Storie celebri e non...

Non sono ammessi temi politici, religiosi, volgari e offensivi. Leggere il REGOLAMENTO prima di scrivere

Moderatori: runningmamy, Hystrix, Evuelledi, victor76

Avatar utente
ingpeo Utente donatore Donatore
Amministratore
Messaggi: 21953
Iscritto il: 29 feb 2008, 19:37
Località: Pieve del Grappa (TV)

Re: Storie celebri e non...

Messaggio da ingpeo »

La conosco, molto molto bella.
La risposta è 42
Next: ???
Feed the Pig :pig: --> Diventa un Donatore! <--
Avatar utente
runningmamy Utente donatore Donatore
Pink-Moderator
Messaggi: 9545
Iscritto il: 23 set 2008, 22:27
Località: Torino, vicino al Valentino

Re: Storie celebri e non...

Messaggio da runningmamy »

Bella, grazie Salvatore. :D
Puoi diventare grande, sai? E' tutto qui, nella tua testa! (J.K.Rowling, Harry Potter I )
Fai correre anche tu il porcellino :pig:
di Running Forum, scopri come!

viewtopic.php?t=46765
Avatar utente
Now and forever
Guru
Messaggi: 4725
Iscritto il: 17 ott 2008, 16:46
Località: Trento

Re: Storie celebri e non...

Messaggio da Now and forever »

Molto bella, grazie Salvatore!!
If you touch me
You'll understand what happiness is
Avatar utente
ingpeo Utente donatore Donatore
Amministratore
Messaggi: 21953
Iscritto il: 29 feb 2008, 19:37
Località: Pieve del Grappa (TV)

Re: Storie celebri e non...

Messaggio da ingpeo »

E' un po' lungo, ma è stato il racconto di accoglienza dai lupetti, quando ero bimbo...

