Le storie di corsa della Stanza 21
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Re: Le storie di corsa della Stanza 21
Mi aggancio all'OT (il testi di Yasso riguarda il passo maratona non vorrei essere richiamato ancora e prendermi il secondo giallo)
Anche il Vate si occupa del test di Yasso e se ne fa beffe (a dir la verità si fa beffe in senso generico di tutti i libri da santoni americani quindi immagino non amasse neppure un Maffettone pur condividendone, consapevolmente o meno non lo so, una certa impostazione di fondo).
Nello specifico attribuisce una sorta di validità della misurazione (mi pare citando una serie di dati raccolti da Gelindo Bordin) e la spiega anche (con un calcolo matematico che non ricordo) ma dice che semmai è una specie di validazione dei risultati ottenuti ma non ha alcun senso predire un tempo usando una prova del genere.
Racconta poi di un tale che si allenava con il 400 X 12 proprio perchè stimolato dal questo test. E sbagliava regolarmente il passo a cui impostava le gare perchè, cito quasi alla lettera, "allenava la sua corsa al test e non alla gara".
Lui, anche sulle sue tabelle, insiste spesso su questo concetto che mi pare del tutto logico e sensato. I rapporti fra distanze esistono e sono fondati, ma presuppongono un allenamento equilibrato e ben congegnato che difficilmente un amatore riesce ad avere. Quindi li consiglia, lasciando peraltro un margine piuttosto ampio di tolleranza, o per provare a pensare a che passo impostare una gara mai fatta prima (ed ecco quindi il concetto di esordiente, principiante etc) o per "validare" i propri risultati cercando di capire dove si è più deboli ed impostare gli allenamenti successivi.
Questo non è che lo scriva proprio così chiaramente come l'ho detto io eh. Ma è una mia "lettura" data dalla rilettura del testo. Se non voleva dirlo lui lo dico su di lui.
Fine OT (non c'è traccia della versione "Yas" dimezzata per la mezza in quello che ho letto sia nel Vangelo che altrove)
Anche il Vate si occupa del test di Yasso e se ne fa beffe (a dir la verità si fa beffe in senso generico di tutti i libri da santoni americani quindi immagino non amasse neppure un Maffettone pur condividendone, consapevolmente o meno non lo so, una certa impostazione di fondo).
Nello specifico attribuisce una sorta di validità della misurazione (mi pare citando una serie di dati raccolti da Gelindo Bordin) e la spiega anche (con un calcolo matematico che non ricordo) ma dice che semmai è una specie di validazione dei risultati ottenuti ma non ha alcun senso predire un tempo usando una prova del genere.
Racconta poi di un tale che si allenava con il 400 X 12 proprio perchè stimolato dal questo test. E sbagliava regolarmente il passo a cui impostava le gare perchè, cito quasi alla lettera, "allenava la sua corsa al test e non alla gara".
Lui, anche sulle sue tabelle, insiste spesso su questo concetto che mi pare del tutto logico e sensato. I rapporti fra distanze esistono e sono fondati, ma presuppongono un allenamento equilibrato e ben congegnato che difficilmente un amatore riesce ad avere. Quindi li consiglia, lasciando peraltro un margine piuttosto ampio di tolleranza, o per provare a pensare a che passo impostare una gara mai fatta prima (ed ecco quindi il concetto di esordiente, principiante etc) o per "validare" i propri risultati cercando di capire dove si è più deboli ed impostare gli allenamenti successivi.
Questo non è che lo scriva proprio così chiaramente come l'ho detto io eh. Ma è una mia "lettura" data dalla rilettura del testo. Se non voleva dirlo lui lo dico su di lui.
Fine OT (non c'è traccia della versione "Yas" dimezzata per la mezza in quello che ho letto sia nel Vangelo che altrove)
Correre fa bene (cit.)
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Re: Le storie di corsa della Stanza 21
mancavano anche i denari, ma tu sei polentone che ne vuoi sapere?alor ha scritto:che roba è la "lunga" ?
Il bello è che Pizzolato invece, anche se non in maniera esplicita, dice esattamente questo.SteVa72 ha scritto: Racconta poi di un tale che si allenava con il 400 X 12 proprio perchè stimolato dal questo test. E sbagliava regolarmente il passo a cui impostava le gare perchè, cito quasi alla lettera, "allenava la sua corsa al test e non alla gara".
Cioè che il test va fatto spesso, e propone anche una versione per la mezza altrettanto scandalosa.
