Ecco, in mezzo ai "maestri" di cucina mi infilo io con una ricetta sicuramente non competitiva ma che, oltre a deliziare il palato e fare il carico di energia, costituisce un'antica economia domestica lombarda. Si chiama "paciarella" (dal verbo paciare= mangiare). E' una torta a base di pane, prendete nota tenendo presente che la quantità è "ad occhio":
- Pane raffermo fatto a tocchetti (e qui nasce il recupero....)
- Latte
- 1 conf. amaretti duri (vicenzi)
- mezza conf. di cacao amaro
- 1 bustina vanillina
- grattata di scorza di limone
- uva passa (lavata ed asciugata)
- pinoli
(Attrezzi indispensabili: frullatore, carta forno, teglia e forno). Inzuppate il pane con il latte caldo, fino a far ammollacchiare tutti i tocchetti (lasciate quindi riposare almeno 1 ora). Omogeneizzate il composto fino ad ottenere una crema. A parte, polverizzate gli amaretti con un frullatore ed unitevi il composto di pane. Poco a poco, frullando, unite il cacao mantenendo il composto cremoso (non liquido), se necessario aggiungete del latte caldo. Poi unite la vanillina, la scorza grattugiata di limone e per ultimi (da non frullare) uvetta e pinoli. Nella teglia stendete la carta forno, versatevi il composto e livellatelo con un coltello a lama piatta. Per guarnire: pinoli e uvette sparsi sopra. In forno caldo, lasciate cuocere per circa 35 minuti (senza ventilare il forno) a 250°C. D'estate servitela fredda e nel resto dell'anno tiepida. Poi se andate a correre vi stupirete della carica!!!! NB. non ci sono uova, burro, zucchero (a parte quello che c'è dentro gli amaretti), lievito... insomma è semplice e gustosa!