Babbo Lupo aspettò che i cuccioli fossero in grado di correre un po', e la notte del raduno del branco li portò con Mowgli e Mamma Lupa alla Roccia del Consiglio (la cima di una collina coperta di massi e pietre dove potevano nascondersi un centinaio di lupi). Akela, il grande lupo grigio solitario che guidava il branco con la propria forza e la propria astuzia, era disteso in tutta la sua lunghezza sulla sua roccia, e sotto a lui stavano seduti quaranta o più lupi di ogni forma e colore, dai veterani con il pelo bianco e grigio striato di nero in grado di farcela da soli contro un cervo maschio, ai giovani neri di tre anni che credevano soltanto di farcela. Il Lupo Solitario li guidava ormai da un anno. Da giovane era caduto due volte in una trappola per lupi, e una volta era stato battuto e lasciato sul terreno per morto; perciò conosceva gli usi e costumi degli uomini. Si parlava poco della Roccia. I cuccioli ruzzolavano uno sull'altro al centro del cerchio formato dai padri e dalle madri, e di tanto in tanto un lupo anziano si avvicinava silenziosamente a un cucciolo, lo guardava con attenzione, e tornava al suo posto a passi felpati. Qualche volta una madre sospingeva il suo cucciolo più in luce sotto la luna, per assicurarsi che non venisse dimenticato. Dalla sua roccia Akela gridava: «Conoscete la Legge della Giungla. Guardate bene, o lupi!» e le madri apprensive facevano eco all'invito: «Guardate, guardate bene, o lupi!».
Finalmente - e a Mamma Lupa si rizzò il pelo sul collo quando venne il momento - Babbo Lupo sospinse “Mowgli il Ranocchio", come lo chiamavano, al centro, dove lui restò seduto a ridere e giocare con alcuni sassolini che scintillavano alla luce della luna.
Akela non sollevò neppure la testa dalle zampe, ma proseguì con il suo grido monotono: «Guardate bene!». Da dietro le rocce giunse un ruggito soffocato - la voce di Shere Khan che gridava: «Il cucciolo mi appartiene. Datemelo. che cosa ha da spartire il Popolo Libero con un cucciolo d'uomo?». Akela non mosse neppure le orecchie, limitandosi a dire: «Guardate bene, o lupi! Che cosa ha da spartire il Popolo Libero con gli ordini di chiunque non appartenga al Popolo Libero? Guardate bene!». Vi fu un coro di ringhi profondi, e un giovane lupo di quattro anni rilanciò ad Akela la domanda di Shere Khan: «Che cosa ha da spartire il Popolo Libero con un cucciolo d'uomo?». Ora, la Legge della Giungla stabilisce che se c'è qualche dissenso sul diritto di un cucciolo di essere accettato dal branco, devono parlare in suo favore almeno due membri del branco che non siano il padre e la madre.
«Chi parla in favore di questo cucciolo?» disse Akela. «Chi fra quanti appartengono al Popolo Libero?» Nessuno rispose, e Mamma Lupa si preparò ad affrontare questo che sarebbe stato il suo ultimo combattimento, se si fosse arrivati a combattere. E allora l'unica creatura oltre ai lupi alla quale sia permesso partecipare al Consiglio del Branco - Baloo, il sonnacchioso orso bruno che insegna la Legge della Giungla ai cuccioli di lupo; il vecchio Baloo, che può andare e venire come vuole perché mangia solo noci e radici e miele - si alzò sulle zampe posteriori e grugnì.
«Il cucciolo d'uomo - il cucciolo d'uomo?» disse, «Io parlo in favore del cucciolo d'uomo. Non c'è niente di male in un cucciolo d'uomo. Non ho il dono dell'eloquenza, ma dico la verità. Che corra con il branco, e vi sia ammesso con gli altri. Lo istruirò io stesso».«Ce ne vuole un altro» disse Akela. «Ha parlato Baloo, ed è lui che istruisce i nostri cuccioli. Chi parla oltre a Baloo?»
Un'ombra nera piombò in mezzo al cerchio. Era Bagheera la pantera nera, nera come l'inchiostro da capo a piedi, ma con le macchie della pantera che apparivano sotto certi luci come il disegno di una seta lavata. Tutto conoscevano Bagheera, e a nessuno piaceva attraversarle la strada: perché era astuta come Tabaqui, ardita come il bufalo selvatico e insofferente come un elefante ferito. Ma la sua voce era dolce come il miele selvatico che sgocciola da un albero, e la sua pelle più morbida di una piuma.
«O Akela, e voi Popolo Libero» mormorò carezzevole «non ho alcun diritto nella vostra assemblea; ma la Legge della Giungla dice che se c'è un dubbio che non concerna una uccisione sul conto di un nuovo cucciolo, la vita del cucciolo può essere riscattata. E la legge non dice chi possa o non possa riscattarla. Dico bene?»
«Bene, bene» dissero i giovani lupi, sempre affamati. «Ascoltate Bagheera. Il cucciolo può essere riscattato. E' la legge.» «Sapendo di non avere il diritto di parlare qui, ve ne chiedo licenza.»«Parla, allora» gridarono una ventina di voci. «Uccidere un cucciolo nudo è una vergogna. Inoltre, potrebbe essere una preda migliore per voi quando sarà cresciuto. Baloo ha parlato in suo favore. Adesso alla parola di Baloo aggiungerò un toro, un toro grasso, appena ucciso, a neppure mezzo miglio da qui, se accetterete il cucciolo d'uomo secondo la legge. C'è qualche difficoltà?» Seguì il clamore di ventine di voci, che dicevano: «Che importanza ha? Morirà durante le piogge della stagione invernale. Brucerà al sole. Che male può farci un ranocchio nudo? Che corra con il branco. Dov'è il toro di Bagheera? Che venga accettato». Quindi si udì il profondo latrato di Akela: «Guardate bene, guardate bene, o lupi!»
Mowgli era ancora profondamente interessato ai sassolini e non si accorse dei lupi che venivano a guardarlo uno a uno. Alla fine scesero tutti la collina in cerca del toro morto, e rimasero solo Akela, Bagheera, Baloo e i lupi della famiglia di Mowgli. Shere Khan ruggiva ancora nella notte, perché gli faceva molta rabbia che Mowgli non gli fosse stato consegnato. «Sì, ruggisci pure» disse Bagheera sotto i baffi, «perché verrà il giorno in cui questa creatura nuda ti farà ruggire su un altro tono, o non so nulla degli uomini.» «E' stata una decisione saggia» disse Akela. «Gli uomini e i loro cuccioli sono molto saggi. A tempo debito potrebbe essere esserci d'aiuto.» «In verità, di aiuto in caso di bisogno, perché nessuno può sperare di guidare per sempre il branco» disse Bagheera.
Akela non rispose. Pensava al momento che arriva per ogni capobranco quando le forze lo abbandonano e lui diventa sempre più debole, finché alla fine viene ucciso dai lupi e un nuovo capo lo sostituisce - per essere ucciso a sua volta. «Portalo via» disse a Babbo Lupo «e allevalo come si addice al Popolo Libero.»
E fu così che Mowgli venne accolto bel branco di Seonee per il prezzo di un toro e sulla parola di Baloo.
La risposta è 42
Next: ???
Feed the Pig :pig: --> Diventa un Donatore! <--
Avatar utente
runningmamy Utente donatore Donatore
Pink-Moderator
Messaggi: 9545
Iscritto il: 23 set 2008, 22:27
Località: Torino, vicino al Valentino

