occorre quindi fare in modo che si abitui a considerare la corsa a velocità intorno a quelle di maratona come “normali”. Ecco perché un allenamento per la maratona non può che essere quantitativo. Se per un 5000 m il runner amatore può anche allenarsi tre volte alla settimana e ottenere buoni risultati (rispetto al suo potenziale), è impensabile che con 40-50 km settimanali ci si possa allenare per la maratona arrivando vicino al proprio top. Ovviamente conta rendere “normale” la velocità di maratona, non certo una velocità 1′/km più lenta. Ecco spiegato perché i lunghissimi devono essere svelti.