Se probabilmente è sbagliato considerare attendibile un qualsiasi test, a maggior ragione un test
così breve per una distanza così lunga. 12x400 è un allenamento da 3000, forzandolo un po' da 5000, ma non da mezza.
In più io quando leggo la parola TEST penso sia qualcosa di massimale, invece qui di parla di un test da fare
pensando a) già al risultato b) adeguandolo a quello che si vuole ottenere.
Ma per favore.....
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Re: Le storie di corsa della Stanza 21
Credo che Pizzolato (e il Vate lo critica infatti in questo) non consideri che non tutti sono...Pizzolato o in nazionale o seguiti da uno staff di allenatori. Quindi pretende sia universale un rapporto (che ripeto ha una giustificazione matematica che non ricordo) fra distanze che in un amatore, per quanto avanzato e preparato, difficilmente saranno corse in modo "lineare" per giustificare questo test.
Il paradosso è chiaro nel raccontino che fa il Vate...del tizio che si allena per migliorare il test pretendendo poi di migliorare anche la gara. Un equivoco "aumentato" del concetto "se vali tot in mezza vali tot in maratona" e compagnia cantante
Il paradosso è chiaro nel raccontino che fa il Vate...del tizio che si allena per migliorare il test pretendendo poi di migliorare anche la gara. Un equivoco "aumentato" del concetto "se vali tot in mezza vali tot in maratona" e compagnia cantante
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Re: Le storie di corsa della Stanza 21
@Steva, ma del test di Arcelli cosa mi dici invece?
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Re: Le storie di corsa della Stanza 21
che i Test possano non essere completamente affidabili mi sembra abbastanza ovvio... ma ce n'è qualcuno che secondo voi avvicina di più a capire il proprio RG?
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Re: Le storie di corsa della Stanza 21
Ma io proprio non capisco da dove si può prendere la correlazione tra un test in cui la componente anaerobica è tirata in causa in maniera significativa a una gara in cui la componente anaerobica è usata relativamente poco (mezza) o proprio non è usata (mara). Ma poi la storia del tempo in minuti che se "traslato" in h e min da il tempo finale è assurdo
Comunque dopo medioni, 4x3000 Yasso ecc ecc mi sento di dare ragione al buon maarco72 quando dice che il rirmo gara lo evinci da tutti gli allenamenti fatti in preparazione di una mezza e non dal singolo.
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Re: Le storie di corsa della Stanza 21
Sarà assurdo... ma quando facevo i 12x400 (con partenza ogni 3' dal precedente) tutti intorno a 1'21-1'23 il tempo in mezza era quello, poi è rimasto correlato peggiorando finchè ho fatto ripetute (cioè tanto tempo fa)
... e idem Francesca quando li faceva in 1'34-1'36 era su quei ritmi anche sulla mezza.
Allora sarà stata una casualità!

Allora sarà stata una casualità!

PB:
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100K:8:57:38('18) - 6h:70,942*('20) *no Fidal
12h:121,724 km('16): 1° 12h Reggio Em.
24h:200,920 km('17)
Backyard:31h - 207,8 km('23)
9 Colli Finisher 202 km ('18, '19)
Maratone:22+1eco - Ultra:112 (2 ritiri)
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Re: Le storie di corsa della Stanza 21
Si infatti. Casualità.
Nell'ultimo 12x400m fatto quest'estate (con recupero 1'30"), ho fatto il primo in 1'24" e gli altri tutti tra 1'17" e 1'19"....
Ma come puoi immaginare, sono ben lontano da quei tempi....
Nell'ultimo 12x400m fatto quest'estate (con recupero 1'30"), ho fatto il primo in 1'24" e gli altri tutti tra 1'17" e 1'19"....
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Re: Le storie di corsa della Stanza 21
@lalozzo con la tua affermazione pro maarco72 ti sei guadagnato punti odiaty
il problema di pizzolato è cha una gran storia come runner....un grande e questo lo porta ad essere seguito da molti runner inesperti....un grande atleta non è detto che sia un gran allenatore(in tutti gli sport9 e una pippa non è detto che non sia un gran allenatore
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Re: Le storie di corsa della Stanza 21
Stiamo sul pezzo (Ot che diamine)
Marcello e tafaz: uno fa le ultra l'altro fa i 10K
La dimostrazione che ste cose funzionano solo se sei allenato in modo uniforme. Se no ci sono dati sbilanciati rispetto alle caratteristiche che sono meglio allenate.
Marcello e tafaz: uno fa le ultra l'altro fa i 10K
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Correre fa bene (cit.)
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