Re: Storie celebri e non...

Messaggio da runningmamy »

Me la sono letta tutta e mi è venuta un pò di nostalgia ricordando le sere in cui leggevo le storie ai miei bambini piccoli, prima di dormire...
:study: :ronf:
Puoi diventare grande, sai? E' tutto qui, nella tua testa! (J.K.Rowling, Harry Potter I )
Fai correre anche tu il porcellino :pig:
di Running Forum, scopri come!

viewtopic.php?t=46765
Avatar utente
runningmamy Utente donatore Donatore
Pink-Moderator
Messaggi: 9545
Iscritto il: 23 set 2008, 22:27
Località: Torino, vicino al Valentino

Re: Storie celebri e non...

Messaggio da runningmamy »

Anch'io metto un brano un pò lungo, ma se avete tempo, vale la pena leggerlo. :study:
Anche se lo sembra, non è un testo per l'infanzia: è un testo sull'amicizia. :mano:

"In quel momento apparve la volpe.
<< Buon giorno >>, disse la volpe.
<< Buon giorno >>, rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
<< Sono qui >>, disse la voce, << sotto al melo...>>
<< Chi sei? >> domandò il piccolo principe, << sei molto carino...>>
<< Sono una volpe >>, disse la volpe.
<< Vieni a giocare con me >>, le propose il piccolo principe, << sono così triste...>>
<< Non posso giocare con te >> disse la volpe, << non sono addomesticata >>.
<< Ah! scusa >>, fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
<< che cosa vuol dire "addomesticare"? >>
<< Non sei di queste parti tu >>, disse la volpe, << che cosa cerchi ? >>
<< Cerco gli uomini >>, disse il piccolo principe. <<
Che cosa vuol dire "addomesticare"? >>
<< Gli uomini >>, disse la volpe, << hanno dei fucili e cacciano. è molto noioso! Allevano anche delle galline. è il loro solo interesse.Tu cerchi delle galline? >>
<< No >>, disse il piccolo principe. << Cerco degli amici. Che cosa vuol dire "addomesticare" ? >>
<< è una cosa da molto dimenticata. vuol dire "creare dei legami"...>>
<< Creare dei legami? >>
<< Certo >>, disse la volpe. << Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo >>.
<< Comincio a capire >>, disse il piccolo principe. << C'è un fiore...credo che mi abbia addomesticato...>>
<< E' possibile >>, disse la volpe. >> Capita di tutto sulla Terra... >>
<< Oh! non è sulla Terra >>, disse il piccolo principe.
La volpe sembrò perplessa:
<< Su un altro pianeta ? >>
<< Si >>.
<< Ci sono dei cacciatori su questo pianeta ? >>
<< No >>.
<< Questo mi interessa! E delle galline ? >>
<< No >>.
<< Non c'è niente di perfetto >>, sospirò la volpe.
Ma la volpe ritornò alla sua idea:
<< La mia vita è monotona. Io dò la caccia alle galline e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano.Ed io mi annoio perciò. ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi laggiù in fondo, i campi di grano ? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano....>>
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
<< per favore... addomesticami >>, disse.
<< Volentieri >>, rispose il piccolo principe, << ma non ho molto tempo, però. ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose >>.
<< Non si conoscono che le cose che si addomesticano >>, disse la volpe. << Gli uomini non hanno più il tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami! >>
<< Che cosa bisogna fare? >> domandò il piccolo principe.
<< Bisogna essere molto pazienti >>, rispose la volpe. << In principio tu ti siederai un pò lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un pò più vicino... >>

Il piccolo principe ritornò l'indomani.
<< Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora >>, disse la volpe. << Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti >>.
<< Che cos'è un rito ? >> disse il piccolo principe.
< < Anche questa è una cosa da tempo dimenticata >>, disse la volpe. << è quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora diversa dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza >>.
Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
<< Ah! >> disse la volpe, << ... piangerò >>.
<< La colpa è tua >>, disse il piccolo principe, << io non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi... >>
<< E' vero >>, disse la volpe.
<< Ma piangerai! >> disse il piccolo principe.
<< è certo >> disse la volpe.
<< ma allora che ci guadagni? >>
<< Ci guadagno >>, disse la volpe, << il colore del grano >>.
Poi soggiunse:
<< Và a rivedere le rose. capirai che la tua è unica al mondo.
<< Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalerò un segreto >>.
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
<< Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente >>, disse. << Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. ma ne ho fatto il mio amico ed ora è per me unica al mondo >>.
E le rose erano a disagio.
<< Voi siete belle, ma siete vuote >>, disse ancora. << Non si può morire per voi. certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, Perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perché è lei che ho riparata col paravento. Perché su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle).
Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere.
Perché è la mia rosa >>.
E ritornò dalla volpe.
<< Addio >>, disse.
<< Addio >>, disse la volpe. <<Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore.
L'essenziale è invisibile agli occhi >>.
<< L'essenziale è invisibile agli occhi >>, ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
<< E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante >>.
<< E' il tempo che ho perduto pe rla mia rosa.. >> sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
<< Gli uomini hanno dimenticato questa verità.
Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato.
Tu sei responsabile della tua rosa... >>
<< Io sono responsabile della mia rosa..>> ripetè il piccolo principe per ricordarselo."

(da: "Il Piccolo Principe" di Antoine de Saint-Exupéry - "IL Piccolo Principe incontra la volpe")
Puoi diventare grande, sai? E' tutto qui, nella tua testa! (J.K.Rowling, Harry Potter I )
Fai correre anche tu il porcellino :pig:
di Running Forum, scopri come!

viewtopic.php?t=46765
Avatar utente
heidy
Top Runner
Messaggi: 13451
Iscritto il: 5 mar 2009, 11:20
Località: Treviso

Re: Storie celebri e non...

Messaggio da heidy »

E' uno dei miei preferiti...ci avevo pensato anch'io.
Bellissimo Mamy :D
Flo

La vita è quella cosa che ci accade mentre siamo occupati in altri progetti
Avatar utente
Salvatore
Aspirante Maratoneta
Messaggi: 174
Iscritto il: 20 set 2008, 22:54
Località: Taranto

Re: Storie celebri e non...

Messaggio da Salvatore »

runningmamy ha scritto:Anch'io metto un brano un pò lungo, ma se avete tempo, vale la pena leggerlo. :study:
Anche se lo sembra, non è un testo per l'infanzia: è un testo sull'amicizia. :mano:

"In quel momento apparve la volpe.
<< Buon giorno >>, disse la volpe.
<< Buon giorno >>, rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nessuno.
<< Sono qui >>, disse la voce, << sotto al melo...>>
<< Chi sei? >> domandò il piccolo principe, << sei molto carino...>>
<< Sono una volpe >>, disse la volpe.
<< Vieni a giocare con me >>, le propose il piccolo principe, << sono così triste...>>
<< Non posso giocare con te >> disse la volpe, << non sono addomesticata >>.
<< Ah! scusa >>, fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:
<< che cosa vuol dire "addomesticare"? >>
<< Non sei di queste parti tu >>, disse la volpe, << che cosa cerchi ? >>
<< Cerco gli uomini >>, disse il piccolo principe. <<
Che cosa vuol dire "addomesticare"? >>
<< Gli uomini >>, disse la volpe, << hanno dei fucili e cacciano. è molto noioso! Allevano anche delle galline. è il loro solo interesse.Tu cerchi delle galline? >>
<< No >>, disse il piccolo principe. << Cerco degli amici. Che cosa vuol dire "addomesticare" ? >>
<< è una cosa da molto dimenticata. vuol dire "creare dei legami"...>>
<< Creare dei legami? >>
<< Certo >>, disse la volpe. << Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini.
E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo >>.
<< Comincio a capire >>, disse il piccolo principe. << C'è un fiore...credo che mi abbia addomesticato...>>
<< E' possibile >>, disse la volpe. >> Capita di tutto sulla Terra... >>
<< Oh! non è sulla Terra >>, disse il piccolo principe.
La volpe sembrò perplessa:
<< Su un altro pianeta ? >>
<< Si >>.
<< Ci sono dei cacciatori su questo pianeta ? >>
<< No >>.
<< Questo mi interessa! E delle galline ? >>
<< No >>.
<< Non c'è niente di perfetto >>, sospirò la volpe.
Ma la volpe ritornò alla sua idea:
<< La mia vita è monotona. Io dò la caccia alle galline e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano.Ed io mi annoio perciò. ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi laggiù in fondo, i campi di grano ? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano....>>
La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:
<< per favore... addomesticami >>, disse.
<< Volentieri >>, rispose il piccolo principe, << ma non ho molto tempo, però. ho da scoprire degli amici, e da conoscere molte cose >>.
<< Non si conoscono che le cose che si addomesticano >>, disse la volpe. << Gli uomini non hanno più il tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami! >>
<< Che cosa bisogna fare? >> domandò il piccolo principe.
<< Bisogna essere molto pazienti >>, rispose la volpe. << In principio tu ti siederai un pò lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un pò più vicino... >>

Il piccolo principe ritornò l'indomani.
<< Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora >>, disse la volpe. << Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore... Ci vogliono i riti >>.
<< Che cos'è un rito ? >> disse il piccolo principe.
< < Anche questa è una cosa da tempo dimenticata >>, disse la volpe. << è quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un'ora diversa dalle altre ore. C'è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi, i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza >>.
Così il piccolo principe addomesticò la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
<< Ah! >> disse la volpe, << ... piangerò >>.
<< La colpa è tua >>, disse il piccolo principe, << io non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi... >>
<< E' vero >>, disse la volpe.
<< Ma piangerai! >> disse il piccolo principe.
<< è certo >> disse la volpe.
<< ma allora che ci guadagni? >>
<< Ci guadagno >>, disse la volpe, << il colore del grano >>.
Poi soggiunse:
<< Và a rivedere le rose. capirai che la tua è unica al mondo.
<< Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalerò un segreto >>.
Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.
<< Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente >>, disse. << Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. ma ne ho fatto il mio amico ed ora è per me unica al mondo >>.
E le rose erano a disagio.
<< Voi siete belle, ma siete vuote >>, disse ancora. << Non si può morire per voi. certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, Perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perché è lei che ho riparata col paravento. Perché su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle).
Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere.
Perché è la mia rosa >>.
E ritornò dalla volpe.
<< Addio >>, disse.
<< Addio >>, disse la volpe. <<Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore.
L'essenziale è invisibile agli occhi >>.
<< L'essenziale è invisibile agli occhi >>, ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.
<< E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante >>.
<< E' il tempo che ho perduto pe rla mia rosa.. >> sussurrò il piccolo principe per ricordarselo.
<< Gli uomini hanno dimenticato questa verità.
Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato.
Tu sei responsabile della tua rosa... >>
<< Io sono responsabile della mia rosa..>> ripetè il piccolo principe per ricordarselo."

(da: "Il Piccolo Principe" di Antoine de Saint-Exupéry - "IL Piccolo Principe incontra la volpe")

Grande mamy bellissima storiella, sono contento che stà decollando questo tread! :D
Ogni obiettivo è come un sogno con le gambe: è destinato a condurvi da qualche parte!
Avatar utente
corsamatta
Top Runner
Messaggi: 5427
Iscritto il: 8 giu 2008, 22:57
Località: cagliari

Re: Storie celebri e non...

Messaggio da corsamatta »

:D Belle storie =D> conoscevo già quella del libro della giungla , avendo figli scout. Come non conoscere "Il piccolo principe"? Uno dei libri che cerco sempre di regalare ai bambini.
Anche la storia di Salvatore già conosciuta ma, è sempre un piacere rileggere brani così densi di significato :asd2:
Questa è una storia che mi è stata raccontata da un uomo molto saggio :
L'inquietudine dell'uomo moderno.
Un re andò nel suo giardino e trovò alcuni alberi e delle pianticelle morenti mentre alcuni fiori erano appassiti. Cominciò a chiedere alle piante la ragione di questo stato.
La quercia disse che stava morendo perché non poteva essere alta come il pino. Osservando il pino, il re lo trovò sofferente, perché non poteva portare i grappoli come la vite, e la vite stava morendo, perché non poteva fiorire come la rosa.
Infine trovò una pianta di viola, fresca e fiorente come sempre. Alla domanda del re la pianta rispose: "mi è sembrato scontato che quando tu mi hai piantato volevi una viola. Quando hai desiderato una quercia, un pino, una rosa, hai piantato quelle. Allora ho pensato: visto che non posso fare altro che ciò che sono, cercherò di manifestarmi al meglio di me stessa."
:D
"So close no matter how far
Couldn't be much more from the heart
Forever trust in who we are
And nothing else matters"


Immagine
Avatar utente
GabydiCorsa
Top Runner
Messaggi: 10537
Iscritto il: 20 giu 2008, 11:48
Località: Salsomaggiore

Re: Storie celebri e non...

Messaggio da GabydiCorsa »

corsamatta ha scritto::D Belle storie =D> conoscevo già quella del libro della giungla , avendo figli scout. Come non conoscere "Il piccolo principe"? Uno dei libri che cerco sempre di regalare ai bambini.
Anche la storia di Salvatore già conosciuta ma, è sempre un piacere rileggere brani così densi di significato :asd2:
Questa è una storia che mi è stata raccontata da un uomo molto saggio :
L'inquietudine dell'uomo moderno.
Un re andò nel suo giardino e trovò alcuni alberi e delle pianticelle morenti mentre alcuni fiori erano appassiti. Cominciò a chiedere alle piante la ragione di questo stato.
La quercia disse che stava morendo perché non poteva essere alta come il pino. Osservando il pino, il re lo trovò sofferente, perché non poteva portare i grappoli come la vite, e la vite stava morendo, perché non poteva fiorire come la rosa.
Infine trovò una pianta di viola, fresca e fiorente come sempre. Alla domanda del re la pianta rispose: "mi è sembrato scontato che quando tu mi hai piantato volevi una viola. Quando hai desiderato una quercia, un pino, una rosa, hai piantato quelle. Allora ho pensato: visto che non posso fare altro che ciò che sono, cercherò di manifestarmi al meglio di me stessa."
:D
Rende molto bene il concetto , essenziale e azzeccata :thumleft:
"Godetevi ogni secondo...perche' il primo fa ingrassare."

Torna a “Bar del Forum”